Isola di Ustica e Palermo
Isola rimasta integra, paradiso non solo dei sub
Ustica è un’isola che merita di essere visitata soprattutto perché è rimasta incredibilmente integra. Tranne rarissimi casi non è stata intaccata dalla speculazione edilizia, gli usticesi esistono ancora (1.200 abitanti) impegnati nella pesca, agricoltura, turismo e ristrutturazioni edili. Dal centro nord d’Italia si raggiunge Palermo con numerosi voli a buone tariffe. Noi siamo partiti da Forlì con Windjet (140 e. A/r a persona, orari comodi, biglietti comprati 40 gg prima). Dall’aeroporto di Palermo dalle 5 alle 24 (agli 00 e ai 30 minuti ) partono i pullman per la città della compagnia Prestia e Comandé ( biglietto e. 5,80 si fa a bordo). Fanno una decina di soste in città di cui una, dopo 40 minuti, in via Amari 8 zona porto. A 500 metri i moli di partenza della Siremar (aliscafo e. 21,5 per 1,15 h – nave e.16 per 2,30 h) poco più lontano la partenza del catamarano Ustica Lines (e. 21.5 per 1,30 h). All’andata ai biglietti vanno aggiunti 2 e. Come costo ingresso al parco di Ustica. Quindi aereo, pullman e aliscafo nessun problema. A Ustica consiglio di soggiornare in paese dove avevamo prenotato al residence Le Terrazze a 100 m. Dalla piazza, in una bellissima zona panoramica sul porto/paese. In giugno il costo per un monolocale con piccolo angolo cucina, compresa la colazione al mattino, è di circa 65 e. Totali al giorno per 2 persone. Tutto molto curato e ristrutturato come nuovo. In rete si trovano diverse soluzioni come l’Hotel Giulia (2 stelle ma ne vale almeno 3 perché senza ascensore…..) o app.ti/monolocali presso privati anche questi molto curati grazie al concetto di ospitalità che hanno gli usticesi. Il centro vitale dell’isola è la piazza del paese, una piazza/via in salita fino alla chiesa con negozi, panchine, giardinetto, capolinea del bus. Tutto obbligatoriamente passa da qui ed è inevitabile e piacevole ritrovo sia degli usticesi che dei turisti. L’isola è di origine vulcanica, a circa 65 km da Palermo, non fa parte di arcipelaghi. Ha costa rocciosa alta tranne nella zona nord-ovest dove ha spiaggia di ciottoli o costa bassa. E’ nota come un paradiso per i sub ma anche per chi fa semplici bagni con maschera riserva scenari ricchi di flora e fauna marina difficilmente visibili altrove in Italia. La cosiddetta zona A, da Punta Megna a Punta Spalmatore, è proibita alla pesca e all’accesso di barche. Si può nuotare partendo dalla costa in questo enorme e ricco acquario naturale dalle acque limpidissime. Da ovest ad est Ustica misura meno di 6 km ma varia da boschi in collina, a campi coltivati soprattutto a frutta e verdura, a costa più o meno alta dai tipici colori lavici. Una strada asfaltata segue la forma circolare dell’isola ed il modo migliore per percorrerla è il comodo e piccolo autobus comunale (biglietti a bordo a 1e.) dove si fa conoscenza coi cordiali isolani ma anche con altri turisti. Ci si scambiano pareri ed informazioni certi che alla sera od il giorno dopo ci si incontrerà in piazza, in un negozio o in una cala e di nuovo a raccontarne. Anche uno scooter va bene per girare ma è un po’ asociale, ottimo per un giorno per raggiungere il radar aereo (enorme palla bianca quasi in cima alla collina) da dove si domina gran parte dell’isola o per meglio raggiungere il villaggio preistorico (da visitare) o fare un bagno nei vicini faraglioni. Se coll’autobus si scende a Cala Sidoti, inizio zona A, a piedi in 7-8 minuti poi si arriva a Punta Spalmatore ed altrettanto per Punta Faro. Queste zone sono tutte facilmente balneabili, comode per stendere un telo o materassino e prendere il sole, spaziose per centinaia di persone, c’è pure qualche zona sempre all’ombra delle rocce o del fabbricato dell’ex acquario. Se non si hanno le pinne sono consigliabili le scarpette da scoglio. Per rientri urgenti c’è sempre Pippo che col suo pulmino vi riporta a casa con prezzi modici. Per i camminatori il sentiero che segue il periplo dell’isola si percorre in 5-6 ore, molto più breve la salita alla collina del bosco (monte Guardia dei Turchi alto 244 m.). Durante le camminate spesso si incontrano conigli selvatici mentre in cielo veleggiano i falchi. Per i ciclisti (bici a nolo zona porto) non mancano salite e discese impegnative (oltre 20% di pendenza) ma anche tratti pianeggianti. Anche ad Ustica è consigliabile fare il giro dell’isola in barca, meglio se piccola per entrare nelle grotte (5 nella zona sud ed 1 a nord). Si vede la costa da un altro punto di vista, si fanno bagni (si spera con poche meduse), il marinaio ( Giuseppe, detto Peppe il vecchio, ma è giovane) racconta