Jambo Tanzania: safari+Zanzibar

Un safari emozionante, una natura strepitosa, un mare da cartolina
Scritto da: Jimboz81
jambo tanzania: safari+zanzibar
Partenza il: 17/08/2010
Ritorno il: 03/09/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
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Jambo a tutti cari turisti per caso! Rieccomi a raccontare del mio ultimo viaggio, quest’anno in Tanzania. Abbiamo deciso di strutturare il viaggio in due parti, 8 giorni di safari nei parchi del circuito settentrionale del Paese, e 7 gg di mare a Zanzibar. Siamo partiti il 17-08 da Malpensa e siamo atterrati a Nairobi il mattino dopo, volando con Egypt Air; da Nairobi siamo andati ad Arusha, cittadina di partenza del nostro safari, via terra con un viaggio in pulmino prenotato con la compagnia Riverside Ltd: è stato il classico “viaggio della speranza”, scomodissimo, durato 7 ore invece di 5, anche a causa del fatto che la strada era in buona parte sterrata e che le procedure di ingresso nel paese alla frontiera tra Kenya e Tanzania sono state piuttosto macchinose e la burocrazia veramente pesante. Comunque l’importante è essere arrivati quasi vivi ad Arusha, pronti per il safari il giorno dopo. Per ciò che riguarda l’operatore con cui abbiamo effettuato il safari, noi abbiamo optato per l’agenzia Nature Beauties (www.naturebeauties.com), dopo aver valutato 3 o 4 opzioni diverse. Abbiamo trovato e prenotato il nostro safari via internet, alcuni mesi prima della partenza, “pescando” dall’elenco di agenzie locali fornito dalla Lonely Planet. Abbiamo infine optato per un safari in lodge di medio livello, alcuni spettacolari, altri tendati ma altrettanto affascinanti. Il programma è stato il seguente: giorno 0: arrivo ad Arusha nel pomeriggio giorno 1: safari nel Lake Manyara N.P. giorno 2: safari nel Cratere di Ngorongoro giorno 3: safari “en route” nel Serengeti N.P. giorno 4: safari nel Serengeti N.P. giorno 5: safari “en route” nel Serengeti N.P. giorno 6: safari a piedi nella Rift Valley giorno 7: safari nel Tarangire N.P. Non mi dilungherò più di tanto sul cosa abbiamo visto nei vari parchi, che dal punto di vista naturalistico, faunistico e paesaggistico rispondono pienamente alla loro fama planetaria e ci hanno entusiasmati con la loro natura prepotente e straordinaria, però vorrei fornire alcune indicazioni ed impressioni che io ed i miei 3 amici abbiamo avuto. Come detto eravamo in quattro, abbiamo sempre dormito in due camere doppie, ed abbiamo fatto un safari privato, ovvero senza condividere gli altri due posti sulla jeep con altre persone. Per tutto ciò con Nature Beauties abbiamo pagato 1550 USD a testa, pensione completa escluse le bevande. La cifra, visti i costi spropositati dei safari in Tanzania, ci è sembrata ragionevole; ci eravamo anche fatti fare un preventivo dall’agenzia Sunny Safari, che per una cifra praticamente identica ci ha proposto lo stesso programma, fatta eccezione per il giorno 6, in cui era prevista un’escursione al lago Natron. Dal punto di vista degli hotel, anche se io non do mai particolare rilievo all’accomodation nei miei viaggi, suggerirei di assicurarsi di dormire al Ngorongoro Wildlife Lodge, al Cratere di Ngorongoro, in quanto la vista che si gode dalla terrazza dell’hotel, a strapiombo sulle pareti del cratere, è assolutamente impagabile, qualcosa che toglie il fiato. L’alba vista da lassù poi uno spettacolo incredibile. Altro suggerimento: nel Serengeti, se si va ad agosto, è tutto secco, e la zona migliore per avvistare gli animali è quella centrale del parco, attorno a Seronera, dove ci sono corsi d’acqua. Se farete il safari in questa stagione, puntualizzate il fatto che volete dormire a Seronera, altrimenti vi troverete piuttosto distanti dalle zone più interessanti, e siccome le scene di caccia dei felini si vedono praticamente solo al mattino presto ed al tramonto, vi perderete questi momenti spettacolari, come è successo a noi, che alloggiavamo nella parte nord del parco. Unica nota dolente del safari è stato il giorno 6: per come ci era stato presentato noi ci immaginavamo mini-trekking di un giorno tra villaggi, piantagioni di caffè, altipiani nella Ngorongoro Conservation Area, panorami spettacolari e selvaggi nella Rift valley, ecc…Questo è stato il fattore che ci ha fatto propendere verso Nature Beauties piuttosto che Sunny Safari (che come ho detto prima proponeva in alternativa il lago Natron). In realtà ci