Italia Fans Club Siria

Una grande sorpresa tra la storia e la gentilezza del popolo siriano.
Scritto da: alexooj_
italia fans club siria
Partenza il: 26/12/2010
Ritorno il: 06/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Periodo: Dal 26 Dicembre al 6 Gennaio

Volo: Turkish Airlines 400 euro

Guida: Touring, niente di che, però era la più aggiornata

Alberghi: Aleppo, Al Gawaher Hotel, 28 dollari la doppia, beh che dire, valeva il suo prezzo! Il suo punto forte era la posizione, dietro la torre dell’orologio a metà strada tra il quartiere cristiano e la moschea degli omayyadi. Abbastanza pulito anche se le lenzuola avevano qualche buco e l’acqua calda non era sempre presente.

Deir Ezzor: Cham Palaca, 70 euro a notte, ottimo anche se non centrale.

Palmyra: Zenobia Cham Palace 62 euro a notte, ottimo, affacciato sullo rovine, credo la scelta più giusta a Palmyra.

Hama: Ematha Hotel, 50 euro a notte nella norma, stanze ampie e pulite, ma decentrato, credo il Cairo Hotel o il Noria Hotel sarebbero stati meglio.

Damasco: Hotel Al Madinah 60 euro a notte, molto bello, in stile damaschese, tutto in legno madreperlato, stanze molto ampie e belle, fronte museo della ferrovia e 5 minuti a piedi dall’entrata principale del suq.

Spesa complessiva compresi souvenir 1200 euro.

P.s. Tutti gli spostamenti in macchina son stati fatti in tre persone.

26 Dicembre: partenza da Roma alle 18:30, dopo 2 ore, arriviamo a Istanbul e qui ci accoglie il primo inconveniente, causa tempesta di sabbia, il nostro volo su Aleppo è cancellato. Prontamente ci dirottano su Damasco, stesso orario, e da li fino ad Aleppo in bus, durata viaggio 4 ore circa. Ma i problemi non finiscono li, i nostri bagagli rimangono fermi a Istanbul.

27 Dicembre: arriviamo ad Aleppo verso le 11, lasciamo i bagagli a mano in hotel e cerchiamo subito un posto dove mangiare, percorriamo la via principale del suq e ci imbattiamo in un localetto niente male che si affaccia sulla grande moschea, assaggiamo i primi piatti siriani, falafel, humus, olive, marmellata di albicocche e the, spendendo 360 lire in due. Dopo iniziamo la visita della città, la cittadella, veramente bella e con una vista sulla città fantastica, come i localetti ai suoi piedi dove sorseggiare the o caffè e fumare il narghilè. Ho voluto provare il succo di limone e menta, tanto decantato nei racconti, ma sinceramente non mi ha fatto impazzire, forse per il fatto che non facesse caldo. Rifocillati, decidiamo di fare un giro per i suq per comprare qualche cosa di prima necessità, vista la situazione valigia. I prezzi sono veramente irrisori, anche se la scelta per quanto riguarda l’intimo e limitata. Tornati in albergo chiamiamo la Turkish per avere novità sui bagagli, ma ci dicono che dovrebbero arrivare l’indomani mattina. La mia ragazza è stanca e vuole andare in camera a riposare, quindi decido di provare l’Hammam, visto che le donne il pomeriggio non possono entrare. Opto per l’ Hammam An-Nahasir costo per il servizio completo 600 lire, che comprende, massaggio, scrub, sapone, bevanda e le varie sale, sto dentro per più di 1 ora, ottimo. Per cena sotto consiglio dell’Hotel andiamo al ristorante Al kommeh, tra in nostro Hotel e il Baron, mangiamo molto bene spendendo 500 lire in due, provo anche la loro specialità Il kebab all’amarena, anche se non mi ha fatto impazzire.

