Istanbul, il fascino dei contrasti
Come arrivare
Tralasciando altre modalità particolarmente avventurose, il sistema migliore per raggiungere Istanbul è il mezzo aereo.
Ad Istanbul ci sono due aeroporti:
· Ataturk (codice IST)
· Sabiha Gökçen (codice SAW).
Ho inserito i codici perché sono importanti soprattutto al ritorno al ritiro bagagli dato che metà del mio volo attendeva invano le sue valigie al nastro del volo proveniente dall’altro aeroporto.
Quale scegliere? Senza dubbio Ataturk, se possibile. Questo aeroporto sta all’altro come a Parigi il Charles De Gaulle (CDG) sta a quello di Beauvais-Tille (BVA). In pratica Ataturk è l’aeroporto principale di Istanbul collegato al centro città con un comodo sistema di mezzi pubblici: metro più tram.
In particolare per andare nella zona del centro storico basta prendere la metro in aeroporto e scendere a Zeytinburnu (6a fermata), comprare un altro titolo di viaggio ed in 17 fermate sarete a Sultanahmet. Ogni biglietto come detto nel paragrafo spostamenti costa tre lire turche. L’unico grande inconveniente è che nelle ore di punta il tram diventa una scatola di sardine, ma lo stesso si riempie durante il tragitto e non certo a Zeytinburnu. In alternativa per i più comodosi c’è il taxi. Per i tempi di percorrenza sicuramente molto meno della metà di quanto si impiega con una navetta a raggiungere Sabiha Gökçen. Sabiha Gökçen è l’aeroporto delle linee low cost, in particolare della linea a basso costo turca: Pegasus Airlines.
L’aeroporto è particolarmente distante dal centro ed è situato nella parte asiatica della città. E’ già particolarmente impegnativo raggiungere il centro con una navetta per cui non mi sento di consigliare l’uso del trasporto pubblico a meno che non abbiate una marea di tempo a disposizione. Il traffico è una variabile imprevedibile ad Istanbul per cui di solito la navetta passa presso l’hotel da 3 ore a 3 ore e mezza prima del volo per andare sul sicuro.
Per una vacanza corta i tempi per lo spostamento verso Sabiha Gökçen potrebbero costituire un bel problema di solito compensato abbondantemente dai costi più bassi del volo. Per cui la scelta è, tra pagare meno e impiegare molto più tempo per raggiungere la città, o pagare di più ed avere una maggiore comodità.
Da tenere anche conto che alcuni hotel prenotando il soggiorno offrono il transfer gratuito da Ataturk e non dall’altro aeroporto.
Dove cambiare la valuta
Avevo letto che sarebbe stato conveniente cambiare in aeroporto. La mia esperienza mi porta a dire che non è proprio così. In aeroporto abbiamo cambiato a 2,20 (100 euro = 220 lire turche), mentre presso la zona degli hotel nel centro storico i cambia valute offrivano per un euro 2,30 lire turche. La differenza non è poi tanta, ma comunque c’è.
Come muoversi
Come detto in precedenza la città di Istanbul è congestionata dal traffico. Gli oltre dodici milioni di abitanti (per la guida turistica che ci ha accompagnato in un tour sono 17 milioni) e una rete viaria insufficiente contribuiscono ad intasare la città soprattutto in prossimità dei ponti sul Bosforo e nella zona storica. La limitazione di linee di metro contribuisce a rendere difficoltosi gli spostamenti in città.
Il traffico è poi caotico e dopo aver visto la guida degli autisti turchi ho rivalutato quella dei miei amici napoletani. Attenzione quando si attraversa sulle strisce…. le auto sono dotate di mirino e cercheranno di beccarti (in pratica non si ferma nessuno).
