Karpathos, una vacanza a misura d’uomo

Una vacanza trascorsa all’insegna di relax, cibo, nuotate e tanto sole in uno scenario incontaminato
Scritto da: Fabiusone
karpathos, una vacanza a misura d'uomo
Partenza il: 11/07/2014
Ritorno il: 25/07/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Quest’anno abbiamo deciso di trascorrere le vacanze sull’isola di Karpathos, situata tra Rodi e Creta e seconda per grandezza del Dodecaneso, nostrana conquista coloniale fino al 1943 con il nome di Scarpanto. Essendo habitué delle isole greche e turisti “fai da te”, a fine maggio su booking abbiamo prenotato per luglio un hotel e acquistato un volo su internet, peraltro a un prezzo conveniente.

Ore 12.10: le ruote del 737 della Neos toccano la ventosa pista di Karpathos. osservando dall’oblò il paesaggio si rimane esterrefatti dall’orografia dell’isola, la prima parola che ci è venuta in mente è stata “selvaggia”, ma basta qualche chilometro per averne conferma; un’isola selvaggia e montana, come la definiscono i suoi abitanti.

La natura è un caleidoscopio di colori e profumi: il blu cobalto del mare, il marrone delle montagne bruciate dal sole, le rocce levigate dal vento, dove pini marini e rododendri emanano un profumo inebriante che, uniti ALL’ODORE del mare, generano un mix che raramente si incontra in altri posti. Se dovessero girare un film sull’antica Grecia, Karpathos sarebbe un set ideale.

Il nostro albergo era situato in una zona tranquilla di Pigadia, il capoluogo, distante cinque minuti a piedi dalla via principale e mezz’ora dal porto. L’accomodation comunque è stata azzeccata! La nostra vacanza si è protratta per 14 giorni e per girare l’isola (grande quasi una volta e mezza l’Isola d’Elba) abbiamo noleggiato un mezzo, adottando una formula auto-moto, più adatta ALL’OROGRAFIA del terreno e ai fattori ambientali, ovvero alle grandi distanze e al vento che spesso tira molto forte, tanto che certi giorni era difficile tenere su il ciclomotore. Quindi, auto per i primi 6 giorni per le località più lontane e motorino per il restante periodo, vento permettendo. Numerosi sono i rent a car sull’isola sparsi un po’ dappertutto, si può noleggiare l’auto in aeroporto (con brand internazionali quali Avis, Hertz, ecc) e soprattutto a Pigadia, dove prosperano quelli locali. Il prezzo in alta stagione (luglio e agosto) è di circa 45-50 euro al giorno per una vettura della classe Fiat Panda; per i motorini si va dai 10 euro per un cinquantino ai 20 per un 125. Consigliamo una cilindrata 125 o 200 cc per le pendenze delle strade, soprattutto quelle che portano alle spiagge e per contrastare meglio le raffiche del Maltemi. Si può anche girare l’isola in caicco; ogni giorno ne partono almeno tre dal porto di Pigadia diretti alle stupende spiagge di Kira Panagia, Apella e Diafani, quest’ultima a nord dell’isola, tutto al modico costo di 25 euro.

Abbiamo costatato che la rete stradale è migliore di quella delle altre isole visitate, quasi tutte quelle che portano alle spiagge sono asfaltate, non così si può dire per indicazioni, almeno riferite alla rete stradale ad oriente dell’isola. I primi due giorni abbiamo sbagliato numerose volte complice la mancanza di indicazioni, per di più la cartina turistica fornitaci dal nostro noleggiatore non era precisa per cui ne abbiamo comprata una più dettagliata. Karpathos è un’isola montuosa allungata in direzione nord-sud, il suo monte più alto è Kali Limni 1.215 metri di altezza. di conseguenza la rete stradale principale è un ring road attorno all’isola, che si chiude a Spoa (situata al centro nord dell’isola), da qui poi si prosegue a nord per la strada principale fino a Olimpos e Diafani. Da questo enorme anello stradale dipartono le stradine asfaltate per le spiagge dell’isola.