28 Dicembre: decidiamo di andare a S. Simeone, contratto con un taxi, e per 2200 lire si parte, resterà mezza giornata a nostra disposizione. Ero un pò dubbioso se fare o non fare questa escursione, e con il senno di poi mi sento di dire che sia imperdibile. A rendere ancora più suggestivo il luogo, nel mezzo della visita abbiamo assistito ad un messa celebrata da un prete italiano che era li con un gruppo di turisti. Verso le 13 torniamo ad Aleppo desiderosi di andare agli uffici della Turkish, il giorno prima mi ero fatto dire dove si trovassero (di fronte il Baron Hotel), per sapere dei nostri bagagli. Li ci dicono che dei nostri bagagli ancora niente e di tornare il giorno seguente. Con il morale sotto i piedi decidiamo di entrare al Baron Hotel, per visitarlo, visto che è anch’esso un pezzo di storia e per prenderci un the. Beh l ‘Hotel ha indubbiamente un suo fascino, ma solo quello, e molto caro, costa sui 70 euro la doppia, ma è in uno stato di decadenza totale, crepe nei muri, stanze umide e avrebbero bisogno di una bella ritinteggiata. Per pranzo decidiamo di andare nel quartiere cristiano, molto bello e di pranzare al Beit wakil: grande atmosfera, cibo ottimo spendendo sempre sulle 600 lire in due. Il resto della giornata lo passiamo a gironzolare per il quartiere visitando le varie case d’epoca adibite ad Hotel, mi ha particolarmente colpito il Dallal House. Come il giorno precedente, la mia ragazza decide di andare a riposarsi cosi che posso bissare con l’Hammam, mai soldi furono spesi meglio!!! Per cena decidiamo di tornare nel quartiere cristiano, questa volto per proviamo il Sissi House, locale ancor più bello, spendendo leggermente di più.

29 Dicembre: ci svegliamo con comodo, colazione e verso le 11 siamo ancora negli uffici della Turkish, qui ci dicono che ancora nulla, troppi bagagli da portare e poco spazio nell’aereo, allorchè esterno le mie lamentele, sulle spese da noi sostenute, e tranquillamente mi risponde che mi rimborseranno 50 dollari al giorno per pratica! Cosi, con l’umore leggermente migliore, causa i 150 dollari (molti per il costo della vita siriano) mi congedo, ribadendo che l’indomani sarei tornato speranzoso. Ora il mio più grande problema era trovare un caricabatterie per la macchina fotografia, mentre per la mia ragazza erano le creme e gli shampoo. Fortunatamente al secondo tentativo riesco a trovare un caricatore universale per tutto a 1100 lire mentre la mia ragazza si dovrà accontentare di quello che passa il convento. Il resto del pomeriggio lo passiamo al museo, niente di che per poi bissare a cena con il ristorante della prima serata, sempre molto buono!

30 Dicembre: ci svegliamo presto, alle 10 abbiamo appuntamento con l’autista che ci porterà a Deir Ezzor, e dobbiamo andare prima a cambiare i jeans della mia ragazza comprati il giorno precedente e larghi, non esistendo camerini per una ragazza diventa difficile provare qualcosa e cosi si va sulla fiducia. Alle 10 puntuale l’autista e li, in 2 giorni ci porterà a Deir Ezzor e poi Palmyra per 9500 lire. Prima di partire decidiamo di perdere una mezzoretta e provare l’ultimo tentativo, passare alla turkish, mal che vada prenderemo 50 dollari! Qui la sorpresa, appena arrivati l’addetto ci comunica che i bagagli sono arrivati e possiamo andare all’aeroporto a ritirarli, cosi, con 50 dollari in meno ma con il morale a mille ci involiamo verso l’aeroporto. Fortunatamente l’aeroporto si trova a 10 minuti dal centro e credo anche nella nostra direzione. In 5 minuti recuperiamo i nostri bagagli e via verso la nostra meta. Lungo il tragitto ci fermiamo prima a Qalah Jabir, un castello nel mezzo del lago Assad, del castello a dire il vero son rimaste solo le mura esterne, ma il panorama e veramente bello. E poi passare sulla diga del lago e stato affascinante. Seconda tappa Rasafa, questa ci è piaciuta molto, dal nulla, in pieno deserto appare questa struttura veramente maestosa, e poi vuoi mettere essere gli unici visitatori?? Verso le 19 e con un buoi pesto arriviamo finalmente a Deir Ezzor, alloggiamo al Badia Cham, straconsigliato. Per cena ci facciamo consigliare dall’Hotel e andiamo in uno dei tanti ristorantini che si trovano a ridosso del ponte sull’Eufrate, la vera attrattiva della città, (al quanto insignificante). Il ristorante, cosi come il servizio ci lascia alquanto perplessi, se questi sono i loro miglior ristoranti figuriamoci gli altri! Arrivano i piatti e invece dobbiamo ricrederci , veramente buoni e spendendo pochissimi, 500 lire in due!