Comunque tutte le attrazioni sono collocate in un’area ristretta e pertanto sono raggiungibili a piedi, attraversando ai semafori (quelli vengono rispettati). Il modo migliore quindi per visitare la città è andare a piedi. Bisogna infatti tener conto che dalla Torre di Galata a Sultanahmet sarà sicuramente una bella scarpinata, ma anche piacevole, passando sul ponte di Galata con la schiera dei pescatori, al mercato delle spezie, sul lungomare con tutti i battelli per le gite sul Bosforo, fino ad arrivare alla stazione di Sirkeci (quella dell’Orient Express), al giardino sottostante al Palazzo Topkapi e poi alla piazza di Sultanahmet con Hagia Sophia e la Moschea Blu.
Tutte queste zone, ad eccezione della torre di Galata, sono servite da un modernissimo tram ed in particolare quello contraddistinto dal T1.
La linea T1 del tram è sicuramente la più importante dal punto di vista turistico, ferma alle seguenti stazioni: Zeytinburnu, Mithatpaşa, Akşemsettin, Seyitnizam, Merkezefendi, Cevizlibağ, Topkapı, Pazartekke, Çapa, Fındıkzade, Haseki, Yusufpaşa, Aksaray, Laleli (Üniversite), Beyazıt (Kapalıçarşı), Çemberlitaş, Sultanahmet, Gülhane, Sirkeci, Eminönü (ferryboats), Karaköy, Tophane, Fındıklı, Kabataş.
Zeytinburnu è il punto di collegamento con la metro proveniente dall’aeroporto Ataturk; Aksaray e Laleli (Üniversite) è la fermata della gran parte degli hotel di livello situati nel centro storico cittadino; Beyazıt (Kapalıçarşı) è la fermata del Gran Bazar; Sultanahmet è la fermata della piazza principale del centro storico con la Moschea Blu e Hagia Sophia; Gülhane è la fermata per il palazzo Topkapi; Sirkeci per la stazione dell’Orient Express, Eminönü è la fermata per l’imbarco dei traghetti e delle imbarcazioni per le crociere sul Bosforo nonché quella per raggiungere il mercato delle spezie; Karaköy dove si prende la funicolare più antica (Tünel) con un’unica fermata in direzione del viale di Istiklal (la via pedonale più trafficata della città) e Kabataş è il capolinea dove parte l’altra funicolare sotterranea che porta a piazza Taksim.
L’unico grande problema di questa linea di tram, che pure passa con una discreta frequenza ed ha carrozze moderne e ben attrezzate, è l’affollamento. Spesso troverete le vetture strapiene ed il viaggio come sardine è molto probabile.
Il titolo di viaggio per il tram (lo stesso per la metro e per le funicolari) è un gettone in plastica da inserire nei tornelli di accesso alla metro o al tram. Il gettone costa 3 lire turche e si acquista in alcuni distributori automatici che si trovano nelle adiacenze della fermata. I distributori accettano le monete (turche ovviamente) e le banconote da 5, 10 e 20 lire. Per ogni tratta si impiega un gettone per cui se si vuole andare a Piazza Taksim da Sultanahmet ci vorrà un gettone per il tram fino a Kabataş ed un altro per la funicolare che porta alla piazza.
Purtroppo non esiste un abbonamento giornaliero o plurigiornaliero, ma è comunque consigliabile acquistare la Istanbul Kart, l’equivalente della Oyster Card di Londra. In pratica si tratta di una tessera acquistabile a 7 lire turche (come cauzione) ricaricabile con il duplice vantaggio di essere decisamente più comoda rispetto ai gettoni e di addebitare un costo di trasporto decisamente inferiore a quello del gettone.
Dove dormire
Ho letto molto in giro e le opinioni sono discordanti (centro storico o centro moderno). Secondo me, viaggiando per turismo, la zona da scegliere è quella più vicino possibile a Sultanahmet. Basta uscire di sera e vedere la meraviglia della Moschea Blu, di Hagia Sophia e della fontana tra i due monumenti illuminati per non poter non essere d’accordo con la mia valutazione. In realtà ci sono molti alberghi a Sultanahmet, ma pochi sono quelli di livello. Per cui se la scelta per voi non può essere inferiore al 4 stelle sarà probabile che l’hotel lo troverete a due tre fermate di tram dalla piazza nei pressi dell’Università (fermata Laleli Üniversite). In questa zona si concentrano una moltitudine di hotel ed una serie di ristorantini turistici.
