Isola di Sal… un piccolo paradiso!
Nel frattempo, per ingannare l’attesa, mi sono messa a fare ricerche in giro per il web, sul posto, sull’hotel, su ciò che si può visitare…alla fine ne sapevo talmente tanto che era come se ci fossi già stata!
Finalmente, dopo 5 mesi di lunga attesa, si parte! Gli orari dei voli però non sono il massimo, in quanto si parte da Bergamo alle 17.50, e si ritorna partendo da Sal alle 8.00…quindi si perde circa 1 giorno. Ad attenderci all’aeroporto c’è un Boeing 757 della Cabo Verde Airlines, l’aereo non è granchè, ma il servizio a bordo è ottimo. Ci viene servito un pranzo abbastanza buono (con addirittura una tortina ai frutti di bosco) e il personale Capoverdiano è molto cordiale. Le 6 ore di viaggio passano velocemente, godendoci il bellissimo spettacolo del tramonto dall’oblò e guardando ogni tanto verso il basso per scorgere le isole Canarie sotto di noi. Ormai il sole è calato e nella totale oscurità dell’oceano si inizia a scorgere qualche luce…l’arcipelago di Capo Verde è sotto di noi e ci prepariamo all’atterraggio…sembra quasi di atterrare nel nulla in quanto l’aeroporto è immerso nel deserto! Appena scendiamo dall’aereo veniamo accolti da un fantastico caldo afoso e umido, tanto da lasciare la pelle bagnata, ma ci facciamo subito l’abitudine. Dopo aver fatto una piccola coda per il controllo del passaporto, avvistiamo gli animatori della Cabo Verde Time (il nostro tour operator) con i loro cartelli, che ci conducono su un pulmino che ci porterà al villaggio. Durante il trasferimento sull’unica strada asfaltata che attraversa l’isola, la responsabile ci spiega cosa fare quando arriveremo in hotel, ci fa alcune piccole raccomandazioni (ci spiega che non c’è nessun problema qui ad usare l’acqua del rubinetto) e ci dà il braccialetto dell’all inclusive.
Arrivati in Hotel, dopo aver fatto il “check in”, veniamo subito accolti con un piccolo cocktail e buffet di benvenuto e prontamente gli animatori ci conducono alle nostre camere. Con sorpresa scopriamo che il nostro bungalow è in una posizione comodissima, vicino sia alla spiaggia che alla piscina. La camera è molto semplice, ma funzionale, dotata di frigorifero, con ben 2 lavandini, la solita vasca-doccia, la tv, il guardaroba, ecc…e un terrazzino a piano terra con tavolo e sedie. Le pulizie vengono effettuate tutti i giorni con cambio di asciugamani. Attendiamo le valigie e andiamo subito a fare un giro per il villaggio. Il villaggio non è molto grande, ma è molto ben tenuto e ha ogni servizio. La piscina è di acqua salata, degrada lentamente, è molto bella e il bar è situato proprio al suo centro. Il terreno della zona dei lettini è rivestito con della sabbia e si può giocare a beach volley e ping-pong.
Un po’ scombussolati dal fuso orario (3 ore) decidiamo di andare a dormire (del resto per loro erano ancora le 22, ma per noi era la 1 di notte!).
Quando ci svegliamo ci accorgiamo che però il tempo non è dei migliori, infatti è tutto coperto, ma ci spiegano che verso la tarda mattinata le nuvole si aprono, lasciando spazio a un bellissimo sole, tranne rari casi in cui rimane coperto per tutto il giorno (c’è da dire che questo è il periodo delle piogge, quindi il rischio di trovare il cielo nuvoloso è leggermente più alto, noi abbiamo trovato due giorni un pò nuvolosi).
La mattina dopo c’è il briefing, ci presentano i ragazzi dell’animazione e ci spiegano tutte le escursioni che è possibile fare. Guardando il volantino con i relativi prezzi ci accorgiamo che questi sono molto alti e decidiamo di farne una sola, ma molto completa: il Jeep Safari.
Subito dopo un ragazzo dell’animazione si propone di portarci a fare un giro guidato nel paese di Santa Maria, a 5 minuti a piedi dall’Hotel (raggiungibile con una passerella a bordo spiaggia).
Durante questa passeggiata possiamo ammirare in tutta la sua bellezza la spiaggia, di finissima sabbia bianca, che si estende per ben 7 km, e il suo mare di colori mai visti, tra il verde acqua, l’azzurro e il blu. La spiaggia non è molto affollata e si possono vedere molti abitanti locali che giocano, che fanno surf, che ballano la capoeira e che fanno i tuffi dal pontile. Il pontile è il punto più famoso della città ed è sempre pieno di gente, soprattutto la mattina, quando verso le 11 arrivano i pescatori con il loro pescato: si possono vedere Tonni, Marlin, Squaletti e altre svariate specie di pesci. E’ incredibile come riescano a pescare pesci di così grosse dimensioni avendo a disposizione delle piccole barchette di legno, ma del resto la pesca è la loro specialità da sempre, infatti questo popolo vive grazie ai frutti del suo mare.
Il paesino di Santa Maria è pieno di piccoli negozietti (soprattutto di Senegalesi, che sono molto insistenti e cercano a tutti i costi di venderti qualcosa), tra cui il mercato Capoverdiano, dove si possono trovare prodotti locali, sia di artigianato che di genere alimentare; consiglio di provare il tonno, il caffè e i liquori locali. Purtroppo si alternano case molto belle, probabilmente proprietà di qualche italiano che ha deciso di trasferirsi sull’isola, a case in pessime condizioni…ma in sé è un paese molto caratteristico, colorato e tranquillo. Non c’è pericolo ad andare in giro da soli nel paese.
Dopo questo giretto torniamo in hotel e andiamo a pranzare nel ristorante principale. Il cibo è vario, di ogni tipologia, c’è sempre carne, pesce, verdure, di tutto e di più! La formula all inclusive (che in realtà è una formula club) è molto soddisfacente, a parte il fatto che finisce alle 19.00 di sera e dopo se vuoi bere qualcosa al bar devi pagare. Per risolvere questo problema noi ci siamo portati dall’Italia una confezione di bottigliette d’acqua, in modo da usarla in caso di necessità, portarla dietro durante le escursioni, portarla in spiaggia durante le passeggiate. Altra pecca è che non è presente un bar in spiaggia, ma per il semplice motivo che è proibito costruirne sulla spiaggia, per lo stesso motivo non ci sono ombrelloni, ma le uniche zone d’ombra sono create da delle strutture in legno simili a dei gazebo, sotto le quali ci stanno diversi lettini. Ricordo che i teli mare sono gratuiti e si possono cambiare ogni giorno.
La spiaggia è molto ampia e consente di fare delle magnifiche passeggiate. Si può arrivare a piedi alla spiaggia di Ponta Preta, la famosa spiaggia dei surfisti, che si trova al limite del deserto, tra alte dune di sabbia. All’incirca in 2 orette si riesce a fare una camminata lungo tutta la spiaggia; vi ritroverete da soli, circondati da sabbia e un mare cristallino (anche nel mese di agosto, basta spostarsi un po’ dalla spiaggia davanti all’hotel per ritrovarsi in perfetta tranquillità). Il mare è sempre mosso, spesso con onde veramente alte, ma si riesce tranquillamente a fare il bagno, anzi è anche molto divertente! Il vento è sempre presente (Sal è infatti molto frequentata dagli amanti del Kite Surf), ma non dà fastidio, ad agosto è leggermente più debole rispetto agli altri periodi dell’anno.
Il sole scotta parecchio, non lasciatevi illudere dalle nuvole che lo coprono perché ci si scotta lo stesso (provato sulla mia pelle, io sono una che non si scotta mai…ecco, sono riuscita a scottarmi anche le orecchie!).
I primi giorni sono letteralmente volati, tra spiaggia, qualche giro in paese, capoeira (lì la sanno ballare tutti!)…è ora di fare qualche escursione!
Jeep Safari (45€):
A bordo di alcuni pick up (guidati dai turisti) si fa il giro dell’isola, con una guida, soffermandosi nei posti principali. L’isola di Sal è molto piccola (28 km x 12 km) e quindi visitabile in un solo giorno.
Tappe:
– Spiaggia delle tartarughe: spiaggia un po’ selvaggia in cui in alcuni periodi dell’anno si possono vedere le tartarughe che vengono a depositare le loro uova (noi non ne abbiamo vista manco l’ombra);
– Murdeira: piccola spiaggia lungo il tragitto, dall’acqua cristallina;
– Palmeira: piccola cittadina di pescatori posta a circa 6 km da Espargos;
– Buracona: si trova lungo la costa, a Nord di Palmeira, e si tratta di un’enorme e misteriosa cavità sotterranea dove l’azione erosiva delle acque ha formato un sorta di piscina naturale in cui si può ammirare il frangersi delle onde dell’oceano sulle scogliere, e si può ammirare l’”occhio blu”, un particolare gioco di luci sull’acqua all’interno di una cavità (si vede solo col sole, purtroppo quando abbiamo fatto questa escursione era un po’ coperto).
– Sosta nel deserto per vedere un miraggio;
– Espargos: capoluogo dell’isola, qua si trovano l’aeroporto e l’”ospedale”, per il resto è una città molto povera, in periferia gli abitanti vivono in baraccopoli (attenzione: potreste ritrovarvi dei tori al galoppo che vi attraversano la strada, come è successo a noi!);
– Saline di Pedra Lume: è il posto più pittoresco dell’ isola e vale sicuramente la pena di essere visitato. Si trova a circa 6 km dall’ aeroporto di Espargos ed è il cratere di un antico vulcano, dove c’é un tunnel artificiale scavato in passato per consentire l’estrazione del sale. Il fondo del cratere, che si trova allo stesso livello del mare, permette l’infiltrazione delle acque marine sebbene disti circa 1 Km dalla spiaggia. L’ ampiezza del cratere è davvero impressionante e, accedendovi, avrete l’ impressioni di tornare indietro nel tempo circondati come sarete da antichi capanni in legno, montagne di sale con pozze e laghetti di vario colore a seconda della salinità dell’acqua. Durante la nostra visita abbiamo pranzato (compreso nel pacchetto) nel ristorante presente nel complesso delle saline; abbiamo inoltre fatto il bagno in un laghetto salato presente nel cratere, esperienza davvero unica in quanto si galleggia completamente (consiglio: portarsi delle ciabatte da usare durante il bagno perché ci si taglia sul fondo; attenzione se avete qualche taglietto…bruciano parecchio!). Ci sono in loco delle docce a pagamento, funzionanti a gettone, che ti permettono di risciacquarti da tutto il sale una volta usciti dall’acqua. Nelle saline si può inoltre prendere parte a trattamenti di bellezza (a pagamento, col nostro tour operator c’era un’escursione adibita solo a questo). Se decideste di andare da soli l’ingresso alle saline costa 5€ (per noi era invece incluso nel prezzo);
– Ponta Preta: spiaggia dei surfisti.
Quasi tutta l’escursione è stata fatta in fuoristrada, su strade non asfaltate.
E’possibile comunque visitare l’isola per conto vostro, senza appoggiarsi ai tour operator, magari noleggiando un quad, ma essendo tutte strade sterrate senza indicazioni potreste perdervi qualcosa da vedere, oppure avere qualche difficoltà nel trovare la strada. Alcuni ragazzi che abbiamo conosciuto là invece hanno girato l’isola in taxi, che li ha portati nei luoghi principali, spendendo circa 25€.
Se siete amanti della pesca, non potrete farvi mancare un’uscita in barca di pesca alla traina, viste le innumerevoli specie di pesci presenti in queste acque (tra cui i famosi Marlin, Wahoo, Lampughe, Tonni…).
