Istanbul, Bisanzio, Costantinopoli… con gli occhi di due “turistler” per caso

una città straordinaria dall'atmosfera magica
Scritto da: renatoglo
istanbul, bisanzio, costantinopoli... con gli occhi di due turistler per caso
Partenza il: 18/05/2012
Ritorno il: 22/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Destinazione: Istanbul (Turchia); Protagonisti del viaggio: Renato & Lisa; Periodo: dal 18 al 22 maggio 2012; Volo Alitalia diretto da Roma a Istanbul; Hotel: The House Hotel Galatasaray (Beyoglu)

Decidiamo di staccare la spina mettendo un’altra bandierina nella Ns personale carta geografica… destinazione Istanbul! Come di consueto abbiamo preparato e prenotato il Nostro viaggio “fai da te” per tempo e leggendo varie guide e blog/siti.

Venerdì 18 Maggio

Partenza da Catania con volo Alitalia delle 7.00 per Roma e quindi alle 10.00 per Istanbul. Dopo un viaggio tranquillo atterriamo all’Ataturk Airport alle 13.30 ora locale (+1 ora). Fatta una lunga fila per il controllo passaporti e ritirati velocemente i bagagli, ci siamo procurati delle Lire Turche in uno degli uffici di cambio valuta presenti all’interno dell’Aeroporto, abbiamo superato l’affollatissima uscita e abbiamo preso un normale taxi all’esterno, area arrivi, fino al nostro albergo (The House Hotel Galatasaray, zona Beyoglu). Dal momento dell’atterraggio all’albergo ci abbiamo impiegato ca. 2 ore 1/2. Il primo impatto è stato di grande sorpresa in quanto l’aeroporto dista ca. 20 Km dal centro città e il collegamento avviene tramite un’autostrada immersa nel verde con aiuole curate e fiori, avvicinandosi alla città sulla destra si incontrano aree di verde, zone alberate, aree attrezzate con giochi per bambini e percorsi fitness, sulla sinistra si scorgono vecchie mura e resti dell’antica città… il tutto ben tenuto… Avevamo letto che il traffico a Istanbul è caotico e che i turchi guidano male e senza regole… ci è sembrato tutto abbastanza normale e tipico di una grande città… Arrivati in hotel ci sistemiamo e iniziamo a visitare il quartiere. L’hotel si trova nella zona di Beyoglu, il quartiere bohemien e più vitale di Istanbul, ed è un boutique hotel della catena The House Hotel (in città ce ne sono tre), ricavato in un palazzo della fine del 1800 finemente ristrutturato con soluzioni moderne nel rispetto della struttura originaria. Venti stanze con un attico sfruttato come bar e sala da colazione con una visuale panoramica della città. Sicuramente non è economico ma strategicamente posizionato nel cuore di Beyoglu, poco distante da tutti i punti di riferimento ma non immerso nella rumorosa e dinamica vita notturna distante qualche isolato… Iniziamo a orientarci tra le stradine in salita (Istanbul si sviluppa su sette colli…) e raggiungiamo Istiklal Caddesi, una delle arterie più note della città, dove alcuni negozi sono sempre aperti, dove trovi sempre gente, dove passa il tram storico e dove trovi le più note pasticcerie. Attorno a questo viale affollatissimo si sviluppano una serie di vie piene di bar, locali, meyhane (taverne) e lokante (locande con piatti pronti). Durante il nostro girovagare inizia a piovere e la pioggia si fa sempre più insistente, ci rifugiamo dentro Starbucks per una cioccolata calda. Avevamo visto le previsioni che davano pioggia ma non un temporale cosi forte ! Con i pantaloni bagnati al ginocchio abbiamo visitato vari negozi (alcuni originali altri troppo turistici…) e siamo tornati in albergo per una doccia e vestiti asciutti… Con un tempo più clemente siamo tornati di sera nel rione trendy di Tepebasi per cenare nella moderna meyhane “9 Ece Aksoy” con arredamento curato nei dettagli, calda atmosfera e cucina anatolica con prodotti biologici (consigliato!).

