Israele, la “Terra Santa”

Ashdod, finalmente Ashdod, l'approdo in Israele. E mattina e assisto dal ponte alle operazioni di ormeggio; ancora non so se potrò scendere e calcare il suolo della terra santa, tanto cara a noi cattolici. Dipenderà dalla situazione politica odierna..., il nodo sarà sciolto a momenti, visto che ormai ci siamo ! Faccio colazione, ma non é come...
Scritto da: Maurizio Fabbri
israele, la terra santa
Partenza il: 17/05/1995
Ritorno il: 18/05/1995
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Ashdod, finalmente Ashdod, l’approdo in Israele. E mattina e assisto dal ponte alle operazioni di ormeggio; ancora non so se potrò scendere e calcare il suolo della terra santa, tanto cara a noi cattolici. Dipenderà dalla situazione politica odierna…, il nodo sarà sciolto a momenti, visto che ormai ci siamo ! Faccio colazione, ma non é come quella che da inizio a tutte le escursioni sin ora fatte…, l’orecchio e teso verso il personale di bordo per riuscire a carpire qualcosa riguardo a questa escursione, che non è uguale alle altre…

Non solo perché siamo in terra santa, ma soprattutto, perché la situazione politica del paese, altamente instabile e il rischio di attentati, possono turbare, se non del tutto impedire il nostro tour a Betlemme e Gerusalemme.

Finalmente l’auto-parlante annuncia che le autorità israeliane hanno autorizzato il nostro sbarco : l’avventura inizia, sarò pellegrino in terra santa ! Le formalità doganali vengono espletate a bordo, ma sono molto lunghe e meticolose; il passaporto e studiato nei minimi particolare, il volto scrutato… Non nascondo di essermi sentito in soggezione di fronte a quel militare.

Dopo circa un’ora scendo a terra e qui di nuovo controlli… Tutto quello che porto con me é passato ai raggi X, compresa la macchina fotografica e i rullini; speriamo, che non si siano rovinati ! Sempre scortati dai militari di presidio al porto, saliamo sui nostri pullman e dopo un veloce appello, partiamo alla volta di Betlemme.

Il viaggio mi permette di scoprire un paese che non mi aspettavo…, verde e ben curato.

La guida mi chiarisce subito le idee, tessendo le lodi di questo paese, ricco e florido, che ha come massima esportazione i diamanti ! E io che pensavo di trovare il terzo mondo…

BETLEMME Il viaggio da Ashdod a Betlemme dura circa un paio di ore, compresa una piccola sosta, il tutto per coprire poco più di 60 Km.

Il pullman si ferma proprio nel piazzale di fronte alla basilica della natività, e qui scendiamo…

Di fronte a me c’è la base della credenza cattolica, il luogo dove la tradizione narra sia nato Gesù ! Dall’esterno, non mi appare così bella, maestosa e imponente come la casa del redentore si immagina dovrebbe essere; si tratta infatti di una costruzione in sasso, che al primo sguardo appare povera e malconcia.

Ricordo comunque a tutti che siamo in un paese con una forte influenza mussulmana e tutto ciò che riguarda la cultura cattolica è stato negli anni soggetto a mille traversie.

La guida ci esorta ad entrare e, come sempre, sono tra i primi a seguire questo invito; mi piace infatti godere del posto in cui mi trovo, quando ancora non è “contaminato dalla folla.

L’interno é tutta un’altra cosa e comincia a respirarsi l’importanza religiosa che tale luogo ricopre.

Per visitare i luoghi sacri alla religione cattolica é necessario scendere nel seminterrato della basilica, dove si trova, secondo la tradizione, il punto esatto in cui é nato Gesù, evidenziato da una stella a 12 punte; ben evidenziata è anche la mangiatoia.

Vedo diverse persone appoggiare vari oggetti al centro della stella, per poi riprenderli…, rimango stupito e chiedo il perché. Mi rispondono che é un modo per santificarli.