31 Dicembre: alle 9 l’autista è sotto il nostro Hotel oggi dobbiamo fare molti km, arriveremo al confine con l’Iraq, fermandoci prima e Dura Europos, molto carina, soprattutto la vista che si ha sull’Eufrate da uno strapiombo di 100 metri e Mari, un pò insignificante, restano solo le pareti di un antico palazzo e per di più 3 metri sotto terra ricoperti da un telone, sembrava una serra. La nostra visita è stata anche condizionata dal tempo, il giorno prima aveva piovuto ed era tutto fango, quindi probabilmente il mio giudizio è stato influenzato da questo, resta il fatto che è rimasto poco da vedere sia a Mari che a Dura! La cosa più emozionante di questa mattinata e stata vedere i continui cartelli stradali che indicavano Iraq. Una precisazione, ero molto dubbioso se arrivare a Deir Ezzor oppure no, beh, posso dire che a parte Rasafa questa tappa si può evitare tranquillamente, anche perche da Rasafa si può tagliare benissimo verso Palmyra dedicando più tempo ad altri luoghi! Ultima tappa della giornata Palmyra, arriviamo verso le 16, dopo 4 ore di macchina, consiglio per questi lunghi tragitti di portarsi qualcosa da mangiare, perche i locali lungo la strada lasciano un pò a desiderare. Lasciamo i bagagli in Hotel, Zenobia Palace e ci godiamo il sito con gli ultimi raggi di sole. Le rovine lasciano senza parole, davvero qualcosa di incredibile, e anche l’illuminazione e curata benissimo. La cena decidiamo di passarla nel nostro hotel, dove organizzano un cenone a buffe e spettacoli nella tenda beduini, il tutto a 600 lire a testa, escluso bevande. A mezzanotte tutti in mezzo alle rovine a vedere i fuochi d’artificio, bellissimo.

1 Gennaio: oggi ci alziamo con calma, ma vogliosi di vedere questa città che nelle poche ore della giornata precedente ci ha molto colpito, per prima cosa compriamo i biglietti al museo per il tempio di Baal, le tombe, il castello e il teatro per 500 lire , e poi concordiamo il taxi che per 500 lire ci accompagnerà nei nosti giri, le tombe e il castello sono distanti tra loro e di camminare non se ne parla. Per prima cosa visitiamo le tombe, molto belle, poi il castello e finiamo con il tempio di Baal, fantastico. Qui al tempio affittiamo una guida, il sito e talmente bello che siamo smaniosi di saperne il più possibile. Poi passeggiamo a piedi nel colonnato fino ad arrivare al teatro, anch’esso bellissimo. Prima di andare a pranzo decidiamo di voler provare anche il giro sui cammelli, bello. Per pranzo torniamo in hotel, mangiare e vedere quel panorama ci ha fatto riacquistare le forze. Dopo pranzo decidiamo di concludere la visita di palmyra con il tour delle oasi, adesso non so se abbiamo sbagliato a farlo in taxi o come debba esser fatto, sta di fatto che non è nulla di che, siamo passati lungo il perimetro esterno e poi siamo entrati praticamente nella casa di alcuni beduini, ma ripeto nulla di che, forse troppo influenzati dalla bellezza del sito! Cena sempre al ristorante dell’ hotel a 600 lire a testa.

2 Gennaio: alle 10, puntuale l’autista e li, ci porterà ad Hama per 2300 lire, i 245 km scorrono velocemente, le strade ovunque sono in buone condizioni, e si va ad una media di 90 km/h. Arriviamo ad Hama verso le 13, l’albergo si rileva niente di che, e in più è anche fuori dal centro, però per una notte…Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita della città, la moschea Nuri, il palazzo Azem e della visione delle Norie, enormi ruote di legno a pala, il simbolo della città. La sera andiamo a cena al ristorante Aspasia, il ristorante più bello dove siamo stati, sinceramente sono tutti belli questi ristoranti nelle antiche dimore, ma questo ha qualcosa di più! Mangiamo benissimo spendendo 900 lire in due.

