Itaca, Cefalonia e Leucade: due cuori e una vespa

Ciao a tutti, siamo appena tornati da una fantastica avventura in Grecia a bordo della nostra collaudatissima Vespa px 150 e vorremmo contribuire con po’ di notizie tecniche e commenti sui posti visitati in modo da aiutare i futuri viaggiatori. Partenza da Venezia con Anek. Il viaggio, si sa, è lungo, l’importante è prenderla con filosofia....
Scritto da: silvia.andrea
itaca, cefalonia e leucade: due cuori e una vespa
Partenza il: 14/06/2009
Ritorno il: 28/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Ciao a tutti, siamo appena tornati da una fantastica avventura in Grecia a bordo della nostra collaudatissima Vespa px 150 e vorremmo contribuire con po’ di notizie tecniche e commenti sui posti visitati in modo da aiutare i futuri viaggiatori.

Partenza da Venezia con Anek. Il viaggio, si sa, è lungo, l’importante è prenderla con filosofia. Noi abbiamo scelto di prendere la cabina e mi sento di consigliarla se ci vuole riposare. Una volta scesi, ha inizio l’avventura con prima meta ITACA. Per arrivarci però abbiamo dovuto trascorrere una notte a Leucade, visto che il traghetto da Nidrì parte la mattina alle 08:45. Approfittiamo per fare un giro nei dintorni fino a Poros. L’impressione che abbiamo della zona è notevolmente positiva, al contrario di ciò che ci aspettavamo, probabilmente complice la scarsa affluenza di turisti e il paesaggio incredibilmente verdeggiante.

L’indomani, fremiamo per arrivare ad Itaca, isola che ci ha sorpreso veramente. Piccola, ma con carattere e, per come l’abbiamo vista noi, per nulla petrosa. Abbiamo trovato pochissima gente, strade vuote ad eccezione dell’onnipresente furgoncino che vende frutta e verdura. Da non perdere una sosta alla taverna Polyphemus di Stavros. Si mangia veramente benissimo in un giardino interno arredato magnificamente. L’accoglienza è molto calorosa da parte di una poliglotta signora di origine svizzera. Non temete però, la cucina è al 100% greca e molto curata.

Lasciamo Itaca a malincuore per continuare il nostro viaggio a Cefalonia, dove ripercorriamo le tracce del massacro compiuto dai militari tedeschi tra il 23 e il 28 Settembre 1943 che hanno barbaramente trucidato la divisione Acqui. Un po’ triste in un contesto di vacanza ma è un fatto che non si può dimenticare. Passiamo per Kardakata, punto geograficamente strategico e continuando per la costa si arriva ad Argostoli, capitale di Cefalonia dalla seconda metà del XVIII. Nella via pedonale cercate la chiesa cattolica, subito a fianco c’è una stanza (un po’ ardito chiamarla museo) dedicata all’eccidio della Acqui. Il sito dell’associazione che lo gestisce è www.Mediterraneoass.Com ed è meglio contattarla prima della visita perché, ci hanno spiegato, non hanno molte persone a disposizione per tenere aperto sempre. Per il momento era assicurata l’apertura il sabato e la domenica mattina per le navi da crociera italiane.

Continuando la strada del porto, alla fine, girate a sinistra, pochi metri dopo a destra (non nella prima strada che continua il lungomare, ma la seconda che sale leggermente). Dopo qualche curva vi troverete al monumento ai caduti della Acqui. Un passaggio è doveroso. Poco più avanti sulla destra c’è un “capitello” dedicato a Santa Barbara, fatto dagli italiani.

