Istanbul a primavera

Profumi, colori e sapori della metropoli turca
Scritto da: naty85
istanbul a primavera
Partenza il: 14/03/2014
Ritorno il: 18/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Ciao a tutti, dopo essermi letteralmente innamorata di Istanbul dalle pagine dei libri e dai diari degli altri TPC, io e mio marito stabiliamo che sarebbe stata la nostra meta primaverile.

Con largo anticipo Massimo compra i biglietti e così il 14 marzo partiamo da Bologna verso Sabiha Gokcen, il secondo aeroporto della città. Abbiamo scelto questa soluzione perché più economica e devo dire che la Pegasus è un’ottima compagnia low cost, il volo è stato perfetto e in più ci hanno permesso di portare un bagaglio da stiva a persona di 20 KG. Il biglietto è costato 80 E a/r. Per arrivare in centro abbiamo optato per un transfer privato consigliato da un altro tpc per un costo di 20E a persona a/r.

1° GIORNO

Il primo ricordo di Istanbul è il cielo rosso del tramonto che ci ha accolti al momento dell’atterraggio. Un paesaggio stupendo mostrava l’immensa città sotto i nostri occhi che si perdevano per la sua vastità.

Atterrati prendiamo il transfer che ci accompagna in centro a Sultanahmet. Un consiglio per chi volesse usare la nostra soluzione: Istanbul è caotica e piena di traffico, dall’aeroporto al centro abbiamo impiegato 1.20 h mentre normalmente ci vorrebbero 40 minuti, quindi tenetevi sempre abbastanza larghi coi tempi per quanto riguarda gli orari da comunicare all’albergo per il check-in.

Arriviamo al nostro appartamento, che consiglio per vicinanza alle principali attrazioni, pulizia e prezzo, Amt Apart Hotel costato in 2 per 4 notti 130 euro, e dopo aver effettuato la registrazione decidiamo di andare a cena dato che sono già le 20.30. Optiamo per Sultanahmet Buhara Kebab House in cui mangiamo 2 piatti di carne molto buona contornata dalla classica pita turca e yogurt, per dessert un dolcino quadrato con pistacchi e miele e the alla mela buonissimo. Paghiamo 25 euro in 2, dato che non abbiamo avuto modo di fare il change, e devo dire che nonostante fosse tutto buonissimo, i prezzi sono alti per gli standard cittadini. Passeggiamo tra le vie di una Istanbul sonnecchiante nonostante ci sia ancora qualche negozio aperto, esploriamo le viuzze intorno al nostro appartamento e torniamo a dormire, l’indomani sarà molto intenso.

2° GIORNO

Il risveglio è uno di quelli più belli e particolari… è appena l’alba quando verso le 5 sento per la prima volta il canto dei muezzin che richiama i fedeli alla preghiera… siamo a Sultanahmet e ci sono moschee ovunque, una proprio dietro casa nostra… e questo richiamo ci accompagnerà per tutta la vacanza!

Oggi ci aspettano un sacco di cose da vedere per cui dopo aver fatto il change degli euro ci fermiamo in quella che sarà la mia pasticceria preferita per tutto il resto della vacanza la Cigdem pastanesi sita in Divanyolu Cad. 62 Sultanahmet. Qui abbiamo mangiato delle cose squisite dalle brioches dolci ripiene di cioccolato, olive e altro a dei rustici di pasta sfoglia ripieni di carne, funghi, formaggio e lenticchie, dei buonissimi ekler, oltre a degli ottimi the alla mela, the verde etc. e tutto sempre a prezzi molto contenuti.

Dopo la colazione ci dirigiamo alla Moschea blu, la cui visita è gratuita. Dall’esterno è maestosa con i suoi 6 minareti altissimi, facciamo la fila per entrare e velocemente ci togliamo le scarpe e io mi copro il capo. Quando entriamo sento subito un’aria di sacralità che pervade l’atmosfera. La sua bellezza e la sua cupola immensa ricoperta di maioliche blu iznik ispirano riverenza tanto nei credenti quanto nei non credenti. Scatto molte foto e mi godo questi colori e questa sacralità… che mi legano per sempre a questa terra.

Terminata questa visita vaghiamo per il parco di Sultanahmet, splendido e curatissimo, ammirando quel che resta dell’ippodromo l’obelisco di Teodosio e la fontana dell’imperatore Guglielmo. Siamo diretti ad Hagia Sophia ovvero la basilica della Divina Sapienza. Veder coesistere insieme elementi di cristianesimo, come i vari mosaici dei santi, e elementi dell’Islam, come le varie iscrizioni, fa di questo museo un luogo davvero unico nel suo genere. La sua maestosità sembra voler competere con la moschea Blu 2 passi più in là, ma a Istanbul tutte queste opere d’arte trovano il proprio spazio… e i miei occhi sono sempre più entusiasti davanti a tutta questa bellezza.