Si dà il caso che il mio ragazzo sia un fan della pesca, ma non ha mai praticato pesca d’altura… quale migliore occasione se non quella di iniziare proprio a Capo Verde?! Prima di partire ho cercato su internet quali agenzie di pesca ci fossero a Santa Maria, per vedere anche i prezzi (solitamente la pesca d’altura ha prezzi abbastanza elevati) e ho trovato un posto interessante… la “Fishing Dream”. Si trova a Santa Maria, molto vicina al pontile, il proprietario è un simpatico signore toscano, che ha deciso di trasferirsi a Capo Verde (lui sì che ha capito tutto dalla vita!). Il prezzo è onesto (150€ per un’uscita di 4 ore di pesca alla traina, il passeggero, cioè me, non paga) e decidiamo di salpare. In barca con noi ci sono altri due signori tedeschi (+ moglie) molto simpatici, che mi offrono una favolosa pastiglia contro il mal di mare…che ovviamente ho rifiutato, visto che io non soffro il mal di mare…o almeno era quello che credevo. In pratica non avevo fatto i conti con il mare mosso dell’oceano e con le conseguenze che ciò avrebbe portato su di me…dopo due ore stavo malissimissimo…Aiutooo!! Ovviamente non potevo scendere…è stato davvero un peccato perché l’uscita è stata favolosa, quindi non sono riuscita a godermela al massimo.
Nel frattempo parte una canna…e in lontananza si vede saltare un grosso Marlin…non ci credevamo! Prima uscita in mare e subito si attacca un Marlin…che fortuna! La lotta è dura…i 3 pescatori (il mio fidanzato e i due tedeschi) si passano la canna (attaccata all’imbragatura del giubbottino e seduti sulla classica sedia da traina) e ci impiegano circa 1 ora per tirarlo su (era talmente forte che tirava la barca, i motori facevano un po’ fatica)…risultato: 200 kg di Marlin!!
Non avete idea di come mi son sentita bene appena ho messo piede sulla terra ferma…
Tornando al villaggio…
L’animazione del villaggio era ottima, i ragazzi tutti molto simpatici. Ogni sera facevano degli spettacoli, molto bello è stato lo spettacolo di danze locali (tra cui la capoeira, incrocio tra lotta, danza e acrobazie, fantastica!), dove sono venuti nel nostro hotel dei ballerini esterni… tutti davvero molto bravi, e i ritmi delle loro canzoni indimenticabili (tutt’ora ascolto in macchina un cd con le loro musiche, per rendere un po’ più allegro il grigio inverno milanese)!
Purtroppo la sera non c’è molto da fare, in paese c’è qualche piccolo locale (ma noi cercavamo solo una vacanza relax, a contatto con la natura) e c’è da poco una discoteca creata dal gruppo dei villaggi poco al di fuori dell’hotel. Quindi state attenti… se avete intenzione di andare a Sal per fare la vita notturna, girare discoteche, ecc…avete sbagliato posto!
Se vi informate in giro sul web noterete che da molti è consigliato portare materiale scolastico per i bambini dell’isola (ma potete portare anche qualche caramella). Io ho portato molte cose che ho distribuito in parte ai bambini incontrati durante il giro dell’isola (durante l’anno troverete anche molti bambini a Santa Maria, quando sono aperte le scuole…purtroppo ad agosto erano chiuse), il resto invece l’ho lasciato alla responsabile del tour operator, che avrebbe consegnato il tutto ai volontari (ricordo il Progetto Sorriso, creato appunto per aiutare i bambini di Sal).
Ricordo che 1 euro = 110.25 CV esc, ma non c’è bisogno di effettuare cambi di denaro in quanto in tutta l’isola accettano l’euro.
Le cittadine all’interno dell’isola sono solo 3: Santa Maria, Palmeira e Espargos. La più “ricca” e turistica è ovviamente Santa Maria.
Non in tutte le case c’è acqua corrente, infatti gli abitanti si recano spesso con delle taniche a prendere l’acqua potabile nei punti principali. Durante il nostro soggiorno si è verificato un problema nell’acquedotto principale e siamo rimasti metà giornata senza acqua: sono cose che possono succedere del resto, in un’isola così piccola e ancora quasi incontaminata come Sal.
Purtroppo stanno costruendo sempre di più (per ora ci sono solo 3 o 4 hotel principali, tutti nei pressi di Santa Maria), si vedono molte gru sulla costa, spero che anche questo piccolo angolo di paradiso incontaminato che è Sal non diventi meta del turismo di massa.
Al contrario di quello che si possa pensare, l’isola di Sal, essendo situata nell’arcipelago di Capo Verde, è tutt’altro che verde…è arida e desertica!
Scusate se mi sono dilungata troppo nella descrizione, ma è stato un viaggio fantastico e merita di essere raccontato in ogni particolare!
E come dicono a Capo Verde…NO STRESS!!