Noi abbiamo soggiornato in due hotel in questa zona. L’hotel Zurich e l’hotel Gulsoy entrambi a 4 stelle. Gli hotel sono stati prenotati tramite un pacchetto volo+hotel+transfer dato che il fai da te nel periodo pasquale era improponibile.
Sono stati due gli hotel perché siamo stati vittima di un problema di overbooking per cui la prima notte siamo stati dirottati in un altro hotel rispetto a quello prenotato. Al di là di questo disagio gli hotel ci sono sembrati entrambi di discreto livello anche se forse le 4 stelle potrebbero sembrare un tantino esagerate.
L’hotel Gulsoy ci è sembrato leggermente inferiore dell’altro per via delle camere molto piccole, dell’affaccio su un cortile interno che amplifica i rumori e degli ascensori lentissimi. Di contro è apparso migliore per quanto riguarda il bagno della stanza (differenza abissale) ed il materiale di cortesia. Punto di forza dell’hotel Zurich la colazione al settimo piano, non tanto per il cibo (sufficiente), quanto per il panorama magnifico sul centro storico. In entrambi abbiamo trovato personale molto cortese.
Dove mangiare
Innanzitutto devo precisare che ad Istanbul si mangia bene. Se però non volete cadere nella tentazione di percorrere le vie intorno agli hotel e farvi assaltare da una moltitudine di butta dentro consiglio un paio di locali su cui mi gioco il bonus. Il primo si chiama Akdeniz Hatay Sofrasi (indirizzo Ahmediye Caddesi No:44/A Fatih | beside Historia Shopping Centre, Istanbul 34082, Turchia) Il Centro commerciale di Historia Fatih è 150 mt e 5 minuti a piedi dalla stazione della metropolitana Aksaray.
Per arrivare al locale la soluzione migliore rimane il taxi (nel nostro caso minibus dato che eravamo in 12) e noi lo abbiamo utilizzato per il viaggio di andata e ritorno all’hotel con telefonata fatta all’autista dal ristoratore al termine del pasto e prezzo concordato in partenza. ll ristorante è stato scelto viste le positive recensioni trovate in rete. La receptionist del mio hotel mi aveva indicato che il ristorante non si trovava in una buona zona di Istanbul, ma sinceramente essendoci stato non ho avuto questa impressione. Ho prenotato il ristorante con email e subito dopo mi è arrivata la conferma da parte del ristorante. Seguendo le indicazioni di altri utenti ho prenotato tre Deveci Tuzda Tavuk (polli al sale ripieni di riso con spezie di Hatay) che devono essere prenotati almeno tre ore prima. Volendo c’è la variante con l’agnello al posto del pollo, sempre da prenotare in anticipo. Una volta al ristorante in attesa del pollo al sale è arrivato il cameriere con un grande vassoio in cui erano riposti una serie di antipasti locali. Li abbiamo assaggiati quasi tutti ed erano tutti appetitosi tranne forse un involtino con foglie di fico con ripieno troppo speziato per i nostri gusti. Poi è arrivato il pollo al sale che viene aperto di fronte a voi con un cerimoniale del tutto particolare. Il sale viene cosparso di un liquido al quale viene dato fuoco. Terminata la fiamma ai commensali viene fornita una mazza di legno ed uno scalpello con i quali si rompe l’involucro esterno di sale. Il pollo è molto buono, il riso un po’ troppo speziato, da evitare la pelle che rimane oggettivamente salata. Il piatto è sufficiente per tre, quattro persone (due adulti e due bambini). Sono stati richiesti anche due piatti di Kebab (non il doner Kebab che conosciamo qua) e poi alcuni dolcetti tipici. A posto del pane viene continuamente servita una sorta di focaccia davvero buona. Il tutto, con acqua a volontà, al prezzo di 310 lire turche che per dodici persone oserei definire