All’uscita facciamo un giro per l’Arasta Bazar, nelle immediate vicinanze di Hagia Sophia e iniziamo a farci un’idea dell’artigianato locale: i preziosi tessuti, le maioliche coloratissime, le spezie e la frutta secca, i tappeti da favola. Subito dopo decidiamo di soddisfare anche il nostro palato col primo kebab della vacanza mangiato su uno dei baracchini all’angolo di una via coi tavolini sul marciapiede. Dato che i clienti erano turchi abbiamo pensato che doveva essere buono, e infatti ci siamo deliziati con un kebab buonissimo e succo di melograno il tutto per la modica cifra di 12 tl.

Dopo aver riempito la pancia ci dirigiamo al luogo più magico di Istanbul la Cisterna Basilica (quella del libro Inferno di Dan Brown). Anticamente era usata come acquedotto, oggi è uno dei luoghi più visitati di Istanbul con le sue bellissime colonne provenienti da vari templi, tra queste la colonna decorata con forme a goccia (come le lacrime), in simbolo dei 7000 schiavi morti per la sua costruzione, e la famosa colonna con la testa di medusa. Sul fondo centinaia di carpe giganti e pesci rossi. Tutto l’ambiente illuminato davvero in modo eccezionale per mettere in risalto la sua magia.

Il tempo di rifocillarsi in uno Starbucks e ci dirigiamo al Gran bazar. Un dedalo di viuzze stracolmo di negozi in cui è davvero molto facile perdersi. A parte i negozi che proponevano i falsi delle più importanti case di moda internazionale, che non ho per niente apprezzato e trovo davvero fuori luogo in un posto così, mi sono molto piaciuti i negozi di tessuti pregiati e di oggettistica turca. Ovviamente c’è da stare attenti ai prezzi e da contrattare, cosa non sempre piacevole.

La seconda tappa dei mercati in programma è ovviamente il bazar delle spezie più raccolto ma ugualmente caotico, qui mi sono data un po’ da fare sia con le foto, infatti si riescono a catturare degli scatti bellissimi tra questi banchi, sia con gli acquisti di frutta secca, spezie e dolcetti da riportare a casa.

La giornata volge al termine dopo tutto questo camminare con una pita turca e un po’ di relax in appartamento. Siamo sfiniti.

3° GIORNO

Anche oggi svegliata dal richiamo del muezzin e anche oggi colazione da Cigdem pastanesi. Dopo di che direzione Palazzo Topkapi! Il magnifico palazzo dei sultani ci attende, il clima non è dalla nostra perché piove un po’, ma con un ombrello e tanta voglia di Istanbul… niente ci fermerà. Dopo esser entrati dalla porta Imperiale si prospettano davanti a noi una corte maestosa con splendidi giardini e diversi edifici in stile moresco. In ogni edificio delle esposizioni, dagli abiti dei sultani, ai troni, alle spade, fino al tesoro tra cui uno dei diamanti più grossi al mondo. Ma l’edificio che più ci ha colpito è sicuramente l’harem con le stanze arredate e le maioliche azzurre e verdi è una vera gioia per gli occhi e non possiamo fare altro che scattare scattare e ancora scattare!

La visita al Topkapi impegna tutta la mattinata così è ora di pranzo mangiamo velocemente in uno dei ristoranti sulla strada principale, dove passa il tram per intendersi, che come previsto si rivela una vera trappola per turisti. Per fortuna ce la caviamo con 40 tl e scappiamo!

Grazie a mio marito che si destreggia benissimo fra le strade arriviamo alla Moschea di Solimano, non prima essermi fermata a fare scorta di pashmine in un negozio lungo la via! Questa moschea sovrasta il quartiere dei bazar e si trova sul sesto colle di Istanbul, quindi per arrivarvi la strada è parecchio in salita. Qui troviamo anche un matrimonio in abiti tradizionali per la gioia della mia macchina fotografica! Dopo il book fatto ai novelli sposi, entriamo ovviamente a capo coperto e piedi scalzi, e ci godiamo la visita noi e pochi altri visitatori, il che ripaga tutti i nostri sforzi. Non c’è tutta la folla della moschea blu, e non tutti si spingono fino a qui, purtroppo. Oltre alla magnificenza della cupola rivestita di maioliche rosse e ai lunghi lampadari calati fino a pochi metri di altezza dal pavimento, qui assistiamo ai classici rituali dei fedeli che fanno le abluzioni e pregano. Nonché dai giardini si può godere di una magnifica vista sulla città.

Scendiamo a piedi e seguendo un percorso scelto ad hoc da mio marito ci ritroviamo in un mercato cittadino, non molto turistico. Qui compriamo caffè turco e dolci turchi. Poi camminando ci ritroviamo a Eminonu, ovvero al ponte di Galata. Siamo sul Bosforo ed è stupendo. Sembra di essere in un’altra città, ancora più caotica di Sultanahmet e anche un po’ fatiscente. Ma ugualmente magica. L’odore di pesce pervade l’aria. I traghetti vanno e vengono, venditori ambulanti che urlano e i pescatori.. che sono il mio spettacolo personale. Attraversiamo il ponte prima dal basso con tutti i ristorantini che richiamano i turisti e incontriamo un venditore di tabacco, super gentile che si lascia fotografare, perché è così i turchi sono gentilissimi e disponibili. Poi lo attraversiamo in senso contrario ma dall’alto, con tutti i pescatori giovani e vecchi indaffarati con le loro canne.