Sabato 19 Maggio

Dato che il Gran Bazar è chiuso di domenica ci siamo concentrati su questa zona. Questa volta ci tocca scendere dalla stradina del nostro hotel fino alla tramway (un tram di ultima generazione che collega Beyoglu a Sultanahmet), qualche fermata passando sul ponte di Galata e scendiamo davanti alla Nuova Moschea, da qui ci inerpichiamo per le vie che portano alle mura del Gran Bazar. Questa zona conta ca. 4000 negozi! Anche qui abbiamo letto di una zona dove fare attenzione e caratterizzata dall’invadenza dei commercianti. Punti di vista… abbiamo trovato un’area iper-affollata ma disciplinata nel suo caos… gente tranquilla e commercianti più che invadenti disponibili a mostrare i propri articoli e dalla grande pazienza e cortesia. Un labirinto che è piacevole visitare e scoprire in ogni suo angolo pensando che dal 1450 mercanti e acquirenti si incontrano in questo dedalo di vie e negozi. Prima di accedere al corpo centrale del bazar abbiamo visitato una serie di gioiellerie e negozi di antiquariato (ci sono le monete ottomane utilizzate per decorare monili che sono veramente interessanti…). Dopo questo shopping visivo, abbiamo fatto una sosta ai piedi della colonna Cemberlitas, posta nell’omonima piazza, eretta nel 330 da Costantino per celebrare la dichiarazione di Costantinopoli capitale dell’impero romano, quindi abbiamo attreversato uno degli archi di ingresso del Gran Bazar (Kapali Carsi, 9/19 da lun a sab). Il Gran Bazar al suo interno è diviso per tipologia merceologica, cuoio, tessuti, oro, argenteria, tappeti, antiquariato… la struttura architettonica è affascinante. Ci sono anche una serie di bar e ristoranti… noi abbiamo preferito mangiare dell’ottimo kebap in una meyhane sgangherata con dei tavolini lungo una delle viuzze del bazar… abbiamo fatto sedere al nostro tavolo una coppia di Istanbul con la quale abbiamo socializzato… Dal Gran Bazar ci siamo spostati al Bazar delle Spezie (Misir Carsisi, 8,30/18,30 da lun a sab), poco distante, un mercato costruito nel 1660 ricco di colori e odori. Non c’è tanta varietà, le esposizioni si ripetono tra montagne di spezie, frutta fresca e essiccata e souvenir turistici. Bello da vedere… A pochi passi in un area affollatissima tra turisti, avventori, venditori di simit (anelli di pane) e venditori di bibite si erge la Moschea Nuova (Yeni Camii), completata nel 1663, dove sono sepolti vari sultani e dove si può apprezzare l’architettura ottomana anche se non pregiata come in altre moschee. La struttura è ancora in funzione e frequentata dagli abitanti del quartiere. Sempre a piedi proseguiamo per il Ponte di Galata, trafficato e non tanto suggestivo come viene presentato nelle guide… strapieno di pescatori con canne da pesca e lenze con odori non certo piacevoli, sotto il ponte ci sono ristoranti e bar turistici.

Proseguiamo instancabili per la Kemeraiti Cad, risaliamo la Bogazkesen Cad e ritorniamo in hotel per un breve riposo. Ricaricate le batterie ci tuffiamo nel bagno di folla di Istiklal Cad di sabato ! Altro che movida madrilena… decidiamo di cenare da Haci Abdullah, una lokanta segnalata tra le migliori della città, una istituzione dal 1888. La lokanta si distingue dalle meyhane perché ha cibi già pronti tenuti in caldo. Noi ci siamo alzati da tavola senza particolare entusiasmo in un locale che a nostro avviso ha perso il fascino del passato… Ci immergiamo nuovamente nel flusso di gente, dove si possono notare edifici del periodo dell’Orient-Express e arriviamo fino alla parte sud di Istiklal Cad nella zona Tunel dove prendiamo da bere nel The House Cafè, dello stesso gruppo del nostro hotel e una delle catene di caffè ritenute più glamour della città, con interni realizzati dal famoso studio di architettura Auban.

