istanbul 6

Istanbul…l’antica Costantinopoli, città dalle mille sfaccettature e dai mille volti…un incrocio mistico di civiltà e culture. Le cugine sono pronte per la partenza!!! Appena giunte all’ aereo porto di Ataturk si scorge un paesaggio molto particolare,non quello che ci si può immaginare per un paese medio orientale. Gli stili di vita e...
Scritto da: beatricebasso
istanbul 6
Partenza il: 15/08/2009
Viaggiatori: in coppia
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Istanbul…L’antica Costantinopoli, città dalle mille sfaccettature e dai mille volti…Un incrocio mistico di civiltà e culture. Le cugine sono pronte per la partenza!!! Appena giunte all’ aereo porto di Ataturk si scorge un paesaggio molto particolare,non quello che ci si può immaginare per un paese medio orientale. Gli stili di vita e le varie culture sono perfettamente assemblate in un contesto quasi inverosimile. Il vero percorso inizia a bordo del tipico taxi color giallo, in cui regna la lingua turca e le altre lingue sono semplicemente sconosciute. La velocità è elevata , si intravede il mare, tante navi mercantili, giardini immensi con molte famiglie riunite in una sorta di pic .Nic …Il mare scorre, e inizia ad apparire la sua magica città dall’atmosfera decisamente mistica. Veniamo letteralmente folgorate dalla bellezza della Moschea Blu (Sultan Ahmet Camii ) e dal suo curatissimo giardino. Ci addentriamo e osserviamo le varie diversità di abbigliamento della popolazione, la quantità di donne turche vestite da occidentali supera quasi le donne vestite nel pieno della tradizione orientale. L’ingresso della moschea è consentito ma con le dovute regole: si entra senza scarpe, viene richiesto un abbigliamento consono e rispettoso, braccia e gambe coperte sia per uomini che per donne, ed ovviamente evitare le ore di preghiera. L’impatto poi una volta entrati è impressionate ed affascinate, soprattutto per l’atmosfera che si respira, il pavimento è completamente rivestito da immensi tappeti, la luce è molto blanda e caratterizzata da enormi lampadari , ma l’attrattiva maggiore è la predominanza del colore blu nelle decorazioni interne da cui ne deriva il nome, all’epoca servirono più di ventimila piastrelle!! Si è piacevolmente avvolti da un immenso senso di pace in cui ogni pensiero è libero di vagare senza limiti. All’uscita siamo gradevolmente abbordate da un bel ragazzo del posto che in un italiano misto spagnolo ci fa pure da cicerone, portandoci in seguito ad un mercatino sottostante la moschea, dove lui stesso è titolare di diversi negozi. Educatamente ci dileguiamo e proseguiamo verso il centro dove è palesemente chiaro uno spaccato moderno contrapposto allo storico. Tram e mille locali , si viene catapultati in diverse epoche nel giro di poche ore. Da padrona la fa la pannocchia arrostita che viene molto apprezzata dai turisti e dalla gente locale. Decidiamo di assaporare la cucina tipica locale, cercando un ristorante non troppo commerciale. Scegliamo un ristorante all’aperto, adiacente al mercatino , sottostante la moschea blu, dove abbiamo la fortuna di assistere ad uno spettacolo di danza, con musica tipica. Il cibo è veramente di ottima qualità e il loro pane tipico è strepitoso! I gatti affamati sono molto insistenti e ci scappa spesso qualche bocconcino .La cena si conclude con una serie di thè aromatizzati, offerti dai camerieri con annessa proposta di matrimonio. Due donne sole, fanno molto colpo e attirano una miriade di potenziali spasimanti.

Ma la sorpresa è nel rimanere sopraffati dalla maestosità del palazzo Topkapi., residenza del governo durante l’impero ottomano . I giardini sono ampie distese di prati verdi con giganteschi alberi secolari, la vista sul Bosforo è da togliere il fiato. Le sedi adibite a museo mostrano un mondo fatto di manufatti e gioielli che formano il tesoro del sultano, le stanze svelano splendide decorazioni, ma è l’harem il luogo che più seduce dell’intero palazzo. Si assapora la vita del sultano e delle sue concubine., un mondo fatto di sfarzi e di seduzione.

Non meno d’impatto la basilica di Santa Sofia ( Aya Sofya) . Un incrocio di religione. Quella cristiana e quella musulmana. Gli interni sono arricchiti con mosaici , marmi pregiati e stucchi. Due stretti corridoi laterali riccamente decorati ricordano molto la basilica di S.Marco a Venezia. Ma in questo viaggio è l’atmosfera che fa da predominate, l’eco delle voci per il periodo di Ramadam, riecheggia per tutta la città, facendo assaporare antiche tradizioni, lontane dalla nostra quotidianità.

Nota dolente la disavventura con un taxista balordo, che invece di portarci all’hotel si ferma in una stradina buia della tangenziale,dove con il ricatto di farci scendere lì , ci chiede il doppio del prezzo pattuito. Dopo una decina di minuti di terrore e di diverbio riusciamo ad arrivare a destinazione. Ma le disavventure per noi non sono finite, finisco nel mirino della polizia aeroportuale , che grazie ai miei tratti orientali mi scambia per irachena , sottoponendomi a ben 9 controlli con relativo sequestro di carta d’imbarco e passaporto. Coincidenza voleva che ci fosse un ragazzo iracheno che prendeva il nostro stesso volo direzione New York, e che la situazione fosse sospetta. Dopo due ore di controlli, fortunatamente veniamo imbarcate per New York.

Come bilancio di vacanza lo volgo in positivo, il cibo è ottimo, la città è pulita, l’atmosfera è magica , mistica l’aria che si respira , clima ideale, caldo, ma ventilato e non umido, rapporto qualità prezzo buono. Declino solo sul pregiudizio degli uomini del luogo, nei confronti delle donne occidentali,e del pericolo che ancora oggi si può correre viaggiando sole in paesi orientali.



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