Istanbul fai da te

Viaggio nella metropoli turca a cavallo tra occidente e medio oriente
Scritto da: monicaluigi
istanbul fai da te
Partenza il: 22/04/2014
Ritorno il: 26/04/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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ISTANBUL 22 – 26 APRILE 2014

VOLO Biglietto premio preso con le miglia Star Alliance. Voliamo bene con Austrian da Bologna via Vienna per Istanbul Ataturk. In tutto impieghiamo 5 ore compreso lo scalo.

HOTEL PERULA € 468.00 per una camera con due letti per 4 notti con colazione. Posizione dell’hotel perfetta a 100 mt dall’Ippodromo e dalla Moschea Blu. Non impressionatevi dal quartiere un po’ sgarrupato: è tranquillissimo, sicuro, comodo a tutto e pieno di negozi e locali. L’hotel poi è tutto nuovissimo. Camera piccolina ma carina e pulita con parquet in legno, tv al plasma (si vede Raiuno), minibar ben fornito ed economico (in ogni caso di fianco all’hotel c’è un negozietto di alimentari dove potrete comprare quello che volete e metterlo nel frigo in camera), set per tea e caffè, cassaforte, armadio, ciabattine, prodotti per il bagno riforniti ogni giorno. Bagno piccolo ma doccia spaziosa. Noi abbiamo richiesto un piano alto e ci hanno soddisfatto. Abbiamo prenotato la camera con due letti e abbiamo fatto bene, perché la matrimoniale sarebbe stata minuscola e con letto alla francese. La finestra della nostra camera era rotta (era uscita da uno dei cardini). L’abbiamo segnalato subito e il giorno dopo sono venuti a ripararla, per fortuna era caldo e avremmo tenuto comunque la finestra un po’ aperta. Ci hanno anche offerto di cambiare stanza, ma noi abbiamo preferito di no, perché l’hotel era pieno e l’unica disponibile era una matrimoniale minuscola al primo piano (troppo piccola e troppo rumorosa). La colazione è a buffet, con diversi formaggi e salumi, varie marmellate, vari tipi di olive, melanzane, yogurt buonissimo, vari tipi di cerali e frutta secca, frutta, uova, dolcetti turchi, e ogni giorno tipi diversi di pasta sfoglia salate tipiche turche (col formaggio, con le patate, vuote, con formaggio e wurstel, col sesamo, ecc…). Insomma direi una colazione abbondante e più che soddisfacente. Nell’hotel c’è anche il bagno turco ma non abbiamo avuto tempo per provarlo. Hotel sicuramente consigliatissimo.

PROGRAMMA

GIORNO 1

Arriviamo a Istanbul alle 16.45 e impieghiamo ben 1 ora e mezza per fare il controllo passaporti e uscire dall’aeroporto! Veramente l’aeroporto più disorganizzato dell’Universo! Arrivare a Sultanhamet invece è facilissimo: basta prendere la metropolitana per 6 fermate fino a Zeytinburnu e poi prendere il tram fino a Sultanhamet. Impiegherete circa un ora e vi serviranno 2 gettoni (per un totale di circa 2 euro). Vi consiglio senz’altro questa soluzione nelle ore di punta, perché col taxi perderete sicuramente un sacco di tempo imbottigliati nel traffico. Alla fine arriviamo in hotel alle 20.00 totalmente distrutti. Facciamo una doccia e usciamo per cena. La piazza dell’ippodromo, con la Moschea Blu e Santa Sofia illuminate è veramente uno spettacolo che ripaga del viaggio. Sono già le 21.00 passate, ma la Moschea Blu sembra ancora aperta, entriamo e riusciamo a godercela quasi in solitudine in tutto il suo splendore. E’ veramente molto suggestiva illuminata dalla luce fioca delle lampade. Dopo poco però ci fanno uscire perché è l’ora dell’ultima preghiera. Mangiamo un Kebap in uno dei localini turistici su Divan Caddesi, se non altro però abbiamo una bellissima vista sulla Moschea. Dopo prendiamo anche una pannocchia bollita e delle castagne da uno dei tantissimi venditori ambulanti che troverete ovunque, e ci sediamo a mangiarle su una delle tante panchine che si trovano nella bellissima piazza tra Santa Sofia e la Moschea Blu. Dopo cena facciamo un giretto nelle stradine dietro a Santa Sofia, sono tutte piene di localini e negozietti, poi andiamo a letto distrutti.

GIORNO 2

Oggi è una bella giornata di sole e alle 9.30 l’Ippodromo è praticamente preso d’assalto da decine di gruppi. In porto c’è una MSC gigantesca e si vede da quanta gente è in giro… A Santa Sofia la coda è già lunghissima, quindi decidiamo di comprare la Card per i Musei da uno dei pulmini dedicati che si trovano proprio fuori da Santa Sofia, così evitiamo la fila ed entriamo subito. Il museo è sicuramente molto bello e suggestivo, ma sinceramente mi è piaciuto di più visitare le tante moschee che abbiamo trovato ovunque in città, famose e non. Usciti da Santa Sofia andiamo subito alla cisterna ma la fila è interminabile e l’ingresso non è compreso nella card dei Musei, così cambiamo programma e andiamo al Palazzo Topkapi. Anche questo palazzo è letteralmente preso d’assalto, ma per fortuna il Topkapi è compreso nella Museum Card, così riusciamo ad entrare senza fare la coda e a visitare subito Santa Irene (compresa nelle Card) e la parte dell’Harem (anche questa compresa nella Card). Finito l’Harem ci dedichiamo al resto del palazzo, con i giardini, i vari padiglioni, gli spazi espositivi per i tesori, le reliquie mussulmane, ecc.. (calcolate circa tre ore per la visita di tutto il Topkapi). Anche questo molto bello ma sarà la troppa gente, sarà che siamo un po’ stanchi, sarà che a me questi palazzi arabi mi danno sempre un po’ il senso di costrizione, anche questa non sarà la nostra visita preferita. Nel frattempo si sono fatte le 14.30, quindi quando usciamo ci prendiamo da un ambulante una pannocchia, della cocomera e un brezel al sesamo ripieno di formaggino e per oggi mangiamo spendendo ben 2€ a testa! Vista la vicinanza, facciamo un pit stop in hotel, ci riposiamo un pochino, poi usciamo per la prossima tappa: il famosissimo Gran Bazar. Dal nostro hotel si raggiunge a piedi in circa 10-15 minuti attraverso un quartiere tanto sgarrupato, quanto tranquillo e dove troverete tanti negozietti. Noi lungo la strada ci mangiamo una pide al formaggio presa da un panettiere. Il Gran Bazar mi è proprio piaciuto. Non c’era quella ressa che mi aspettavo. Abbiamo girato tranquillamente, visto tanti negozietti, assaggiato mille Lokum diversi (i miei preferiti sono quelli al miele e noci, ma anche melagrana e pistacchi non sono male), contrattato, preso un tea, e fatto acquisti: 2 teli da mare di cotone e un braccialetto stupendo che il mio maritino mi ha regalato dal primo gioielliere che abbiamo incontrato!!! Usciti dal Gran Bazar, facciamo una delle mie esperienze preferite a Istanbul, un po’ di vita vera: ci perdiamo in un dedalo di viuzze strapiene di gente – no turisti – piene di negozi di abbigliamento improponibile (avreste dovuto vedere i vestiti da sposa!) ma anche di biancheria e articoli per la casa improponibili (ci si poteva fare tutto il corredo!). Abbiamo camminato per più di mezz’ora in mezzo a questo caos allegro e colorato e poi ci siamo trovati alla Moschea Nuova a Eminonu. Da qui siamo riusciti a tornare a Sultanhamet dove abbiamo cenato in un posto fighissimo che avevamo adocchiato la sera prima. Il locale si chiama Palatium, ci si può cenare o anche solo bere qualcosa e fumare un narghilè. E’ molto bello perché è una struttura a vetri che sorge sopra i resti di un palazzo bizantino visibili dal pavimento, e ci si può accomodare sia in tavoli normali che in poltrone e divani bassi. D’estate c’è anche un bel giardinetto interno. Ci siamo rilassati e abbiamo mangiato veramente bene: 2 birre, una pide al formaggio cotta nel forno a legna, polpette e spiedini di manzo con riso, cipolle, pomodori a patate cotti in una pentola di pietra refrattaria nel forno a legna, un tea alla mela, un narghilè alla fragola, tutto per € 38.00. C’è anche la wifi gratuita. Dopo cena siamo tornati in hotel ripassando per l’ippodromo e godendoci ancora la vista di Santa Sophia e della Moschea Blu illuminate.

GIORNO 3

Oggi dobbiamo cambiare un po’ i nostri programmi: pioviggina e fa freddo, quindi non ci sembra il caso di andare in traghetto fino a Eyup e poi sul Bosforo fino a Ortakoy come avevamo previsto, quindi anticipiamo le visite che avevamo programmato per il venerdì. Prendiamo il tram da Sultanhamet fino a Kabatas e poi in pochi minuti a piedi siamo al Palazzo Dolmabahce, “Oh che bello non c’è fila”… si grazie… al giovedì è chiuso! Forse era per questo che ne avevo programmato la visita per il venerdì? Poco male ritorniamo a Kabatas da dove parte la funicolare che ci porta a Taksim. Oggi è un giorno tranquillo (l’altra sera in hotel ci avevano sconsigliato di andare a Taksim per il 23 aprile perchè era festa nazionale, mentre oggi ci hanno detto che si poteva andare tranquillamente) e l’enorme piazza è vuota. Sfruttiamo un attimo il bagno di Starbucks e poi imbocchiamo Istiklal Caddesi. Fotografiamo subito il tram storico e poi camminiamo per questa via “dello shopping” lunga circa 2 km e mezzo entrando e uscendo dai negozi e dai passage dove troverete dei negozietti, il mercato del pesce e dei locali. Questa via della Istanbul moderna non è certo paragonabile ad altre vie cosiddette “dello shopping” di altre capitali, è un po’ sgarrupata, ricorda un po’ Lisbona, ma oggi che pioviggina ci fa piacere fare questo giro. Mah, incredibile! C’è Shake Shak, la nostra catena di Hamburgher preferita!!! Ovviamente pranziamo qui con due cheeseburger e patatine bio! Oh l’abbiamo già provata a New York, Miami e Dubai… è proprio buono in tutto il mondo! Istiklal arriva fina a Galata, dove visitiamo il Monastero dei Dervishi (compreso nella Card dei Musei), che in realtà è un museo, e poi la Torre di Galata. Che bel panorama da quassù! Si vede tutto il Corno d’Oro e si ha una visuale stupenda su tutti i minareti della riva opposta: Topkapi, Santa Sophia, Moschea Blu, Nuova, Solimano… veramente stupendo. Peccato che oggi è una brutta giornata, c’è un vento gelido e le foto non avranno una bella luce, ma pazienza, ne è valsa sicuramente la pena, e non abbiamo neanche fatto fila! Scendiamo dalla torre e girovaghiamo tra i negozietti di Galatasaray fino al ponte di Galata. Visto che adesso piove bene, lo attraversiamo camminando sul piano inferiore, quello dei ristoranti di pesce, almeno è coperto!

Arriviamo a Eminonu, un vero tripudio di gente e street food! Se volete provare il panino con lo sgombro, questo è il posto giusto! Noi visitiamo la Moschea Nuova, che ci piace un sacco e il bazar delle spezie (o egizio), che è strapieno di gente…visto che fuori piove…tutti al bazar…almeno è coperto! Oggi compriamo il tea alla mela, che ieri sera mi è piaciuto tantissimo, due piatti bellissimi di ceramica di Iznik per i miei genitori e naturalmente facciamo tanti assaggini di Lokum! Ormai solo le 17.30, quindi decidiamo di andare verso il nostro hotel, ma arrivati all’ingresso del parco Gulhane ha smesso di piovere e dato che ieri visto dal Topkapi ci era sembrato bellissimo, decidiamo di entrare. E’ letteralmente un esplosione di tulipani di ogni colore! Aprile è il mese del festival dei tulipani a Istanbul e già nei giorni scorsi avevamo notato la cura e la bellezza delle aiuole e di tutti gli spazi verdi, ma questo parco è veramente incredibile! Per cena mangiamo in un ristorantino (devo dire turistico ma divertente) a pochi metri dall’ingresso del parco e da Santa Sofia, di cui non ricordo il nome. Ci ha attratto perché praticamente in vetrina e sedute a terra, due donne fanno e cuociono quella specie di piadina turca ripiena di formaggio. Noi ne prendiamo una ripiena di feta, una ripiena di formaggio e spinaci, un piatto di spiedini di pollo con riso, patate, pomodori, 2 birre e spendiamo in tutto 40€. Mangiamo seduti per terra sui tappeti e sui cuscini, in questo ristorante pieno di turisti, dove devo dire però di aver mangiato bene, anche se un po’ più caro rispetto alla media di Istanbul. Anche stasera ci fermiamo un po’ in piazza a vedere i monumenti illuminati, ci beviamo un cay (il tea turco, nerissimo e fortissimo) da un venditore ambulante, e ripassiamo dalla Mosche Blu. Stavolta ho la macchina fotografica ancora carica e riesco a fare delle foto bellissime appena prima della chiusura, con il cortile della moschea incredibilmente vuoto.