tutto di Ustica. Al porto, cioè Cala Santa Maria, ci sono diversi marinai che fanno il giro (costo circa 15 e. Per 2,5 ore) come anche tanti noleggiatori di scooter. In giugno ogni prezzo è trattabile ed i turisti sono ancora pochi. Altra gioia di Ustica è il cibo di cui il pesce è il principe regnante. Piccoli gamberi, sarde, bope, totani, orate, cernie ecc. Fino ai grandi spada, ai tonni (gli alalunga, i rossi lasciamoli vivere) e ai preziosi crostacei. I prodotti di questa terra vulcanica sono la verdura di ogni genere (famosi capperi e lenticchie) e la frutta. Si trovano anche nelle viuzze del paese, esposti sopra ad alcune sedie di fronte alla porta di casa di massaie/contadine. Le cuoche e i cuochi dei ristoranti hanno il merito di cucinare come a casa loro, con le materie prime quasi solo dell’isola, con ricette genuine che mettono in risalto i forti sapori degli ingredienti. Tutto ciò è una grande testimonianza dell’autenticità che ancora contraddistingue questa bella isola. Già dal primo pomeriggio quando si è ancora a far bagni si pensa alle prelibatezze per la cena e in quale ristorante andare. E qui non si sbaglia, Giulia, La Luna nel pozzo, Schiticchio, Clelia, per tutti ottima qualità e buoni prezzi. Buona è pure la pasticceria dei forni, gelati e granite (non cremolate) dei bar. Insomma, a Ustica si gioisce e non si dimagrisce. Noi siamo rimasti 5 giorni a Ustica ed altri 3 a Palermo ed è stata una buona scelta di tempi. Per chi ha fretta direi di non stare meno di 3 giorni nell’isola, per chi ha tempo una settimana non è troppo. Penso che le tante belle spiagge e baie vicine a Palermo, molto comode, magari sabbiose, facilmente raggiungibili coi propri mezzi siano state la grande fortuna di Ustica, poi la natura e gli usticesi hanno completato l’opera. Concludo con un augurio, che Ustica e gli usticesi rimangano nel tempo così come li abbiamo trovati noi nell’anno 2010.
PALERMO
Palermo pullula di turisti, soprattutto stranieri perché noi italiani la immaginiamo sporca, degradata, invivibile causa la malavita. Attualmente queste cose per il centro storico valgono in minima parte (da sistemare certe case e palazzi) ed è auspicabile che migliorino ancora di più. Palermo è una grande città, ben oltre un milione di abitanti, ricca di monumenti, chiese e palazzi, dall’epoca arabo-normanna a quella spagnola. Orientarsi è molto semplice perché il centro di Palermo è quasi tutto in pendenza e la pendenza ovviamente va verso il mare cioè a nord-est. Viali e strade, lunghi e larghi, la squadrano, tranne che a Ballarò, rendendo più semplici gli spostamenti, sia a piedi che in autobus (biglietti a bordo e.1,60 in tabaccheria e.1,20, frequenze poco regolari). Se si vuole visitare la città consiglio di trovare un albergo fra la stazione ferroviaria e piazza Politeama, fra l’altro i pullman della Prestia e Comandé provenienti dall’aeroporto proprio in queste zone fanno 5-6 fermate. Per essere anche vicini ai moli degli aliscafi per le Eolie o per Ustica consiglio un albergo fra via E. Amari e via M. Stabile. Noi abbiamo prenotato (15 gg.prima) con Booking.com l’Hotel Tonic in via Stabile, comodo, pulito, personale molto cortese, (camere piccole) per 60e. Con ottima colazione a buffet. L’itinerario verrà di certo fatto a seconda della posizione dell’hotel. Da non perdere i Quattro Canti, la Cattedrale, Palazzo dei Normanni (Cappella Palatina più Palazzo 8,50 e., un po’ cari), S. Giovanni degli Eremiti ( ingresso 6 e. Non li vale, meglio vedere solo da fuori), Martorana, Chiesa del Gesù, S. Cataldo, gli oratori di S. Lorenzo ed altri con gli stucchi dei Serpotta. Col bus 389 da piazza Indipendenza si raggiunge Monreale, d’obbligo la visita al Duomo ed anche al chiostro benedettino, quest’ultimo a pagamento per 6 e. Se avrete diversi giorni ci saranno tante altre cose da visitare. I famosi mercati Ballarò e Vucciria hanno perso molto delle loro caratteristiche, specie quest’ultimo molto ridimensionato e con presenza di diverse bancarelle extracomunitarie, ma una breve visita si può fare. Anche Palermo è un paradiso culinario. Pesce fresco in tanti ristoranti, piatti tipici, pasticcerie. Da non mancare un pranzo od una cena, quasi self service e solo per 8 e., alla Antica Focacceria, dal 1834 in piazza S. Francesco vicino a Corso Vittorio Emanuele. Girare a piedi per Palermo è piacevole sia di giorno che di sera anche se le zone a traffico limitato sono pochissime. Non ci sono problemi, basta avere le consuete attenzioni. La città ha una continua vitalità, teatri importanti, concerti in piazze pubbliche ed i palermitani sono sempre disponibili per dare indicazioni.