hanno portati a vedere una piantagione di banane in periferia di una cittadina, e poi ci hanno fatto fare il giro di alcuni sobborghi e mercati della città, dove abbiamo immancabilmente trovato qualche piccola comunità desiderosa di vendere souvenir di ogni tipo (artigianato in legno, peraltro bellissimo, dipinti, tessuti e quant’altro). A mezzogiorno ci siamo stufati di fare questo ridicolo ed avvilente giro delle bancarelle e siamo tornati in hotel. Ora, se da un lato può far piacere spezzare il ritmo della vacanza, concedendosi una mezza giornata di svago e riposo dopo 5 giorni di safari, non trovo corretto da parte dell’agenzia vendere come “walking safari nella rift valley” un giro a caccia di souvenir nei sobborghi di una città, cosa che avremmo potuto fare benissimo da soli, senza nessuna guida… abbiamo naturalmente scritto una mail all’agenzia per farlo notare, speriamo che in futuro le cose cambino… Nota di merito invece va alla guida, ingaggiata da Nature Beauties, che ci ha accompagnato per tutto il safari, Juna: estremamente professionale, preparato, simpatico e con una vista veramente eccezionale (ma come ha fatto a vedere ad occhio nudo quel leopardo sull’albero?????)! Come giudizio complessivo quindi mi sentirei di consigliare di affidarsi a Nature Beauties, fatti salvi alcuni aspetti che ho illustrato più sopra, in quanto l’agenzia rappresenta un ottimo compromesso tra costi e qualità. Il 26-08 al mattino siamo partiti per Zanzibar: volo Precision Air dal Kilimangiaro airport direi più che perfetto e puntuale. A Zanzibar io ed i miei 3 amici ci siamo divisi: siamo andati nella stessa spiaggia, a Nungwi, ma mentre io ho optato per un hotel ultra low-cost (25 USD a notte, camera singola, inclusa colazione), i Jambo Brothers Bungalows (veramente niente di particolare, non particolarmente pulito, personale non molto cortese né disponibile, e con una disorganizzazione generale allucinante), loro hanno scelto il My Blue Hotel. Nungwi e Kendwa sono le uniche due spiagge di Zanzibar dove è possibile fare il bagno tutto il giorno, in quanto l’effetto delle maree qui è molto ridotto rispetto alle spiagge orientali dell’isola, e quindi anche in bassa marea si può nuotare agevolmente. La spiaggia ed il mare sono decisamente belli, i colori sono da cartolina, ci sono rocce nere che si protendono nel mare e “spezzano” la spiaggia ricavando piccole calette molto romantiche. Purtroppo, soprattutto in alta marea, quando il mare è lievemente più mosso, sulla spiaggia e nell’acqua ci sono le alghe, che vengono trasportare dalle correnti fino a lì dalle estremità laterali di Nungwi, dove vengono coltivate. Se al mattino i vari hotel o non so chi ripulisse un po’ le spiagge dalle alghe non sarebbe male: spiagge e mare hanno delle potenzialità enormi, sono di una bellezza struggente, ma non vengono curati e valorizzati come meriterebbero. Peccato… Escursioni fatte a Zanzibar. Snorkelling all’atollo di Mnemba: IMPAGABILE, DA LASCIARE SENZA FIATO, il più bel mare che io abbia mai visto in vita mia, nemmeno a Cayo Largo de Cuba il mare aveva quelle tonalità di colore così stupende. Non ci sono parole per descrivere le emozioni provate ed il senso di estasi in cui ero mentre navigavamo in quelle acque cristalline. Unico neo, purtroppo non si può sbarcare sull’isola, che essendo privata è di uso esclusivo degli ospiti dell’unico lussuosissimo resort. Peccato… Safari blue: escursione in barca ad un banco di sabbia nella parte sud occidentale di Zanzibar, che appare e scompare con le maree. Obbiettivamente non mi è piaciuto un granchè, forse anche perchè il giorno prima ero stato nel paradiso di Mnemba: il banco di sabbia è costituito da sabbia gialla, non bianca, c’è una concentrazione di turisti per metro quadro pari alla densità di popolazione di Hong Kong, ed anche la barriera corallina che circonda l’isolotto non è nulla di speciale. Nel pomeriggio siamo andati invece sull’isola di Kwale, lì vicino, su cui c’è un enorme baobab caduto 500 ani fa ma ancora vivente, obbiettivamente la cosa più carina della giornata. Stone Town e Prison Island: Le tartarughe giganti sono carine, il mare attorno all’isola è uno spettacolo, la spiaggia bella, l’isola in sé invece nulla di speciale, anche se non brutta. Stone Town… difficile da giudicare: sicuramente una cittadina che ha del fascino, con il dedalo di viuzze strette del centro storico ed i suoi portoni in legno intagliati. Ai suoi