La catena montuosa centrale divide l’isola in due: la parte orientale è la più battuta dal turismo con spiagge e calette più suggestive e affascinanti e parzialmente protette dal vento, mentre quelle occidentali sono più ventose e la presenza dei turisti è meno insistente (quando tira il Maltemi è difficile stare in panciolle). La strada principale da Pigadia a Diafani, superata Apella, sembra scolpita sui fianchi delle montagne, tanto che rocce e massi si staccano dai loro fianchi, logorati dal vento, cadendo sul manto stradale. Più che su un’isola greca sembra di essere sulla route 66 del Gran Canyon. La strada principale si arrampica fino ad altitudini tali da offrire scenari di superba bellezza, soprattutto nella parte occidentale, dove le stradine che portano alle spiagge scendono vertiginosamente attraversando la macchia mediterranea satura di odori e profumi e dove, certe volte, si ha l’impressione, soprattutto nei tornanti, di saltare nel vuoto. Tutte sensazioni che si possono cogliere maggiormente in motorino.

Da Pigadia abbiamo raggiunto in un’ora Olimpos, un caratteristico paese arroccato sulle montagne. Lo scenario è affascinante e il panorama mozzafiato, caratteristica è l’unica via pedonale del paese, dove le donne anziane indossano abiti antichi. Sempre sulla via, un insieme di negozietti di abbigliamento locale, di souvenir e alcune taverne le cui terrazze panoramiche offrono scenari da cartolina. Siamo ripartiti da Olimpos destinazione Diafani che abbiamo raggiunto in mezz’ora. Il paese non è altro che un piccolo centro abitato, un borgo marinaro, dove sorgono alcuni studios, qualche hotel a conduzione familiare, un paio bancarelle e negozietti che vendono gli immancabili souvenir. Un paese dove la quiete è la regina incontrastata, insomma chi sceglie Diafani ottiene il silenzio assoluto, l’unico rumore è quello delle onde che s’infrangono sugli scogli. La spiaggietta non è attrezzata ed è di ciotolame fine, ma questo posto non ci ha particolarmente colpito.

Karpathos ha numerose spiagge e baie, attrezzate e non, alcune sono nascoste in insenature non visibili dalla strada e altre, addirittura, raggiungibili solo dal mare. Le spiagge attrezzate costano 6 euro con due lettini e un ombrellone, quasi tutte hanno la tipica taverna nelle vicinanze. Rinunciando al pranzo al sacco, con 15 euro si possono ordinare due insalate greche e una Mithos.

Le spiagge di Karpathos sono un mix di colori e odori: l’acqua di diverse intensità di blu, gli scogli levigati dal vento, le montagne che cadono a picco sul mare, gli alberi che scendono fin sulla spiaggia, il profumo silvestre di pini e rododendri uniti all’odore del mare. Ecco questo è il palcoscenico quadrimensionale che offre la natura e che si può trovare a Kato Lako, Kira Panagia, Apella, Achata tutte situate a oriente e che, nelle giornate di vento, è preferibile frequentare perché protette dalle montagne. Ammopi, a qualche chilometro a sud di Pigadia, è una location turistica, con hotel, studios, taverne, ristoranti, market e rent a car; nelle giornate ventose Ammopi piccola fornisce un’adeguata protezione. La spiaggia di Pigadia è molto lunga, due o tre chilometri di sabbia con un paio di centinaia di ombrelloni sparsi qui e lì, ma abbiamo visto di meglio, quindi non ci siamo fermati più di tanto. Verso sud, in direzione dell’aeroporto, il terreno è più pianeggiante, quindi più ventoso e le spiagge di Cristou Pigadi e Diafkotis sono da evitare; invece risultano ideali quando non tira il Maltemi, perché forniscono un po’ di refrigerio.

In 14 giorni abbiamo girato diverse spiagge, tutte attrezzate, ma quelle che secondo noi meritano una visita sono:

– Agios Nikolaos: una dozzina di ombrelloni, ciottolato con il fondale è sassoso;

– Kato lako: sulla stradina che scende per Kira Panadia, sulla destra s’imbocca una stradina sterrata (non segnalata) da percorrere con un 4×4 e, attraversando la macchia, si arriva ad una caletta non attrezzata, un vero paradiso;

– Apella: più di un centinaio d’ombrelloni su una spiaggia di circa 200 m. agevole ingresso in acqua.

