Keep calm and carry on London
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Secondo giorno
Ci alziamo di buon mattino e visto che è sabato ci dirigiamo al mercato di Portobello (dieci minuti a piedi dall’albergo) il tradizionale mercato londinese dove troviamo oggetti di antiquariato, cimeli di guerra, vinili di ogni epoca, copertine di riviste d’epoca e poi tanti vestiti usati e non. E’ bello muoversi tra la gente e far finta di essere un pò londinese anche tu… Prendiamo la metro a Ladbroke Grove e ci spostiamo a Victoria dove ci avviciniamo a Buckingam Palace per poter assistere al cambio della guardia alle 11.30 ma notiamo che dall’autunno alla primavara la parata viene fatta ogni due giorni e ovviamente non è questo il giorno, ma non disperiamo perchè il palazzo anche all’esterno è bellissimo. Percorriamo tutto il viale che ci riporta a Victoria e ci dirigiamo verso Westminster dove visitiamo l’abazia, la House of Parliament, il Big Ben e la London Eye la famosa ruota panoramica di Londra che d’inverno, però, è chiusa. La zona di Westminster merita soprattutto a livello architettonico. Prendiamo un double decker (ve lo consiglio per tratti brevi in modo da poter ammirare la città) e siamo in un batter d’occhio a Trafalgar Square davanti ai nostri occhi si presenta lo spettacolo della colonna di Nelson, la Nationaò Gallery e i tanti artisti di strada. Percorriamo tutta la strada che porta a Piccadilly ed è un brulicare di persone, ristorantini, teatri di musical: è il cuore di Londra. Visitiamo l’M&M;’s world e hamleys (negozio di giocattoli a 5 piani) sulla Regent Street dove ci sono i negozi più famosi al mondo fino ad Oxford street. Prendiamo un altro double decker per ritornare a Trafalgar Square dove visitiamo la National Gallery (gratuito) dove ammiriamo dipinti di Leonardo, Mantegna, Ronoir e tutti gli altri impressionisti. Ritorniamo in albergo e poi ceniamo al Bayswater Arms, un classico pub inglese dalle ottime birre.
Terzo giorno
Facciamo colazione al Nero caffè dove troviamo un espresso discreto per dirigerci a Camedon Town con un double decker. Davanti a noi si apre un mondo stravagante: negozi dall’architettura particolarissima come una converse appesa al muro, un aereo, dragoni. E’ uno stradone dove ci sono negozi di cose stranissime, particolari, abbigliamento impensabile dal vittoriano agli anni 20, dal punk al cavallerizzo. E’ il cuore pulsante della gioventù londinese. La parte finale ovvero CamDen Market è ciò che mi è piaciuto di più… banchetti con cibo di ogni posto del mondo, perfino caffè etiope tostato al momento, minipancake alla nutella, carne argentina, paella. E poi l’accesso ad una zona che sembra un’antica cavalleria con ancora negozi e bancarelle. La mattina vola. Prendiamo di nuovo il double decker e torniamo su baker street dove al 221b visitiamo l’affascinante museo di Sherlock Holmes (al prezzo di 6 sterline)… praticamente la ricostruzione del suo studio dove si ritrovano tutti gli attrezzi che usava il famoso investigatore. La cosa divertente è che in un raccoglitore sono conservate tutte le lettere che ancora nel 2012 le persone da tutto il mondo inviano a Baker street per la risoluzione dei casi più differenti. Dopo un piccolo salto al Beatle Store, accanto al museo di Sherlock, ci dirigiamo verso il museo delle cere che è sempre vicino a baker street (abbiamo prenotato i biglietti dall’Italia con il 20% di sconto ed evitando la fila). Il museo delle cere è qualcosa di unico e divertentissimo, nel prezzo del biglietto è compreso anche il tunnel dell’orrore (non lo fate se siete fifoni perchè è veramente pauroso) e uno spettacolo di supereroi in 4 D… incredibile! Usciti dal museo prendiamo la metro e ci dirigiamo verso London Bridge il ponte sul Tamigi che separa la city dal quartiere di southwalk un piacevole villaggio sulla riva sud del fiume dove partono i battelli per il giro della città e dove passeggiare con il fiume alla destra è qualcosa di sensazionale per lo spettacolo di colori e la rilassatezza che infonde la calma del fiume. Qui visitiamo la chiesetta di southwalk, sono presenti anche lo Shakespeare Globe e la Tate Gallery (arte moderna) dove però non entriamo. Attraversiamo il ponte Millennium e siamo alla cattedrale di St.Paul che è bellissima nella sua architettura e imponenza (la cupola è la seconda al mondo dopo San Pietro) siamo fortunati perchè troviamo le prove di un coro religioso e restiamo incantati.
Quarto giorno
Facciamo colazione da Paul & Rodhes a Notting Hill (ve lo consiglio sia per il dolce che per il salato). L’ultimo giorno a Londra è dedicato ad Hyde Park dove a causa del vento gelido non possiamo vederlo tutto (in realtà è troppo grande per visitarlo tutto a piedi) ma ci soffermiamo vicino al Lago Serpentine dove c’è lo spettacolo dei cigni e delle papere. Usciamo dal parco e raggiungiamo Harrods che più che un negozio sembra un museo dello stile a cominciare dai commessi/e che sembrano usciti da una rivista di modo a finire con la scalinata in stile egizio e i vari oggetti di arredamento all’ultimo grido. Bellissimo anche il settore bimbi con i vestiti delle principesse Disney. Dopo Harrods andiamo a Covent Gardner, dove ci immergiamo nella cosiddetta piazza che è un insieme di bancarelle con oggetti di almeno 50 anni soprattutto gioielli (mi sembra quasi di scorgere pure il gioiello che indossava Rose in Titanic…). Fuori Covent Gardner scopriamo che stanno girando un film per Bollywood: restiamo incantati dalla macchina del cinema. Dopo Covent visitiamo la Strand e siamo di nuovo a Trafalgar da cui raggiungiamo prima Fornum e Mason, la pasticceria/museo più famosa di Londra, icona di stile, e poi il quartiere Soho e Chinatown. Soho è carinissima ed è frequentata da giovani studenti, localini chic all’interno delle viuzze molto particolari. Ritorniamo stanchissimi a Notting HIll dove ceniamo da The Champion. Qui facciamo amicizia con una ragazza italiana che da un anno ormai lavora al pub e ha imparato perfettamente la lingua.
Quinto giorno
È il momento di tornare a casa e Londra ci saluta con un sole eccezionale… chi l’avrebbe detto che in quattro giorni a Londra non avremmo beccato neanche una goccia d’acqua!. Ciao Londra, è solo un arrivederci.