Israele e Giordania 2

Organizziamo il viaggio con l’aiuto di un amico ex guida turistica in Israele. Il suo contributo è essenziale per prenotare i pernottamenti nei posti più sicuri. Per quanto riguarda Israele si tratta soprattutto di strutture private gestite da suore o salesiani, tranne per Gerusalemme dove non troviamo più posto e dobbiamo ripiegare su un...
Scritto da: Sybill
israele e giordania 2
Partenza il: 06/10/2005
Ritorno il: 18/10/2005
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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Organizziamo il viaggio con l’aiuto di un amico ex guida turistica in Israele.

Il suo contributo è essenziale per prenotare i pernottamenti nei posti più sicuri. Per quanto riguarda Israele si tratta soprattutto di strutture private gestite da suore o salesiani, tranne per Gerusalemme dove non troviamo più posto e dobbiamo ripiegare su un Hotel in centro. Per la Giordania, invece, scegliamo hotel 4 stelle ad Amman e a Petra.

Decidiamo di partire ad ottobre, quando le temperature sono meno alte (mediamente “solo” 38° gradi in Giordania e 30° in Israele). La partenza è fissata per il 6 ottobre dall’aeroporto di Verona, volo diretto su Tel Aviv.

I controlli in aeroporto sono scrupolosissimi. Non è consentito portare in cabina nessun dispositivo elettronico e siamo quindi costretti a trasferire in valigia i nostri cellulari, le macchine fotografiche e le video camere. Inoltre, ogni passeggero è sottoposto ad un piccolo interrogatorio per verificare lo scopo del viaggio e per accertarsi di non portare alcun messaggio o lettera in Israele.

Arriviamo nel tardo pomeriggio all’aeroporto di Tel Aviv. I funzionari della dogana appongono il timbro di ingresso su quasi tutti i passaporti, soprattutto su quelli dei turisti che invece chiedono di non metterlo. Noi, invece, chiediamo il timbro. Vogliamo conservare il ricordo di questo viaggio. E se mai ci recheremo in qualche paese che non riconosce lo Stato di Israele faremo richiesta del secondo passaporto.

Dall’Italia avevamo prenotato anche la guida turistica che ci aspetta all’uscita dell’aeroporto. E’ un prete italiano residente in Israele da quasi 40 anni. Parla perfettamente arabo, ebraico ed aramaico. E’ una persona estramamente colta e le sue spiegazioni sulla travagliata storia del Paese ci accompagna piacevolmente fino a Nazareth.

La sistemazione è prevista in un convento gestito da suore italiane, che ci preparano una squisita cena ebraica.

L’indomani ci ritroviamo con la nostra guida per la visita alla città di Nazareth. Tappa alla Basilica dell’Annunciazione, alla Fontana di Maria e proseguimento per il monte Tabor.

Il terzo giorno è dedicato alla visita della città di Cana e del Monte delle Beatitudini.

Il quarto giorno lo trascorriamo a Tabgha, da dove partiamo per una gita in nave sul Lago di Tiberiade.

Il quinto giorno dopo una breve sosta lungo il fiume Giordano, arriviamo a Qumran, sito archeologico nelle immediate vicinanze del Mar Morto. Un veloce tuffo (restando a galla) nelle acque salate e via verso il confine. Nel tardo pomeriggio lo oltrepassiamo e ci spostiamo in Giordania.

Dormiamo ad Amman, in un grande hotel a 4 stelle. Purtroppo, le lenzuola e non sono pulite. E’ una cosa comune in questi paesi dove l’acqua è così rara. Per fortuna eravamo stati avvisati e utilizziamo quindi i nostri sacchi a pelo.

Il sesto giorno è dedicato alla visita di Gerash, uno dei siti archeologici meglio conservati e più importanti del Medio Oriente. In serata raggiungiamo Petra.

L’indomani, di buon ora, ci incamminiamo verso la città di pietra e ne rimaniamo incantati. Trascorriamo l’intera giornata in questo luogo meraviglioso e lasciarlo, al tramonto, quando la luce rossa lo rende ancora più bello, è davvero difficile.

Il settimo giorno è dedicato al Monte Nebo da cui si gode uno splendido panorama e al Wadi Rum, dove trascorriamo la notte in un campo tendato. Un’esperienza indimenticabile.

L’ottavo giorno è trascorso prevalentemente in viaggio per Gerusalemme. Rientramo in Israele fra non pochi disagi (al confine ci vengono sequestrati alcuni libri di viaggio con la giustificazione che non possiamo avere carte geografiche così dettagliate del Paese – ???!!!) e alcuni di noi (tra cui la sottoscritta) sono trattenuti per accertamenti (un’ora in una stanza da sola) probabilmente solo per farci girare un po’ le scatole . Facciamo tappa nella moderna Haifa, la terza città per importanza di Israele. Il giorno seguente raggiungiamo il nostro hotel a Gerusalemme. Siamo nella zona araba della città, quella meno sicura. Ma era l’unica in cui c’era disponibilità di camere (il nostro è un gruppo numeroso: siamo una decina di giovani coppie).

La nostra guida ci sconsiglia di uscire la sera. Qualcuno non segue il consiglio e racconta di essere stato oggetto di una sassaiola da parte di un gruppo di ragazzini.

Dal nono all’undicesimo giorno siamo a Gerusalemme. E’ una città splendida, dove sembra essersi fermato il tempo. Percorriamo le viuzze della quattro zone in cui è suddivisa e sembra di essere tornati indietro di secoli.

Il Muro del Pianto, visitabile anche dai non ebrei, è commovente. La Moschea costruita sulla spianata del tempio con la sua cupola dorata, non è visitabile dai non musulmani. La Chiesa del Santo Sepolcro e la Via Dolorosa che bisogna percorrere per arrivarci sono nella zona araba. Sentiamo un certo astio da parte degli abitanti. Il nostro prete dice di non badarci, ma poi ci spiega che siamo stato stati insultati. Ci racconta che vivere a Gerusalemme è come vivere su un vulcano che potrebbe esplodere per un nonnulla da un momento all’altro.

Il dodicesimo giorno, il nostro ultimo giorno, viene utilizzato per fare una breve visita a Betlemme (Chiesa dei Pastori e Chiesa della Natività). Per raggiungere la città occorre passare un posto di blocco, dove veniamo nuovamente perquisiti.

Nel pomeriggio ci trasferiamo all’aeroporto di Tel Aviv, da dove, in tarda serata, ripartiamo alla volta di Verona.

Il viaggio è stato effettuato l’anno scorso, quando era ancora possibile andare in discreta sicurezza in Israele. Ne eravamo stati talmente entusiasti che avevamo deciso di ripeterlo, ampliandolo, anche quest’anno. La grave crisi fra Israele e Libano, purtroppo, ci ha impedito di realizzare, per il momento, questo desiderio.

Il costo del viaggio, inclusi pasti e ingressi ai siti archelogici è stato di € 1.500 per persona.



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