Anche se credo si stia sconfinando dalla credenza religiosa al feticismo di questo luogo, anch’io pongo l’unico oggetto che ho con me : la mia collanina d’oro.

Risalito in superficie, gironzolo per il resto della basilica, dove dimora una congregazione di frati e suore.

All’interno, c’è un bel giardino, con al centro la statua di San Gerolamo.

La folla é divenuta incredibilmente numerosa e di fatto si perde il rispetto di questo luogo…; la cosa mi infastidisce, quindi decido di uscire all’esterno e aspettare la guida con il resto del gruppo davanti all’autobus.

Qui trovo diversi bambini, che cercano di vendermi delle sigarette…; sono piccoli, vestiti in qualche maniera e anche se non ho mai fumato in vita mia, ne compro un pacchetto, per 5.000 lire.

Dopo poco giunge la guida, seguita dal resto del gruppo; risaliamo sul pullman e dopo l’appello, che comincia a stressarmi un pò, ripartiamo alla volta di Gerusalemme.

GERUSALEMME Dieci chilometri separano Betlemme da Gerusalemme; il viaggio dura circa mezz’ora e ci introduce in un luogo particolarissimo, in cui confluiscono tre caratteri religiosi importanti : quello cattolico, quello ebraico e quello mussulmano.

Ci fermiamo sul promontorio che domina la città e dall’alto é possibile distinguere la cittadella, circondata dalle mura, dalla quale si erge, ben visibile, la Moschea di Omar e la Torre di Davide.

La prima tappa, però la facciamo all’esterno della città vecchia; visitiamo infatti per prima la Basilica dell’agonia, circondata dal giardino dei getsemani, il luogo dove Giuda tradì Gesù.

dell’uliveto restano solo poche piante, racchiuse in un giardino molto ben curato e la Basilica, austera e buia, reca al suo interno il luogo esatto in cui fu dato il “bacio rilevatore”.

La visita è breve e frettolosa, ma del resto c’é ben poco da vedere ! Riprendiamo il pullman e ci dirigiamo verso una delle vie di accesso alla città vecchia, racchiusa tra le mura.

Poco meno di dieci minuti e siamo di nuovo a terra; accedo alla “cittadella dalla porta di Jaffa, posta a ridosso della Torre di Davide.

Impossibile avere un minimo di libertà; sono costretto, come gli altri a seguire la guida passo dopo passo, senza potermi minimamente allontanare. Mi sento un galeotto nell’ora d’aria ! Superata la Torre di Davide ci rechiamo subito alla chiesa del santo sepolcro, al cui interno si trova il letto di pietra che accolse il corpo di Gesù, dopo la sua morte.

Il luogo é suggestivo e pieno di significato, ma alterato dalla troppa folla presente e dagli atteggiamenti insulsi di chi appoggia qualsiasi cosa sulla pietra in segno di grazia; qui finisce la credenza cattolica e comincia il feticismo ! Il nostro giro riprende attraverso gli stretti vicoli della cittadella, lungo quella che dovrebbe essere la Via Crucis; sono infatti segnalate le diverse soste compiute da Gesù indicate, nella maggior parte dei casi, da piccole cappelle.

Giungiamo così, sempre marcati strettissimo dalla guida e da “mister x” alla Moschea di Omar.

E’ enorme, soprattutto nella cupola, che brilla al sole e sembra ancora più lucente di quanto il suo color oro non la faccia già apparire.

Qui la visita é breve e subito si prosegue, sino a raggiungere la piazza in cui si trova il tristemente noto Muro del Pianto.

Qui però, più che da questa pietra miliare della credenza ebraica, sono colpito, dal folto numero di militari presenti, intorno a due postazioni dotate di mortaio ! Se vuoi vedere le foto di Israele e di questo viaggio vai sul mio sito NO PROFIT : http://members.Xoom.Virgilio.It/mfwebsite



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche