Italia, mykonos, atene in moto

PREFAZIONE VAGGIO Eccoci qua, finalmente il giorno della nostra partenza è arrivato! Io (MATTEO) , la mia fidanzata (SIMONA prossima consorte) e il nostro DUCATI MONSTER 750 cc, ci imbarchiamo da BRINDISI il 26.08.2006 sul traghetto della compagnia MARITIMEWAY, che ci porterà fino a PATRASSO dove una volta giunti, ci sposteremo fino al porto di...
Scritto da: dolce.si
italia, mykonos, atene in moto
Partenza il: 26/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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PREFAZIONE VAGGIO Eccoci qua, finalmente il giorno della nostra partenza è arrivato! Io (MATTEO) , la mia fidanzata (SIMONA prossima consorte) e il nostro DUCATI MONSTER 750 cc, ci imbarchiamo da BRINDISI il 26.08.2006 sul traghetto della compagnia MARITIMEWAY, che ci porterà fino a PATRASSO dove una volta giunti, ci sposteremo fino al porto di RAFINA x continuare il nostro viaggio a MIKONOS, meta sognata ormai da parecchi mesi. Infatti abbiamo impiegato diverso tempo in quanto questo viaggio lo abbiamo organizzato totalmente noi con l’ utilizzo dell’ ormai indispensabile internet, prenotando via mail quasi tutto e rivolgendosi per i soli biglietti del traghetto presso un’ agenzia viaggi per avere maggiore sicurezza e salvaguardarci da eventuali fregature di compagnie poco conosciute, fregatura che comunque poi ci attenderà alla fine del nostro viaggio. Spesa totale viaggi Euro 1.270,00 per due persone.

26.08.2006 Partiamo da MANFREDONIA (FG) alle ore 14.30 percorrendo la SS16 strada statale passando per BARI, ottima ed economica in quanto si evita l’autostrada ed è ben percorribile e movimentata, quindi permette al motociclista di non annoiarsi. C’è la prendiamo con comodo, velocità media 130/140 e diverse soste per far sì che le natiche di SIMONA si possano riprendere dalla fatica della sella e dal peso che su di esse incombe x via del grande zaino che lei porta. La nostra attrezzatura è composta da un grande zaino dove vi abbiamo concentrato l’abbigliamento di entrambi e un altro zaino da moto riposto sul serbatoio, caschi, giubbetti da moto e guanti. Arriviamo a BRINDISI (porto) alle ore 18.15 circa, ci fermiamo per fare il ceck-in al terminal dove ci accorgiamo che SIMONA ha perduto 1 delle 2 orecchie a ventosa poste sul casco che aveva personalizzato. In tutta fretta corriamo all’imbarco, la moto fa un po’ di capricci perché (e non so x quale motivo) non vuole accendersi, ma con un po’ di calma e imprecazioni, riparte e ci porta a cavallo fino all’imbarco. Il traghetto è come c’è lo aspettavamo, poca gente, silenzioso a abbastanza pulito. Restiamo sul ponte di poppa fino all’imbrunire dopo di che ceniamo al self-service di bordo, coscia di pollo con patate, formaggio e acqua da ½ litro al costo di 11,40 euro, niente di speciale ma accettabile.

La nostra sistemazione è in poltrona interna, i sedili sono come quelli che si trovano sui pulman x fortuna però c’è poca gente e possiamo tirar fuori lo spirito di adattamento che ci ha portati a partire per questo viaggio e in qualche modo riusciamo a far finta di dormire. SIMONA è la prima che ci riesce e vedeste come dorme bene…

