Isola di SAL: voto 6

Partiamo da ROMA il pomeriggio del 26 Gennaio 2007 e durante le 2 ore di viaggio incontriamo la NEVE. Sembra arrivato l'inverno in ITALIA. Dopo 6 ore circa di volo con la compagnia NEOS (clamoroso ritardo all'andata, il pullmann che ci porta sull'aereo si era dimenticato noi.....storie Italiane) arriviamo alle 2 di notte ad Espargos (2 ore di fuso...
Scritto da: Crash10
Partenza il: 26/01/2007
Ritorno il: 02/02/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Partiamo da ROMA il pomeriggio del 26 Gennaio 2007 e durante le 2 ore di viaggio incontriamo la NEVE. Sembra arrivato l’inverno in ITALIA. Dopo 6 ore circa di volo con la compagnia NEOS (clamoroso ritardo all’andata, il pullmann che ci porta sull’aereo si era dimenticato noi…Storie Italiane) arriviamo alle 2 di notte ad Espargos (2 ore di fuso rispetto all’italia), capitale dell’isola di SAL. Stranamente c’è assenza di vento, 22° di temperatura ci accompagnano nel tragitto di 25 minuti circa verso l’Hotel DJADSAL. Non abbiamo la sensazione di essere su di un’isola sperduta lontani dal mondo, sagome di cantieri perimetrano il cielo stellato durante il percorso, cantieri veri e propri illuminano la notte…Poi il DJADSAL che si rileva dolce ed esotico, alleggerito da una tenue illuminazione che ne fa risaltare le palme. Qui dentro l’occhio comincia a scorgere particolari esotici. Prima di andare avanti nel racconto è nostra premura dare un giudizio complessivo all’HOTEL. Sostanzialmente buono, niente di particolare (molto + bello di notte), pulizia sufficente e CIBO (all inclusive) accettabile, un pò versione mensa e non troppo ricercato. Animazione non invadente e veramente tutto All Inclusive, anche acqua e caffè! La nostra è comunque sempre una vacanza, tant’è che ceniamo 5 volte su 7 fuori dall’HOTEL: a mensa ci andiamo già tutti i giorni a lavoro! Ci svegliamo la mattina, la nostra stanza è a due passi dalla spiaggia: è praticamente la stessa spiaggia che ritroviamo nei nostri litorali adriatici senza lidi e bar e senza ombrelloni (tira forte vento), qualche lettino. Avvicinandoci alla riva e guardando verso l’HOTEL si scorge uno scenario apocalittico: GRU, cantieri aperti ovuenque, facciate grezze in corso di…Meglio guardare dritto. Arriviamo alla riva: finalmente il mare…Svariate tonalità di turchese che si perdono all’orizzonte con il cielo azzurrato; l’OCEANO! Siamo fortunati, non c’è vento! Per 3 giorni saremo in assenza totale di vento, situazione atipica durante il loro inverno. Il sole picchia, siamo sui 25° ma alle 14 arriveranno i 27°. Prendiamo il sole, abbracciamo l’acqua limpida trasparente ed evitiamo di guardare verso l’HOTEL: i cantieri non ci interessano. Gustiamo agli occhi Kilometri e Kilometri di SPIAGGIA, la percorreremo sicuramente da entrambe le direzioni. Preferiamo la parte destra. A sinistra, infatti, c’è il paesotto di SANTA MARIA: anche il pontile è in ristrutturazione in cemento armato. Le GRU sovrastano le casette tipiche a 2 piani. C’è poco di AFRICA, anche gli odori sono abbastanza familiari…Se non fosse per i SENEGALESI (che si spacciano per CAPEVERDIANI ma sono troppo diversi da loro) sembrerebbe di stare in ITALIA…Dai ristorantini sulla spiaggia alle gelaterie: scopriamo + tardi che molti italiani si sono trasferiti qui.

