Isola di krk – zagabria – laghi di plitvice
Dopo aver mangiato in un ristorantino vicino alla zona portuale (che sconsiglierei soprattutto per l’igiene) visitiamo la città: il Tempio Serbo-ortodosso della SS.Trinità e di San Spiridione, il Canal Grande (che ricorda Venezia), il molo, piazza Unità d’Italia, il Municipio e la Cattedrale di San Giusto con l’attiguo castello. Ci sorprende il fatto che Trieste, a parte la zona costiera, abbia delle pendenze molto ripide e purtroppo sia anche tenuta non molto bene a livello di pulizia.
Proseguiamo il viaggio, sconfiniamo in Slovenia e prendiamo la statale (l’autostrada da quest’anno è a pagamento!). In realtà la statale si rivela molto comoda: poco traffico, paesaggio dolce e gradevole e confine della Croazia a tre quarti d’ora di distanza! Entriamo quindi in Croazia, cambiamo gli Euro in Kune nei primi chioschetti che si presentano passato il confine e che si rivelano i più convenienti, dato che non fanno pagare la commissione del cambio.
Infine arriviamo all’imbocco del ponte che ci porta sull’Isola di KRK, luogo che ci ospiterà per un’intera settimana. Il ponte costa 4 euro ma è molto comodo perché permette di accedere all’isola in 5 minuti, passando tra l’altro in mezzo ad una montagna (la strada è stata ricavata tagliando in mezzo un monte!molto suggestivo!).
La strada principale sull’isola è stupenda, più di quanto avessimo immaginato: è molto curata, addirittura con pista ciclabile a lato e funge da “autostrada” dato che con varie uscite collega tutti i paesini dell’isola, fino in fondo! Il percorso è abbastanza rettilineo, senza forti pendenze o curve eccessive e non è mai troppo intrafficato.
Il nostro Hotel è il Valamar Koralij: è molto bello, ha molti servizi e il personale è abbastanza cordiale. E’ però un Hotel anonimo, non ha nulla di croato ma è un grande resort internazionale, con menu internazionale e attrazioni internazionali…Insomma, il paradiso per i tedeschi che si piazzano per intere giornate ai bordi della piscina!Difatti l’Hotel è dotato di 4 piccole piscine (non molto profonde) con vista mare, una vasca idromassaggio, una palestra, due bar e una sala da pranzo molto ampia, con terrazza vista mare!Sulla quantità del cibo nulla da dire: si potrebbe passare l’intera giornata a mangiare dato che è anche a buffet. Purtroppo però non abbiamo mai trovato un piatto croato, anzi è un menù appositamente per tedeschi, quindi tante patate, verdure cotte e paste inimmaginabili! La nostra camera non è proprio un granché: sul sito è presentata come camera con vista parcheggio ma in realtà la nostra finestra si affaccia di fronte ad un muro!! Fortunatamente la camera è dotata di aria condizionata ed è pulita quindi non ci lamentiamo. C’è anche il parcheggio per la nostra auto, anche se è sterrato. Una caratteristica molto positiva del nostro Hotel è che si affaccia su una spiaggia fantastica, l’unica dell’isola con fondale in sabbia: l’acqua è un po’ più torbida quindi ma per i bambini è l’ideale!Non è però una spiaggia privata, quindi di giorno è affollata. Inoltre dall’Hotel partono due passeggiate lungomare tenute molto bene: a destra si va verso il paese di Krk (15 minuti a piedi), a sinistra si va verso una serie di spiaggette tra cui la spiaggia dei cani (10 minuti a piedi) che è una baia bellissima e al tramonto molto suggestiva! L’Hotel è un tre stelle e per una settimana in 2 con colazione e cena abbiamo pagato 990,00.