commovente. Il secondo è di qualità decisamente superiore, anch’esso trovato grazie alle recensioni in rete. Il Ristorante si chiama Nostra Casa e pur essendo a due passi dalla Moschea Blu non è facile da trovare. Percorrendo in discesa la strada alle spalle della Moschea (Küçük Ayasofya) siamo arrivati al numero 54 (sul sito del ristorante in civico indicato è Cd 54/3) e abbiamo trovato un negozio il PEKER MARKET. Poi il più piccolo della comitiva ha alzato lo sguardo sul lato opposto ed in cima al palazzo ha visto la scritta del ristorante. L’ingresso è nella strada parallela. Comunque per dare un’indicazione si trova di fronte all’hotel Albatros. Salendo per la scala, abbastanza ripida e stretta, non si ha l’impressione di entrare in un ristorante, ma proprio in una casa. In cima abbiamo trovato Turgay, un personaggio sicuramente interessante anche per le molte cose che vi potrà raccontare. Turgay parla perfettamente italiano essendo vissuto diversi anni a Novara ed è in grado di cucinare cibo turco sia cibo italiano (dettaglio non irrilevante quando si viaggia con i bambini). Il locale che nel periodo estivo ha una magnifica terrazza con una superba vista, in quello invernale è limitato a pochi tavoli. Nel locale eravamo solo noi ed un’altra coppia per cui vi sembrerà proprio di stare a casa vostra. Per il menu ci siamo affidati a lui richiedendo espressamente (almeno per gli adulti) di mangiare turco. Ha iniziato con una serie di antipasti sia di verdura che di pesce. Tutti molto particolari e tutti molto piacevoli al gusto (alla fine li hanno mangiati pure i ragazzi ed i bambini). Gli antipasti non finivano mai per cui la cena potrebbe finire così con molta soddisfazione. Avendo fatto fare a lui ci ha portato dei filetti di corvina (un pesce di carne bianca decisamente prelibato solo di poco inferiore all’ombrina, ma superiore a molti altri) alle verdure davvero appetitosi, mentre i ragazzi hanno esagerato ordinando spaghetti alla carbonara. Il pesce era di una freschezza unica (Turgay ci ha detto di averlo comprato alla mattina alle 4.30 al mercato dato che dopo quell’ora non si trova più niente vista la quantità di ristoranti presenti ad Istanbul). Sia il pesce che gli spaghetti sono stati mangiati pur non avendo più fame visto l’abbondanza degli antipasti. Per finire il famoso tiramisù di Turgay che è proprio buono con il retrogusto di amaretti. Vino offerto da Turgay ed acqua naturale e frizzante San Pellegrino. Prezzi davvero contenuti per una cena normale limitata alla serie di antipasti, per il pranzo luculliano fatto da noi un po’ sopra la media per lo standard di Istanbul, ma decisamente meno caro di quanto avremmo pagato in Italia. Per avere un idea abbiamo pagato l’equivalente di 28 euro a testa. Ci siamo alzati in tre famiglie tutti soddisfatti e soprattutto, nonostante la mega abbuffata e l’uso anche di peperoni, nessun problema digestivo nel corso della notte.
Cosa vedere
In questo paragrafo, coerentemente con quanto indicato in premessa mi occuperò principalmente di dare indicazioni pratiche sulle attrazioni di Istanbul, lasciando alle insostituibili guide cartacee l’analitica descrizione delle stesse.
Le principali attrazioni di Istanbul a mio parere sono in ordine di rilevanza: Palazzo Topkapi (Topkapı Sarayı); Chiesa di San Salvatore in Chora (Kariye Müzesi); Basilica di Santa Sofia (Ayasofya Müzesi); Moschea Blu (Sultanahmet Camii); Basilica Cisterna (Yerebatan Sarnıcı); Grand Bazaar (Kapalı Çarşı); Bazaar delle spezie (Mısır Çarşısı); Torre di Galata (Galata Kulesi); Moschea di Süleymaniye (Süleymaniye Camii).