3 Gennaio: il giorno prima ero passato al Cairo Hotel per prenotare l’escursione a Krak de Cavalier, Malula e arrivare a Damasco per 4300 lire. Alle nove si parte, prima tappa Krak, paghiamo le ormai classiche 150 lire a testa ed entriamo. Da fuori il castello appare fantastico e carico di storia, cosi decidiamo di prendere una guida, l’autista ce ne aveva consigliata una a 1000 lire ma sembrava troppo, cosi quando all’entrata me ne hanno chieste 500 ho chiuso per 400 credendo di aver fatto un ottimo affare, invece una guida siriana che accompagnava un gruppo di italiani mi ha detto che il prezzo giusto è 200 L. Anche all’interno il castello e tenuto straordinariamente bene, non dimostra i suoi 1000 anni. Da li ripartiamo e dopo circa un ora arriviamo a Malula, dove visiteremo due monasteri. La particolarità di questo posto sta nel fatto che le persone tra di loro parlano aramaico, la lingua usata ai tempi di Gesù. Per primo visitiamo il Convento di S. Sergio, dove assistiamo al padre nostro in aramaico, bellissimo e poi decidiamo di andare a pranzo al ristorante adiacente. Appena entrati vediamo che i tre proprietari stanno mangiando una zuppa di legumi, essendo molta invitante decidiamo di chiedere quel piatto, dopo un primo rifiuto della figlia, giustificato con: è finita, arriva il padre che ci dice che non ci sono problemi e che ci avrebbe accontentato. La scelta si rivela giustissima, era ottima, ma la sorpresa arriva a fine pasto, quando chiediamo il conto e ci rispondono che siamo stati loro graditi ospiti. In quel momento mi sono sentito molto imbarazzato, anche se scene del genere mi erano già successe in Siria, con i taxi, spesso il tempo di percorrenza era di pochi minuti e quando dovevi pagare rispondevano timorosi, con un fai te…

Dopo il sorprendente pranzo visitiamo il secondo monastero, S.Tecla, anch ‘esso molto bello. Finite le visite si parte direzione Damasco, dove arriviamo dopo 30 minuti, il nostro albergo molto bello si trova a 100 metri dal museo delle ferrovie e 5 minuti a piedi dall’ingresso principale del suq. Appena arrivati ho avuto l’impressione di trovarmi in una città più organizzata e pulita di Aleppo. La città mi piace e non sto nella pelle nel visitarla, mi fermo solo per fare alcune foto sotto la statua di Salah idine , entro nel suq, per avere una prima idea di ciò che mi aspetterà negli ultimi giorni, arrivo fino alla moschea degli Omayyadi un rapido sguardo e mi dirigo verso il Nawafarn caffè, nella guida avevo letto che alle 18 di ogni giorno si esibisce uno degli ultimi cantastorie che narrano le vicende delle mille e una notte. Fortunatamente e li vicino e riusciamo anche a trovare posto, ordiniamo 2 the e il narghilè, l’atmosfera e molto bella, peccato non capire una parola di arabo, ma lui sembra molto simpatico e la gente del posto apprezza molto. Lo spettacolo dura 30 minuti circa, finito, torniamo in hotel, una veloce doccia e poi a cena. Avevo una lista di 3 ristoranti, ma per essere più sicuro chiedo all’ hotel, che me ne consiglia un altro a suo parere migliore, il Al Khawa. Mi fido, e scelta non poteva essere migliore, il locale e molto bello, hanno un uomo addetto al pane caldo cosa che ho trovato solo ad Aleppo, mangiamo in maniera divina spendendo 800 lire in due, la frutta e il dolce era offerto!