Domenica 20 Maggio

Dopo la consueta quanto ricca, gustosa e panoramica colazione del The House Hotel dedichiamo la giornata alla parte storica e monumentale della città nel quartiere Sultanahmet, reso unico da imperatori e sultani. Solita tratta con il tramway fino alla fermata di Gulhane. Pensando di avere trovato l’entrata per il Palazzo Topkakpi percorriamo a piedi tutto il parco Gulhane fino alla punta estrema di Sultanahmet, quindi ritorniamo indietro e dopo una breve salita ciottolata arriviamo alla Fontana del Sultano Ahmet III (area in fase di manutenzione) e alla imponente Porta Imperiale. I fiori preferiti del Sultano Ahmet III era i tulipani e per questo che durante il “periodo dei tulipani” questi fiori vennero introdotti in tutte le forme artistiche. Attraversata tra la folla la Porta Imperiale si cammina lungo la Corte dei Giannizzeri fino alla biglietteria (preparatevi a una lunga fila…). Si supera la Porta di Mezzo, che non tutti nel periodo dei sultani potevano oltrepassare, e si giunge nella Seconda Corte, che ripropone le atmosfere di un parco. Oggi si posso osservare i plastici del palazzo, le carrozze dei sultani e altri resti del periodo. Sulla destra ci sono le Cucine del Palazzo, sul lato sinistro della corte si può visitare la Sala del Consiglio Imperiale dove il sultano ascoltava e seguiva le sedute nascosto dietro una grata. A sinistra della ricca Sala del Consiglio si può visitare, pagando un altro biglietto, l’Harem del Sultano, la zona dove si svolgeva tra eunuchi, paggi, concubine e visite, la vita privata della famiglia reale. Non sono spazi immensi ma a grandezza d’uomo e finemente curati nei dettagli e con particolari stufe, vetrate, decorazioni e piastrelle di Iznik. Dopo le sensazioni che suscita questa parte del palazzo si passa dalla Sala delle Udienze dove l’immaginazione si può sbizzarrire tra opulenze e diplomatici. Da questa sala si passa alla parte finale dell’immensa costruzione (una città nella città…) dove si posso ammirare esposti in diverse sale gli straordinari gioielli, monile e preziosi oggetti di corte. Visioni mozzafiato (guardate il 5° diamante per grandezza al mondo…). Inoltre, c’è una sala che custodisce delle reliquie di Maometto (che noi non abbiamo visitato per l’eccessiva confusione e coda…). Nel passaggio tra le varie sale della parte nord del palazzo si può accedere a dei balconi con una posizione panoramica e dominante sul Bosforo.

Dopo circa tre ore abbiamo terminato la nostra visita (si potrebbe stare un’intera giornata dentro il Palazzo Topkapi). Siamo usciti e ci siamo diretti verso il parco di Sulthanamet in un brulichio di turisti e di venditori di souvenir dozzinali. Pausa pranzo, tra centinaia di locali turistici, da Karadeniz Aile Pide dove abbiamo gustato una buona pida (pizza turca). Con le giuste energie abbiamo visitato Aya Sofya (Santa Sofia), l’edificio più famoso di Istanbul, prima chiesa nel 500 d.c., poi moschea nel 1453, infine museo nel 1934 con Ataturk. Nella struttura architettonica coesistono i diversi influssi (colpiscono subito i grandi medaglioni dell’800 in caratteri arabi e le centinaia di candelabri) L’edificio dall’esterno può sembrare immenso (una delle chiese più grandi della cristianità), ma quando si entra si rimane a bocca aperta per la cupola, lo spazio centrale senza colonne, le volte e le strutture sospese. Con diverse rampe di scale in pietra si può accede a un livello superiore da dove si può apprezzare ulteriormente la maestosità della costruzione. Poco lontano da Aya Sofya abbiamo visitato una delle cose più suggestive che abbiamo trovato a Istanbul la Cisterna Basilica risalente al periodo bizantino (532 d.c.). Si scende sottoterra in un’atmosfera stranissima in una cisterna di pietra larga 65 mt, lunga 143 mt e sostenuta da 336 colonne di svariato ordine e periodo disposte in 12 file. Si cammina in mezzo alle colonne illuminate con cura tramite passarelle di legno, e con un letto di acqua dove vivono delle carpe che non hanno mai visto la luce del sole… Il gocciolare dell’acqua dal tetto, l’umidità, delle strane colonne e le due teste di Medusa ricche di mistero utilizzate come base di due colonne rendono inquietante e affascinante questa enorme vasca. E pensare che questa struttura nei secoli era stata dimenticata, utilizzata come discarica e successivamente recuperata.

