Karibu in Tanzania e a Zanzibar

Safari fotografico nei parchi del nord della Tanzania e un tuffo nel mare di Zanzibar
Scritto da: piroga
karibu in tanzania e a zanzibar
Partenza il: 13/08/2017
Ritorno il: 31/08/2017
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
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La nostra quarta Africa si materializza quest’anno dopo 2 anni di Sudamerica e prende le sembianze della Tanzania. Un viaggio accarezzato più volte negli ultimi anni ma mai realizzato perché sempre troppo caro. Stavolta, però, ci organizziamo per tempo e contattiamo ancora una volta l’efficientissima agenzia Savannah Explorer gestita sul posto da Roberto e Greyson. Dopo una lunga trattativa ed alcune correzioni sulle tappe, troviamo una soluzione e prenotiamo. Volo Ethiopian Airlines da Roma con scalo di 3 ore circa sia in andata e ritorno ad Addis Abeba pagato circa 700 € a testa. Il nostro viaggio, di cui riferirò solo alcuni appunti che ritengo importanti per aiutare coloro che vogliono visitare questo splendido paese trattenendo per noi le sensazioni e le emozioni che inevitabilmente resteranno sempre con noi, si è composto di 11 giorni di Safari nei parchi del Nord della Tanzania e di 6 giorni trascorsi in un tranquillo lodge a Zanzibar.

PRIMO GIORNO

All’arrivo all’Aeroporto di Arusha troviamo ad attenderci la splendida guida che ci accompagnerà per tutta la parte tanzaniana del viaggio. Si tratta di Noah, un ragazzo di 26 anni molto simpatico che ha studiato Italiano e che quindi ci farà compagnia parlando la nostra lingua. Il nostro veicolo è una Land Cruiser 4×4 con tettino apribile, 2 ruote di scorta, doppio serbatoio, finestrini apribili e frigorifero in dotazione e a nostra disposizione. La prima notte la trascorriamo al Marangu Hotel a pochi chilometri dal gate di ingresso del Kilimanjaro NP visto che abbiamo deciso di affrontare la prima tappa dell’arrampicata alla mitica vetta africana. Fa abbastanza freddo ma dopo l’abbondante cenetta che ci viene servita ci addormentiamo facilmente sotto un’abbondante coltre di coperte.

SECONDO GIORNO

Non piove ma è molto nuvoloso e ciò ci impedirà di vedere l’imponente vetta del Kilimanjaro. Che rabbia.. anche perché la passeggiata dura oltre 4 ore in salita e almeno 3 in discesa. Raggiugiamo i 2700 mt del Mandara Hut e dopo un breve pranzetto al sacco (anzi in una scatola di cartone…) ridiscendiamo un po’ delusi. Avvistate solo alcune scimmie Colobus e Blue Face. La seconda notte la trascorriamo al Planet Lodge di Arusha , praticamente un must per le partenze per i safari del nord della Tanzania. Bel lodge con stanze ristrutturate, ampie e pulite; si mangia bene a buffet e un’ottima wifi vi insegue anche nelle stanze.

TERZO GIORNO

Oggi è in programma la visita al primo parco, l’Arusha NP che si estende quasi tutto in montagna (Monte Meru), ma noi ne visitiamo la parte bassa. Finalmente splende il sole e ci attende una splendida passeggiata col Ranger del Parco che ci porta a diretto contatto con giraffe e bufali. Una bella escursione che non si deve assolutamente mancare. Pranzo in riva ad un laghetto con l’ormai abituale scatola di cartone preparata per i turisti in questo caso in un improbabile negozietto di Arusha. Bella giornata che prosegue con l’avvistamento di alcune giraffe e bufali. Poi di nuovo al Planet Lodge per preparare la cena con un aperitivo a base di birra Kilimanjaro. La sera qui fa sempre freddino.

QUARTO GIORNO

Partenza verso le 7,30 direzione Tarangire NP. Si tratta di un parco molto arido dove avvistiamo subito molte zebre, antilopi, impala, elefanti e bufali. Fa più caldo e lo spettacolo degli avvistamenti degli animali ci prende completamente. Il più emozionante sarà quello di un leopardo acquattato su un albero cui riusciamo a scattare molte foto. Non vorremmo uscire più da questo parco ma il nostro alloggio di stasera è un po’ lontano e bisogna fare molta strada sterrata e riusciamo a raggiungerlo verso le 18 ma ne vale veramente la pena. Si chiama Lake Burunge Tented Camp e ci ospita in una super bungalow molto pulito e ampio, ma il clou è la splendida terrazza ristorante affacciata sul lago e su una vegetazione molto fitta. Cena con carne cucinata su una griglia allestita sul posto. Assolutamente da non mancare se venite da queste parti.