27.08.2006 Arriviamo a PATRASSO alle ore 10.30, il traghetto in nottata ha fatto sosta a JOGUMENTSA dove molta gente è scesa, sosta non di certo passata inosservata in quanto in “pieno sonno”, alle tre di notte, un ufficiale del personale di bordo si è messo ad urlare per avvisare le persone che dovevano scendere!!! Comunque la stanchezza è tanta e abbiamo continuato a dormire. La mattina seguente il tempo è ottimo, sbarchiamo velocemente a PATRASSO e senza difficoltà imbocchiamo l’autostrada direzione ATENE, il costo è di 1 euro per le moto e si paga all’ingresso inoltre la benzina costa molto meno rispetto all’ITALIA, circa 1 euro a litro o anche meno se la stazione di rifornimento ha il marchio greco. Facciamo diverse soste per via del peso dello zaino che porta sempre SIMONA e anche per via del manto stradale che è un po’ dissestato (buche e avvallamenti), comunque procediamo. Ci fermiamo per pranzo presso un area di servizio con posti a sedere all’aperto dove con 14 euro mangiamo un primo a base di pasta, carne e besciamella dal gusto un po’ strano e per secondo delle patata al forno e due sottospecie di polpette che a vista sembravano gustose ma poi al palato restano un po’ difficoltose da buttar giù perchè molto spezziate e piene di cipolla, il nostro primo incontro con la cucina e la lingua greca, ci lascia molto spiazzati!!! Comunque la voglia di arrivare è tanta e dopo un ennesimo scherzetto della nostra moto continuiamo il nostro viaggio passando per CORINTO, senza fermarci, da lì termina l’autostrada e proseguendo x ATENE, abbiamo imboccato un nuovo tratto autostradale sempre al costo di 1 euro ma decisamente migliore del primo, molto scorrevole con tre corsie ben tenute. Desta la nostra attenzione le diverse moto che sfrecciano ad alta velocità e senza targa comunque noi ci manteniamo sempre ad una velocità moderata. Il viaggio sembra non finire mai, prendiamo un altro imbocco autostradale al costo di 1,30 euro con direzione RAFINA che finalmente troviamo all’uscita 16, dopodiché proseguiamo x MATI e dopo ben 260 km circa da PATRASSO, arriviamo al nostro HOTEL “ATTICA BEACH”, dove ci fermiamo per la notte. Qui al costo di 90 euro prenotato tramite il sito www.Bookings.Net (ottimo sito) prendiamo una camera doppia adattata a matrimoniale ( due lettini uniti) con 1 bella vista sul mare. Posate le borse, indossati i costumi, riusciamo ad immergerci nel mar EGEO…Molto pulito, poi distrutti ci rilassiamo in piscina a forma di cuore. MATI è un posto tranquillo di mare dove si recano in vacanza i greci stessi infatti qui non abbiamo incontrato nessun italiano. La sera la fame è tanta e abbagliati da un cartellone raffigurante una pizza decidiamo di cenare in una pseudo pizzeria di fronte all’Hotel, una pizza margherita, una pita (specie di piadina con carne di manzo o pollo + patatine e salsine), una porzione di patatine fritte e una bottiglia di acqua al costo di 13,80 euro, arriva tutto in fretta, le patate e la pita sono buone mentre la pizza lascia uno strano retrogusto dovuto sia al tipo di farina che alla feta (formaggio greco) in conclusione non siamo riusciti a terminarla nonostante la fame che avevamo. Il resto della serata la trascorriamo in tranquillità, facciamo due passi e ci gustiamo il bel panorama dalla nostra camera.

28.08.2006 Sveglia alle ore 05.30, colazione a buffet (siamo i primi) e in 10 minuti arriviamo al porto di RAFINA, facciamo il ceck-in presso l’agenzia dell’AUGOUDIMOS e imbarchiamo sul traghetto che in 4 ore e 30 minuti ci porterà a MIKONOS. Simona inizia subito a farsi una pennichella, la stanchezza e il sonno si fanno sentire anche perché la notte trascorsa a MATI è stata movimentata dalle zanzare che al richiamo del sangue italiano hanno fatto degli spuntini appetitosi…