Uno dei principali problemi nella visita sono le interminabili code all’ingresso, per cui le soluzioni sono due. O andare con un tour guidato o acquistare in rete i biglietti prima dell’accesso.
In ogni caso un po’ di coda la dovrete preventivare sia all’ingresso di Santa Sofia (per chi non ha il biglietto la coda è sulla destra, mentre chi ha il titolo fa la coda sulla sinistra), sia nel Palazzo Topkapi anche per l’accesso ai diversi ambienti.
Per chi come noi vuole comprare i biglietti in rete il sito di riferimento è http://www.muze.gov.tr/en in lingua inglese. Su questo sito si possono acquistare i visitatori non turchi possono acquistare solo i biglietti per le singole attrazioni (il Museum Pass di Istanbul lo possono acquistare in rete solo i turchi verosimilmente per la necessità di inviare il documento via posta). Prima del viaggio quindi potrete rifornirvi dei biglietti, mentre ad Istanbul potrete anche fare il Museum Pass. Ovviamente la scelta è essenzialmente determinata dal numero di attrazioni che vorrete visitare e dal vostro budget. In entrambi i sistemi si salta la fila alla biglietteria (acquistando il pass ad esempio a San Salvatore in Chora dove non c’è una ressa particolare).
In pratica la card (museum pass) per il libero ingresso sulle attrazioni statali costa 72 lire turche ed è valevole 72 ore. Può essere acquistata in uno dei seguenti punti: Chora Museum, Hagia Sophia Museum, Topkapı Palace Museum and Harem Apartments, İstanbul Archaeological Museums, İstanbul Mosaic Museum, Museum of Turkish and İslamic Arts, Galata Mevlevi House Museum, Yıldız Palace Museum, Museum for the History of Science and Technology in Islam.
Facendo due conticini se decidete di visitare le seguenti attrazioni conviene fare la card (72 lire contro 80 dato dalla somma dei singoli biglietti)
– Hagia Sophia Museum, 25 TL
-Chora Museum 15 TL
– Topkapi Palace 25 TL
– Topkapi Palace Harem 15 TL
Se acquistate il biglietto on line occorre stampare il titolo di viaggio che dopo un po’ di tempo vi arriva sulla mail. L’importante è utilizzare una buona stampante (che non sbava) altrimenti il lettore ottico all’ingresso delle attrazioni non riconosce il titolo e si perderà un sacco di tempo.
I bambini fino a 11 anni entrano gratis (all’Harem quelli inferiori a 6 anni) però sarebbe necessario avere il titolo omaggio da ritirare in biglietteria (ed a questo punto si vanifica il vantaggio del biglietto on line). Però a questo punto interviene la proverbiale cortesia degli addetti turchi agli ingressi che hanno fatto passare il bimbo sotto al tornello evitandomi di fare le code alla biglietteria.
Passando all’esame delle singole attrazioni abbiamo:
Sultan Ahmet Camıı (Moschea Blu)
La Moschea Blu (Sultan Ahmet Camii) prende il nome dal caratteristico blu delle piastrelle Iznik che ne decorano l’interno. Da il meglio di se di notte quando è illuminata e da un colpo d’occhio eccezionale con la vicina Santa Sofia. Davanti ha l’ippodromo di cui di fatto non è rimasto niente ed attualmente è una piazza con l’obelisco. Per accedere, come in tutte le moschee, le donne devono coprire i capelli (è preferibile portarsi un proprio foulard) e uomini e donne devono coprire le gambe (non si entra con i pantaloni corti) e devono togliere le scarpe (all’ingresso c’è un apposito spazio dove togliersi le calzature ed un distributore di sacchetti trasparenti – tipo quelli della frutta del supermercato dove riporle. Le scarpe vanno portate con se e possono essere appoggiate negli appositi ripiani presenti sul perimetro della moschea. Ovviamente un po’ di odorino all’interno è percepibile. L’ingresso alla moschea è gratuito anche se è gradita un’offerta all’uscita della stessa. Aperto: dalle 09.00 fino al tramonto Chiuso: durante gli orari di preghiera. Fermata del TRAM T1: Sultanahmet; Orari: 08.30–16.30 (ma evitate la visita durante le preghiere del venerdì).
