Isole Fiji, a un passo dal Paradiso

Eden tropicale, famoso per i suoi fondali marini e la miriade di isole con spiagge di sabbia bordate da una bella laguna blu
Scritto da: curiosona
isole fiji, a un passo dal paradiso
Partenza il: 02/11/2015
Ritorno il: 09/11/2015
Viaggiatori: due
Spesa: 2000 €
Avvolti dalla calda brezza dei mari del sud atterriamo a Nadi sull’isola Viti Levu, che abbiamo scelto per una settimana di relax. “Bula!” è il caloroso saluto di benvenuto che accoglie i visitatori ed equivale al nostro ciao. Le isole Fiji sono un arcipelago nell’Oceano Pacifico Meridionale formato da 322 isole, di cui soltanto 106 abitate, a cui si aggiungono oltre 520 isolotti. Non è un caso che in una di queste isole abbiano girato il film “Cast Away” con Tom Hanks. Le isole maggiori Viti Levu e Vanua Levu sono abitate dall’87% della popolazione totale. Montuose con cime sino a 1300 m, ricoperte da fitte foreste e aride savane, decorate da bianche spiagge ed un mare Incredibile, hanno creato il mito di isole idilliache. Diventate colonia Britannica nel 1874 sino alla proclamazione di indipendenza nel 1970, i figiani erano noti come formidabili guerrieri e feroci cannibali, ma costruttori dei migliori vascelli del Pacifico. Ora il popolo figiano è molto gentile e sorridente, salutano tutti per la strada anche senza conoscerli, e si fa fatica a credere alla loro storia passata. Di origine melanesiana furono sfruttati come manodopera dai coloni inglesi nelle piantagioni di canna da zucchero, che ancora oggi ricoprono vaste aree e sono importanti per la produzione di rum, ma anche per il legno di sandalo che ora è quasi scomparso dall’isola Vanua Levu. Attualmente oltre il 40% della popolazione è indiana, retaggio della colonizzazione inglese che aveva bisogno di allevatori e agricoltori. Le piccole isole ospitano un solo resort garantendo vacanze romantiche e il massimo relax. Nelle isole grandi invece i resorts sono sparsi lungo le coste ricoperte da palme che si specchiano nelle acque trasparenti e calde dell’Oceano. L’isola Viti Levu è il punto di accesso delle Fiji. La costa ovest è caratterizzata da un paesaggio collinoso intervallato da campi di canna da zucchero. La costa orientale invece, verdissima e lussureggiante, è attraversata da corsi d’acqua e impetuose cascate. Noi soggiorniamo in un piccolo hotel sulla Coral Coast a sud dell’isola che ci regala spiagge chilometriche e a qualche decina di metri dal litorale si intravede un’incantevole barriera corallina. Noleggiamo un’auto per tutta la settimana per essere liberi di esplorare l’isola. Si guida a sinistra e l’auto è pure automatica, ma non demordiamo perché abbiamo fatto pratica in Australia. I paesaggi sono unici e ancora incontaminati, dove possiamo vivere una rilassante vacanza, immersi nella natura, a contatto con una popolazione ancora molto legata alle proprie tradizioni. C’è un’unica strada asfaltata che corre intorno all’isola: la Queens Road lungo il perimetro meridionale che collega Nadi a Suva, capitale frenetica, e la Kings Road che da Suva si dirige a nord. Nadi è la principale località turistica, ricca di negozi e ristoranti. Si fa subito notare il Siva Subramaniya Temple, un magnifico e colorato tempio hindu dedicato al dio Murugan. Sulla Coral Coast si trovano le spiagge più belle: Namiti, Hideaway, Tambua Sands, Outrigger Lagoon e Natadola Beach, la nostra preferita, a forma di mezzaluna e con una piccola isola corallina di fronte. Questo è il litorale più scenografico perché la strada costeggia da un lato insenature turchesi e spiagge interrotte da mangrovie e dall’altro dolci colline. Gli unici turisti che incontriamo sono di nazionalità neo-zelandese o australiana che qui sono di casa. Tutti i giorni all’ora di pranzo intere scolaresche di ragazzi di tutte le età arrivano in autobus coi loro insegnanti per una pausa-picnic sulla spiaggia. Nell’emisfero australe, l’escursione delle maree è significativa e in alcune ore del giorno la bassa marea rende complicato fare il bagno. Si possono comunque raccogliere frutti di mare e conchiglie. L’isola è il luogo ideale dove “perdersi” e per vivere intense atmosfere romantiche. Passeggiare sulla spiaggia deserta, bagnarsi al chiaro di luna nell’acqua tiepida e assistere a tramonti mozzafiato di fronte all’Oceano Pacifico sono le esperienze indimenticabili che rappresentano il fascino e l’esclusività delle Isole Fiji. Sulla Coral Coast visitiamo il bellissimo Kula Eco Park, una riserva naturale immersa nella natura selvaggia delle Fiji, dove vivono animali tropicali di ogni specie, come pappagalli, iguane, tartarughe, falchi e pipistrelli. Noi soggiorniamo a dieci minuti da Sigatoka, vivace villaggio con un bel mercato di frutta, verdura e pesce. Il centro ha molti negozi indiani e l’atmosfera è caratterizzata dalla cultura indiana coi suoi colori e i suoi profumi. Soltanto le signore figiane che vendono i loro prodotti al mercato ci ricordano che siamo alle isole Fiji! Sigatoka è bagnata dal fiume omonimo che noi costeggiamo e ci addentriamo nell’interno dell’isola. Attraversiamo piantagioni di canna da zucchero, di palme da cocco, di frutta esotica, di manioca e patate dolci. Piccoli allevamenti di bestiame completano il quadro bucolico e notiamo che gli abitanti di questi piccoli villaggi sono indiani. Nel giardino delle loro case infatti spicca sempre un altare colorato dedicato a una divinità indiana. Il terzo giorno della nostra permanenza sull’isola, fermandoci per una bibita all’Eco Café, incontriamo una signora italiana che vive qui da 12 anni e gestisce questo locale con una bellissima terrazza sulla spiaggia. Nel suo ristorante prepara buone pizze coi prodotti locali e cotte in un forno a legna di terracotta costruito appositamente. La fantasia e l’intraprendenza italiana è una ricchezza nel mondo intero. I figiani apprezzano molto le sue pizze e focacce sottili e croccanti, i suoi succhi di frutta tropicale e il ghiotto tiramisu. Da bravi italiani stringiamo amicizia e ritorniamo altre volte all’Eco Café per chiacchierare, gustare piatti figiani e sostare nella spiaggia sottostante.