QUINTO GIORNO

Anche si parte verso le 7 e ci dirigiamo verso il Lake Manyara NP. Anche oggi vivremo una giornata meravigliosa perché in mattinata visitiamo un villaggio Masai (ma non quello delle visite turistiche a pagamento…) e ci trascorriamo oltre 1 ora entrando nelle loro abitazioni e cercando di compenetrarci nel loro modo di vivere. Al termine della visita, entriamo nel parco e veniamo subito accolti da tantissimi elefanti e zebre, ma lo spettacolo della natura è qui concentrato soprattutto sulle rive del lago dove convivono miriadi di fenicotteri rosa, pellicani e volatili di ogni genere. Insieme a loro, vediamo facoceri, aquile e tante specie animali. Veramente incredibile. Notte al Tloma Lodge più pretenzioso del precedente ma un po’ più vecchiotto e meno affascinante.

SESTO GIORNO

Solita partenza verso le 7,30 e via verso la Ngorongoro Conservation Area. Fa di nuovo molto freddo e c’è nebbia sul cratere. La vista dall’alto ne risente anche se ogni tanto troviamo qualche varco per osservare la vastità del cratere il cui diametro misura 17/18 kilometri e allora con una ripida discesa entriamo all’interno per osservare la fauna selvatica che ci assicurano popoli tutta l’area. La realtà supererà le nostre aspettative! Un gruppo di si crogiola placidamente al sole ormai caldo della mattina e ci dà il benvenuto. Da quel momento un continuo avvistamento di iene, sciacalli, elefanti, zebre, gnu, impala e perfino un rinoceronte. Poi ancora ippopotami a mollo nella loro piscina naturale, avvoltoi e aquile che volteggiano sulle nostre teste, ancora leoni e anche la danza degli struzzi che prepara l’accoppiamento. Ma tutto quello che posso raccontare non potrà descrivere ciò che si può vedere in quel cratere, quindi il mio consiglio è di andarci il prima possibile. Ah dimenticavo, lo stato delle strade è ovviamente molto peggiorato rispetto all’inizio del viaggio e questo contribuisce a renderci tutti molto più polverosi e acciaccati ma non importa! Abbiamo visto una delle aree più emozionanti del mondo. La giornata si conclude al Ngorongoro Wildlife Resort, decisamente datato e la cui inesistente insonorizzazione delle stanze non disturba comunque il nostro sonno soddisfatto. Ci basta lo spettacolo dell’alba che sorge che ci gustiamo dalla terrazza del resort a picco sul cratere.

SETTIMO GIORNO

Meno di 10 gradi in partenza alle 6,30 ma siamo riscaldati dalla prospettiva di proseguire il nostro viaggio in direzione del Serengeti NP dove la temperatura invece raggiunge facilmente i 30 gradi. Dopo una lunga strada sterrata ed in pessime condizioni senza null’altro all’orizzonte che qualche villaggio Masai perso in ettari di vegetazione arida e un vento molto forte, arriviamo al gate di ingresso del Serengeti chiamato Naabi. Ora il paesaggio è veramente arido e la savana la fa da padrone. Tantissimi leoni ed elefanti saranno i nostri compagni di viaggio ma attraversiamo tutto il Parco per raggiungere con fatica la sua parte a Nord dove speriamo di poter assistere alla migrazione degli gnu che devono attraversare il fiume Mara alla ricerca dell’erba resa umida dalle piogge. La nostra guida è molto eccitata dalla difficoltà dell’impresa e ci spiga che anche lui l’ha vista pochissime volte. Dormiamo la sera nelle tende del Kati Kati Mara Tented Camp dopo esserci tutti riuniti di fronte ad un fuoco degustando la nostra solita Kilimanjaro Beer. Per chi vuole scoprire la vera essenza della savana, si tratta di un’esperienza assolutamente irrinunciabile. Tra l’altro, non è assolutamente una situazione scomoda e la cena, servita nella tenda centrale, è stata apprezzata da tutti gli ospiti.

OTTAVO GIORNO

Alba nella savana! 5,30 e si parte aspettando che gli gnu (che hanno muggito tutta la notte accanto alle nostre tende) si decidano ad affrontare la terribile esperienza dell’attraversamento del fiume infestato dai coccodrilli. Alle 7 riusciamo a vedere la famosa migrazione. Sembra di essere sul set di National Geographic e siamo tutti molto emozionati anche perché non tutti gli gnu riescono ad attraversare e qualcuno finirà coll’essere il pasto di giornata degli alligatori. L’avvistamento di tanti leoni e quello degli splendidi ghepardi continuerà per tutta la giornata dove non perderemo nemmeno l’occasione di consumare il nostro picnic all’ombra dell’acacia africana seduti nella savana fuori del nostro veicolo. Che emozione!