Eccoci qui, finalmente giunti a destinazione, il viaggio in mare è andato bene, il mare calmo e il sole caldo ci hanno accompagnato per tutta la durata del viaggio. La maggior parte del tempo l’abbiamo trascorso sul ponte a prendere il sole e a leggere tutti gli appunti di viaggio scaricati dal sito www.Turistipercaso.It, appunti che ci sono stati di grande aiuto. Appena scesi tre affittacamere ci fermano, ma noi abbiamo già prenotato perché anche se siamo a fine di agosto abbiamo creduto che era meglio farlo. La città si presenta in tutto il suo splendore, case bianche con cupole rosse o blu, la gente che scorrazza in scooter (è il mezzo più agile per spostarsi, da notare: fanno le multe per i divieti di sosta ma in scooter si gira addirittura in tre e senza casco), comunque bisogna fare molta attenzione perché le strade non sono il massimo, scivolose e tortuose, infatti è capitato spesso di vedere in giro ragazze con fasciature a gambe e a braccia. Le indicazioni stradali sono ottime e in poco tempo arriviamo in località PLATYS GIALOS all’hotel “KAMARI” , da straconsigliare, noi avevamo chiesto la camera 401 di fronte alla piscina e in ciò siamo stati accontentati. L’atmosfera è bella, la camera matrimoniale molto grande, pulita e profumata, ottimi servizi, l’albergatore del mattino parla italiano ed è molto cortese. La camera l’abbiamo pagata 99 euro al giorno perché l’abbiamo prenotata via internet, comunque si può spendere meno, la colazione è compresa ed è molto carino il piccolo porticato (tipo balconcino) dove al mattino puoi riempirti con cibi dolci o salati a seconda dei gusti. Noi consigliamo di fare una colazione abbondante così si sta bene fino al pomeriggio dove poi a seconda della spiaggia in cui ci si trova, si può pranzare spendendo poco, tipo una giro pita (tipo kebab) a 2,50 euro o un bel vassoio con pesce arrosto patate fritte e insalata a 8 euro (e il pesce te lo spinano d’avanti a te!!). Appena mollate le valigie, ci infiliamo i costumi e ci tuffiamo in piscina per refrigerarci. I lettini sono grandi e comodi perché hanno una bella imbottitura che concilia una sana pennichella. Andiamo subito in spiaggia per vedere com’è così presi gli asciugamani in due minuti a piedi arriviamo alla spiaggia di PLATYS GIALOS.

L’acqua è pulitissima e calda, l’ambiente tranquillo, infatti consigliamo questa spiaggia a chi è in cerca di relax, alle spalle della spiaggia è pieno di hotel carini con piscina e numerosi ristoranti.

Verso le 19 decidiamo di andare a visitare la CHORA (centro città) e in 10 minuti arriviamo. Trovare un buco per parcheggiare non è tanto facile, infatti immagino in pieno agosto che casino sarò stato. La città è piena di vicoli e violetti, strapieni di locali dove mangiare ( i camerieri invitano a sederti ognuno presso il proprio locale) e di negozietti che vendono souvenir, un contesto di bei colori che ne fanno un quadro ad acquerello. La fame si fa sentire…Ma decidiamo di cenare a un ristorante italiano indicato da altri viaggiatori sempre su www.Turistipercaso.It , dove il cuoco è un vero cuoco italiano e la pizza ha il vero sapore italiano, il locale si trova nel quartiere vicino lo SPACE (discoteca) da noi denominato quartiere italiano perché è pieno di ristorantini che si spacciano per italiani e a naso si respira un buon profumo di cucina nostrana. Dopo ben due giorni riusciamo a prendere le forze, una pizza margherita, due primi, due caffè espressi e una bottiglia di acqua, totale 30 euro, ben spesi soprattutto perchè dopo due giorni trascorsi tra greci impazziti di cui l’unica parola percettibile è stata “banana” abbiamo parlato con degli italiani! La nostra serata termina con un giro per la CHORA per cercare di digerire e rientriamo in hotel stanchi ma felici per la riuscita del nostro tanto sospirato viaggio.

29.08.2006 Acquistata la cartina dell’isola, si parte alla scoperta…Prima meta…Quale se non la spiaggia di PARADISE!!! L’arrivo non ci lascia molto entusiasti… sicuramente acqua limpida ma paesaggio reso poco naturale da alberghi e studios che stanno continuando a costruire, comunque, avevamo bisogno di rilassarci e affittiamo ombrellone e due lettini, al prezzo di otto euro entrambi (non preoccupatevi di pagare verso le 12,00 passa un omino a riscuotere, quindi se cambiate spiaggia probabile che non paghiate). Tutto sembra tranquillo, ci sono molti italiani, soprattutto ragazzi, musica rilassante (vendono anche i CD che mettono durante il giorno al prezzo di 10 euro). Decidiamo di fare il bagno e girandoci vediamo un uomo nudo… ebbene siamo circondati da topless, gay e naturisti, comunque non ci scandalizziamo perché sappiamo benissimo che questa è un’IBIZA greca, l’isola dove tutto è concesso, dove tutti vogliono trasgredire e noi ci adeguiamo e via il costume (solo il reggiseno di Simona, non esageriamo…) Anche qui per pranzare ci sono diversi localini a buon prezzo senza vincoli di orario, verso le 17, inizia la movida e vi consigliamo di fare una capatina al Tropicana Beach (sempre a PARADISE) per ascoltare musica e vedere il famoso SASA’…Nudo con il piffero coperto da un perizoma a calzamaglia con disegnato un topolino e questo personaggio non poteva che essere Italiano…

