Je m’appelle Paris
Il mio viaggio è iniziato mercoledì mattina con un volo da Verona operato da Hop by Air France www.airfrance.it. Prenotando con qualche mese in anticipo (almeno due/tre) si riescono a trovare voli solo andata a tariffa MINI a partire da 60€. In totale ho speso 133,96€ atterrando a Charles de Gaulle. Da CDG ho preso poi un treno diretto alla stazione di Parigi Gare du Nord. A parer mio la stazione non è ben segnalata, le indicazioni sono sparse un po’ in giro e sono poco chiare. Il transfer dall’aeroporto alla città dura circa 30 minuti ed il biglietto del treno costa 10€ solo andata.
Arrivata a Gare du Nord nel primo pomeriggio, ho recuperato un’amica che mi doveva raggiungere da Londra e ci siamo dirette presso il nostro ostello a due passi dalla stazione, 73 rue de Dunkerque. Il Vintage Hostel & Budget Hotel, che fa parte del circuito di ostelli chiamato HipHop Hostels (www.hiphophostels.com), per tre notti con colazione compresa in camera doppia e bagno privato ci ha chiesto 107€ a persona (la camera doppia si torva a partire da 90€ a notte www.vintage-hostel.com ). Tenendo conto che si trova a tre minuti a piedi dalla stazione metropolitana di Anvers ed è abbastanza comodo alle principali attrazioni della città, direi che sono stati abbastanza economici (Parigi è una delle città più care d’Europa).
Essendo a due passi da Montmartre, abbiamo deciso di trascorrere il nostro primo giorno in questo pittoresco quartiere. Ci siamo inoltrate nella vietta esattamente davanti la stazione della metro di Anvers che ci propone subito un mercatino d’abiti usati a cielo aperto, Sympa. Se avete voglia di mischiarvi al popolo parigino alla ricerca di qualcosa di interessante, iniziate pure a fiondare le vostre braccia dentro le immense ceste che ci sono lungo il marciapiede, a patto però che vi armiate di santa pazienza. La passeggiata è continuata fino alla maestosa basilica del Sacro Cuore e da lì ci siamo dirette verso rue Lepic dove, all’angolo con rue Coustou, si possono ammirare le tende rosse del Café des 2 Moulins. Se spingete la porticina per entrare e spostate le tende rosse che coprono l’ingresso, vi sembrerà di vedere veramente la nostra amica Amélie dietro il bancone. Abbiamo continuato a passeggiare fra le piccole boutique di rue des Abbesses con i formaggi francesi esposti in vetrina e per cena ci siamo inoltrate fino in rue Gabrielle dove, al civico 27, potete trovare all’improvviso il ristorantino Chez Marie. La zuppa di cipolle servita bollente seguita da un secondo di carne e accompagnata da un buon vino rosso hanno reso la cena veramente piacevole ad un prezzo speciale, 18,20€ a testa.
Il secondo giorno ci siamo dirette fino al Canal Saint Martin dove Amélie andava a far rimbalzare i suoi sassi piatti e abbiamo percorso il suo argine contornato da alberi e negozietti colorati lungo Quai de Valmy. Arrivate in fondo abbiamo girato verso Place de la République e poi scendendo per Boulevard du Temple ci siamo ritrovate in Place de la Bastille dove abbiamo trovato un piccolo mercatino. Da lì abbiamo proseguito il tragitto inoltrandoci nel quartiere del Marais passando per Place des Voges dove, sotto i suoi portici, si può trovare la casa di Victor Hugo.
Passeggiando nelle viette del quartiere, al 43 di rue des Blancs Manteaux abbiamo notato una piccola vetrina con dei panini esposti a forma di ciambella. I ragazzi di Bagel Market farciscono e scaldano al momento questi panini insoliti che si possono gustare sia passeggiando (se il tempo lo permette) che seduti in uno dei tre tavolini nascosti in fondo al piccolo locale per pochi euro: 8,90€ compresa una bottiglietta di acqua che a Parigi costa intorno ai 2€.
A pochi passi da qui, proprio in fondo alla via, si inizia a scorgere l’edificio moderno del Centre Pompidou che, a partire dalle 11, apre le porte per poter ammirare le sue collezioni www.centrepompidou.fr. Il tempo purtroppo vola e non ci ha permesso di visitare il museo perché abbiamo preferito scendere verso Notre Dame dove, grazie alla nostra giovane età, siamo riuscite a visitare gratuitamente anche le torri (i giovani fino ai 25 anni hanno diritto a parecchi ingressi gratuiti nei musei della città). Le scale a chiocciola sembrano infinite ma da lassù si può ammirare una vista insolita dei tetti di Parigi compresa la Torre Eiffel e il Sacro Cuore ovviamente. I gargouille a forma di drago o con enormi corna in testa sembra che stiano ammirando veramente la città dall’alto, controllando che tutto sia al suo posto. Una volta scese dalla torre, abbiamo visitato la chiesa con i suoi famosi rosoni e successivamente ci siamo inoltrate nel Quartiere Latino passando per Boulevard St. Michel dove si trova la famosa università Sorbonne e il Jardin du Luxembourg. Siamo andate così alla ricerca di una stradina insolita, rue Mouffetard dove al numero 118, si trova un altro bar frequentato di sfuggita da Amélie, La Verre a Pied, contornato da piccole botteghe con file e file di polli allo spiedo che ruotano a bordo del marciapiede lasciando cadere il loro grasso sulle patate arrosto che cuociono giusto giusto sotto il pollame. Poco più avanti, sempre in questa via, al civico 36 si nasconde (dietro le vetrate tutte appannate) la Creperie Oroyona. La ragazza che farciva al momento le crepes ci ha attirate dentro il piccolo localino aprendoci direttamente la porta e ci ha fatte accomodare in un piccolo soppalco di legno con tre tavolini talmente vicini fra loro che per sedersi o andare alla toilette bisogna far alzare tutti. Il menù offre molte crepes sia salate che dolci ed i prezzi sono molto economici probabilmente perché quella via è frequentata pochissimo da turisti. Vista la stanchezza e l’ora tarda, dopo la merenda abbiamo deciso di prendere la metro per spostarci verso le Gallerie Lafayette scendendo a Opéra.
Per la cena abbiamo deciso di provare uno dei più famosi ristoranti di Parigi: potrete trovare il Chartier sotto una grossa insegna rossa al numero 7 di rue du Faubourg Montmartre. Ci sarà sicuramente un po’ di coda da fare prima di entrare ma ne vale la pena: i camerieri (almeno 30) sono velocissimi nonostante i sette piatti incastrati nelle due mani. Sul sito www.bouillon-chartier.com trovate già il menù a disposizione, così non farete perdere tempo al cameriere che, per comodità, prenderà i vostri ordini scrivendoli direttamente sulla vostra tovaglietta di carta. Spendendo 22€ a testa abbiamo mangiato le tradizionali escargots (per 6 escargots chiedono 6,60€) un secondo di carne, acqua e vino.
La mattina del giorno successivo abbiamo visitato il Louvre dove anche qui siamo entrate gratuitamente. Dopo dieci minuti ci eravamo già perse, quindi vi consiglio di organizzare il tour del museo qualche minuto prima di iniziare per capire quale entrata è più comoda per raggiungere le opere che volete vedere principalmente. Le mappe del museo sono a disposizione nell’info point sotto la grande piramide.
Avendo trascorso tutta la mattina dentro il museo del Louvre, appena uscite abbiamo cercato un posticino per mangiare qualcosa e visto che abbiamo risparmiato i soldi del biglietto d’ingresso, in quest’ultimo giorno ci siamo un po’ viziate. Così siamo state attirate dall’ingresso color azzurrino del restaurant Le Soufflé, 36 rue du Mont Thabor. Potrete trovare soufflé di ogni tipo, sia dolci che salati. Erano così gonfi che sembravano quasi finti. Per un pranzo a base di soufflé, acqua e caffè abbiamo speso 22,10€ a testa.
Dopo la pausa pranzo abbiamo passeggiato lungo gli Champs-Elysees facendo tappa solamente alla famosa pasticceria Ladurée dove per comprare sei macarons (1,90€ l’uno) abbiamo fatto una bella coda. In fondo all’Avenue abbiamo preso il sotto passaggio pedonale per raggiungere l’Arc de Triomphe ma non siamo salite, anche se l’entrata sarebbe stata comunque gratuita per noi giovincelle. Proseguendo per Avenue d’Iena siamo giunte ai piedi della Tour Eiffel dove, dopo aver fatto foto e selfie lungo la Senna, ci siamo incolonnate per salire. Qui purtroppo il biglietto era a prezzo intero, 15,50€. Siamo salite fino all’ultima piattaforma che si trova a circa 300 metri d’altezza e ci siamo godute lo spettacolo della città ai nostri piedi con un tramonto spettacolare nonostante le parecchie oscillazioni della torre a causa del forte vento. Siamo scese cinque minuti prima delle 19:00, giuste giuste per riuscire ad ammirare la torre che brilla ad intermittenza grazie alle lucine installate su tutta la sua altezza.
Per la cena siamo tornate nei dintorni dell’Arco di Trionfo dove al numero 10 di rue du Général Lanrezac abbiamo trovato il piccolo bistrot Le Hide www.lehide.fr. Propone due tipi di menù, 27€ due portate o 34€ due portate più il dolce, bevande escluse. L’antipasto di tre ostriche con una salsina di porro, panna e champagne e il secondo piatto a base di coda di rospo erano proprio buoni da leccarsi i baffi.
L’ultima mattina l’abbiamo dedicata all’ultima passeggiata per la città e abbiamo visitato la mostra fotografica Paris Magnum (Sala Saint-Jean, 5 rue Lobau presso Hotel de Ville). Fino al 28 marzo 2015 potrete ammirare gratuitamente delle magnifiche foto scattate dai più importanti fotografi al mondo fra i quali Henri Cartier-Bresson, Robert Capa e René Burri. La gente di Parigi è l’attore essenziale di questa collezione eccezionale che parte con foto del 1932 ed arriva fino ai giorni nostri. Con questa mostra si è concluso il mio viaggio a Parigi, diversamente dalla mia amica che avendo a disposizione qualche ora in più si è addentrata nelle sale del Museo d’Orsay: all’interno di questa vecchia stazione ferroviaria si possono ammirare grandi capolavori di Manet, Monet, Renoir e Van Gogh.
In conclusione posso dire che anche questa volta Parigi non mi ha delusa: ho percorso strade nuove, provato nuovi sapori e sentito profumi diversi.
Facendo quattro conti questi tre giorni sono venuti a costare meno di 400€ a testa, tutto compreso.