Procediamo…La nostra passeggiata sarà molto lunga, accarezzata dai raggi del sole che specchiano la sabbia bagnata dall’acqua turchese e dal rumore di qualche sporadica onda in un mare calmissimo…Un rumore da oceano. La luce è senza filtro, fare delle fotografie sembra perdere del tempo prezioso da sottrarre alla retina che vuole fissare i colori. Scopriremo + tardi di aver realizzato delle fotografie capolavoro: colori imbattibili, natura FOTOGENICA.

Passiamo 3 giorni di relax, il vento è ancora assente e ci gustiamo l’acqua del mare.

Alla sera ci accompagna una rilassante passeggiata nel centro di SANTAMARIA a circa 10 minuti a piedi dal nostro HOTEL. Sulle guide sono descritti decine di ristorantini e localini tipici…Partiamo alla scoperta. Il paesino è invaso (ogni sera) da musiche capoverdiane, TAMBURI che fanno eco a tamburelli: + BRASILE che AFRICA…La loro lingua portoghese e i loro lineamenti li portano + in SUD AMERICA che nel continente del Kilimangiaro. Scopriamo 4 ristorantini durante la nostra vacanza con lo scopo rigoroso di mangiare aragoste…! Nell’ordine JO BANANA, AMERICOS, CAFE’ KREOL e NHA ILHA (l’ultimo dei quali non segnalatoci da nessuna guida risultato il migliore). Sono ristorantini (tranne AMERICOS, molto europeo anche come costi) che assomigliano a delle vere e proprie bettole nella provvisorietà del loro servizio ma è questo il loro fascino…L’odore forte del pesce sulla griglia…Insomma situazioni a noi lontane. Peccato che i proprietari dei ristoranti si sono imbattuti con dei modesti conoscitori di PESCADO. Insomma, le aragoste erano tutte congelate con tempi di attesa intorno all’ora per mangiare (il tempo di scongelamento) e 25 euro a testa. La 5a sera puntiamo al CACHUPA…Una squsitezza…Lo consigliamo con tonno.

Il nostro 4° giorno è accompagnato dal VENTO: non una brezza ma una media di 14/16 nodi: situazione tipica capoverdiana! Praticamente, in spiaggia è impossibile stare, il vento è anche freddolino e 25° sono pochi per fare il bagno…L’asciugamano ridotto a BANDIERA. O torni in piscina in HOTEL ma a quel punto devi fare i conti con un esercito arrabbiato di MOSCHE oppure ti organizzi e ti inventi qualche cosa. Nell’ordine abbiamo affittato prima un motorino, poi un QUAD e poi una guida che con una JEEP ci ha fatto fare il giro dell’ISOLA: non c’è niente da vedere, assolutamente NIENTE…Nessun tipo di vegetazione ma solo ROCCIA e sabbia ovunque. E’ questa la cosa che ha + fascino: il NULLA persistente graffiato da qualche collina-montagna che ne modella le dimensioni. Ti portano a BURRACONA, a PONTA PRETA a vedere le saline…Ma la sensazione che si ha è che quei posti li hanno dovuti inventare tra il NULLA, anche loro sono delle invisibili esistenze tra il nulla.

NULLA per NULLA passiamo un pomeriggio intero con il QUAD, affitatto per 50 euro. Lì, onestamente, ci esaltiamo: 5 ore nel nulla…Intere distese di roccia e sabbia aggredita dal vento fino all’apocalisse: PUNTA PRETA. A patto di far finta che un HOTEL di dimensioni LUNARI (catena RIU), mai visto niente di + grande, non ci sia nei paraggi, PUNTA PRETA rappresenta il punto di maggiore forza del vento, con ONDE che raggiungono i 2,5/3 metri di altezza. Il vento ha plasmato questo posto realizzandoci DUNE di sabbia che sembrano dei microdeserti sulla roccia. Le ONDE schiumano l’OCEANO, il vento laza la sabbia: uno scenario a cui vale la pena assistere.

Rientriamo il 3 Febbraio in ITALIA, praticamente “ustionati” dal SOLE (il vento copre la potenza dei raggi solari). Tutto sommato è stata una vacanza rilassante; certamente SAL non è CAPOVERDE…Ci sarebbero isole molto diverse e affascinanti ma in 7 giorni noi ci siamo accontentati.



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