Continuiamo il nostro piacevole tour de force con l’ultimo tassello di storia dello scrigno architettonico di Sulthanamet: la Moschea Blu. Questa maestosa moschea costruita per rivaleggiare con Aya Sofya colpisce per le sue maestose linee esterne e per la serie di sei minareti che spingono a guardare verso il cielo. L’interno, visitabile fuori dagli orari di preghiera scalzi, con abiti lunghi e con il capo delle donne coperto (all’ingresso danno dei veli), non affascina come la parte esterna anche se colpiscono i giochi di colore delle cupole, delle vetrate e delle piastrelle blu di Iznik (migliaia e migliaia…). Il pavimento è interamente coperto da tappeti e un’ampia area sezionata per potere pregare. Dopo questo tuffo nell’Islam (con tanto di opuscolo in italiano che spiega la religione islamica), ci spostiamo nell’attiguo Bazar Arasta, con le botteghe ricavate in vecchie scuderie dove abbiamo acquistato dei souvenir di qualità e a buon mercato e con un’offerta di svariati prodotti (tappeti, piastrelle, stoffe, lampade, gioielli…). Riprendiamo il tramway e torniamo in hotel dal quale, distrutti dall’intensa giornata, non usciremo neanche per cenare…

Lunedì 21 Maggio

Oggi è il mio compleanno… Auguri turchi! Dopo avere recuperato le energie con un lungo sonno, facciamo una buona colazione, solita discesa a piedi fino alla stazione del tramway e dritti verso il molo alla destra del Ponte di Galata da dove partono i battelli privati per la crociera sul Bosforo (senza fermate e fino alle fortificazioni di Rumeli Hasan e Anadolu Hisan). Appena arriviamo sul molo prendiamo il primo battello in partenza (ci sono varie società di navigazione…), ci sediamo nell’area del ponte esterno e ci godiamo il tour. Durante la navigazione nelle acque del Mar della Marmara, prima lungo la sponda europea e poi asiatica, si possono scorgere i suntuosi e sfarzosi palazzi che si ergono sulla riva del mare, la geografia della città, si passa sotto l’imponente Ponte sul Bosforo (che la notte è illuminato da giochi di luci), inaugurato nel 1973 e linea di congiunzione tra Europa e Asia. Dopo circa 2 ore ritorniamo al punto di partenza e scendiamo oltre il Ponte di Galata e ci dirigiamo a piedi al Suleymaniye Hamami dove viviamo l’esperienza e il rituale dell’hamam. Arriviamo verso le 15, orario consigliato per evitare gli orari affollati pomeridiani/serali. Abbiamo scelto questo hamam perché è possibile entrare in coppia nella stessa area e perchè è uno dei più antichi di Istanbul (finito di costruire tra il 1550 e il 1557, fa parte del complesso di moschea, ospedale, scuola, ricovero per i poveri voluto dal Sultano Solimano). Con 35 euro/persona hai il seguente servizio: bagno di vapore, lavaggio, massaggio esfoliante e bagno di sapone. Dall’esterno non hai la percezione di ciò che troverai dentro, ti rendi conto che l’edificio è storico. Entriamo e ci si apre davanti una camekan (sala d’ingresso), dove ci viene assegnato un camerino (halvet) per cambiarci. Il personale è cordiale e vestito con abiti storici. Rimaniamo in costume (noi lo avevamo portato ma la struttura lo mette a disposizione sia per uomo che per donna), ci avvolgiamo dentro un pestal (telo) e con degli scomodi zoccoli (takunya), accompagnati