Karpathos: la nostra Grecia

Deciso: quest’anno si va in Grecia! … sì, ma dove?? La Grecia classica merita una visita a parte, la rimandiamo perché disponiamo di un budget limitato. Cerchiamo un’isola che offra (oltre ad un mare cristallino) paesaggi caratteristici e che sia ancora “vera”, che non sia ancora troppo devastata dal turismo, un angolo ancora intatto...
Scritto da: ricciecapricci
karpathos: la nostra grecia
Partenza il: 10/09/2006
Ritorno il: 24/09/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Deciso: quest’anno si va in Grecia! … sì, ma dove?? La Grecia classica merita una visita a parte, la rimandiamo perché disponiamo di un budget limitato. Cerchiamo un’isola che offra (oltre ad un mare cristallino) paesaggi caratteristici e che sia ancora “vera”, che non sia ancora troppo devastata dal turismo, un angolo ancora intatto (o quasi) di Grecia.

Dopo aver letto i racconti di viaggio su TPC e cercato conferme sui numerosi siti che trattano la Grecia, ci è apparsa presto la soluzione: Karpathos! Periodo: 10-24 settembre 2006.

Volo della Olimpic Airway Milano-Atene (dove abbiamo trascorso la notte), Atene-Karpathos e ritorno (questa volta coincidenza diretta) € 326,00 a persona (acquistato c/o Meltemi Travel di Firenze, agente generale della Olimpic in Italia). Si trovano pacchetti volo-soggiorno più convenienti (ad es. Intelekta- www.Intelekta.Si/it – prorpone ottime offerte, con partenza, però, da Lubjana) ma un po’ per inesperienza, un po’ perché volevamo sentirci liberi di scegliere dove alloggiare, cambiando eventualmente lo studio nell’arco della vacanza, abbiamo optato per quest’offerta che comunque non sembrava malaccio. Tramite e-mail abbiamo prenotato per una sola settimana (senza versare nessun acconto) uno studio c/o Maria Apartaments and Studios ad Amoopi (www.Mariaapartments.Gr), per € 25,00 al giorno. Appena arrivati siamo stati investiti da un forte vento che ci ha accompagnati per qualche giorno, ululando anche di notte. Il primissimo impatto con l’isola devo ammettere mi ha lasciata un po’ perplessa…La terra arida, le strade deserte… Anche l’appartamento di Maria non mi ha subito entusiasmata, ma una volta sistemate le nostre cose ci siamo sentiti quasi a casa! Lo studio aveva un letto matrimoniale ed un letto singolo più un divano, la cucinetta disponeva di fornello elettrico, il bagno con doccia (senza box per cui si allagava il pavimento), una terrazzina vista mare – contornata da splendide buganville – con tavolino e sedie. Maria, la padrona di casa, allegra e disponibile, è stata gentilissima ed ha telefonato ad un suo amico di “Euromoto” di Pigadia (8 km a nord di Amoopi) procurandoci una moto yamaha enduro 125 per € 14 al gg. (€ 17 con assicurazione completa facoltativa). Sono venuti a prenderci e ci hanno portato a Pigadia per farci vedere, senza impegno, la moto in questione. Noi abbiamo accettato senza pensarci troppo, la tariffa sembrava conveniente. Così siamo tornati ad Amoopi con la nostra moto, siamo scesi in spiaggia per curiosare un po’, e che ti vedo lungo la strada, vicinissimo al ns. Studio? La taverna Esperida! … quanto ne ho sentito parlare! ok stasera si cena qui. LA CUCINA: In realtà vi abbiamo cenato più o meno a giorni alterni, sia per la buona cucina e per la gentilezza dei proprietari, che per la comodità e la vicinanza. Per inciso: la figlia del cuoco nonché cameriera, davvero una simpaticissima ragazza, vedendo sul nostro tavolo dei fogli stampati da internet (l’ABC della cucina greca con relative traduzioni) ci ha chiesto:”Turisti per caso?” 🙂 Qui la spesa media di una cena (noi ci siamo trattati bene) più o meno a base di 2 antipasti, 2 piatti unici (servono quasi tutto accompagnato da riso e patate), acqua, vino, dolce o metaxa (simile al brandy) era tra i 20 ed i 25 euro.

Altre volte invece abbiamo optato per il risparmio cenando a Pigadia con due giros pita che, accompagnati da una porzione di patate fritte ed una bottiglia di birra, costavano intorno agli 8 euro! Per concludere il capitolo “taverne” devo segnalare : -la taverna di Kira Panagia che, benché un po’ più cara, offriva piatti squisiti ed abbondanti (in particolare il pastizio) -più che discreta la taverna di Apella -discreta la taverna Life of Angels a Pigadia, che però merita in quanto è davvero carina, dipinta di bianco e azzurro, con il complessino di anziani che suonano la loro musica tipica.

-non mi ha entusiasmata invece la taverna sopra la spiaggia di Amoopi, di cui non ricordo il nome: i camerieri hanno un’aria troppo seria. Inoltre è collegata ad un minimarket gestito da una donnina ambigua a cui bisogna pagare anche gli ombrelloni sulla spiaggia di sassolini che, chissà perché, costano 6€ anziché 5€ come su tutte le altre spiaggie dell’isola :-I -infine a Finiki, dove è obbligatorio andare se vi piace il pesce, abbiamo cenato al Dolphin: abbiamo mangiato tanto e bene…Ed il conto di € 65,00 lo ha dimostrato (uno di noi, e non sono io, ha mangiato per due 😉 Ci hanno detto che nel ristorante che sovrasta il porticciolo, da cui si può anche ammirare il tramonto, si spende meno e si mangia bene.

