Istanbul ci hai stregato !!!

Ciao TPC, sono appena rientrata da una vacanza di 6 giorni meravigliosi trascorsi nell’affascinante Istanbul, unica città al mondo a distendersi tra due continenti, Europa e Asia, e simbolico ponte tra Occidente e Oriente. Questo viaggio è stato preparato con cura: i biglietti aerei sono stati prenotati all’inizio del mese di febbraio con...
Scritto da: Mary52M
istanbul ci hai stregato !!!
Partenza il: 13/04/2009
Ritorno il: 19/04/2009
Viaggiatori: in gruppo
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Ciao TPC, sono appena rientrata da una vacanza di 6 giorni meravigliosi trascorsi nell’affascinante Istanbul, unica città al mondo a distendersi tra due continenti, Europa e Asia, e simbolico ponte tra Occidente e Oriente.

Questo viaggio è stato preparato con cura: i biglietti aerei sono stati prenotati all’inizio del mese di febbraio con un’offerta dell’Alitalia ; l’hotel è stato scelto perché è un quattro stelle, abbastanza contenuto nei costi, perché è un hotel storico di lusso recentemente ristrutturato e anche per le numerose recensioni positive di chi già vi ha alloggiato.

Finalmente il 13 aprile si parte!!! lunedì 13 aprile Che levataccia! ci alziamo alle ore 5,00, prepariamo le ultime cose e via da Avellino alla volta di Fiumicino,io, mio marito e Tom, il nostro bambino di 11 anni. Siamo un po’ preoccupati perché è “Pasquetta” e temiamo di trovare traffico, ma per fortuna in due ore e dieci minuti circa raggiungiamo il parcheggio Park and Fly, in via Portuense, nonostante la tratta Napoli – Roma dell’autostrada del Sole sia sottoposta al sistema tutor per il controllo della velocità,che se da un lato non ti fa fare incidenti perché ti costringe a ridurre la velocità, dall’altro te li fa fare in quanto rischi di addormentarti,vista la calma a cui ti devi adeguare… Parcheggiamo l’auto( 7 giorni 35 euro) e con il servizio navetta gratuito ci accompagnano in 5 minuti in aeroporto; disbrigo delle formalità e alle ore 9,40 saliamo in aereo(volo diretto per Istanbul con la nostra compagnia di bandiera ad un prezzo stracciatissimo:andata e ritorno per 3 persone a soli 300 euro.

Partiamo, però non alle 10,05 come previsto, ma alle 11,10 per un guasto tecnico, il cambio di una ruota; il volo è tranquillo come l’atterraggio.

L’aeroporto di Istanbul è moderno e superveloce: il tempo di fermarci in una toilet e non troviamo coda né agli sportelli per il visto d’ingresso,né ai nastri trasportatori dei bagagli; breve sosta per il cambio di valuta in lire turche e siamo già fuori… Istanbul, inizia l’avventura e che Dio ce la mandi buona!!!! Assalto dei tassisti, ma riusciamo a metterci d’accordo per 15 euro sul trasporto fino al nostro hotel, lo Yasmak sultan, sito in zona Sirkeci, vicinissimo a tutto: Topkapi, Santa Sofia, moschea blu, Cisterna Basilica, Ippodromo… In venti minuti di corsa, siamo in albergo, elegante e sobrio e con 581 euro avremo la mezza pensione per 3, grazie ad un’offerta di Expedia.

Posiamo i bagagli e ci tuffiamo nell’esplorazione di questa città che mi affascina e mi intimorisce..

Le strade sono affollatissime, ma dopo una trentina di passi ecco il muro che circonda il Topkapi. Proseguiamo verso Santa Sofia, ma è chiusa per turno settimanale. Di fronte, al di là di una piazza favolosa, formata da aiuole, fontane, spazi verdi, c’è la moschea blu.

Oltrepassato l’arco d’ingresso, sento il bisogno di coprirmi il capo, anche se siamo ancora nell’atrio esterno; prima di entrare ci sfiliamo le scarpe ed ecco i nostri primi passi…Quasi incerti sulla moquette rossa a fiori blu. Mi sento imbambolata e resto ferma ad ammirare col naso all’insù quei mosaici meravigliosi, su cui prevale il colore blu. Rimaniamo all’interno per molto tempo, osservando come la zona di preghiera riservata alle donne sia infinitesimale rispetto a quella ben più grande, dove uomini di tutte le età si susseguono a fare le loro pratiche religiose per pochi minuti per poi tornare alla loro vita. All’esterno “non” veniamo disturbati dagli innumerevoli venditori di libri, castagne e pannocchie e piano piano arriviamo al Gran Bazar, un mercato coperto pieno di ogni ben di Dio.

