Isole Frisone
Partiamo verso le otto di una giornata limpidissima. Autostrada da Bologna al Brennero e prima tappa per gasolio e un panino in Austria. E’ soleggiato, ma fresco. Qui invece sono già tutti in versione estiva. Continuiamo in direzione Monaco, dove arriviamo sulle 14 poi continuiamo per Norimberga e poi verso Hannover. Verso le sei e mezzo ci fermiamo e cominciamo a cercare una sistemazione per la notte, cosa che si rivela impresa difficile. Questi paesi di collina pieni di prati e di boschi sono affollati come la riviera romagnola in luglio, anche se le strade sono deserte. Troviamo un piccolo hotel con cucina greca nei pressi di Seesen e passiamo una piacevolissima serata. A nanna alle 10, lottiamo con una classico cuscino inconsistente, ma io mi addormento subito e mi sveglio poco prima delle otto.
26/4/2009
Riprendiamo la rotta per Hannover e facciamo colazione per strada. Arriviamo all’una e mezza al porto di Harliesel dove faticosamente riusciamo a capire dove imbarcare i bagagli e fare il biglietto per la prima delle isole Frisone che vogliamo visitare. Dopo un’oretta di traversata arriviamo al capolinea di un trenino che ci porta alla fiabesca stazione di Wangerooge dove, all’ufficio informazioni, troviamo qualcuno che parla un po’ di italiano e ci aiuta a trovare una stanza. Dopo un’attesa di un’ora in un “Roof Garden” prenotiamo una stanza carina con vista mare e mansarda indipendente che sembra finta. Usciamo per cena e un po’ per caso mangiamo due piatti squisiti.. Domani Dino vuole tornarci… Passeggiamo per le strade ventose dell’isola che pare deserta. C’è un’atmosfera strana, per noi, ma incantevole, che racconta leggende di incursioni e di pirati…
27/4/2009
Passeggiata di quattro/cinque ore: dalla spiaggia ai sentieri in mezzo alle dune e al bosco. Molto gradevole anche il vento e la pioggia e poi il sole e poi.. Tutti i cambiamenti climatici di una settimana nella pianura padana, qui ci sono in poche ore. Uccelli strani, mucche e vegetazione meravigliosa. Mare grigio e potente: un altro mare, ma molto, molto romantico.
28/4/2009
Partenza alle 13 dalla piccola isola di Wangerooge e dal nostro grazioso hotel che ha issato per noi il tricolore. Arriviamo ad Harliesel alle 14,30 e prendiamo la via per le altre isole della Frisia. Alle quattro e un quarto arriviamo a Norddeich, dopo aver attraversato una cinquantina di chilometri di graziose cittadine piene di verde e di fiori, di mulini a vento e biciclette. Dopo mezz’ora prendiamo una nave per Nordermey, dove arriviamo verso le cinque e mezza. La città è poco frequentata data la bassa stagione, ma il centro è gradevole. Ceniamo in un locale di pesce e assaggio dei gamberi con una salsa fantastica. Passeggiamo a lungo per il paese, compresa la spiaggia, battuta dal vento. Assistiamo ad un tramonto bellissimo con una gamma di sfumature che vanno dal rosa all’arancio, poi rientriamo che ancora c’è la luce di stamattina. Sono le nove.
29/4/2009
Dopo una colazione robustissima già olandese anche se l’isola è ancora tedesca, partiamo per esplorare l’isola. Ci dirigiamo verso il faro, in mezzo a sentieri per pedoni e per ciclisti. Arriviamo alla spiaggia, dove letteralmente ci imbattiamo in un uomo, completamente nudo, che esce dall’acqua gelata e si dirige verso uno stabilimento che scopriamo essere una sauna. La spiaggia è splendida, piena di dune di sabbia, decorata con pittoresche “ceste” che possono contenere due persone e permettono di prendere luce e sole stando riparati dal vento freddo. Torniamo verso il paese e ci fermiamo ad un vecchio mulino: 1862. E’ ricoperto di paglia tradizionale imbiancato. Si trova nei pressi di un parco con lago e cigni. Poi rientrando in camera ci ferma la polizia: a stento capiamo che ci manca una prenotazione e non dovrremmo circolare con l’auto. Torniamo in albergo e cerchiamo di farci prenotare un taxi, senza riuscirci. Andiamo verso il centro e ce lo troviamo da soli. Ci fermiamo in una panetteria e Dino si fa un trancio di torta più bella che buona e torniamo in albergo. Facciamo i bagagli, paghiamo il conto e ci prepariamo ad un’altra cena di gamberetti.
30/4/2009
Giornata stressante: ci siamo alzati di buon’ora per prendere il traghetto delle 7,30, immersi ina nebbia fittissima. Arrivati a Norddeich alle otto e mezzo, passando col traghetto accanto ad un branco di foche dolcemente accoccolate su una spiaggia deserta. Ci dirigiamo verso Den Helder per imbarcarci verso Texel (Olanda). Arriviamo in una baraonda di gente che canta e balla, ma soprattutto beve per festeggiare il compleanno della regina. Dopo giorni di silenzi rotti dal rumore delle onde e dal fischiare del vento, torniamo nella “civiltà”. Non troviamo un albergo libero, ci infiliamo in un cortile che offre un affitto di appartamenti dove si può anche cucinare. Il posto è mediocre, ma la posizione è gradevole e ha un grande parco dove pascolano pony e alpaca.
La serata prosegue con una prima visita al faro e poi qualche esplorazione della spiaggia e una cena a De Koog in un piacevole ristorante “De Taverne” dove Dino mangia un antipasto di carpaccio con pesto e pecorino (!) che a noi sembra grana padano e io una zuppa di asparagi meravigliosa. Concludiamo con un trionfo di gamberi in salsa aioli per un conto di circa 100 euro.
1/5/2009
La giornata comincia alle otto dopo una inaspettata buona dormita. Girovaghiamo a lungo per l’isola:uccelli, pecore,e mucche, stagni e dune e pinete o foreste, molti negozietti e ancora un po’ di spiaggia dove a 15/16° i bambini si bagnano in una pozza d’acqua di mare. Verso le quattro riprendiamo il traghetto per Den Helder, dove ci fermiamo a fotografare un altro faro. Poi ricomincia la discesa e quando arriviamo ad Utrecht ci rendiamo conto che non si trova un albergo a nessun prezzo. Devono passare altre tre ore perché sulle 9, su indicazione di un gentile receptionist, troviamo letto e cena. Finalmente alle 11 ho fatto una doccia e vado a sdraiarmi!
2/5/2009
Stamattina dopo una colazione pantagruelica, in cui ho infilato anche un paio di panini col salmone affumicato, siamo partiti verso sud. Utrecht, Metz, Strasburgo, poi abbiamo deciso di fermarci a visitare di visitare qualche villaggio dell’Alsazia. Abbiamo cominciato a Riquewihr a cercare una sistemazione per dormire: nulla nel raggio di diversi chilometri. Abbiamo virato su Colmar dove abbiamo trovato una collocazione ad un prezzo accettabile. Una cena grandiosa in una vera brasserie frequentata da locali e una passeggiata per il centro storico veramente delizioso.
3/5/2009
Colazione e partenza per l’Italia. Rientriamo senza altre fermate, se non una di servizio in Svizzera, dove per prendere un caffè dobbiamo cambiare 20 euro in franchi svizzeri perché qui, assurdamente, non prendono euro…Ci rimangono nel cuore quelle magiche atmosfere dei mari del nord e di deliziosi paesaggi alsaziani che certo meritano una visita più accurata…uno spunto per un viaggio futuro.