Karpathos con i nostri occhi
La bellezza di Karpathos è quella di un’isola vergine con una forte alternanza di paesaggi diversi, principalmente montani, nelle numerose spiagge tra le più belle dell’Egeo.
La fitta e selvaggia pineta della Karpathos centrale ed in particolare della zona di Pyles – Mesochori – Spoa, sono la prova del ricco ambiente naturale dell’isola.
Noi alloggiamo all’Hotel Club Electra Beach con formula mezza pensione ed il tour operator scelto è Columbus.
Il Club è stato recentemente ristrutturato è in una posizione privilegiata appena fuori dal centro di Pigadia, raggiungibile con una passeggiata di 5/10 minuti.
La spiaggia antistante l’hotel non è bellissima, però facendo 200 metri verso nord la spiaggia bianca ti ripaga della breve passeggiata. Le camere sono discrete e ampie, senza tv ma pulite e la sera il cuoco italiano non ci ha mai fatto dimenticare di essere lontani da casa.
Pigadia, capoluogo dell’isola, è una cittadina abbastanza gradevole, urbanisticamente cresciuta in maniera disordinata e quasi priva di edifici o siti importanti dal punto di vista culturale.
La città si estende a sud della baia di Vronti, una striscia di sabbia, lunga 4 km dove sorgono le rovine dell’antica Basilica Cristiana di Agia Fotini risalente al IV secolo.
Cresciuta turisticamente solo negli ultimi anni, con il suo piccolo porto di pescatori, con le sue taverne e i suoi innumerevoli negozietti costituisce il centro della vita dell’isola.
Per godere l’isola nel suo splendore di sicuro non potevamo stare senza un mezzo di trasporto.
Così con l’aiuto della nostra guida tascabile Lonely Planet, che consiglio a tutti di consultare prima di qualsiasi vacanza, noleggiamo un’automobile presso il rent a car “Gatoulis”, i cui 2 titolari sono fratello e sorella, parlano benissimo l’italiano, molto cortesi ed onesti nel fissare il prezzo del noleggio del mezzo con annesse tutte le coperture assicurative: circa 30€ al giorno, la metà di quello che ci aveva chiesto il rent a car sponsorizzato da Columbus all’interno dell’hotel. Così cominciamo a mettere fuori il naso dall’hotel ed eccitati non vediamo l’ora di vedere le incantevoli spiagge e borghi dell’isola.
Amopi: a 8km a sud di Pigadia è la località principale dell’isola dove godersi al meglio un piatto tipico, della buona cucina. Il villaggio si estende disordinatamente senza un vero centro e senza un punto di riferimento facilmente riconoscibile. Ci sono delle bellissime taverne, le più belle di Karpathos a nostro parere. Ha delle piccole baie di sabbia fine con mare cristallino ed è un vero paradiso per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling.
Le spiagge di Apella e Kira Panagia, sono più difficili da raggiungere, ma qui amanti dello snorkeling possono togliersi grandi soddisfazioni, si possono raggiungere anche via mare con escursioni organizzate che partono da Pigadia. Noi abbiamo scelto di arrivare con 4ruote, abbiamo visto un pomeriggio quelli che hanno scelto di farla in barca, con il mare “leggermente” agitato, non ci sono sembrati molto entusiasti della gita dal punto di vista fisico! Sono spiagge incantevoli e secondo noi vanno assolutamente visitate.
E che dire delle meravigliose spiagge di Lefkos una località turistica in rapida espansione che si concentra intorno a un piccolo molo per barche da pesca. Quando siamo arrivati qui, la cosa che ci ha più colpito è stata la bellezza di queste spiagge bianche, il mare estremamente calmo; l’aspetto del luogo tutto sommato ci è sembrato aspro e sperduto. Noi abbiamo passato la giornata in una spiaggia attrezzata, poco affollata, abbiamo fatto un breve spuntino per il pranzo in una caratteristica taverna greca (Blue Sea) sotto un pergolato con vista mare “da cartolina”.