tempi d’oro, quando era uno dei porti più importanti di tutto l’oceano Indiano per il commercio di spezie e schiavi, doveva essere una città ricchissima e stupenda, sono tutt’ora visibili alcuni palazzi storici estremamente belli dal punto di vista architettonico, di notevole pregio. Oggi invece appare come una città decadente, nel senso che letteralmente cade a pezzi, trasandata, con i muri delle case sporchi ed i tetti di lamiera arrugginita, anche se ripeto rimane affascinante. Spiagge della costa orientale e Jozani Forest: un giorno abbiamo fatto il giro delle spiagge orientali dell’isola, vedendole in media e bassa marea, e che dire… uno spettacolo! Matemwe, lunghissima, bianchissima e praticamente deserta, un angolo di paradiso in cui fa capolino il Robinson Crusoè che è in ognuno di noi, Kiwengwa, agli antipodi rispetto a Matemwe, super affollata, italianissima, con lunghe file di villaggi turistici italiani, la Rimini locale (fatte le debite differenze di mare e spiaggia!), e poi Paje, dal mare turchese, Jambiani, e Pongwe, forse la meno “tropicale” delle spiagge che abbiamo visto, ma assolutamente piacevole e tranquilla. E poi la Jozani Forest, uno spicchio di foresta, in parte naturale in parte creata dalla mano dell’uomo, in cui vivono i tenerissimi colobi rossi, le scimmiette endemiche simbolo di Zanzibar. Alcune info generali: costi: la vacanza mi è costata in tutto 2900 euro (assolutamente ben spesi!) esclusi i souvenir, tenendo conto che il volo intercontinentale con Egypt Air l’abbiamo pagato 405 euro (comprato 9 mesi prima di partire!). Sui costi del safari ho già scritto più sopra. Spostamenti: a parte il safari, abbiamo fatto il resto degli spostamenti in aereo (Arusha- Zanzibar con Precision Air, Zanzibar-Nairobi con Kenya Airways), pulmini locali, taxi che abbiamo affittato di volta in volta, barche nelle varie escursioni. Per i taxi: se si è in 3 o 4 il costo della corsa è ragionevole, se si è da soli i costi di trasporto invece influiranno pesantemente nel bilancio della vacanza. I voli interni sono carissimi: i 2 voli scritti sopra sono costati 375 euro, contro i 405 di quello intercontinentale, ma se non si ha molto tempo a disposizione e quindi non si può andare da Arusha a Dar-Es-Salaam, e da Dar a Nairobi al ritorno, via terra, non ci sono molte altre alternative.. Escursioni: fatte tutte con i Beach Boys, che permettono di risparmiare notevolmente (anche il 40-50% in meno) rispetto ai prezzi ufficiali proposti da hotel e agenzie turistiche locali. Vaccinazioni: nessuna. Io avevo già fatto la febbre gialla alcuni anni fa, e comunque non è richiesta. Né io né i miei amici abbiamo fatto la profilassi antimalarica, ma ci siamo limitati a bagni di autan e zampironi sparsi nelle stanze. A quanto pare hanno funzionato e non abbiamo avuto nessun problema di salute fortunatamente. Hotel a Zanzibar: ce ne sono per tutte le tasche, dai super economici come il Jambo Brothers (forse un po’ troppo economico!) ai mega resort di super lusso. Varie&Eventuali: purtroppo, ed è la prima volta che torno da un viaggio con questa sensazione, la gente del posto ha gettato un’ombra sul mio giudizio generale della vacanza, che resta comunque sicuramente entusiastico: non è piacevole essere considerato una cassaforte con le gambe, un limone da spremere, dal punto di vista finanziario. Non è possibile non riuscire a stare 5 minuti tranquillo, o farsi una passeggiata, senza che arrivino 20 persone a chiederti di comprare ogni genere di souvenir e/o paccottiglia varia, e non è possibile che dopo che dici di no 10 volte ad ognuno di essi, ti seguano fino in capo al mondo cercando di farti cambiare idea. Non è possibile che mentre sei a tavola in un ristorante e stai chiacchierando con gli amici uno si metta al tuo tavolo e si intrufoli nella conversazione, siccome tra l’altro chiunque a Zanzibar parla italiano, e nonostante il fatto che tu cerchi di fargli garbatamente capire di non aver bisogno di moderatori nella discussione, questo non se ne vada e continui imperterrito a commentare su ogni frase che si dica. Con buona pace della privacy e della tranquillità… Un grazie di cuore a “baba” Luciano, “mama” Fiorella e a Lole per la splendida vacanza trascorsa insieme! E a tutti i turisti per caso che leggeranno questo breve resoconto, al prossimo viaggio! Scrivetemi pure se avete bisogno di altre info Gianmarco


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