Aya Sofya
La “Chiesa della Santa Sapienza”, anche chiamata con il nome greco Haghia Sophia, fu convertita in moschea in seguito alla conquista ottomana della città. Nel secolo scorso è stata trasformata in museo. Davvero imponente la cupola e notevoli alcuni mosaici all’interno visibili in particolare accedendo al piano superiore con una sorta di stradina interna posta nei pressi dell’ingresso. Per i mosaici a mio avviso San Salvatore in Chora è di un livello decisamente superiore.Indirizzo: Piazza Aya Sofya; Fermata del TRAM T1: Sultanahmet; Aperto: dalle 09.00 alle 17.00 (in estate fino alle 19.00 , ultima entrata alle 18.00) Chiuso: Tutti i Lunedì, e fino alle 13.00 nel primo giorno delle festività religiose.
Topkapi Sarai (Palazzo di Topkapi)
È sicuramente la principale attrazione turistica di Istanbul, da non perdere. All’interno, a parte i lussureggianti giardini (eccezionali per colori e profumi in primavera) ci sono una serie di ambienti (con coda all’esterno di ciascuno di essi) dove si può visitare una mostra di orologi, di reliquie sacre, di armature ed il tesoro. La gran parte dei turisti visita esclusivamente il palazzo e tralascia (sbagliando) la visita all’Harem (per cui è necessario un ulteriore biglietto). Entrando nell’Harem si trova la Corte degli Eunuchi Neri che venivano anche fustigati se cercavano di scappare. Poi si visitano le lussuose stanze dell’Harem con un tripudio di colori delle maioliche davvero impressionante. Indirizzo: Soguk Çesme Sokak; Fermata del TRAM T1: Gülhane; Aperto: dalle 09.00 alle 17.00 (in estate fino alle 19.00 , ultima entrata alle 17.30) Chiuso: Tutti i Martedì, e fino alle 12.00 nel primo giorno delle festività religiose.
Yerebatan Sarayı (Basilica della Cisterna)
Vicino all’incrocio tra Alemadar Caddesi e Yerebatan Caddesi, si trova l’entrata alla più vasta cisterna sotterranea della città, la Basilica della Cisterna (Yerebatan Sarayi Muzesi). Le cisterne venivano costruite per resistere anche agli assedi che ovviamente non duravano pochi giorni. Non sono riuscito a visitarla sia per problemi di tempo che di budget dato che si paga a parte e non fa parte dei siti dove è possibile accedere con la Card dei musei. Poi avevo recentemente visitato quella di Fermo nelle Marche e mi piaceva nel poco tempo a disposizione vedere cose che non si trovano anche dalle nostre parti. Indirizzo: Yerebatan Caddesi 1; Orari: 09.30–19.30 (estate); 09.30–17.30 (inverno).