27 LUGLIO Tappa a Stara Baska: per arrivare prendiamo la Statale in direzione Punat, passiamo Punat che è un paese molto bello ma anche un po’ caotico. Quindi non ci fermiamo (purtroppo perché avrei voluto visitare l’isoletta in mezzo al golfo) e proseguiamo per il nostro primo bagno. Troviamo una spiaggetta molto carina appena dopo Punat. Il parcheggio per mezza giornata però ci costa 3 euro! L’acqua non è gelida come qualcuno dice…È anzi molto limpida, dato che quasi tutte le spiagge sono formate da ciottoli. Consiglio di comperare le scarpettine per gli scogli (50 Kune se le comperate in Croazia): vi salvano i piedi e vi fanno godere i vostri soggiorni sulla spiaggia!Gli stessi croati le portano! Arriviamo poi a Stara Baska che è un paesino minuscolo. Mangiamo nel ristorante dove finisce la strada: ordiniamo piatti a base di pesce che sono molto buoni!Inoltre il paesaggio è bellissimo e la spiaggia sotto il ristorante è incantevole. Al pomeriggio cerchiamo la famosa spiaggia si Skrila: non è così facile trovarla. Se tornate indietro dalla strada del ristorante dovete prendere una stradina che si inerpica sulla vostra destra. Alla sommità c’è il solito parcheggio a pagamento e dal parcheggio parte una strada ampia e sterrata. Non uscite dal sentiero per arrivare prima al mare perché c’è il rischio di perdersi nei prati che diventano infiniti! Dopo15 minuti circa di strada a piedi si apre la meravigliosa spiaggia di Skrila, ghiaiosa ma con un mare limpidissimo, caratterizzato dal colore turchese brillante che contrasta con il color sabbia delle brulle montagne circostanti. E’ una spiaggia imperdibile! Anche la strada per arrivare e tornare da Stara Baska è veramente suggestiva: si inerpica su un monte (infatti è una strada un po’ più brutta rispetto alla statale) ma dalla sommità si ha una visione unica sul mar Adriatico! 28 LUGLIO Gita a Vrbnik. E’ una città sulla costa opposta di Stara Baska e il suo litorale si affaccia sulla striscia di mare che la separa dall’entroterra croato. E’ una cittadina famosa per la produzione del vino e per la via più stretta d’Europa. Vale la pena visitarla perché è un borgo molto grazioso, tipico croato. Purtroppo la sua spiaggia non è altrettanto bella: è molto caotica, sovraffollata. Mangiamo al ristorante sopra la spiaggia: i gestori sono molto carini e servizievoli e parlano italiano. Sull’isola quasi tutti parlano italiano e ci tengono ad usarlo. Usare con loro l’inglese è come un’offesa! Al pomeriggio cerchiamo di evitare la spiaggia provata qualche ora prima e cerchiamo altre calette fuori dal paese. Purtroppo perdiamo un’ora a girare per strade anche sterrate che si perdevano nei campi dei contadini. Tornando indietro all’ingresso di Vrbnik (vicino al porto) notiamo infine una strada sterrata a destra con la pubblicità di una spiaggia bellissima. La imbocchiamo! La strada è tutta sterrata e lunghissima e si inerpica sul costone di una montagna, in alto rispetto al mare, Quando stiamo per perdere le nostre speranze finalmente avvistiamo dall’alto una spiaggia bellissima! Notiamo che la strada scende bruscamente e al termine della discesa si trova il solito parcheggio a pagamento. Questa volta però decidiamo di parcheggiare a lato della strada, fuori dal parcheggio e di risparmiare per una volta qualche euro!Scendiamo dunque alla spiaggia: dato che è nascosta troviamo poca gente, cosa che ci fa molto piacere!L’acqua come al solito è cristallina e il bagno è refrigerante!Una spiaggia consigliata! 29 LUGLIO Scottati dai nostri bagni di sole, decidiamo di prenderci una giornata di relax e non allontanarci troppo dall’Hotel. Visitiamo quindi il paese di Krk. Questo paese è molto grazioso, più signorile degli altri, dotato di più chiese, alte mura, piazzette piene di vita e un bel lastricato. Krk è bella e frequentata sia di giorno che di sera…Ed è anche piuttosto caotica in alcuni momenti. E’ ricca di negozietti curiosi in cui trovare i souvenir! Mangiamo in una delle taverne sul lungomare. Al pomeriggio facciamo il bagno nella spiaggia del nostro Hotel, l’unica spiaggia di Krk con fondo basso e sabbioso.