IL MARE: che spettacolo!!! – ad Amoopi ci sono diverse spiaggette, principalmente una più grande sabbiosa (carina ma troppo affollata x i ns. Gusti) ed una con i sassi. Qui il fondale è davvero bello e ricco di pesci.

– la spiaggia di Pigadia non è degna di nota, noi non ci siamo mai fermati.

– la spiaggia di Lefkos (sul versante occidentale dell’isola) è molto bella, sabbia chiarissima, mare limpido (se non troppo increspato dal vento); ad esser pignoli l’unico neo è il contesto in cui è inserita: non è eccezionale, con la strada che passa subito sopra. P.S. Avvistata una sogliola (o simile) a pochi passi dalla riva 🙂 – Apella è innegabilmente bella, vista dall’alto della strada regala sfumature di turchese che fanno emozionare. La spiaggia è di sassolini ed è poco riparata dal vento. Proprio per questo noi ci siamo stati una sola volta: benché splendida è meno godibile di altre spiagge. Voglio precisare che a nostro avviso lo sterrato che conduce alla spiaggia non è affatto tragico! Fattibilissimo stando un po’ attenti.

– Ahata è una bella e non molto grande spiaggia di sassolini e ciottoli, anche qui il mare è spettacolare e divertente per lo snorkling. Anche stavolta affermiamo che lo sterrato è fattibilissimo. Qui le caprette, appena arrivati, vi faranno ciao… a modo loro 😀 – le spiaggette nella zona dell’aeroporto, predilette dai nudisti, sono molto carine, non attrezzate, ventilate al punto giusto (ma a metà settembre il meltemi si era già calmato)… girovagando per questi sterrati, facili da trovare, ci siamo imbattuti in una spiaggetta deserta.. Ci siamo guardati: nelle nostre menti la musica di laguna blu… – ultima proprio perché la ns. Preferita: Kira Panagia… ma non solo perché nella taverna si mangiava bene! La chiesetta dalla cupola rossa è caratteristica (foto di rito salendo le scale dell’albergo vicino la chiesa), la spiaggia, di sassolini, è riparata dal vento dalle montagne che però incombono con la loro ombra abbastanza presto (le 17 circa). L’acqua ha splendide sfumature, è bellissima, temperatura ideale, il fondale piacevole per lo snorkling, incantevole contesto naturalistico. Dallo scoglio isolato che si trova sulla riva (verso la chiesetta) è possibile tuffarsi … divertimento assicurato.

NON SOLO MARE: Bene, oggi niente spiaggia.. Andiamo a visitare Olympos. Qui lo sterrato di 18 km ed il vento ci hanno messo alla prova, ma la ns. Moto non ci ha traditi, e, come diciamo a Venezia, “ha tenuto botta” anche grazie all’abilità nella guida di Andrea. Ma non spaventatevi, con un fuoristrada o un enduro, stando attenti e non correndo troppo, è fattibile… ma se per voi lo sterrato di Apella è brutto, meglio optare per le gite in barca da Pigadia! Olympos è davvero carina e caratteristica, una bella chiesetta, le donne vestite nei loro costumi tipici sono cordiali e nello stesso tempo vi guardano come polli da spennare… noi non abbiamo comperato nulla ma io sono riuscita comunque a fare una foto con uno dei loro foulard tipici, un bel ricordo. Abbiamo visto i bei mulini in disuso; l’unico funzionante è quello della taverna, molto conosciuta e davvero caratteristica, dove i proprietari cuociono tutto nel forno a legna. Qui abbiamo mangiato i migliori makarounes dell’isola, ma anche il resto del pranzo (souvlaki di pollo, patate fritte, calzoncino agli spinaci) era davvero buono.

Gli altri paesi che abbiamo visitato sono: -Arkasa, carina con un bel campanile da fotografare e naturalmente l’acropoli, dall’alto della quale si gode un gran bel panorama; – Mesohori, Menetes, Aperi, Volada, Othos sono paesini piccoli e carini, ma la cosa che ci è piaciuta è che sono i luoghi meno turistici. -Poi naturalmente Pigadia. Di sera offre una piacevole passeggiata, sia per le vie più interne che a ridosso del porto, piena di locali, taverne e negozietti. C’è un’acropoli che non abbiamo visitato, ma dalla quale abbiamo scattato qualche foto del porto con le luci della sera. Come potevamo immaginare non abbiamo trovato un locale dove si ballasse la salsa, niente male, ma neppure il sirtaki! J Ci sono locali dove si ascolta bella musica, ma si ascolta e basta… (da precisare però che non facevamo le ore piccole).

p.S. Un saluto ai simpaticissimi Mauro e Marika, con i quali abbiamo tirato le 2 a chiacchierare (l’unica volta che abbiamo fatto tardi!) L’isola si sta velocemente adeguando al crescente turismo, stanno costruendo un po’ ovunque, sistemando le strade, alzando i prezzi… in settembre (e non solo, stando a quanto ci hanno detto) eravamo in molti italiani, altro che turismo nordico! Siamo felici di averla potuta visitare prima che venga stravolta, perché la sua bellezza è anche la sua semplicità. Karpathos entra nel cuore piano, ogni giorno di più, e lasciarla è davvero difficile!



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