Dato che siamo qui, ne approfitto per gustare il panino col pesce, una delle specialità dello street food che ho apprezzato di più, insieme al succo di melograno che non manca mai.

Facciamo ritorno all’appartamento e ci riposiamo siamo distrutti. La sera ceniamo al Saray Kebab dove per una grigliata di carne mista, 1 coca, 1 acqua e 2 the alla mela paghiamo 60 tl. Poi ci dirigiamo al parco di Sultanahmet per le foto in notturna della moschea Blu. Che dire … passeggiare qui di sera con poche persone in giro, trasmette una pace.. che ho provato in pochi altri luoghi.. amo questa città!

4° GIORNO

Oggi siamo diretti nuovamente al Bosforo, per cui prendiamo il tram e una volta discesi a Eminonu, cerchiamo la soluzione migliore per attraversarlo. Avevo letto che la crociera sul bosforo risultava spesso troppo turistica e lunga, oltretutto non conciliava con i nostri orari per cui decidiamo di prendere il traghetto come tutti i cittadini. Per 3 tl mai scelta è stata più azzeccata, il passaggio è breve dura 5 min. più o meno, permette di guardare il panorama e fare qualche scatto e ovviamente essere dall’altro lato in modo veloce ed economico. Da qui camminiamo fino alla metro per arrivare poi in piazza Taksim, nella zona europea di Istanbul. La piazza è grande, tranquilla e al centro sorge il monumento alla Repubblica. Ma quello che cattura la mia attenzione è il tram nostalgico, bellissimo, che percorre tutta Istliklal Caddesi, la via dello shopping. Noi decidiamo di percorrerla a piedi, oggi ci sentiamo ancora in una città diversa, moderna, occidentale. Bella anche se in modo differente. Lungo la strada si trovano diverse chiese, molti centri commerciali, negozi di tendenza. La percorriamo tutta fino ad addentrarci nel quartiere di Galata. Il magnifico quartiere genovese è pieno di scorci romantici, negozietti caratteristici e negozi di strumenti musicali. Qui ci fermiamo a un chioschetto per gustare l’ultimo kebap della vacanza e il mio immancabile succo di melograno. Ci fermiamo sul marciapiede al tavolino del chioschetto per rifocillarti e in un minuto siamo pieni di gatti affamati, eh si perché Istanbul è piena di gatti … ! Che a volte sembrano rendere tutto ancora più pittoresco. Finito il pranzo arriviamo fino alla torre di Galata, dove scattiamo qualche foto di rito e dove simpatizzo con un lustra scarpe che si lascia fotografare mentre è all’opera: adoro i turchi!

Discendiamo a piedi tutta la strada e ci ritroviamo al Ponte di Galata, prendiamo il tram che ci riporterà nel centro storico e ci rilassiamo davanti a un the caldo. Pronti per la nostra sessione di shopping.

La sera ceniamo nella nostra pasticceria di fiducia, aperta fino a tardi, con le sue fantastiche sfoglie. Passeggiamo per le stradine piene di negozi di souvenir e andiamo al cospetto di Hagia Sophia per le ultime foto in notturna, vorrei catturare quante più cose possibili, per portare via con me un po’ di Istanbul.

5° GIORNO

Abbiamo giusto il tempo di arrivare in aeroporto e si decolla. Manca ancora molto da vedere, ma mi serviva una scusa per tornare!

Considerazioni

Valuta: al momento del nostro viaggio 1 euro = 3,10 lire turche

Street food: Istanbul è piena di streed food, io ho provato di tutto , dai succhi di frutta fresca al simit, alle castagne, alle caramelle, al panino col pesce. È tutto buonissimo ed è un modo in più per godere dei sapori di questa terra, non perdetevelo!

Mezzi di trasporto: noi abbiamo usato tram e traghetto, un biglietto costa 3 tl, non abbiamo fatto la scheda solo per mancanza di buona volontà, ma probabilmente sarebbe convenuto. I mezzi sono efficienti e puliti magari un po’ affollati, ma permettono di vivere la città.

Strade sicurezza: a Istanbul ci siamo sentiti sempre sicuri, a qualsiasi ora del giorno e della notte, non c’è mai da avere paura.

Turchi: io sono partita innamorata di Istanbul e sono tornata innamorata di Istanbul e dei turchi. Sono persone gentilissime, sempre pronti ad aiutarti per ogni evenienza. Bastano poche parole a volte solo pochi gesti per godere della loro disponibilità e ospitalità.



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