La strada poi porta in una zona molto bella, la penisola di Lassi. Poco più avanti abbiamo preso casa anche noi, ai Panorama Studios, e ci siamo trovati meravigliosamente. Scendendo verso il mare si trova la fossa dove sono stati ammassati i corpi di 136 ufficiali fucilati (mi ha fatto un po’ d’impressione), e dopo un km circa, in curva, sul mare, si vede una casa rossa a due piani, privata e perfettamente restaurata. Quella è La Casetta Rossa, luogo della fucilazione degli ufficiali italiani. Forse nel giardino non ci saranno più gli ulivi con i fori di proiettile, ma anche lì davanti ho avvertito una stretta al cuore. Poco oltre si arriva al faro di San Teodoro (Agios Theodori) dal quale si gode di un bel panorama sulla penisola di Lixuri. Oltre a queste memorie storiche, Cefalonia è un’isola meravigliosa da girare. Abbiamo visto il lago di Melissani con vicino la spiaggia di Antisamos e tornando indietro ci siamo inoltrati nella meravigliosa Valle dell’Omala visitando il monastero di Agios Gerassimos e il consorzio di produttori del Robola (col quale stiamo tentando di portare a termine una spedizione di due cassette di vino…Ce la faremo?). Siamo poi passati anche per Troianata, nella cui scuola sono stati fucilati 600 italiani. Tutta la zona è veramente stupenda. Non siamo invece rimasti colpiti dalle spiagge a sud (meglio Mouda però che Kato Katelios…Se deve essere tranquillità che lo sia sul serio) e Lourdata l’abbiamo trovata carina ma niente di più. Simpatici invece sono i paesini lì in zona, come ad esempio Metaxata, dove Lord Byron trascorse gli ultimi anni di vita. Carino è anche il castello Agios Georgios, cittadella fortificata capitale di Cefalonia prima di Argostoli. Risalendo a nord, bellissima è la spiaggia di Myrtos e ancora migliori i prezzi del chioschetto: 1 hot dog + una pita al formaggio + una bottiglia grande di acqua €5,00..Nella spiaggia più bella dell’isola! Altro che Jesolo! Molto carino Assos, ma non siamo riusciti a trovare da dormire a prezzi economici, (forse perché era sabato sera) e la gente non mi ha fatto una buona impressione. Ci siamo invece sentiti molto accolti in un paesino in strada Manganos, dove abbiamo dormito in una casa meravigliosa, anche se non abbiamo cenato bene, ma è stato bello lo stesso fermarci lì perché tutti erano estremamente carini. Ci hanno offerto i caffè e ci salutavano cordialmente …Forse perché eravamo in Vespa! E così, con un po’ di stretta al cuore, abbiamo continuato il viaggio a Leucade, isola bellissima per le spiagge e con molti più italiani rispetto alle altre due.

Per essere più vicini alle spiagge di Porto Katziki, Egremni e Gialos abbiamo alloggiato ad Athani in uno studio scendendo verso il mare, ma ci siamo pentiti di non averlo preso da Thomas, proprietario della taverna Panorama “nella piazza del paese” che comunque ci ha sfamato per tutta la nostra permanenza (offrendoci un sacco di cose!). Ci hanno un po’ deluso Kalamitsi e Karià, ma siamo stati bene lo stesso da Hermes (nel primo paese) e abbiamo comprato dei bei ricami fatti col loro punto tradizionale il Kenthmata (nel secondo). Dopo aver visto le fantastiche spiagge sopra menzionate, le altre non reggono il confronto. La spiaggia di Kathisma è piena di ombrelloni, studios sul mare e molto apprezzata dalle famiglie italiane. Per stare tranquilli meglio scegliere Mylos, il sentiero da percorrere a piedi è piacevolissimo in andata, forse un po’ più faticoso al ritorno ma divertente. Dopo questi giretti siamo pronti per cominciare il rientro. Ritornando ad Igouminitza abbiamo fatto sosta al delta dell’Acheronte (esiste per davvero!!!) ma le precarie condizioni meteo ci hanno fatto rinunciare al giro in barca e alla visita al sito archeologico. Ci sarebbe piaciuto pranzare e visitare Parga, ma appena arrivati ha cominciato a diluviare e non ha più smesso per tutta la strada per i monti (in due con la vespa carica, fulmini e saette, e nessun altro in giro…AIUTO!!!) finché non siamo arrivati a destinazione. Avevamo fissato l’alloggio in un hotelino visto all’andata che ci era sembrato tanto carino quanto greco e che invece al nostro ritorno, due settimane dopo, era tanto bagnato, quanto desolato. Anche il proprietario non era la persona con la quale avevamo parlato ed era molto scortese, soprattutto quando ho chiesto se poteva cambiarci camera e darcene una senza topo! La stanchezza era troppa per ricaricare tutto in vespa e trovare un altro posto per cui siamo rimasti anche se ha cercato di farci pagare €60 al posto dei €45 pattuiti. Unica esperienza negativa di tutto il viaggio. In caso vogliate evitarlo è il Plataria Beach Hotel, andando verso Igouminitza poco dopo il paesino di Plataria sulla sinistra. Beh, forse è stato un bene che le disavventure siano arrivate a fine viaggio, così abbiamo meglio accettato il ritorno, altrimenti sarebbe stato un vero e proprio shock. Che altro dire, la Grecia è sempre la Grecia e le isole Ionie sono bellissime. Viaggiando in Vespa poi si apprezzano cose che altrimenti passerebbero inosservate e poi abbiamo trovato tantissima simpatia per questa due ruote e siamo stati fermati e salutati con affetto veramente da tante persone. W la Grecia e W la Vespa.

Per qualsiasi consiglio scrivetemi pure: silvia.Andrighe@libero.It



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche