Istanbul e il panino col pesce
Gira e rigira siamo riusciti a prenotare a Luglio per partenza ponte di ognissanti.
Itinerario Partiamo il 31/10 notte di halloween: siamo in 4 da Milano io, Rosario, Rossella ed Enzo con volo Lufthansa scalo a Francoforte, ci incontreremo direttamente in aeroporto ad Istanbul con gli altri due componenti Costanza e Francesco partiti invece da Firenze.
Arriviamo in albergo (Tashkonak a Sultanamhet) a notte inoltrata, sono circa le 3.30 e siamo stravolti, stabiliamo cosi di incontrarci il mattino seguente verso le 10 per la colazione.
La notte trascorre abbastanza bene anche se i rumori che distraggono il sonno sono parecchi, uno tra tutti il muezzin che ulula dal megafono della moschea verso le 5 del mattino.
1/11/07 La giornata si apre con un’abbondante colazione sulla terrazza all’aperto dell’albergo inondata di sole, tra le scelte a buffet eccelle soprattutto il pane al sesamo con le olive, che abbiamo comunque trovato buonissimo in tutti i posti dove abbiamo mangiato durante la vacanza, e la feta turca davvero ottima più delicata rispetto a quella greca.
La giornata è davvero fantastica quasi estiva; il programma di oggi prevede un pò di tappe perché anche se siamo stanchi in serata verremo premiati dall’hammam (bagno turco).
Prima meta Santa Sofia e moschea blu che si trovano appena dietro il nostro albergo.
Santa Sofia è a pagamento (10 lire turche) ma nel complesso sia dentro che fuori non ci entusiasma particolarmente visto che anche se in ristrutturazione appare piuttosto fatiscente, forse se tra noi non ci fosse stato un architetto che ci avesse spiegato la particolarità della costruzione della cupola davvero notevole l’avremmo sicuramente classificato come il monumento più brutto di Istanbul… Tranne per la curiosità di un buco in una colonna dove si infila il dito della mano e si esprimono desideri se esce umido si avvereranno… Ci ricordavano le balle del toro del duomo di Milano.
Passiamo quindi alla moschea blu e nel parchetto che divide i due colossi decidiamo di assaggiare le pannocchie grigliate che vendono i baracchini: triste decisione visto che sono molto bruciate ma quasi crude, forse andavano bollite prima di cuocerle… Va bè sarà per la prossima.
Arriviamo alla moschea; noi ragazze ci copriamo il capo con un foulard anche se le altre turiste non lo fanno lo facciamo lo stesso per rispetto, educazione e anche per farci due foto simpatiche; togliamo tutti le scarpe e le alloggiamo in un sacchetto di plastica di cui ci serviamo dal distributore tipo banco frutta-verdura ipermercati. Entriamo nella moschea e ne rimaniamo affascinati: è davvero maestosa alta decoratissima, il tappeto su cui si cammina è morbidissimo anche se non sprigiona esattamente dei buonissimi odori… Diciamo che i turchi che vanno a pregare devono necessariamente lavarsi mani e piedi nelle apposite fontane fuori dalla moschea ma i turisti con piedi affaticati da lunghe giornate di cammino non lasciano sul tappeto proprio acqua di rose… Comunque a parte questo particolare tutto ci sembra bellissimo.
Osserviamo i turchi intenti nella preghiera e ci facciamo un sacco di domande sulle loro abitudini cercando di capire se tra noi qualcuno sappia rispondere; notiamo la parte riservata alle donne nascoste dietro ad una fitta grata infondo alla moschea, le donne non devono essere viste dagli uomini perché sono considerate una tentazione… Anche se vi è poi la contraddizione delle turiste soprattutto occidentali che se ne vanno in giro fin troppo scoperte per non essere una tentazione.
Usciti dalla moschea blu ci dirigiamo alla volta della cisterna basilica (10 lire l’ingresso) “dispensa”d’acqua costruita dai romani sotto terra, enorme, miriadi di colonne, ancora in parte piena d’acqua con dentro gigantesche carpe… L’atmosfera è davvero suggestiva e le luci che la illuminano la rendono davvero affascinante.
In fondo alla cisterna vi sono due particolarità: una colonna con dei solchi a forma di goccia dove delle ragazze spagnole passavano le dita delle mani (forse nella loro giuda vi era indicata una curiosità che nella nostra non era scritta) e due colonne che hanno come base la faccia di medusa… Mah questi romani… Nella cisterna c’è pure un bar-ristorante e dall’odorino ci viene fame… Però decidiamo di avviarci verso il gran baza,r la nostra prossima meta e di fermarci in un kebabbaro per strada.
Il nostro primo pranzo turco non è un gran che: il kebab di agnello è buono ma non ha niente a che vedere con quelli che ci mangiamo in Italia molto più saporiti; l’abbiamo trovato fin troppo leggero… Vogliamo anche un dolcino, scegliamo il baklava il dolce nazionale turco in una pasticceria citata dalla lonley, ma anche questa è una delusione, niente a che fare con quelli sublimi mangiati in Grecia… Si sa che tra i due stati c’è rivalità ma che dire sul baklava vincono decisamente i greci.
Ci dirigiamo verso il gran bazar e sulla strada troviamo uno degli hammam (Cemberlitas) a cui avevamo puntato e decidiamo che per la serata potrebbe andare bene.
Facciamo qualche acquisto nei dintorni del gran bazar e finalmente ci addentriamo: l’atmosfera è surreale, più di 4000 negozi ne fanno parte e tutti i venditori hanno voglia di contrattare su qualsiasi cosa in qualsiasi lingua, adescano le turiste italiane con un “ciao Monica Bellucci”… Ma forse non hanno ben presente chi sia Monica… I prodotti sono svariati di ogni genere e qualità e puoi davvero comprare di tutto, ci divertiamo un pò a chiedere i prezzi e a contrattarli per farci un’idea di quanto siano disposti a scendere, propongono cifre assurde per arrivare a meno della metà… Ma noi non compriamo; il giorno per lo shopping è l’ultimo (anche se poi avremo un’amara sorpresa) questo era solo un assaggino.
Ci dirigiamo quindi verso l’hammam, non c’è posto e dobbiamo attendere circa un’ora quindi ci accomodiamo nella zona bar per riposarci e sorseggiare uno degli innumerevoli tè alla mela bevuti nella vacanza… Discutiamo di quella che potrà essere l’esperienza dell’hammam, i ragazzi sono terrorizzati visti i racconti che si fanno di certi hammam turchi specifici per soli uomini… Ma noi siamo in un hammam praticamente turistico, di turchi se ne vedono ben pochi… Anche se l’edificio è storico ed è uno degli hammam più antichi della città.
Scegliamo il trattamento lusso che prevede lavaggio – scrub e massaggio (68 lire). Ci dividiamo… L’esperienza è stata diversa tra noi ragazze e i ragazzi, noi all’inizio eravamo un pò spaesate anche perché la nostra parte era strapiena e lo spogliatoio per cambiarsi era piccolo (un misero corridoio) ed un armadietto in tre… Poi però ci adeguiamo ci facciamo lavare grattare e massaggiare e tutto sommato non ci dispiace affatto, anche perché le inservienti sono signorone rassicuranti e sembra un pò di essere coccolati dalla mamma…
I ragazzi non vengono molto coccolati ma trattati più come tonni, il lavaggio e massaggio è più rude e doloroso ma molto efficace perché vengono scriccati… La differenza sostanziale è che la zona a loro riservata è molto più bella e larga, hanno a disposizione uno stanzino per cambiarsi personale nel quale hanno anche un lettino, per riposarsi gli vengono date ciotole per lavarsi gli viene fatto un bel massaggio alla testa e altro ancora che a noi non viene concesso… insomma gli uomini in questa esperienza sono decisamente trattati meglio ma a noi piace comunque… Certo per lo stesso prezzo non lo abbiamo trovato tanto equo…
Ci dirigiamo verso l’albergo e contiamo di trovare un ristorantino tranquillo dove cenare, scegliamo il locale carino, semivuoto, vicino all’ippodromo, frequentato più che altro da turchi, assaggiamo mix di kebab e pizza turca con pane tutto davvero buonissimo, beviamo acqua perché non servono birra ed alcol per via dei precetti religiosi (questa è un’altra cosa che ci conferma che il locale non sia turistico).
Iniziamo a renderci conto che in Turchia tutti fanno qualcosa… Nel senso che nei ristoranti ti capita di venir servito anche da sei/otto camerieri contemporaneamente; uno mette i bicchieri uno porta l’acqua uno toglie i piatti insomma ognuno ha il suo compito… la cosa ci ha fatto sorridere, però non è male nel senso che è difficile trovare un turco che non faccia qualcosa… Persino i mendicanti piuttosto ti vendono penne o fazzoletti e non chiedono l’elemosina… Credo sia una questione di orgoglio.
Ci dirigiamo quindi verso l’albergo stanchi ma felici per questa intensa prima giornata ad Istanbul.
2/11/07 Il giorno seguente ci svegliamo un pò prima perché è prevista tutta la mattina al palazzoTopkapi (10 lire ingresso + 1 lire harem) e altre mete importanti…
Ahi ahi il tempo fuori è decisamente cambiato piove e fa freddino, quindi dopo la solita colazione (sempre in terrazza ma nella parte coperta) imbacuccati e armati di ombrelli ci dirigiamo al palazzo.
E’ bellissimo anche se la pioggia e la massa di gente ce lo fa apprezzare di meno; purtroppo anche le audio guide sono finite e per passare da una stanza all’altra bisogna quasi sempre uscire all’aperto e rimbragarsi… Ci fermiamo esausti alla zona ristorante dove facciamo una merenda con the alla mela e baklava, questa volta più buono ma non eccellente, in uno spazietto allestito alla turca con divani bassi e tavolino.
Decidiamo quindi di non continuare il giro del palazzo perché davvero immenso e di dedicarci totalmente alla zona dell’harem che è tutta al chiuso.
L’harem è davvero bello e la nostra fedele lonley ci da tutte le informazioni e curiosità che avrebbe potuto darci l’audio guida.
Finita la visita ci dirigiamo verso il bazar delle spezie ed essendo un pò disorientati ci perdiamo più volte al che decidiamo di prenderci un kebab per pranzo ed anche questa volta lo troviamo leggero ma migliore rispetto a quello di ieri… Assaggiamo anche il succo al melograno che fanno dappertutto e lo troviamo buono anche se un pò agrino.. .Da notare il cameriere che quando doveva prendere le ordinazioni al tavolo per farci capire cosa avremmo mangiato ci portava i campioni… Tipo ci faceva vedere il pane, il melograno, quanto era grande il bicchiere… Ogni volta andando avanti e indietro… Sembrava una televendita.
Arriviamo quindi al bazar delle spezie dove una miriade di colori ed odori si mischiano entusiasmandoci… Anche troppo perché iniziamo a fare acquisti all’impazzata ai primi negozietti rendendoci poi conto che più si va avanti più i prodotti costano meno… Va bè la prima ladrata… Ci sta… compriamo caramelle gelatine tipiche turche, pistacchi, curry, mix di spezie per la carne, pepe e un sacco di tè alla mela di cui ormai siamo drogati…
Un pò tristi per i troppi soldi spesi abbiamo in mente di andare verso la torre di Galata ma essendo che il bruttissimo tempo non ci farebbe apprezzare il panorama decidiamo di fare un giro nella zona del porto ed assaporare l’odore del famosissimo panino col pesce di cui tanto avevamo sentito parlare… Ma ce lo riserviamo per il giorno dopo, questa sera abbiamo prenotato in un ristorante (Hamdi) citato dalla guida come il migliore della città che in effetti non ci deluderà.
Assaggiamo le famose meze (tipo tapas spagnoli, tipo antipasti italiani) ovvero il cameriere arriva con una vassoiata piena di tanti piattini con varie pietanze e si sceglie direttamente e visivamente ciò che si vuole assaggiare; noi abbiamo preso melanzane e peperoni in salsina di yogurt sublimi, altre verdure cotte condite spezziate, delle salsine, pomodoro ripieno di carne, e altre specialità tutto buonissimo da notare ancora una volta il pane spettacolare.Abbiamo poi scelto tra i vari tipi di kebab a scelta, io ho preso quello al pistacchio davvero particolare.
Francesco il più coraggioso tra noi ha assaggiato il raki (tipo grappa all’anice) e l’ayran (tipo yogurt salato da bere).
Ci siamo così ritirati per un’altra nottata cullati dalla voce del muezzin.
03/11/2007 Anche oggi sveglia relativamente presto, e anche oggi tempo incerto… Decidiamo comunque di seguire il nostro programma e di fare la crociera sul Bosforo per approdare nell’altra sponda ovvero il continente asiatico.
Partiamo quindi con il traghetto da Eminonu per raggiungere il paesino più lontano Anadolu Kavagi, ci godiamo il paesaggio e la costa piena di abitazioni in legno tipiche turche, alcune davvero bellissime, passiamo sotto gli altri due ponti oltre a quello di Galata che attraversano il Bosforo.. .Sono davvero lunghissimi ed impressionanti…
Arrivati a Anadolu Kavagi lo troviamo un paesino alquanto turistico con poco da offrire se non una miriade di ristoranti di pesce… Facciamo una passeggiata fino ad un antica rocca (unica attrazione del paese) da dove si dovrebbe godere una vista mozzafiato; purtroppo per noi ricomincia a piovere e la terra diventa fango… Insomma la vista non è delle migliori anche se effettivamente se ci fosse stato il sole doveva essere magnifico…
Notiamo che il paesino è quasi tutto zona militare e vi sono anche dei cecchini nascosti tra gli alberi che vietano di fare foto in alcuni punti… Rabbrividiamo torniamo in paese…
Mangiamo (Kavak & Doganay) una divina frittura di calamari con varie meze di mare con ovviamente pane delizioso, decidiamo di bere poi in un altro locale caffè italiano (pessima idea perché ci è costato più del pranzo…) Giunge quindi l’ora di tornare in Europa e alla nostra cara Istanbul… Arrivati al molo decidiamo di andare nel negozio specializzato in baklawa citato dalla guida che è poi lo stesso gestore del ristorante di ieri sera e acquistiamo parecchi dolci per l’Italia…
Continuiamo quindi la nostra visita culturale dirigendoci verso un’altra tra le più belle e famose moschee di Istanbul ovvero la moschea del sultano SolimanoSi è fatto un buio e per raggiungere la moschea in collina si attraversa un quartiere tipico turco e un pò meno tranquillo degli altri, le stradine sono strette e i turisti pochi, si cammina troppo vicini e ci si tengono stretti i propri averi… Ringraziamo di essere in gruppo perché è l’unico momento della vacanza in cui ci sentiamo un pò diffidenti, in quanto fino a quel momento la città ci è sembrata girabilissima e tranquilla…
Comunque non ci succede proprio nulla forse siamo solo noi un pò prevenuti e ci lasciamo suggestionare…
Arriviamo alla moschea davvero affascinante nel buio tutta illuminata, purtroppo nel cimitero che le sta dietro (un pò tetro in effetti) troviamo chiuse le tombe dove riposano il sultano e la sua amata Rossellana ma spiando dalla finestra notiamo che la stanza è decoratissima e ricoperta di maioliche.
Entriamo quindi in moschea con la solita procedura di scarpe e copricapo… Anche qui il monumento è bellissimo e così lontano dal nostro concetto di chiesa e ne nasce così un ragionamento sulla religione e sui concetti ed idee così contrastanti davvero costruttivo ed interessante, presi dal discorso non ci accorgiamo di essere rimasti quasi soli nella moschea e per evitare di essere chiusi dentro ci affrettiamo ad uscire…
Dul lato sinistro della moschea troviamo un localino carinissimo all’aperto, si tratta praticamente di una specie di patio tipico arabo, ci fermiamo a bere un tè e a provare a fumare il narghilè scegliamo essenza alla mela per restare in tema… Ci rilassiamo tantissimo e notiamo che il locale è frequentato più che altro da ragazzi, ipotizziamo studenti, turchi che passano il sabato sera a fumare e chiacchiere, ovviamente ragazze non se ne vedono e le compagnie sono totalmente maschili…
La condizione della donna ad Istanbul è un pò ambigua nel senso che non è esattamente prestabilita ed obbligatoria, in giro per la città si vedono ragazze in jeans ragazze con copricapo ragazze con il burka… Insomma ognuno gestisce il proprio rapporto con la religione come meglio crede o come famiglia comanda… Abbiamo però notato che tutte le attività commerciali hotel, ristoranti, negozi sono gestiti da uomini e non vi sono cameriere e commesse se non per lavori meno a contatto con il pubblico (tipo in albergo la donna delle pulizie).
Continuiamo il nostro cammino e sulla strada (esattamente nel sottopassaggio per attraversare la strada verso il molo) ci accade un fatto un pò spiacevole ovvero ad un signore che pulisce le scarpe cade (o fa cadere apposta) una spazzola, ed Enzo la raccoglie gentilmente, lui per ringraziare dice al nostro amico di avvicinarsi per farsi pulire le scarpe… E in più lo chiede anche a Costanza… Loro per non offenderlo si lasciano effettuare il servizio con l’idea di lasciarli comunque una mancia, al momento dei saluti l’uomo chiede ben 10 lire turche (prezzo fisso)e non accetta offerte… Insomma la prima vera fregatura…
Ci dirigiamo quindi di verso il ponte dove decidiamo di attraversarlo passando nella zona sottostante che è piena di locali moderni dove ci invitano ad entrare ma noi tiriamo dritto fino alla torre di galata, il cielo si è aperto e la vista notturna deve essere fantastica ma… Purtroppo è chiusa, l’orario di chiusura è cambiato rispetto a quello citato dalla guida (unica pecca riscontrata nella lonley)… Un pò delusi riattraversiamo il ponte di galata questa volta in superficie dove ci rincuoriamo notando che dal ponte si ha una vista altrettanto fantastica dei principali monumenti illuminati, ovvero partendo da sinistra, palazzo topkapi, moschea blu, agia sofia, moschea nuova, moschea del sultano e dietro la torre di galata…
Sul ponte è pieno zeppo di pescatori che con gamberetti per esca continuano a pescare pesci di ogni taglia… La fame si fa sentire e decidiamo finalmente di assaporare questo panino con il pesce che ci fa tanta gola…
Esperienza sublime buonissimo pane condito di insalata pomodoro cipolla e limone con pesce appena grigliato e pulito tipo merluzzo o pesce azzurro… Vale la pena di rischiare (non pensiamo che sia tutto perfettamente sterilizzato) per assaggiare questa economica bontà, concludiamo la cena con una specie di frittella dolce a forma di grosso tarallo che vendono i baracchini anch’essa davvero deliziosa.
La nostra ultima serata si conclude però con una triste notizia…Nella foga di lasciare per l’ultimo giorno gli acquisti importanti non c’eravamo accorti che il gran bazar la domenica è chiuso e quindi il nostro programma per domani rischia di sfumare.
04/11/2007 Finalmente è tornato un sole splendente!!! peccato che è l’ultima mattina ad Istanbul… Però è il mio compleanno!!!! festeggiamo con le candeline sui paninetti della colazione che felicità!!! Decidiamo comunque di avvicinarci al gran bazar (non si sa mai che le cose siano cambiate) e ci godiamo la passeggiata al sole… Arrivati al bazar dobbiamo costatare che il nostro shopping sfrenato non vi sarà… Ma non contenti iniziamo ad entrare in tutti i negozi aperti nella zona e visitiamo l’Arasta bazar un altro piccolo ma gradevole mercatino… Riusciamo comunque a comprare ciò che c’eravamo promessi…
Concludiamo la mattinata in un ultimo locale veramente delizioso arredato in tipico stile turco dove ci concediamo l’ultimo tè… Per alcuni il più buono mai bevuto…
Ci dirigiamo quindi all’albergo con tutti i pacchetti per partire con il pulmino alla volta dell’aeroporto…
Ciao Istanbul ci mancherai ! ti abbiamo trovato a dir poco sensazionale e fiabesca… Peccato il tempo che non è stato molto dalla nostra…
Partiamo con volo lufthansa alla volta di Monaco dove cambieremo per Milano con una aereo ad elica (50 posti) un pò di terrore ma tutto va benissimo anzi siamo serviti e riveriti.
Finisce così anche questa bellissima avventura in questa città che ci ha conquistati e dove contiamo di tornare, tutto è stato davvero perfetto a partire dalla bellissima e simpatica compagnia per arrivare fino agli affettuosissimi e teneri gatti turchi che si lasciano accarezzare e coccolare.
Grazie ragazzi spero presto in un nuovo viaggio insieme a voi!