– Kira Panagia: 30- 40 ombrelloni su una spiaggia di un centinaio di metri, fine ciotolato, fondale sassoso, ingresso in acqua con scarpette. Consigliamo di non arrivare dopo le 09.30, altrimenti troverete tutto esaurito;

– Achata: una sessantina di ombrelloni su una spiaggia di cento metri, molto larga, ciottolato misto, fondo sassoso ingresso preferibile con scarpette;

– Pigadia bay: il lungomare di Pigadia, una spiaggia di sabbia lunghissima di circa due o tre chilometri attrezzata a zone con ombrelloni, sul lungomare (che poi è la strada principale) delle taverne e locali;

– Ammopi: si trovano 2 spiagge, una grande e l’altra più piccola divise dal grande parcheggio che serve il ristorante Calypso e la fermata del bus. Ammopi grande ha una settantina di ombrelloni su una spiaggia di 150 metri, quella piccola una settantina di ombrelloni su una spiaggia di 50 metri però è più riparata dal vento;

– Fokia (vicino Amoopi): 8 ombrelloni su una piccola caletta di una cinquantina di metri in ciottolato con ingresso in acqua con scarpette. Non è servita da taverne e per trovarne una bisogna risalire ad Ammopi o a Kastelia;

– Kastelia (vicino Amoopi) una ventina di ombrelloni su una spiaggia di cinquanta metri, fondo sabbioso granuloso misto a sassi;

– Arkassa: situata nella parte sudovest dell’isola la spiaggia non attrezzata è in sabbia mista a ciotoli;

– Finiki: spiaggia in ciotoli a sudest non attrezzata, ventosa;

– Lefkos: Panagias Limani è una spiaggia libera, Gialu Chorafi è composta da una ventina di ombrelloni, mentre Frangolimnionas è la più grande e attrezzata;

– Christou Pigadi: 20 ombrelloni su una spiaggia in ciotolame di 100 metri, ingresso in acqua agevole;

Diafkotis: due spiagge di sabbia una di un centinaio di metri con una trentina di ombrelloni, mentre nell’altra più piccola prendono posto una dozzina di ombrelloni. Ingresso in acqua agevole, basso fondale per molti metri.

In nessuna di queste spiagge è praticato il naturismo, anzi in alcune di queste è visibile un cartello con lo specifico divieto. Si consiglia di portare maschera e pinne per osservare i suggestivi fondali e la fauna marina.

Dal punto di vista culinario, Karpathos ha numerose taverne; anche nei posti più impensabili si può incontrare un pergolato con tavoli e sedie nel caratteristico colore bianco e blu. A Pigadia, sulla camminata del porticciolo, si snodano una serie di taverne piene di luci, colori, rumori e odori, dove i camerieri ti invitano, a volte anche insistentemente, ad entrare. Nel budello interno, una serie di taverne, gyros, cafè, negozi di articoli marini e i sempre presenti negozi di souvenir. Le taverne sono molto turistiche e offrono tutte le stesse specialità (ricordatevi che la maggior parte del pesce è congelato tranne le sardine), quindi è difficile suggerire dove trovare una taverna tradizionale, noi ci siamo fidati delle migliori recensioni su tripadvisor, alcune delle quali rivelatesi, poi,sovradimensionate rispetto a quello che abbiamo visto. Tuttavia non possiamo non segnalare due locali che si distinguevano dagli altri, sempre sulla passeggiata del porto: Orea e Sofia’s Place (in quest’ultima bisogna fare turni di attesa e una volta consumate le ordinazioni subito via per far posto agli altri in fila da tempo).

Per tutta la nostra vacanza il costo medio di una cena per due non ha superato i 35 euro, sempre se non si ordina pesce fresco, perché in questo caso il prezzo sale. Moltissimi ristoranti e taverne non accettano carte di credito, quindi è opportuno avere contante che comunque può essere prelevato dalle due uniche banche a pigadia dotate di bancomat.

Se credete che Karpathos sia un’isola modaiola con numerosi locali notturni dove divertirsi fino alle ore piccole, come a Mikonos o Ibiza, ebbene rimarrete delusi, perchè la vita del turista qui è di completo relax; inoltre Pigadia è un centro piccolo, solo la via del porto e un budello interno e in venti minuti la si gira tutta. Ci ha colpito, come peraltro riferito dai locali, la grandissima presenza di turisti italiani, quasi il 90%, almeno per quello che abbiamo visto a luglio. Sembrava di essere in un ristorante della Liguria o sulle spiagge della Romagna. In contrapposizione, la nostra lingua è appena conosciuta e l’inglese è il più parlato.

In conclusione, non possiamo che essere soddisfatti dei nostri giorni passati a Karpathos, due settimane trascorse all’insegna del relax, cibo, nuotate e tanto sole in uno scenario incontaminato, nella quale la natura e turismo hanno stretto un felice connubio, in un contesto di tradizioni locali rimaste quasi intatte per secoli.

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Kira Panagia bay



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