Verso il tardo pomeriggio, partiamo per fare il tour delle spiagge, così passiamo dalla spiaggia di SUPER PARADISE, la strada per arrivare è molto tortuosa e un gran discesone è il pezzo finale che ti accoglie, sempre che non scivoliate prima… La musica si fa sentire da subito, è a palla, dentro non c’è molta gente e la spiaggia e il mare sono paragonabili al PARADISE, dopo aver saltellato un po’ ecco che ripartiamo per la spiaggia di AGRARI, di là, a piedi, arriviamo fino alla spiaggia di ELIA, che dirvi, niente di eccezionale…Alla fine del tour decidiamo che la spiaggia di PARADISE sarà la nostra preferita, perché la vicinanza al nostro hotel, l’acqua pulita, musica bella (relax al mattino e movimentata al pomeriggio), la presenza di ristorantini e negozietti ne fanno la spiaggia ideale. Nel pomeriggio a PARADISE ci siamo fatti mettere in lista per l’ingresso in discoteca per la sera stessa così da pagare 13 euro a testa anziché 20. La serata la trascorriamo ad ORNOS, una zona carina dove abbiamo cenato bene spendendo 21,50 euro e abbiamo preso formaggio fritto, arrosticini di pollo con patatine, acqua e un dolce il “baklava” (fatti con pasta sfoglia, noci, e cannella – a me non è piaciuta), il nome del locale non so scriverlo perché non si riusciva a capire ma si vedevano solo geoglifici, comunque si trova scendendo dalla CHORA verso ORNOS sulla destra prima della spiaggia. Dopo esserci rimpinguati facciamo una pennichella per riprenderci e essere operativi in disco. Il locale è sempre al PARADISE, all’aperto, al centro c’è la piscina e di certo non sono mancate le ragazze che hanno festeggiato con tanto di tuffo…C’è stato anche l’ospite della serata “STEVE EDWARDS” che è la voce delle canzoni di “BOB SINCLAR” che ha cantato un paio di canzoni, insomma una bella serata con tanto di rinfrescata sulla moto al rientro in hotel (consiglio di portarvi un giubbetto o una maglietta a manica lunga).

30.08.2006 Il mattino seguente di nuovo al PARADISE, in spiaggia acquistiamo il CD dal Dj a 10 euro, pranzo con una giro pita a testa, prendiamo tanto sole e tanto relax. La sera non potevamo se non goderci il tramonto con tanto di aperitivo alla CHORA sulla LITTLE VENICE, dove un vero succo d’arancia e un martini ci sono costati ben 15 euro ma quel tramonto, resterà indelebile ai nostri occhi. Trascorriamo la serata di nuovo in giro per i vicoli, sono talmente tanti che ogni volta ci si perde tra i mille negozietti, inoltre vediamo la chiesa di PARAPORTIANI (è una costruzione di 5 chiesette), poi terminiamo la serata cenando presso l’ottimo ristorante “MACCHERONI” con di nuovo due vere pizze italiane.

31.08.2006 (ultimo giorno Mikonos) Cavolo è già finita!!!!!!!!!!!!! Nooooooooo!!!! Colazione, bagno in piscina e sistemata alle borse, paghiamo l’albergo 297 euro x 3 giorni, lasciamo il segno del nostro passaggio sul librone che si trova alla reception e viaaaaaaaa… Sistemate le borse sulla moto, pronti a partire, la moto non si accende, ma come non parte!!!…Meno di un ora alla partenza del traghetto…Alla fine riparte e scopriamo finalmente che il problema sta nell’interruttore dell’accensione. Comunque imbarchiamo e in 5 ore siamo a RAFINA, il traghetto fa sosta all’isola di TYNOS dove imbarca tantissima gente greca e chiedendo a una signora del posto come mai, scopriamo che era la festa di San TYNOS patrone dell’isola. Giunti a RAFINA prendiamo subito la direzione per ATENE, c’è traffico perché si percorre una strada commerciale. L’arrivo in città ci lascia sconcertati, non ci piace da subito, sia perché passiamo da un’ isola a una metropoli e sia perché ATENE è una città sporca, caotica, motorini e molte motociclette che sfrecciano da tutte le parti senza né targa e né casco… di buono ci sono le indicazioni che ci permettono di arrivare in poco tempo al nostro hotel (scusate alla nostra bettola) “OMEGA” vicino Piazza OMONIA, l’abbiamo trovato e scelto tramite il sito www.Venere.It, ve lo sconsiglio vivamente, meglio www.Booking.Net, sul sito le immagini sono oro rispetto a quello che invece è in realtà l’Hotel, comunque prendiamo la camera anche perché sono quasi le 20 e preferiamo adattarci per una notte piuttosto che cercarne un altro. Appena docciati e cambiati ci addentriamo per la città di ATENE, percorrendo via PANEPISTIMIOU che si imbocca da piazza OMONIA, si passa d’avanti alla biblioteca nazionale, all’università e a palazzo delle belle arti, proseguendo fino al parlamento dove c’è la statua del milite ignoto scolpita sul muro del palazzo sorvegliata dalle guardie che indossano una buffa divisa. Di fronte al parlamento c’è l’hotel “GRAN BRETAGNE”, è un hotel di alti livelli costruito per alloggiare i capi di stato e tutt’ ora usato per tale scopo, e piazza SINDAGMA, da dove si scende fino alla PLAKA, centro storico di ATENE. Da SINDAGMA si imbocca via ERMOU piena di negozi di abbigliamento, scarpe (tipo via nazionale a ROMA), lungo tale via si arriva fino a una chiesetta dove poi girando a sinistra si prende via KAPNIKAREAS e si arriva a piazza AGORAS e da qui a sinistra si imbocca via ADRIANI, già da qui si incontrano i primi negozietti della PLAKA che vendono quasi tutti le stesse cose, souvenir vari e i sandali in cuoio, i prezzi tra i negozi sono tutti uguali, da qui in poi da ogni angolo di questo quartiere, alzando la testa a destra si può vedere l’ACROPOLI illuminata che sorveglia la città. Noi abbiamo proseguito fino alla fine della via ADRIANU per arrivare all’arco di ADRIANO e il tempio di ERODE che testimoniano la presenza in terra greca dei ROMANI, questi due monumenti segnano i due periodi storici che hanno vissuto i greci, l’epoca greca e quella romana. Comunque decidiamo che ormai pieni di storia e cultura, è arrivato il momento di riempire la pancia e così ci fermiamo in una taverna greca di nome “BYZANTINO” in via AG. GERUNTA una traversa di via ADRIANOU, dove per un insalata, una porzione di patatine fritte (buone in quanto tagliate a mano), una bottiglia di acqua e una porzione di MOUSSAKA (piatto tipico greco fatto da carne, melanzane, patate e besciamella più famoso retrogusto greco) spendiamo 18,80 euro. Rientriamo alla bettola di hotel dopo la mezzanotte passando per il quartiere di MONASTIRAKI che si trova lungo la strada del nostro ritorno, ma vista l’ora troviamo tutto chiuso, insomma ci accollassimo nel nostro loculo fino alle 7 del mattino. 01.09.2006 La colazione conferma il livello qualitativo molto basso dell’albergo, ci armiamo di cartina e spirito avventuriero muoviamo alla conquista dell’ACROPOLI, il biglietto costa 12 euro a testa ( la domenica non si paga e per chi mostra la tessera universitaria paga 6 euro, ma ovviamente noi non rientriamo nell’una e nell’altra). Sinceramente la vista dell’acropoli ci ha lasciato un po’ indifferenti, è da dire che la sera precedente illuminata e vista dal basso dominare sulla città è tutto un altro dire… Comunque sapere di avere davanti una costruzione così antica ti fa tornare indietro nel tempo e riesci quasi ad immaginare gli antichi greci che con le loro vesti e corone di alloro andavano ad adorare i loro dei nei templi. Il PARTENONE è la costruzione più imponente, vi consigliamo di acquistare un libro con le spiegazioni se non volete prendere una guida, noi l’abbiamo acquistato in un’edicola a piazza SINDAGMA dove c’era una signora greca davvero simpatica e cortese. Insomma due ore sono bastate per la visita, alle 12 lasciamo ATENE e avviamo per il ritorno verso casa. La strada che ci attende è lunga circa 220 km per arrivare a PATRASSO, la GRECIA ci saluta con il suo famoso vento “IL MELMETE” che non ci abbandona per tutto il viaggio e per chi va in moto, sa bene quanto sia fastidioso. Decidiamo di fare una sosta al CANALE di KORINTO così usciamo dall’autostrada e a c…O, arriviamo fino all’imbocco del canale dove ci fermiamo a pranzare a un ristorantino caratteristico e mangiamo un’ottima frittura di pesce e ottime patatine. Durante il nostro pranzo abbiamo avuto modo di vedere l’ingresso del canale che avviene tramite un sistema a immersione che permette l’accesso alla navigazione. Ripartiamo per PATRASSO facendo continue soste per via del famoso zaino che massacra SIMONA. Arriviamo a PATRASSO alle 16 circa e visto l’esperienza del viaggio di andata, ci fermiamo a fare spesa a un discount, tale spesa fatta da SIMONA e da me criticata perché mi sembrava esagerata, invece si rivelerà la nostra salvezza visto la fregatura che ci attendeva sul traghetto…