NONO GIORNO

Dopo la seconda notte trascorsa nel nostro campo tendato, ci avviamo verso l’uscita del Serengeti non senza avere avvistato altri leoni! La nostra meta successiva è il Lake Natron che si avvina lentamente tra strade sterrate e panorami sempre più aridi. Stavolta il caldo e la polvere la fanno da padroni e all’arrivo veniamo accolti in un “lodge” costituito da capanne erette in stile masai dall’aria un po’ spartana (Lake Natron Tented Camp). Per rinfrescarci affrontiamo un breve trekking dentro un fiume che ci conduce ad una cascata che è l’orgoglio della comunità locale. Il tutto avviene sotto l’occhio attento della Montagna di Dio che sovrasta tutta la regione.

DECIMO GIORNO

Dopo aver trascorso una notte inaspettatamente molto tranquilla ci avviamo in compagnia della nostra guida Masai verso il Lago Natron che si presenta come un’enorme distesa arida e in parte essiccata con tantissimi fenicotteri rosa che però non si lasciano proprio avvicinare. Nella strada di ritorno per Arusha ci imbattiamo in uno splendido mercato che visitiamo in totale autonomia e, malgrado una foratura, arriviamo al Planet Lodge nel tardo pomeriggio.

UNDICESIMO GIORNO

E’ il giorno del trasferimento a Zanzibar che avviene in aereo (Cessna a 13 posti) dall’aeroporto di Arusha destinato ai voli domestici. Quasi 2 ore di adrenalina per chi ha paura dei voli aerei, ma esperienza da raccontare! La compagnia che abbiamo utilizzato è la Flight Link che credo faccia partire gli aerei solo quando li riempie col risultato che siamo partiti con 90 minuti di ritardo. Ma tant’è, lo spettacolo delle chiazze celesti del mare dell’isola di Zanzibar ci accoglie a braccia aperte. L’autista dell’agenzia ci porta al resort scelto per trascorrere le nostre giornate di relax a Zanzibar, il Kichanga Lodge, situato nella zona est in località Michamwi. Impareremo presto che l’isola risente molto delle maree che ne limitano la possibilità di balneazione. Il lodge è ben inserito nella natura e non ha alcun genere di animazione o intrattenimento. Alle 22 dunque tutti a nanna ma a noi la cosa non disturba più di tanto. I bungalows sono privi di infissi ma con zanzariere e di notte spira un forte vento che si infila nelle stanze e le cornacchie in cerca di cibo rumoreggiano sin dalle prime ore del mattino, ma l’atmosfera ha un certo fascino e il personale è molto cordiale.

Abbiamo trascorso 6 notti al Kichanga alternando escursioni prenotate dai beach boys a prezzi decisamente inferiori a quelli praticati dal resort a tranquille giornate trascorse sui lettini della nostra spiaggia. Per la nostra esperienza, la zona nord dell’isola è molto affollata e piena di resort invasi da sciami di turisti perlopiù italiani che fanno a gara nel rendere questi posti meno attraenti di quanto possano essere in realtà.

ULTIMO GIORNO

Il volo verso l’Italia ci regalerà l’ultimo ricordo africano perché il cielo sereno ci permette di ammirare la vetta innevata del Mount Kilimanjaro…

CONSIGLI UTILI

· CLIMA : perlopiù fresco di notte e caldo di giorno

· VALUTA : meglio dotarsi di dollari con banconote in buono stato e di recente emissione

· ELETTRICITA’: prese tipo UK

· SANITA’: non abbiamo fatto la profilassi antimalarica e abbiamo portato i normali farmaci anti diarroici e anti infiammatori. Abbiamo avuto solo qualche raffreddore di poco conto

· SICUREZZA: non abbiamo avuto sentore di pericoli ma la prudenza è sempre un fattore in questo genere di viaggi

· MANCE : per qualunque servizio bisognerebbe lasciare una mancia, 1 dollaro per il facchinaggio nei resort, 15/20 dollari a gruppo per le guide, 50 dollari per l’autista del viaggio…

· AGENZIA : credo sia meglio affidarsi a quelle locali tipo come quella scelta da noi, con guide parlanti italiano che consentono comunque un bel risparmio rispetto ai viaggi organizzati dall’Italia

Buon viaggio a tutti!



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