Per il giorno successivo la nostra nuova amica ci suggerisce una bella passeggiata alle cascate, che sono a una quarantina di minuti a piedi nella foresta partendo dal villaggio Votua. Suo figlio di dieci anni, che parla un poco l’italiano, e il fratello figiano di dodici possono farci da guida perché conoscono bene il posto. Con l’auto percorriamo una tortuosa strada sterrata che conduce al villaggio. Dopo aver parcheggiato dobbiamo rendere omaggio al capo-villaggio, assistere alla cerimonia della “kava” e pagare l’ingresso alle cascate perché sono considerate sacre dagli abitanti di questo villaggio. La kava è una bevanda antichissima consumata in diverse isole dell’Oceano Pacifico, ma soltanto alle isole Fiji raggiunge un’importanza assoluta. Ottenuta dalle radici di una varietà di pianta di pepe, mescolata con acqua e filtrata, viene servita in mezzo guscio di noce di cocco che passa di mano in mano ai partecipanti seduti in circolo.

I figiani attribuiscono alla kava poteri magici, un po’ narcotico e un po’ eccitante. Noi assistiamo con altri ospiti australiani e, dopo il rituale di cui capiamo soltanto Italy e Australia, assaggiamo il liquido che ha un colore biancastro, torbido, dal sapore di radice appena un poco speziata. Non so se per l’emozione di assistere alla cerimonia o per la kava, ma la notte non sono riuscita a prendere sonno… Ci si saluta con un mezzo inchino e poi iniziamo la nostra camminata sino alle cascate. I due ragazzini ci precedono saltellando, a piedi scalzi, indossando un costume da bagno e una maglietta. Al collo portano un asciugamano, perché hanno intenzione fare il bagno, e … un machete in mano. Ci lasciamo il villaggio alle spalle e ci addentriamo nella foresta. Noi procediamo cauti e guardinghi anche se ci rassicurano che non ci sono serpenti velenosi. Il sentiero serpeggia tra campi di papaia, ciuffi di ananas e coltivazioni di manioca. In alcuni punti attraversiamo il ruscello che scende tortuoso dalla montagna: l’acqua è fresca e, considerato che fa molto caldo, ci dà una gradevole sensazione di sollievo. Dopo circa quaranta minuti arriviamo alla cascata che si tuffa dalla cima di una roccia ricadendo in un tranquillo bacino. I ragazzi spariscono nell’acqua e noi scattiamo foto mentre si arrampicano sulla roccia per tuffarsi dall’alto. L’acqua è limpida e fresca e invoglia anche noi a fare un bel bagno. Al ritorno incontriamo alcuni turisti a cavallo accompagnati da guide locali. Ci raccontano che anche loro hanno cinque cavalli, che cavalcano a pelo, perché cadono dalle selle. Ci invitano per il giorno seguente a una cavalcata “facile” sulla spiaggia e accettiamo volentieri. Quando hanno fame si fermano in un campo, colgono un ananas e con un … machete lo puliscono in due secondi. Per noi è stata un’esperienza unica al seguito di due ragazzini che nella foresta equatoriale si muovono come animali selvatici, molto esperti malgrado la loro età. Anche la “passeggiata facile” in riva all’oceano è stata un’avventura da ricordare. I due ragazzi arrivano a cavallo insieme ad altri due loro amici e nel gruppo trotterella anche un puledro. Ci chiedono di restare in costume da bagno perché la cavalcata finirà con un bagno. Io ho poca esperienza coi cavalli, ma mi sono fidata e i ragazzini hanno tenuto il mio cavallo che procedeva lentamente facendomi gustare il panorama. Mio marito, più esperto, cavalcava da solo e lo vedevo molto soddisfatto. Alla fine, come promesso, i cavalli sono entrati nell’acqua e noi ci siamo allontanati nuotando. I ragazzi hanno lavato i cavalli, mentre il puledro galoppava felice e libero. Un’immagine Idilliaca che rimarrà a lungo nella nostra memoria. Su questo litorale, in prossimità dei piccoli villaggi, sulla strada i figiani hanno allestito dei punti vendita dei loro prodotti: noci di cocco, papaia, mango, zucche e altre verdure a prezzi molto bassi. Alcuni vendono il pesce appena pescato. Un villaggio si è specializzato in pannocchie di mais bollite.

La mattina preparano il fuoco e nei grossi pentoloni verso l’ora di pranzo vengono cotte le pannocchie sempre pronte per i clienti di passaggio. Notiamo che sono soprattutto le donne a organizzare questi “mercati”. Vicino al nostro hotel è stato creato il Kalevu Cultural Centre, un tradizionale villaggio figiano autentico per offrire informazioni sulla storia, cultura e tradizioni figiane. Una guida locale ci conduce attraverso le capanne di foglie di palma spiegandoci la loro funzione: la più grande era l’abitazione del capo-villaggio, in un’altra ci si radunava per le varie cerimonie, le più piccole erano destinate agli abitanti e alle loro famiglie, mentre la cucina era all’esterno. Oggetti di coccio, armi e pannelli esplicativi ricchi di foto in bianco e nero ci raccontano di un mondo lontano portandoci per un attimo in un passato a noi sconosciuto. Per completare la nostra conoscenza delle isole Fiji un mattino decidiamo di fare un giro in barca. Viste dal mare sono anche più belle: il contrasto tra il blu del mare, il bianco delle spiagge e il verde della vegetazione spicca in mille sfumature. La navigazione è tranquilla perché siamo in laguna, dove le acqua sono calme e il relax è assicurato. Sbarchiamo in un’isola disabitata per il pranzo a base di pesce alla griglia e terminiamo la giornata facendo bagni e snorkeling. Un romantico tramonto chiude questa splendida giornata. Un cenno al cibo è doveroso.

L’impronta inglese ha lasciato la ricca colazione del mattino e “fish & chips” (pesce e patate fritte). Per fortuna i figiani amano la tradizione. Cucinano pesce con latte di cocco e carne poco speziata, verdura cotta e cruda, consumano la loro frutta esotica e amano bere la birra locale. Ci hanno anche mostrato come spaccare facilmente una noce di cocco. Si prende la noce avendo di fronte a noi i tre segni, che sembrano due occhi e la bocca, e si colpisce con un colpo secco sopra. La noce si aprirà perfettamente. I figiani hanno la leggenda che non è pericoloso sostare sotto le palme da cocco perché le grosse noci colpiscono soltanto coloro che hanno fatto qualcosa di male!

“Vanaka Fiji”.

Grazie isole Fiji per averci regalato una vacanza da ricordare per sempre.

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Mercato sulla strada

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Cascata di Votua

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Spiaggia

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Litorale

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Spiaggia

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Cerimonia della "kava"

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Veduta aerea



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