GIORNO 4

La prima tappa di stamattina è la Cisterna, veramente meravigliosa. Per fortuna oggi, arriviamo presto (circa alle 9.00) e non facciamo fila per entrare. Dentro c’è ancora poca gente, quindi possiamo vivere tutta la suggestione di questo posto, illuminato da una luce fioca e con un sottofondo musicale (che dovrebbe essere quello dei Dervishi Rotanti) perfetto per creare questa atmosfera rarefatta. Sicuramente questo monumento è una delle cose più belle di Istanbul. Da qui ci spostiamo alla Moschea di Solimano – 4 fermate di tram e circa una decina di minuti a piedi attraverso il quartiere universitario. Questa moschea è bellissima, molto diversa dalle altre, l’interno è più chiaro, più luminoso grazie alla presenza di tante finestre e a un uso meno preponderante di ceramiche di Iznik. Nel complesso della Moschea si trova anche un cimitero, l’ex mensa dei poveri adesso trasformata in un bellissimo ristorante, la casa dell’architetto Sinan e altri edifici ora in ristrutturazione. Le impalcature coprono un po’ la vista che sia apre sul Corno d’Oro dal giardino della Moschea. Da qui scendiamo verso Eminonu attraversando un quartiere sgarrupato e colorato, una intera via dedicata ai fabbricatori di cinture, per poi finire in un dedalo di viuzze pieno di negozietti di ogni tipo e street food che si sviluppa intorno alla piccolissima, antichissima e bellissima moschea di Rustemi Pasa, un vero gioiellino di ceramica nascosto nel caos di questo quartiere. Mangiamo un kebap in una delle bancarelle subito fuori dalla moschea, poi andiamo a prendere il traghetto per Eyup. Il tragitto dura circa 20 minuti ed è molto bello vedere il corno d’oro da questa prospettiva. Fa freddo ma ci vestiamo bene e stiamo sul pone esterno, che comunque è coperto, e ci scaldiamo con cay che il barista volante vende direttamente sul ponte girando tra i passeggeri col suo bel cabaret turco, urlando “ cay, cay cay”. Arriviamo a Eyup, proprio all’ora della preghiera. E’ stata una esperienza veramente suggestiva. Tutta la piazza antistante la Moschea era chiusa da transenne e mentre il Muezzin recita la preghiera i fedeli si alzano e poi si inginocchiano all’unisono. L’esperienza è incredibile, non ci sono turisti a parte noi e notiamo che anche i poliziotti che dovrebbero vigilare sulla sicurezza di questa moltitudine di persone, in realtà stanno partecipando alla preghiera e seguendo il Muezzin. Ci mettiamo in un angolo ad aspettare la fine della preghiera. Non appena finita, tutti si alzano contemporaneamente, raccolgono i tappeti e si sparpagliano. Noi compriamo dei dolcetti e andiamo a prendere la funivia per il Pierre Loti Cafè. Facciamo un sacco di fila, si vede che oggi è un giorno festivo per i musulmani, sembra un po’ una nostra domenica. Arriviamo su e con un po’ di fortuna troviamo un tavolino, mangiamo i nostri dolcetti e ci facciamo portare due tea alla mela, guardando il panorama insieme ad una moltitudine di famigliole che si rilassano qui dopo la preghiera. Scendiamo a piedi attraversando il suggestivo cimitero che occupa tutta la collina di Eyup, fino ad arrivare nuovamente alla moschea, che adesso riusciamo a visitare nonostante il gran numero di persone che nel cortile prega davanti al reliquiario del profeta Giobbe. Fuori dalla moschea un uomo distribuisce rose rosse alle donne che si accalcano per prenderle. Proviamo a chiedere a una signora il loro significato, e questa ci risponde in turco! L’unica parola che capiamo è Mohamed, così quando siamo ritornati in hotel ho cercato un po’ su internet e ho trovato l’episodio che sta dietro a questa usanza. Maometto, sospettoso dell’infedeltà della moglie Aisha, chiede aiuto all’Arcangelo Gabriele. Questi gli dice di bagnare delle rose rosse e, se avessero cambiato colore, i suoi sarebbero stati fondati. Un giorno Aisha torna a casa con delle rose rosse e Maometto le ordina di gettare nel fiume. Le rose a contatto con l’acqua diventano gialle. Dopo aver letto la storia, mi ha fatto un po’ tristezza ripensare alla scena vista nel pomeriggio. Riprendiamo il traghetto per Eminonu, arricchiti da questa esperienza così diversa per noi occidentali. A Eminonu cambiamo traghetto e partiamo per Ortakoy, altro quartiere di Istanbul famoso per le patate ripiene, per la sua Moschea barocca e per essere proprio ai piedi del ponte sul Bosforo che collega Europa e Asia. Il tragitto dura circa 30 minuti e anche stavolta è molto bello, perché sostanzialmente fa un tratto di quella che è la crociera sul bosforo. Ortakoy è carina, peccato però che la moschea è tutta impacchettata per restauro, se no le foto con il modernissimo ponte alle sue spalle sarebbero veramente bellissime. Facciamo due passi, mangiamo una patata ripiena e torniamo a Sultanhamet con bus fino a Kabatas più tram. Anche stasera torniamo al Palatium, visto che ci era piaciuto tantissimo, atmosfera rilassata e buon cibo. Stasera vorremmo provare la zuppa di lenticchie, ma purtroppo hanno preparato solo quella con lenticchie rosse, pomodoro e menta (che a me non piace), quindi optiamo per 2 birre, una pide al formaggio, uno spiedino di pollo, un tea alla mela. Tutto molto buono anche stasera per 30€. Ultimo giretto serale e poi a nanna.

GIORNO 5

Questa mattina recuperiamo la visita al Palazzo Dolmabahce che ci siamo persi giovedì mattina. Stavolta facciamo fila all’ingresso per il controllo al metal detector, alla biglietteria (non è compreso nella Card), all’entrata del palazzo in attesa della visita guidata in inglese e all’entrate dell’harem sempre in attesa della visita guidata. Il complesso è visitabile solo con la visita guidata, perché vista la preziosità, la ricchezza e la magnificenza degli interni non permettono le visite singole. Il palazzo è bellissimo e visita senz’altro una visita per la sua opulenza e grandiosità. La parte dell’harem è più scarsa, ma i turchi ci tengono molto perché qui si trova la stanza in cui è morto il presidente Ataturk. Finita la visita ritorniamo in tram a Sultanhamet, ci mangiamo un kebap facciamo l’ultimo giro davanti a Santa Sofia e alla Moschea Blu, recuperiamo i bagagli in hotel e poi… bye bye Istanbul!

RIFLESSIONI

Ci aspettavamo una città più caotica, rumorosa, sporca e odorosa, invece abbiamo trovato una città molto pulita (e piena di gatti!), con i mezzi pubblici nuovi e perfettamente funzionanti, sicura in tutti i quartieri da noi visitati sia di giorno che di sera. Alla sera specialmente troverete dei mendicanti, purtroppo anche molti bambini, ma mai insistenti o pericolosi, insomma tutt’altra situazione rispetto alcune nostre grandi città. Il traffico c’è e tanto e per questo motivo vi consiglio senz’altro di preferire i mezzi pubblici al taxi. I mezzi sono molto economici, noi abbiamo utilizzato i gettoni, comprati sempre alle macchinette alle fermate. Ogni tratta di tram, bus, metro, funivia, funicolare e traghetti costa solo 3 lire turche (l’equivalente di un euro). Anche per questo motivo vi sconsigliamo le crociere sul bosforo per turisti e vi consigliamo di utilizzare gli efficientissimi traghetti di linea insieme agli abitanti del posto.

Le condizioni igieniche sono buone, tant’è vero che si può tranquillamente comprare da mangiare e da bere dai venditori ambulanti senza poi avere nessun tipo di problema. Mangiare in questo modo è sicuramente molto economico (un tea 2£, una pannocchia 2£, ecc) I monumenti sono tutti molto belli e ben tenuti o attualmente in restauro. Preparatevi al richiamo del Muezzin tutto il giorno dalla mattina alle 5 alla sera alle 21.30, questo rende sicuramente l’atmosfera molto suggestiva e richiama l’attenzione sul fatto che una metropoli, che può sembrare a tratti europea, in realtà esprime una cultura per certi versi anche molto distante dalla nostra. Sicuramente è stata una esperienza interessante e anche molto arricchente. Il numero di giorni che abbiamo dedicato alla visita della città mi è parso sufficiente, in quanto abbiamo potuto vedere tutto quanto ci eravamo prefissati, ovvero i monumenti più famosi, ma anche quartieri più caratteristici e lontani dalle frotte di turisti che ogni giorno sbarcano dalle navi da crociera. Vi consiglio di acquistare la Card per i Musei non appena arrivate, troverete dei pulmini dedicati appena fuori le principali attrazioni, questo vi darà la possibilità di saltare file interminabili! Ci aspettavamo condizioni atmosferiche migliori (l’anno scorso eravamo in Portogallo nello stesso periodo e stavamo in maglietta), invece siamo stati in tuta e giacca antivento praticamente sempre.

Se volete vedere le nostre foto potete collegarvi al sito www.monicaeluigi.it

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il fascino della Moschea Blu



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