Chiesa di San Salvatore in Chora (Kariye Müzesi)
È una delle più straordinarie attrazioni di Istanbul. È oggettivamente fuori mano, ma vale la pena fare un po’ di sacrificio per arrivarci per godere della magnificenza dei mosaici al suo interno. Per stato di conservazione, punto di osservazione e quantità siamo ad un livello decisamente superiore a quelli di Santa Sofia. Si chiama in Chora perché edificata oltre le mura di Costantinopoli e rappresenta una delle più rilevanti espressioni dell’architettura bizantina. Attualmente è un museo con affreschi e mosaici bizantini. Il problema principale è come arrivarci. Ci sono diverse alternative. Io ad esempio ho utilizzato (e non lo consiglio) il pullman scoperto a due piani del City Sightseeing Istanbul con la fermata nr. 56 Edirnekapi (com’è noto questi autobus in punti prestabiliti consentono la salita e la discesa per la visita delle attrazioni presenti in zona). Per chi utilizza questa soluzione do alcune indicazioni dato che l’autobus ferma in una strada trafficatissima dove nessuno dei turchi a cui abbiamo chiesto conoscevano questa attrazione. L’autobus ferma in prossimità di un cimitero occorre attraversare la strada e andare in salita verso la prima deviazione a destra, dopo circa duecento metri occorre attraversare la strada (e si trovano le indicazioni in turco per il museo: Kariye Müzesi). In tutto una decina di minuti a piedi. Seconda soluzione, sicuramente più avventurosa prendere gli autobus urbani che fermano alla stesso posto del bus turistico, ne passano molti diretti ad Aksaray, ma non saprei dare ulteriori indicazioni. Forse le soluzioni migliori sono o andare con un tour organizzato (sotto metto dei link) o contrattare con un taxi il prezzo dell’andata e ritorno.
Torre di Galata
Dalla fermata di Karaköy del Tram T1 subito dopo il ponte di Galata si inerpicano delle stradine in salita che in poco più di 10 minuti vi conducono alla torre. Consiglio decisamente questa soluzione rispetto ad altre dato che se anche leggermente faticosa consente di godere di una zona sicuramente caratteristica della città con diversi negozietti. La torre di Galata è nota per il panorama soprattutto al tramonto. Però questo aspetto è decisamente noto a molti dato che proprio in quelle ore abbiamo trovato una fila chilometrica per salire e quindi abbiamo rinunciato. Aperto: dalle 09.00 alle 20.00 Chiuso: Mai, dalle 20 diventa un locale di divertimento
Moschea di Süleymaniye (Süleymaniye Camii)
È vicina al Gran Bazar e purtroppo non sono riuscito per motivi di tempo a vederla. Indirizzo: Prof Sıddık Onar Caddesi. Aperta: dalle 09.00 alle 17.30 Chiuso: Durante gli orari di preghiera
Crociera Bosforo
È un rito. Vicino ad ogni attrazione troverete qualcuno che cercherà di propinarvi l’acquisto del tour sul Bosforo. In effetti l’escursione in battello sul Bosforo consente di avere un ottimo punto di osservazione dei due continenti, dei ponti che li collegano e di alcune notevoli abitazioni che si trovano sulle sponde (chi ha i soldi ha una casa che si affaccia sul Bosforo). Ci sono molti battelli turistici io consiglio quello della Compagnia Sehir Hatlari, in quanto decisamente più economica. Io ho preso il battello che parte alla domenica alle 14.30 però nella buona stagione questa partenza è giornaliera. L’imbarcazione è decisamente grande (su tre livelli), ma la domenica è molto affollata per cui se volete sedervi sulle panche sui ponti esterni è meglio arrivare una mezzora in anticipo. L’imbarcadero della Compagnia al porto di Eminönu si trova proprio a fianco del Ponte di Galata è la prima sulla destra. È sicuramente anche la più organizzata perché ha un proprio ufficio dove sta scritto in inglese “Full Bosphorus Cruises”, della compagnia Sehir Hatlari. Il costo è di 10 lire turche (gratuito per i bambini) quindi almeno tre volte meno del costo delle altre crociere similari.
Autobus turistici
Come in tutte le grandi città ci sono una serie di autobus a due piani che offrono il giro turistico della città con le cuffiette e le indicazioni in varie lingue. Noi abbiamo preso quello della City Sightseeing di colore rosso con guida parlante italiano. Il tour partiva alle 10 di mattina davanti a Santa Sofia a Sultanahmet. Sinceramente non lo consiglierei, sia perché normalmente non ho una grossa predilezione per questi mezzi dove in pratica si vede tutto e niente, sia perché ritengo assurdo che nel periodo di Pasqua (con la città invasa dai turisti) parta un autobus ogni ora. Per cui se programmate degli stop durante il percorso dovete fare un’attenzione maniacale agli orari con il rischio di aspettare anche più di 30 minuti l’arrivo del mezzo. In definitiva accettabile se non si scende mai, decisamente scomodo, almeno in questo periodo, se si programmano delle soste durante il percorso.
