Jamaica: one love
La sveglia era per le 4 di mattina, poi diventate le4.30; passaporti, documenti e i biglietti? dopo qualche secondo di amnesia totale, sono riapparsi come per miracolo. Eravamo in due io e il mio moroso, ma poi se ne sarebbero aggiunti altri, una volta arrivati. La nostra meta era port antonio, dopo essere stati a negril 3 anni prima. Volevamo conoscere la VERA Jamaica, non quella dei villaggi all-inclusive; era la vera isola che ci interessava, la sua gente, e un sacco di altre cose che avvremmo scoperto in seguito. Cosi da un grande villaggio ad una (splendida) guest-house, il passaggio è stato molto breve.
Il viaggio è durato 2 settimane, a cavallo tra gennaio e febbraio. Abbiamo acquistato solo il volo al prezzo di 1350000 a/r via Londra. Per il resto ci siamo affidati ad una signora italiana ,da molti anni residente a Port Antonio e propieteria del” Drapers San”, la suddetta guest-house.
questa volta la meta era la capitale KINGSTON, e non Montego Bay, scalo ufficiale delle vacanze di massa giamaicane. Non è esattamente un posto tranquillo, ma è sufficiente avere precedentemente fissato il passaggio in taxi. Per noi c’era un simpaticissimo omone che alla guida si sarebbe rivelato il più tranquillo e meno veloce dell’intera nazione. In Jamaica la velocità è un concetto molto molto particolare, che va inteso sempre al limite della nostra idea di correre in macchina, aggiungendoci il fatto che ci sono buche immense, quasi quanto come gli impianti stereo all’interno degli abitacoli: molto spesso sono casse intere appoggiate nel vano bagagli.
La MUSICA è la realtà più presente in questo angolo di paradiso, ma ci arriveremo più tardi, ora devo entrare nei particolari del viaggio verso la nostra meta: Port Antonio, nel sud della Jamaica: la parte meno turistica, ma vera nel VERO senso della parola.
dall’aereoporto il viaggio si è rivelato più lungo del previsto, non per i km effetivi, ma per lo stato delle vie da percorrere, piuttosto sconnesso.
già in aereoporto abbiamo uncontrato due ragazze di Ro ma con cui avremmo diviso la quota di 8o$, pattuita con lui dalla nostra padrona di casa che attendeva il nostro arrivo.
anche se era notte si aprivano davanti a noi luci, colori e un verde impensabile qui in Italia: VERDE VERDE, ma proprio VERDE, come nelle cartoline più belle.
Dopo circa 2 ore e 30, arriviamo “a casa”, perchè è veramente così che ci si sente essere ospiti di una guest-house. L’accoglienza è familiare e affettuosa, anche se il rimbambimento dell’aereo non è ancora passato e le ore di differenza, si fanno sentire.
Veniamo accompagnati nella nostra camera, piccolina ma veramente molto bella e accogliente: decorazioni tipiche giamaicane e un sacco di colori, profumi e …
Ci siamo addormentati per svegliarmi poi in una di quelle albe da film, che non hai parole per descriverle, talmente sono belle e sai che ti ricorderai quei momenti tutta la vita.
Però erano le 4.30 del mattino non un’orario decente, ma per il primo giorno sarebbe andato bene, anzi benissimo, visto l’alba da cinema!!!!! non mi sarei mai svegliata prima delle 5 per i succesivi 14 giorni…
Le spiagge sono una + fantastica dell’altra, la gente è veramente speciale, anche se bisogna capire che per loro noi siamo “quelli con i soldi”. RESPECT è la parola che fà cadere il muro + grosso.
le escursioni sono numerose: -OCHO RIOS, le magnifiche cascate da risalire mano nella mano…
-le BLUE MOUNTAINS, che racchiudono segretamente meraviglie di fiumi chari e cascate …
-il RAFTING sulle zattere: tranquillo nonostante il nome, permette di fare foto e film a una vegetazione da paura…
Non svelo gli altri mille sogni possibili, se no che viaggio sarebbe? Riguardo le informazioni pratiche: le guest-house sono presenti su tutto il territorio, anche se alcune molto spartane.
I prezzi per una notte si aggirano da un minimo si 25$ fino a 70$ a testa.
non conviene nolleggiare una macchina, piuttosto muoversi in taxi dove si è preventivamenta concordato un prezzo: i giamaicani sono dei maghi nella contrattazione.
La Jamaica è un’isola in alcuni posti ancora incontaminata, dove il “VIVERE UNA FAVOLA” di una nota canzone è atuttora possibile e più facile di quanto si possa immaginare, spendendo relativamente poco, tenendo conto che parliamo di caraibi, noti per non essere particolarmente accessibili.
per avere maggiori informazioni potete scrivermi una mail: evaz.76@libero.It vi darò tutte le informazioni necessarie.