Istanbul, profumo d’oriente

Quattro giorni indimenticabili trascorsi in una delle città più affascinanti del mondo.
Scritto da: bigsur
istanbul, profumo d’oriente
Partenza il: 13/03/2008
Ritorno il: 17/03/2008
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
(13/03/2008) Finalmente si parte!

“Quattro giorni indimenticabili trascorsi in una delle città più affascinanti del mondo. Molti i colori, i profumi e le sensazioni inebrianti che ci hanno sedotto per non lasciarci più”. Questa, la frase conclusiva del nostro viaggio in Turchia.

Volo Alitalia (A/R), soggiorno allo Yasmak Sultan Hotel (3 notti) con prima colazione (solo la vista dalla terrazza vale l’intero viaggioJ – costo 300€ a persona).

La prima volta che ho immaginato di camminare per le strade di Istanbul è stata dopo la visione del film di Ozpetek “Il bagno turco” (mi sono sentita immediatamente coinvolta dalla storia, dai personaggi e dalla realtà che avvolge il bagno turco).

Con molto entusiasmo (quella sana energia che mi assale nel programmare ogni nostro viaggio) ho proposto a mio marito Giulio di trascorrere un lungo fine settimana nell’antichissima Bisanzio. Ed eccomi accontentata!

Avevo letto molto sulla città (guida lonely planet, la migliore) ma nonostante tutto non mi aspettavo quello che ho visto.

L’albergo (un quattro stelle situato a Sultanahmet nel cuore della città antica) è un prezioso gioiello in stile ottomano. La sua posizione risulterà alla fine del viaggio assolutamente strategica. E’ stato molto comodo anche per evitare l’impatto con il caotico traffico di Istanbul. Il quartiere di Sultanhamet è davvero affascinante. Appena scesi in strada il muezzin dal minareto intona il suo canto di invito alla preghiera e subito siamo stati rapiti dall’atmosfera: molta gente in strada e ad ogni angolo venditori di frittelle, ragazze vestite all’occidentale e donne “velate”.

Arrivati in città nel primo pomeriggio, abbiamo approfittato immediatamente nel visitare la chiesa/moschea ora museo di Santa Sofia (Hagia Sofia). È uno dei luoghi più significativi e suggestivi al mondo perché al suo interno si incontrano e si fondono gli stili e le architetture delle religioni cristiana e musulmana.

Santa Sofia è di fronte alla Moschea Blu costruita dal sultano Ahmet nel 1600.

All’uscita dalla chiesa/museo incontriamo una guida che ci propone una crociera sul Bosforo (durata 4 ore costo 20€). Prendiamo il biglietto da visita e ci diamo appuntamento per il giorno successivo.

Il tour ci permetterà di sostare anche nella parte asiatica della città.

La Moschea Blu è un capolavoro di eleganza ed armonia e possiede 6 minareti (solo la moschea della Mecca ne ha 7). Il nome deriva dal fatto che le pareti sono quasi interamente rivestite da maioliche dipinte con motivi floreali in cui il colore predominante è il blu. Queste antiche maioliche provengono dalla città di Iznik che tra il 1600 e 1700 divenne famosa nell’arte della produzione di piastrelle smaltate grazie ai suoi straordinari artigiani.

Nelle moschee, in segno di rispetto si entra rigorosamente scalzi e le donne entrano solo coprendo il capo con un foulard (vi consiglio vivamente di portarne uno sempre in borsa). La prima sensazione che si percepisce è il sentore di “umido” calpestando il grande tappeto rosso. Gli occhi di Giulio mi apparivano più luminosi del solito (ha dei grandi occhi blu!).

La Cisterna Romana (Basilica – Yerebatan Sarayi) si trova sulla dx rispetto a Santa Sofia: è una serie di colonne con la base immersa nell’acqua, illuminate in maniera molto scenografica e riportata solo recentemente agli antichi splendori di epoca romana, quando fu costruita per la raccolta dell’acqua.

Tutte le visite fin qui elencate costano circa 10 euro.

Abbiamo trascorso la prima serata in un tipico ristorante turco (vicino la grande porta che ti conduce all’entrata del Palazzo Topkapi). Simpatico l’ambiente e il cibo niente male. Abbiamo mangiato le tanto famose “meze” e bevuto ottima birra Efes.

Il secondo giorno è stato dedicato alla visita del Palazzo Topkapi con il suggestivo “harem”.

La ns guida, un simpatico e carismatico omone di origine curda, ci ha allietato con entusiasmanti storie di concubine.

I turchi conoscono l’inglese peggio di noi, ma in compenso parlano bene l’italiano.

Nel pomeriggio, con due coppie di ragazzi conosciuti a Fiumicino (a proposito non cambiate soldi in aeroporto! tutti gli hotel hanno un servizio di cambio valuta molto più conveniente che in Italia) abbiamo optato per una magnifica seduta in un hammam: uomini e donne stanno in locali separati ma possono godere degli stessi trattamenti di peeling e massaggi davveri rigeneranti.

Lasciati ovviamente i nostri “compagni” nella mani di grandi omaccioni, io Ilaria e Francesca ci siamo catapultate nel prezioso bagno turco Ĉemberlitaş Hamam. E’ un’esperienza da non perdere! La mia massaggiatrice (se così vogliamo etichettarla) si chiamava Tuna ed aveva solo un dente. Non dimenticherò mai le sensazioni provate distesa su quella piastra di marmo bollente! Uniche.

Serata curiosa al tempo stesso alternativa e da non consigliare è la visione dei dervisci rotanti. I Dervisci praticano una filosofia che ritiene la musica e la danza rotante un mezzo per avvicinarsi all’amore universale. Costo 20 euro.

Cena in un ristorante di pesce al porto. Ottimo cibo, camerieri simpatici e tifosi del Fenerbaçe (per la gioia di mio marito che, amante del calcio, è curioso di conoscere nomi di calciatori del posto).

Il giorno dopo ci concediamo tutta la mattinata al Gran Bazar:

Una mescolanza di suoni, di odori e di lunghe contrattazioni, per qualunque prodotto vogliate comprare. Più lunga è la trattativa, meglio è per voi…

Istanbul deve la sua fioritura alla sua strategica posizione di crocevia tra Occidente e Oriente, soprattutto quando il trasporto delle merci avveniva via terra con lunghe carovane che calavano dai Balcani e si inoltravano nell’Asia Minore: simbolo di quel periodo e di quella oplunza è ancora il Gran Bazar (Kapali çarii); è tuttora come vi dicevo prima il più enorme, intricato, frenetico e fantastico mercato coperto che vi possa capitare di vedere, con venditori di dolci al miele accanto a gioiellerie grondanti oro, tappeti secolari accanto a frutta o verdura, venditori di kebab accanto a fumatori di narghilé.

Dedicategli almeno una giornata, immergendovi nei suoi tunnel senza timore di perdervi: è un mondo talmente vario in cui troverete tutto quello di cui potreste avere bisogno.

Ultimo giorno: crociera sul Bosforo.

Attraversare il ponte su Bosforo costruito nel 1973 è senza dubbio un’esperienza affascinante: è il filo che tiene insieme Europa e Asia. Ma considerato il traffico di Istanbul è un modo decisamente più piacevole per fluttuare tra i due continenti. Noi lo abbbiamo fatto di sera quando il buio nasconde un po’ lo smog che aleggia sulla città e le luci ne rendono ancor più magici i profili…

Un’esperienza da provare per immergersi nel lato mistico di questa città davvero laica.



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