Arrivammo in largo anticipo al terminal, Matteo vuole fare un giro per Patrasso ma sinceramente ero a pezzi, la stanchezza accumulata si faceva sentire e la paura di perdere il traghetto a causa della moto è tanta. I pochi giorni a Mikonos non erano riusciti di sicuro a farmi riprendere… Quindi saliamo in largo anticipo sulla nave, decisamente diversa dalla prima, e ci prepariamo per il viaggio di ritorno a casa. Viaggio che poi sarà denominato da noi “ il viaggio della speranza”.

Si…La speranza era quella di arrivare al porto di Brinidisi.

Comunque la nave parte, ed è proprio alla partenza che una ragazza che è con noi nella stanza delle poltrone dove ci siamo sistemati per la notte, scoppia in una crisi di pianto/panico perché aveva saputo che non saremmo arrivati dopo 14 ore di navigazione ma bensì dopo un numero non definito di ore. Noi comunque non gli diamo peso, cerchiamo di parlare con il personale di bordo e già da qui ci accorgiamo che c’è qualcosa che non và…Infatti il clima è un po’ teso, scopriremo poi che questa pseudo truffa è già da un po’ che va avanti, comunque io e Matteo ci addormentiamo e scopriamo poi al nostro risveglio che l’arrivo a Brindisi sarà tra un lasso di tempo che và dalle 12 alle 15.

Cerchiamo di avvisare a casa, dopodiché cominciamo a trovare qualcosa da fare, e vi assicuro che oltre ad una bella e sana partita a “scala quaranta” o a chiacchiere e mangiare la nostra cena a sacco, c’è ben poco da fare su di una nave che non è di certa una della flotta di costa crociere. Ero comunque in ottima compagnia e sicura che a qualsiasi ora saremmo arrivati di sicuro Matteo e io avremmo trovato una soluzione…Tutti i passeggeri e noi compresi, decidiamo di reagire all’accaduto e stiliamo la lista dei nomi e dei numeri di biglietto in modo da inviare una richiesta unica di risarcimento alla compagnia con tanto di documento rilasciato dal comandante del traghetto che attesta l’orario di arrivo e di partenza della nave, l’intenzione è anche di scrivere a un’associazione a difesa dei consumatori, di tutto questo se ne è preso carico uno dei passeggeri che sembrava ferrato in materia e gli abbiamo lascito il numero di fax e di e-mail ai quali ci avrebbe contattato per darci informazioni sugli eventi a seguire. Passa la notte e anche la mattina fino a giungere a BRINDISI.

02.09.2006 Sbarchiamo e in tutta fretta ripercorriamo la stessa SS16 dell’andata e in 2 ore circa arriviamo a MANFREDONIA (FG) alle 15 distrutti e affamati con 1250 km fatti, ma il buon pane pugliese e la lasagna di mamma TONIA (mamma di Matteo) ci rimettono in sesto, così che disincrostata la moto al lavaggio automatico e parcheggiata in garage, carichiamo la macchina e via ripartiamo alla volta di SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) perché l’indomani la nostra presenza è acclamata a un matrimonio a cui non ci si può sottrarre…

Che dirvi amici viaggiatori e non, il viaggio è stato pesante ma unico e irripetibile (perchè di così lunghi in moto non ne faremo più), tanto abbiamo fatto e tanto ricorderemo per sempre, la GRECIA è bella e il consiglio è di evitare i traghetti ma di andarci in aereo così da avere anche maggior tempo per rilassarvi, anche se si perde la vera e propria GRECIA con i suoi odori e i suoi mille rumori… Buon viaggio MATTEO E SIMONA…



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