Verso le 19,15, molte bancarelle chiudono e anche noi ci avviamo all’uscita. Decidiamo di percorrere una strada diversa da quella che ci ha portato fin qui e…Ci perdiamo.

Improvvisamente mi rendo conto che le strade si sono svuotate dalla fiumana di gente che c’era prima; chiediamo aiuto, ma ci indicano strade che non portano a niente! Comincio ad aver paura, ma poi ci rendiamo conto del punto preciso in cui siamo e in breve riusciamo a tornare in hotel.

Ci abbelliamo per la cena e saliamo al quinto piano; dal ristorante si gode una bellissima vista sul Bosforo e Sultanahmet; mentre gustiamo una squisita cena turca ,ci godiamo la stupenda vista anche della torre di Galata.

martedì 14 aprile Splendida colazione sul terrazzo. E’ una bellissima giornata di sole, ma quando arriviamo a Santa Sofia , troviamo una coda chilometrica, perciò ci dirigiamo alla Cisterna Basilica(ingresso 5 euro a testa).Dopo un’attesa abbastanza breve ,entriamo; l’ambiente è molto suggestivo: le 336 colonne, sapientemente illuminate,sono suddivise in 12 file, mentre una musica di sottofondo contribuisce a dare ancora più fascino al tutto.

Due punti sono abbastanza affollati: la zona in cui c’è la colonna con un foro nel quale si deve infilare il pollice e fare un giro di 360° ,così si avvereranno tutti i tuoi desideri, e le due colonne su cui sono state scolpite 2 monumentali teste di Medusa.

Usciti all’esterno, ci rendiamo conto che la coda per Santa Sofia si è esaurita e così la visitiamo (ingresso 10 euro, escluso i bambini). Bellissima , anche se un po’ decadente… Ci affascinano soprattutto i mosaici e la galleria. Attira la nostra attenzione una colonna; è la colonna sudante di San Gregorio. Anche qui il solito foro dove introdurre il pollice per farlo ruotare di 360°; se il giro riesce, guarirai dalle malattie della vista e sarà favorita la maternità.

Alla fine della visita usciamo a goderci un meraviglioso sole nel giardino antistante la basilica e poi ci dirigiamo verso il porto. Arriviamo alla stazione da dove partiva l’Orient Exprress, la Sirkeci train station; qui facciamo i biglietti per lo spettacolo di musica e danza mistica turca e, in attesa che inizi lo spettacolo, proprio nella storica stazione, riportata all’antico splendore, giriamo il quartiere di Eminonu, vivace e frenetico.

Dopo la danza dei dervisci, che non mi ha emozionata in modo particolare, rientriamo in hotel, ci facciamo belli per la cena sul terrazzo panoramico… Ci sentiamo sospesi tra il Topkapi, Santa Sofia, la torre di Galata: è una magia che vorrei non finisse mai!!! mercoledì 15 aprile Supercolazione con splendida vista, anche se il cielo è un po’ nuvoloso e non terso come ieri.

Ben equipaggiati per un’eventuale pioggia usciamo e dopo una bella sfacchinata in salita di circa mezz’ora, arriviamo alla moschea di Solimano; enorme delusione, perché è tutta ingabbiata per restauro e sono chiusi anche i mausolei di Solimano e di Roxelana, una donna russa poi diventata sua moglie legittima.

Giriamo per la zona dell’università; entriamo nella moschea di Kalender proprio mentre il muezzin, dagli altoparlanti, invita alla preghiera. La cosa che più mi emoziona è vedere la fede e la concentrazione con le quali moltissimi ragazzi e alcune ragazze entrano nel luogo sacro e si dedicano alle loro preghiere. Per rispetto, usciamo e continuiamo il nostro girovagare fino alla moschea di Beyazit…Bellissima!!! Dalla piazza antistante ammiriamo la torre di avvistamento che si erge nella zona universitaria ed il portale monumentale d’ingresso, attraverso cui tanti giovani passano.

Continuiamo fino alla moschea di Atikalipasa e il gran bazar con la moschea Mahmut Pasa.

Le strade brulicano di uomini. Donne, bambini di diverse nazionalità e di macchine e pullman.

