Karibu in TanZanzibar
Safari : Il Safari non sapevo proprio come immaginarmelo: spesso provavo a pensare come avrei reagito alla vista di animali che solo il National Geografic fino ad oggi era riuscito a mostrarmi.
Come dire, senza l’esperienza non esisterebbe la vita, quindi il National Geo non è certamente vita: la fortuna ,ovvio, che dovrà essere dalla vostra parte, come d’altronde è stata dalla nostra! Diciamo che il nostro driver ci aveva avvertiti sin da subito che vedere leopardi, rinoceronti e ghepardi oltre ai leoni sarebbe stata un’ardua impresa. E poterlo sentire urlare insieme a noi nel veder mamma leoparda col piccolo appollaiarsi sotto la nostra jeep per qualche minuto ha creato un quadro assai più adrenalinico dell’immaginato..Facendoci anche dimenticare per un’istante i rinoceronti, ghepardi e leoni già incontrati lungo il cammin di nostra jeep.
L’attenzione va posta nel scegliere la stagione giusta per intraprendere l’avventura: nel Serengeti il periodo migliore va da dicembre a giugno.
C’è un gran verde e miriadi di zebre e gnu sollazzano allegramente infischiandosene dei bei carnivori. Il Serengeti non è nemmeno immaginabile nella sua maestosità, il cratere del Ngorongoro è come l’eden, un banchetto nuziale dove solo le giraffe non sono state invitate.
I lodge della Wildlife sono abbastanza vecchiotti ma nel complesso offrono una buona sistemazione (la vista dalla camera del Lodge sul cratere è eccezionale): viaggiare in tenda magari può portare a un po’ di risparmio, ma per vivere l’africa bisogna cercare di fermare il tempo (e in tenda tutto è molto più frenetico).
Per fare il safari esistono una miriade di agenzie (basta andare sul sito del turismo Tanzano “Tato” per perdersi un po’) che propongono pacchetti e quant’altro : ma scelta fu più azzeccata che far l’avventura con la Rift Safari (gestione italiana di Claudia e Max), perché oltre a tariffe davvero super,ci ha offerto un servizio che ci ha fatto gustare davvero la vera Africa.
Se avete un volo interno per Arusha o Zanzibar, sappiate che sui voli i vostri bagagli dovranno essere morbidi e non troppo pesanti (15 kg) pena pagamento di dazi esorbitanti.
A parte le dannate moste tzètzè nel Serengeti (tra le 12 e le 15 sono tremende..) abbiamo avuto ottimi rapporti con gli animali che ci scorrazzavano intorno (di zanzare nemmeno l’ombra).Simpatici gli iraci del Seronera! Per avvistare gli animali portatevi un binocolo, è fondamentale!
Zanzibar: A Zanzibar alloggiavamo al Paje by Night : i bungalows sono puliti e ben arredati, il ristorante davvero appetitoso e il bar aperto fino a tarda notte per chi ne ha voglia (è uno dei pochi posti che richiama un po’ di festaioli nella zona).L’atmosfera è rilassata e davvero lontana dai villaggioni turistici che ti fan sentire un numero: i bungalows praticamente sono a ridosso del villaggio di pescatori ,quindi sarete immersi nella vera africa zanzibarina.
La chicca sono le amache e i lettoni sotto le stelle dove passare serate senza tempo.Si possono anche organizzare escursioni o avventure di pesca o snorkeling.
La spiaggia di Paje è davvero bellissima: non esistendo troppe strutture non ci sono mai troppi turisti (anche se spesso vengono da lontano per gustare questo angolo di paradiso), la bassa marea dura un paio d’ore e offre scenari inconsueti (come le piantagioni di alghe raccolte dalle donne per il mercato giapponese), la sabbia è praticamente borotalco, il mare un sogno che si realizza. All’ombra crogiolosa delle palme non potete perdervi la frutta che Moussa farà di tutto per preparavi: nemmeno a sanremo trovereste un mango così… A Zanzibar si possono fare diverse escursioni che si possono organizzare anche con i ragazzi della spiaggia (se volete provare cercate Tomass e Mr Business,ve li consiglio.. Ditegli che vi mando io..).
Non sono mai troppo insistenti ma hanno una gran voglia di chiacchierare.
Tra le escursioni abbiamo fatto il Blue safari : si esce in barca e si raggiunge una lingua di sabbia in mezzo al mare. Avevamo anche il cuoco: che mangiata! Per visitare la zona Nord di Kendwa (vicino a Nungwi) abbiamo noleggiato una macchina: nonostante ci siano una marea di posti di blocco della polizia basta mostrarsi disponibili e avere con sè la licenza di patente internazionale che vi rilascia chi noleggia l’auto (10$) e non ci saranno problemi, nemmeno di mance! Kendwa ha un mare eccezionale, risente poco della bassa marea, ma certamente è ben più turistico di Paje. Bella spiaggia a Kendwa, ma muoviamoci a rientrare alla base! A Jozani c’è una piccola riserva dedicata al colobo rosso (un simpatico primate): se avete mezza giornata libera potreste passarla qui.
A Paje si può fare un bellissimo snorkeling: basta chiedere sulla spiaggia di portarvi a ridosso della barriera (a circa 2 km dal bagnasciuga) con la barca dei pescatori e il gioco è fatto: coralli multicolor e piccoli nemo bianchi e neri vi attendono.
Se volete provare ad andare a mangiare nei “ristoranti” locali all’interno del villaggio (in pratica cucinano e vi portano a casa loro) vi consiglio il Big Fire Restaurant (chiedete di Hassan Kitete) : Jambo! Che aragoste e calamari !! Per bere qualcosa andatevi verso il Dhow Inn e troverete il Jambo bar…Siete pronti a suonare i bonghi?
La Tanzania è davvero un luogo magico, dove umanità, paesaggi e animalità si sono fuse e confuse in un mosaico pieno di sensazioni e vita. “L’altrove è uno specchio in negativo.
Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.” (I.Calvino) Jambo Tanzanzibar! A presto… Raf