Shopping
Istiklal Caddesi è sicuramente la via dello struscio e dello shopping elegante della città. Ci sono due modi per arrivare su questa via: prendendo l’antica funicolare Tunel da Karaköy con un’unica fermata oppure prendendo da Kabataş l’altra funicolare sotterranea che porta a piazza Taksim. Volendo si può anche fare un giro con il Tram Nostalgico che è il tram storico molto caratteristico che percorre istiklal Caddesi per tutta la sua lunghezza, partendo da Taksim ed arrivando fino a Tünel. Per lo shopping di tutti i giorni (bottigliette d’acqua, ecc.) i piccoli bazar che vendono un po’ tutto sono aperti tutti i giorni fino a tarda notte. Però lo shopping più ricercato dai turisti è quello dei grandi mercati al coperto di Istanbul: Il Gran Bazar ed il Bazar delle spezie.
Grand Bazaar (Kapalı Çarşı)
Andando a Istanbul non è possibile non visitare il Gran Bazar. È sicuramente uno dei mercati al coperto più grandi che abbia mai visto. È quindi un’ancora di salvezza per le giornate piovose che in special modo nel mese di marzo è probabile incontrare ad Istanbul. Cosa comprare: tutto e niente. Sicuramente girano molti capi verosimilmente contraffatti e probabilmente la gran parte delle pashmine viene dal lontano oriente, ma comunque è bello perdersi per le varie viuzze del mercato con le sue luci, i suoi colori ed i suoi profumi. Poi l’acquisto è una cosa soggettiva, dipende dai gusti e dalle tasche e comunque è sicuramente conveniente rispetto ai prezzi italiani, dopo una sapiente e simpatica contrattazione. Si vende di tutto dall’abbigliamento, ai gioielli, alle ceramiche, ai capi in pelle e agli accessori. Aperto: dalle 08.30 alle 19.00. Chiuso: Tutte le domeniche; Fermata Tram T1 Beyazıt (Kapalıçarşı);
Bazaar delle spezie (Mısır Çarşısı)
Nei pressi dell’imbarcadero di Eminönü, è anche chiamato il bazar egiziano (chiamato così perché forse in passato queste spezie provenivano dall’ Egitto) ed è una straordinaria esperienza di colori e di profumi. Anche questo è un mercato coperto e potete trovare tutte le spezie anche le più strane; Aperto: dalle 08.00 alle 19.00. Domenica dalle 09.00 alle 18.00. Sempre aperto. Fermata Tram t1 Eminönü
Visite guidate
Per le visite guidate consiglierei un sito www.scoprireistanbul.com. Nel sito, oltre a molte informazioni pratiche in Italiano per visitare la città, c’è la possibilità di prenotare una visita guidata sia alle attrazioni principali, sia a quelle un po’ fuori dai circuiti turistici come il tour della parte asiatica o dei quartieri di Fatih, Fener e Balat.
Istanbul fiorita
Uno dei contrasti più evidenti e la compresenza in quartieri non proprio eleganti di aiuole con una cura dei dettagli maniacale e con fiori variopinti. Anche sulle strade di scorrimento è frequente incontrare ai lati o nei pressi degli svincoli delle aiuole molto curate con composizioni floreali variopinte. Pensavo che il tulipano fosse il simbolo dell’Olanda, sinceramente non sapevo che lo fosse anche della Turchia. Anzi sembrerebbe che i tulipani siano arrivati in Europa attraverso i Turchi, tanto che le raffigurazioni di questo fiore sono un motivo assai ricorrente in molte opere d’arte realizzate durante il periodo Ottomano. Quest’anno il festival dei Tulipani (giunto ormai all’ottava edizione) è iniziato l’1 aprile.