4 Gennaio: sveglia con calma, colazione in Hotel ottima e iniziamo, moschea omayyadi.. Visita al mausoleo di Saladino una passeggiata nel suq , per arrivare al quartiere cristiano dove mangiamo shawarma, la guida riportava che in questo quartiere si mangia la migliore della città, buono, anche se quello di Aleppo mi piaceva di più, qui usano la maionese, mentre ad Aleppo salsa di yogurt. Concludiamo la visita della città con la chiesa di San Paolo dove si narra che l’apostolo, convertito sia riuscito a fuggire alla cattura. Ribadisco la mia prima impressione, Damasco mi piace molto di più che Aleppo. Accorgendomi di essere molto stanco decido di rilassarmi all’ Hamman Al Nasri, e leggermente diverso da quello di Aleppo, ma ugualmente stupendo. Qui si comincia con la sauna , massaggio e lo scrub vengono fatte da 2 persone diverse. L’igiene e curatissimo, gli asciugamani profumatissimi e il personale molto cordiale. Pago 650 lire. La sera a cena andiamo invece al Jabri house, carino, anche se inferiore a quello della sera precedente, spendendo all’incirca la stessa cifra.

5 Gennaio: oggi andremo a Bosra, con un taxi avevo concordato la cifra di 2300 lire. Sono 140 km e ci vogliono 2 ore, ci sarebbero i pullman ma partono alle 8, e la stazione dista 20 minuti dal mio albergo, e poi dopo averli visti non mi ispiravano molto. Il teatro è bellissimo, uguale a quello di Palmyra ma molto più grande , si dice che potesse ospitare 15 mila persone. La visita non dura più di 1 ora e il resto della città non merita, cosi decidiamo di ripartire per Damasco. Verso le 14 siamo di ritorno, la gita ci ha provato, la macchina non era il top e la strada era tanta, ma credo sia una tappa irrinunciabile. Dopo una veloce shawarma al vicino ristorante decidiamo di dedicare il restante pomeriggio allo shopping, ci addentriamo nel suq alla ricerca degli ultimi acquisti. Anche sul suq mi sento di dire che quello di Damasco sia migliore. Molto belle le pashmine, i bicchieri in vetro e argento e i loro dolcetti. L’ultima sera decidiamo di bissare il primo ristorante che ci è molto piaciuto.

6 Gennaio: il nostro aereo parte alle 03:20, alle 00:00 siamo già in aeroporto, costo taxi 800 lire, saliamo sull’aereo , ma notiamo che non parte, si è alzata la nebbia, annunciano 40 minti di ritardo, dopo un po’ altro annuncio, troppa nebbia ci fanno scendere in attesa che passi, aspettiamo al bar, e verso le 06:00 ci rimbarcano e si parte, la nostra coincidenza è alle 08:20 siamo al limite, atterriamo alle 08:00, appena scesi troviamo uno Stewart ad aspettarci , siamo molto rassicurati, un pò di fortuna ci vuole, anche se consapevoli che i nostri bagagli non arriveranno a Roma con noi. Arrivati al gate vediamo che è chiuso, lo Stewart chiama e ci dice che le procedure sono già state fatte e che partiremmo con il volo seguente!!!!! Ci rimettiamo in fila per il re booking e ci comunicano che partiremo alle 15:30!!!! Ci offrono la colazione, devo dire che si sono comportati molto bene, sempre disponibili . Ero tentato di uscire ed andare al suq di Istanbul, ma avevo paura mi succedesse qualche altra cosa. Alle 14:30 ci imbarchiamo, il volo procede tranquillo e alle 16:30 atterriamo a Roma. Qui, come al solito 1 ora per ritirare i bagagli, questa volta fortunatamente arrivati!!!

Conclusioni: un paese bellissimo con luoghi ricchi di storia e persone stupende, tolleranti verso tutte le religioni (80% mussulmani), persone che non ci hanno mai fatto sentire in pericolo, sempre pronte ad aiutarci, ( come scordare il pranzo offertoci a Maloula o i taxi che quasi si vergognavano a chiederci i soldi). Un popolo che ha una grande ammirazione (inspiegabile ) per il nostro paese, conoscevano le nostre maggiori città e le formazioni delle nostre squadre di calcio. Sicuramente tutto questo è dovuto al fatto che il turismo non è ancora la loro maggior fonte di guadagno, e credo purtroppo che durerà ancora poco.



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