Negozi a destra e a sinistra con venditori che stranamente non ci offrono la loro mercanzia, Poi scopriamo perché: sono negozi che vendono all’ingrosso e non al dettaglio. Attraversiamo una strada tutta dedicata all’abbigliamento e un’altra alle stoffe di seta, di lane, di altre fibre… Facciamo una breve sosta in hotel e siamo di nuovo in cammino verso Eminonu, che è a 5 minuti di distanza.

Entriamo nel bazar delle spezie o bazar egizio e una miriade di profumi attacca il nostro olfatto, proviamo anche qualche dolcetto caratteristico, il baklava.

Attaccata al bazar c’è la Rustem Pasa Camii, gioiello dell’arte ottomana; di grande pregio è il rivestimento delle pareti, interamente realizzato con le preziose piastrelle di ceramica invetriata i cui delicati soggetti floreali furono disegnati nell’atelier imperiale e quindi affidate ai ceramisti di Iznik.

Attraversiamo il ponte di Galata e ci fermiamo ad osservare gli innumerevoli pescatori…Nei secchi ci sono pesci di ogni dimensione che guizzano agonizzanti.

Alle nostre narici giungono odori forti dai ristoranti che si trovano al di sotto.

Arriviamo nella zona da cui inizia la salita verso la torre di Galata, ma vista l’ora, le 21:00, decidiamo di tornare in hotel , non prima di aver ammirato la parte europea di Istanbul con i minareti tutti sapientemente illuminati. A cena, dal terrazzo dello Yasmak, mi perdo ad ammirare Santa Sofia che è così vicina da poterla quasi toccare. Mi sento in paradiso, anche perché il cibo turco è ottimo… giovedì 16 aprile E’ una splendida giornata: il cielo è terso e il sole è caldo, anche se l’aria è frizzantina..

Dopo la supercolazione con vista sugli importanti monumenti, scopriamo passo passo la zona dell’ Ippodromo di cui sono rimaste la colonna di Costantino, formata da blocchi di pietra grossolanamente squadrati, la colonna serpentina, proveniente dal tempio di Apollo a Delfi, una spirale composta dall’intreccio di tre serpenti e l’obelisco di Teodosio, blocco monolitico di granito alto 20 metri.

Chiude la zona la fontana dell’imperatore Guglielmo II .

Nuova visita alla moschea blu con una miriade di scatti fotografici da tutte le angolazioni possibili.

Ci avviamo al porto per il tour sul Bosforo; ogni giorno ci sono due partenze, alle ore 10,35 e alle ore 13,35 e due rientri, alle 17,00 e alle 18,30; costo del biglietto 17,50 TL a testa.

Si arriva, dopo un’ora e trenta minuti sulla sponda asiatica al pittoresco paesino di Anadolu Kavagi.

Nella parte alta, a dominare l’imboccature dello stretto che porta al mar Nero, sorge la “fortezza dei genovesi”, dalla quale si gode un panorama mozzafiato. La salita al castello è faticosa, ma ci aiuta a smaltire le supercolazioni a cui sottoponiamo il nostro stomaco. Il paese è ricco di ristoranti,in cui per un prezzo irrisorio, circa 7 euro, si può gustare un pranzo a base di pesce fresco; ci sono anche bar e gelaterie che sfornano gustosi e variegati gelati.

Alle 17,00 in punto si riparte e puntuali attracchiamo al porto di Eminonu alle 18,30. L’imbarcadero del tour è l’ultimo, quello più vicino al ponte di Galata, perciò decidiamo di attraversarlo a piedi e di arrivare alla famosa torre. Non prendiamo la funicolare, ma ci inerpichiamo lungo la salita e in breve tempo arriviamo in vista dell’ingresso. Con mia grande sorpresa, l’entrata è prevista fino alle ore 20,00; non c’è fila , perciò subito decidiamo di salire sulla parte più alta al prezzo di euro 5,00 a persona.

Un veloce ascensore in pochissimi minuti ci deposita al piano Z; da qui una scala a chiocciola ripidissima e finalmente arriviamo alla sommità, dove c’è un elegante ristorante. Sono circa le 19,30 e scattiamo migliaia di foto. Istanbul ci fa un regalo inatteso: uno splendido tramonto rosso sul corno d’oro e sul Bosforo!!! Piano piano le moschee gli altri monumenti si illuminano: non riusciamo a staccarci da quella superba vista e dopo le innumerevoli insistenze di Tom, a malincuore, alle 20,30, lasciamo la torre. Con la metropolitana leggera in 5 minuti veniamo depositati alla fermata Gulhane, linea blu, a 50 metri dal nostro hotel.

La giornata finisce con un’ottima cena turca al ristorante O’live, sito sul terrazzo dell’albergo.

venerdì 17 aprile Istanbul ci dà il buongiorno con un’altra splendida giornata di sole.

Dopo la colazione super, andiamo al Topkapi che è a 5 minuti dall’hotel. Ci accolgono prati erbosi e grandissime aiuole di tulipani bianchi, rossi, fucsia, viola, gialli, screziati… Non c’è fila per i biglietti(costo 10,00 euro a testa) e ci immergiamo nell’esplorazione del Serraglio, che si apre al di là della “fontana del boia” e della “pietra del monito”. Al Serraglio si accede attraverso” la porta di mezzo”, portale ogivale fiancheggiato da due torri con tetto conico formato da varie corti. Il palazzo ha una struttura molto originale in quanto lo spazio aperto non circonda gli edifici, ma è al contrario inglobato nelle costruzioni. Il Serraglio comprende varie corti e anche dei padiglioni isolati che sono decorati in bellissime maioliche di Iznik .

Una parte che mi ha colpito è la visita del tesoro; tra tutti i gioielli e gli altri oggetti preziosi, mi ha ammaliata per un bel po’ il famoso Kasikci, un diamante a forma di cucchiaio di 86 carati con 58 sfaccettature e circondato da altri 49 brillanti più piccoli. Per ultimo abbiamo visitato l’harem, che, però, mi ha un po’ deluso, a parte qualche sfarzosa sala.

Oggi, come anche gli altri giorni, abbiamo macinato km e perciò siamo ritornati in hotel per riposare i nostri piedi che gridavano pietà.

Dopo un’oretta siamo riusciti, direzione piazza Taksim; abbiamo preso la metropolitana leggera a 50 metri dall’albergo e siamo scesi al capolinea Kabatas . Poi abbiamo preferito salire a piedi alla piazza, ma la previsione fatta di circa 500 metri si è rivelata sbagliata per cui dopo aver salito 207 scalini, abbiamo dovuto percorre circa un km per giungere all’agognata piazza, che tra l’altro è solo molto ampia, ma niente di più!!! Siamo tuttavia rimasti quasi in trance nel vedere la folla che la percorreva, andando nelle più svariate direzioni.

Noi abbiamo preso la Istiklal caddesi e ci è sembrato di non essere più ad Istanbul, ma in una qualsiasi altra capitale europea: a destra e a sinistra negozi grandi firme e una miriade di ristorantini e di altri localini che offrivano leccornie e ogni ben di Dio. Sono entrata in diversi negozi e ho fatto anche qualche acquisto da portare alle persone care rimaste a casa. Solo Tom è rimasto di sasso, perché in tutto quel caos è riuscito a trovare UN SOLO negozio di giocattoli, ma non c’erano i suoi giochi preferiti: le costruzioni della Lego.

Abbiamo percorso tutta la strada fino alla torre di Galata e all’omonimo ponte e Istanbul ci ha regalato un altro meraviglioso tramonto: le moschee con i loro minareti si stagliavano scure nel cielo rosso; mi sembrava di essere in un mondo fiabesco, non reale! Ritorno in hotel e cena a lume di candela sul terrazzo, mentre due musicisti suonano dal vivo dolci ritmi turchi.

E’ l’ultima sera che ceniamo in hotel e perciò scattiamo numerose foto. Magica Istanbul…Ci hai stregato e già sento il magone dentro per doverti lasciare! sabato 18 aprile E’ l’ultimo giorno della nostra breve, ma intensa vacanza a Istanbul; è una giornata splendida, anzi ancora più bella delle altre, perché non c’è l’aria frizzantina e noi indossiamo abiti leggeri con le maniche corte.

Dopo la colazione superabbondante, dedichiamo la mattinata allo shopping per gli ultimi acquisti.

Abbiamo scoperto una strada, a 5 minuti dall’hotel, dove ci sono una miriade di negozietti che vendono oggetti di vario genere a prezzi contenuti. Comincio a contrattare per cercare di avere uno sconto su alcuni centrini molto belli da poter regalare alle amiche; è una lotta quasi all’ultimo sangue e scopro di aver il fiuto per gli affari e capacità imprenditoriali che non sapevo di possedere. Il ragazzo del negozio è simpaticissimo e ,quando scopre che siamo italiani e campani , comincia a parlare di Maradona .

Ritorniamo in albergo, carichi di pacchi e pacchetti, chiudiamo le valigie, le lasciamo nella hall gratis, senza nessuna commissione, come invece avevo letto su qualche recensione, e via verso il Dolmabahce Sorayi(euro 7,50 a persona, visita al palazzo e all’harem),ingresso dalle 9 alle 16, chiuso il lunedì e il giovedì.

E’ il più vasto palazzo ottomano del Bosforo ed è situato in mezzo a bei giardini nei quali si può passeggiare.

All’interno ci sono vari ambienti sia al primo piano che al piano terra; al centro si trova il salone del trono, coperto da una vasta cupola dove al centro spicca un immenso lampadario; particolarmente bella è la vista sul Bosforo che si può ammirare dalle grandi finestre.

Curiosità del palazzo sono una splendida scala di CRISTALLO che mi ha fatto spalancare occhi e bocca e il bagno interamente di alabastro.

Particolarmente suggestiva è stata la visita all’harem, composto dalle aree per il sultano, la madre, le mogli, i principi e le principesse. In questa parte ci sono 10 appartamenti, 8 dei quali per le mogli legittime e non, le principesse e i principi vivevano negli appartamenti delle loro madri.

Di particolare importanza è la stanza n° 13, dove Ataturk morì il 10 novembre 1938.

All’uscita dell’harem c’è un giardino dove passeggiano superbi pavoni che spesso e volentieri allargano la loro coda e sfilano elegantemente davanti agli occhi strabiliati dei visitatori.

La visita per noi è durata svariate ore, ma i morsi della fame si sono fatti sentire e mio figlio ha preteso che andassimo via.

Il tardo pomeriggio e la serata li abbiamo trascorsi a bighellonare per Sultanahmet e a fare altri acquisti, tra i quali un narghilè.

Verso le 22,45, abbiamo ritirato i bagagli depositati in hotel e con la metropolitana leggera, linea blu, dalla fermata Gulhane siamo andati al capolinea Zeytinburnu per poi prendere la metropolitana fino all’aeroporto, per il costo totale di 2,80 euro per 2 persone, visto che Tom non ha pagato un centesimo, pardon una TL !!! domenica 19 aprile Sono all’aeroporto Ataturk e ho negli occhi e nel cuore questa città caotica e frenetica,antica e moderna, unica al mondo per le sue costruzioni… Per nostra fortuna non abbiamo fatto brutti incontri e non siamo stati truffati né dai lustrascarpe (forse perché abbiamo calzato sempre scarpe da ginnastica) né dai venditori che con gentilezza ci proponevano un prezzo e se era possibile .Ci accontentavano, facendoci uno sconto, mentre altre volte hanno desistito, Che dire di questa breve vacanza? E’ stato un sogno che ho realizzato, che mi lascia nel cuore tante emozioni contrastanti: rispetto per questo popolo così religioso e attaccato alle tradizioni, ma nello stesso tempo quasi rabbia, perché la donna è ancora considerata inferiore all’uomo, quasi un oggetto di personale proprietà.

Mi destano inquietudine quelle giovani donne che portano il burka, come mi lasciano perplesse quelle ragazze “imbacuccate “ nei loro lunghi cappotti da cui spuntano solo le scarpe e altre ragazze che, pur indossando jeans, hanno comunque il capo coperto! Nonostante ciò, mi sento di gridare dal profondo del cuore: -Grazie, Istanbul per questi 6 meravigliosi giorni, che mi hai regalato, coccolando me e la mia famiglia con le tue bellissime moschee, con i tuoi tramonti rossi sul Bosforo, con la tua gente sempre pronta a dare informazioni con gentilezza, con la tua lingua così musicale, con la tua musica così coinvolgente, con i tuoi cibi speziati, con i tuoi dolci fantastici, con le tue spremute di melograno, con le tue caldarroste e le tue pannocchie lesse e arrostite, con le tue innumerevoli bandiere svolazzanti… A presto, dunque, aspettaci…

Ore 6,05, partenza da Istanbul; volo tranquillo e atterraggio a Fiumicino in perfetto orario, dopo circa due ore.

Per ritirare i bagagli, non ci crederete, ma abbiamo aspettato circa un’ora!!! Che brutto risveglio, siamo proprio ritornati in Italia! Ciao, TPC spero di potervi raccontare al più presto una nuova entusiasmante avventura!!!!!!



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