Karpathos: la Grecia che non ti aspetti
Il volo dall’aeroporto di Malpensa diretto, solo in estate, è di circa 2 ore e 30 min. L’aeroporto di Karpathos è davvero piccolo, ci sono solamente 2 nastri trasportatori per i bagagli, uno per le partenze e un altro per gli arrivi ed una curiosa sala d’aspetto all’aperto coperta da una tettoia. Nonostante le dimensioni ridotte dell’aeroporto le valige si fanno attendere circa 45 min, ma il pullman ci attende fuori e dopo circa 30 min siamo in hotel. Il paesaggio circostante è molto brullo e arido ma crea una splendida atmosfera con un cielo azzurrissimo e il tipico vento, il “meltemi”, così si chiama, che rende un po’ più sopportabile il caldo. Qui la temperatura per tutta la settimana è stata di circa 42-43° C, pazzesco! Ma grazie ai continui bagni in mare ne siamo usciti indenni.
Karpathos fa parte delle isole del Dodecanneso nel Mare Egeo ed è situata in linea d’aria tra Rodi e Creta; meno conosciuta, meno affollata e più economica delle principali e più famose località greche. Il nostro hotel dove abbiamo fatto la mezza pensione si chiamava Helios, un po’ vecchiotto, tipico stile greco, essenziale e abbastanza pulito. Non ci è dispiaciuto soprattutto la mattina, quando facevamo colazione sotto una bella veranda coperta da viti, ulivi e bouganville rosa e bianche. La colazione ogni mattina era diversa con a volte specialità tipiche, come lo yogurth greco molto acido servito con il miele e le uvette, tanta frutta, biscotti fatti in casa, uova, brioche ecc. Facendo la mezza pensione abbiamo avuto la possibilità di spendere un po’ meno mangiando nella taverna sulla spiaggia dell’hotel a pranzo e allo stesso tempo girare alla sera alla ricerca di tipiche taverne greche. Il nostro hotel sorgeva nella parte abbastanza turistica dell’isola Amoopi dove ci sono altri alberghi; c’erano vicino all’hotel 2 o3 negozietti, un super mercatino e un bar. Non è una meta per amanti della vita notturna, questo è sicuro. Davanti all’hotel sorgeva una spiaggia molto carina (spiaggia di Amoopi), che fra l’altro è l’unica sabbiosa dell’isola, dove per tutto il giorno un ombrellone e due lettini costavano 5 € (prezzi introvabili in Italia). Lì vicino sorgeva anche una splendida chiesetta bianca e blu purtroppo semprechiusa.
Durante il giorno sole, mare e passeggiate nei dintorni, ma abbiamo deciso di fare anche due interessanti gite: la prima in barca alla scoperta delle tre più belle spiagge dell’isola, tutte di sassi candidi con una acqua cristallina: Kato lako, dove abbiamo pranzato in una bella pineta vicino alla spiaggia con suvlaki, tipici spiedini di carne, pomodori e cipolla, tutto semplice ma molto gustoso; la seconda che è definita in assoluto la più bella: Apella (meravigliosa), e infine l’ultima, famosa per la sua chiesetta con la cupola rossa che compare su riviste e cataloghi, Kira Panaghia. La seconda gita che ci siamo concessi è stata sempre in barca alla scoperta di Saria, un isolotto staccatosi da Karpathos praticamente disabitato da esseri umani raggiungibile solo in barca. Gli unici abitanti sono le capre, gli asini e qualche rifiuto di turisti cafoni. Questo isolotto è davvero un incanto: acqua che spazia dai toni del blu ai toni del verde, piuttosto freddina, circondata da piante verdeggianti e un canyon che abbiamo risalito tutto fino a raggiungere un vecchio piccolo villaggio in pietra abbandonato dalla seconda guerra mondiale, e ancora più in alto la microscopica chiesetta di Santa Caterina a strapiombo sul mare, con un piccolo pozzo adiacente ancora funzionante. Abbiamo infine visitato il paesino di Menetes arroccato su una montagna, molto suggestivo come posizione.
La cosa più saggia che abbiamo fatto però è stata quella di noleggiare uno scooter che ci è costato € 60 facendo il pieno con 3 € per poter girare un po’ l’isola. Ci siamo recati un paio di sere alla capitale Pigadia, dove a parte qualche bar e negozio di souvenir non c’è un granchè, e tutte le sere in una taverna diversa assaggiando varie prelibatezze come i souvlaki, pesce vario, insalata greca, moussaka ecc. Devo dire che le uniche cose dal punto di vista culinario che non mi sono piaciute sono la feta, formaggio tipico greco (non perché non sia buona ma perché tendono a metterla dappertutto, perfino servita calda sui gamberoni), e lo tzatziki, una crema di cetrioli (ma a chi non piacciono i cetrioli puah).
In questa bella vacanza mi ha molto stupita la gentilezza delle persone incontrate e la loro disponibilità (ad esempio in tutte le taverne ci regalavano sempre qualche cosina in particolare frutta da portare via), e anche i bellissimi e tanti cuccioli di gatti in giro per l’isola.
Insomma, tirando le somme, una vacanza davvero piacevole. E adesso non ci resta che scoprire altri luoghi della Grecia, e ce ne sono così tanti…….