Ma se proprio volete stare soli ci sono anche spiagge libere, non attrezzate, dove volendo si può praticare nudismo.
Olympos: un borgo fuori dal tempo, dove si vive veramente in un’altra epoca…
Quando si è deciso di visitare Olympos, ci hanno consigliato una jeep, perché nel periodo del nostro viaggio (settembre 2007) il fondo stradale, nell’ultimo tratto di 18km, era sterrato: la strada è stata scavata sui pendii della zona montuosa e, secondo noi, era praticabile con le dovute cautele.
Alla fine dello sterrato, a circa 1km di distanza, Olympos ci si presenta in tutta la sua bellezza e non possiamo fare a meno di scattare delle foto. Quando si arriva all’ingresso si deve proseguire a piedi: non ci sono strade! Tutti viottoli pedonali a gradini, che si intrecciano fra le abitazioni molto caratteristiche e che portano alla piccola piazza principale, dove troviamo la chiesa ortodossa, molto bella (visitabile, non durante le funzioni religiose), trattorie, dove si può gustare il piatto tipico (makarounes), negozietti, minuscoli Santuari sparsi per il paese e forni comuni dove le donne fanno il pane,un pane caratteristico,molto gustoso che si può assaggiare appena sfornato,dal lunedì al sabato e ancora, manufatti in tessuto di queste donne che mantengono intatte le lavorazioni tradizionali, che si possono acquistare contrattando un po’ anche a gesti.
Dalla piazza, già si possono vedere i caratteristici mulini a vento, costruiti sul crinale della montagna nel punto di maggior intensità del Meltemi, il vento dell’isola e da qui (500m.Slm), secondo noi, c’è una veduta mozzafiato sulla scogliera. L’unica nota un po’ stonata e’ il fatto che in questi ultimi anni, questo borgo, dove si parla ancora un dialetto “dorico”(il popolo dei Dori ha abitato la parte nord dell’isola fino a qualche centinaio di anni fa’),e dove gli anziani vestono ancora con abbigliamento di tempi lontani, ha avuto una brusca escalation nell’ambito turistico e tutti si sono un po’ “commercializzati”… anche negli abiti folcloristici, si può capire che e’ in atto una mutazione, e cioè alcuni comportamenti sono diventati non più spontanei, ma dettati da interessi commerciali, ciò non toglie che quando si prende la strada del ritorno, sembra quasi di uscire da un incantesimo, e ci si volta indietro per guardare ancora una volta,per fissare questa immagine di Olympos, perché sai già che ti sarà difficile spiegare questa atmosfera, si potrà fare solo con la mente di chi ha potuto ammirare, di chi ha goduto di quel luogo, per chi non ci andrà ci saranno “ solo” le foto !! Per gli escursionisti c’e’ la parte nord, che noi non abbiamo visto, ma che, a detta di chi l’ha vista e’ molto aspra ma intensa e con dei paesaggi da godere, da “esplorare”, con le rovine di quella che un tempo era la città più importante dell’isola, Vrykunda che venne distrutta da un terremoto,il fiordo di Tristomo, poi ancora più a nord, l’isola di Sarya, completamente disabitata …(nuda !). Concludiamo definendo la vacanza a Karpathos una vacanza piacevole, abbastanza varia e particolare, per persone disposte a muoversi per crogiolarsi al sole o per rinfrescarsi in tante spiagge anche molto diverse fra loro, abitata da un popolo, un po’ “sulle sue”, come si dice, ma ospitale e generoso, se si vuole,battuta dal Meltemi,che non riposa mai, poco costosa e anche un po’ selvaggia, in certi suoi tratti ancora sconosciuti ai più …A noi piace dire che : …Magari dovesse rimanere così,…Ma non sarà così!! E adesso,… Buon viaggio a Karpathos … e godetevi sta’ isola !! Ciao, Syusy e Patrizio .
Ciao !! a tutti i turisti per caso …!! da Giampiero, Marinella, Enrica e Roberto (da Castelverde e Bordolano – CREMONA) e-mail : roby.Djngo64@libero.It