ci dirigiamo verso una sala intermedia (sogukluk), dove già si percepisce il caldo e dove ci sono persone che si stanno rilassando, e dopo avere lasciato teli e zoccoli entriamo nell’hararet, la sala calda. L’impressione è quella di entare in una chiesa con muri bianchi, marmo bianco e aree lavaggio separate da muri bassi e da diverse fontane, sul tetto a volte sono presenti diversi punti luci e lucernai. Bello l’effetto della luce con i fumi di vapore. Ci stendiamo sul gobektasi, la piattaforma centrale sopraelevata in marmo e riscaldata. Il metodo di riscaldamento è quello storico con forno a legna, si raggiungono temperature tra i 40 e i 60 gradi centigradi. Dopo 30 minuti si presentano due massaggiatori che ci portano in una saletta di marmo adiacente e dove iniziamo il piacevolissimo trattamento di massaggio, peeling e bagno di schiuma di sapone. Veniamo lavati, coccolati con energia e discrezione da due ragazzi tanto snelli quanto incisivi con le loro mani e con la loro tecnica. Finito il trattamento veniamo avvolti e rinfrescati nei nostri teli, ritorniamo nella sala intermedia dove ci rinfreschiamo con acqua e te. Dopo esserci ripresi, torniamo nel camerino, ci rivestiamo e salutiamo, morbidi e rilassati… Riprendiamo il tram dopo avere attraversato il Ponte di Galata e mangiamo un ottimo spuntino all’House Cafè di Istiklal Caddesi. Ritorniamo in hotel, ci rilassiamo un paio di ore e ci prepariamo alla cena. Per festeggiare il mio compleanno abbiamo prenotato al Mikla considerato uno dei migliori e raffinati ristoranti della città. Il ristorante si trova all’ultimo piano del Marmara Pera Hotel, prima prendiamo un’aperitivo mozzafiato sulla terrazza dell’hotel con bar e piscina e godiamo dell’ottimo e suggestivo panorama su tutta Istabul. Quindi scendiamo le scale e il maitre ci accompagna al nostro tavolo panoramico dove passiamo una bella e gustosa serata.

Martedi 22 Maggio

Ultimo giorno, colazione panoramica in hotel, facciamo un ultimo giro tra negozietti vicino Istiklal Cad. e con un taxi (con un tassista assurdo ma simpatico…) ci dirigiamo all’Atatutk Airport. Partenza in orario alle 14:30 con volo Alitalia e ritorno in Italia. Alle 18:30 arriviamo a casa con un bagaglio pieno di bei ricordi di questa terra.

Questo paese ci ha colpito perché pensavamo di trovare una città simile a una metropoli maghrebina con gli stessi ritmi, colori e odori… Niente di più sbagliato! Istanbul è Istanbul… ma se volessimo fare un paragone per atmosfera, architettura e vitalità è un mix tra Roma, Barcellona e Parigi… Inoltre, per noi cadono molti luoghi comuni, anche questo è il bello di viaggiare… i turchi non fumano come i turchi, anzi, si vive una città politicamente laica e storica con tutte le sue differenti anime che coesistono… la notte è pazza… Istiklal Caddesi, i suoi negozi e locali non si fermano mai… le strade e i marciapiedi sono pieni di buche (state attenti!), i bazar sono ricchi di colori e odori, i coloratissimi dolci sono più belli a vedersi che gustosi, abbiamo trovato tanti gatti, tanto verde e tanta pulizia, cordialità e serenità… Istanbul ci è piaciuta! Grazie Istanbul! Arrivederci. Renato & Lisa



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