30 LUGLIO La meta sono le grotte di Biserujka. Per 40 Kune si visitano delle grotte sotterranee formate dal fenomeno carsico e caratterizzate da stalattiti e stalagmiti di terra e da colonne dalle forme più strane e curiose. Le grotte sono collegate da una serie di ponticelli di legno. La visita è guidata (la guida parla varie lingue) e dura circa 30 minuti. Seconda tappa della giornata: i bagni di fango a Cizici: in questa località ci sono delle pozze vicino al mare piene di fango. La gente locale e qualche turista si ricopre (gratuitamente) di questo fango e lo lascia seccare sulla pelle per 20 minuti. Dopodiché si procede con una lunga camminata nell’acqua del mare che non diventa mai profondo, degno del litorale romagnolo! L’acqua toglie totalmente il fango dalla pelle, i costumi non si macchiano assolutamente e il risultato è una pelle realmente più liscia. Inoltre nel fondale bassissimo di questo mare si può vedere una fauna marina insolita come granchietti trasparenti o strani animaletti a forma di alga che si ritirano nella sabbia in presenza di forti vibrazioni.
Il pranzo avviene al bar di fronte alla spiaggia: è un pasto semplice e veloce in un bar altrettanto semplice ma con un bel panorama e un bagno spettacolare.
Ultima tappa della giornata è la costa di Silo: la costa è scogliosa e frequentata anche da nudisti ma il mare è sempre spettacolare e limpidissimo. Anche nell’acqua alta si vedono il fondale e i pesciolini! 31 LUGLIO La meta questa volta è Baska, ultimo paese a sud dell’Isola. La strada è un po’ più lunga e termina con dei tornanti ma visitare questo paesino ne vale proprio la pena! E’ un paese tipico di mare, con viuzze strette, negozietti favolosi (e negozianti mooolto gentili!Consiglio di comperare qui i souvenir!) e angolini caratteristici; inoltre in ogni angolo c’è un gatto e per me questo è il massimo! Baska è caratterizzata da una spiaggia sabbiosa e lunghissima ma d’estate è sovraffollata. Consiglierei dunque Vela Luka. E’ una spiaggia che si può raggiungere con un paio d’ore di cammino nelle montagne brulle che circondano la zona oppure più comodamente con un Taxi-boat che al costo di 120 Kune in 2 ci trasporta in 15 minuti in questa baia sconosciuta. Difatti questa caletta è semi-deserta, non facilmente raggiungibile e circondata da montagne aride e isolate. Sulla spiaggia, circondata da una vegetazione degna del Sahara, c’è solo un ristorantino, il resto è tutta natura: mare cristallino, grotte, rocce e caprette! C’è anche un sentiero che parte dalla spiaggia e si addentra nella vallata deserta per condurre ad una caletta ancora più introvabile ma noi ci siamo “accontentati” della straordinaria bellezza di Vela Luka e siamo rimasti lì l’intera giornata, tornando a Baska con il Taxi-Boat delle 18. Dimenticavo di dire che Baska è anche famosa per l’antichissima lingua croata di cui riporta alcuni reperti.
1 AGOSTO Ultima giornata sull’isola: vistiamo la costa di Njivice. L’acqua è sempre bella ma il paesaggio più deprimente (ci sono delle ciminiere fumanti sullo sfondo), quindi ci dirigiamo in cerca di scorci sconosciuti verso il paesino di Glavotok, sulla punta occidentale dell’isola. E’ un paesino-ino-ino! La strada abbastanza stretta si interrompe proprio al suo porto, che consiste in un molo di cemento, un chioschetto che cucina hamburger e una chiesa. Il luogo è frequentato unicamente da croati! La spiaggia è quasi inesistente e con il passare delle ore si sporca sempre maggiormente. Facciamo quindi a malincuore l’ultimo bagno e ci dirigiamo verso l’Hotel, non senza essere passati al supermercato appena prima di Krk, il Konzum. Qui realizziamo quanto poco costa la vita in Croazia, in primis i generi alimentari!Se cercate una vacanza al mare bella e all’insegna di risparmio, conviene venire qui e anziché prenotare in un Hotel, affittare una casa e mangiare cibo cucinato in casa che vi costa pochissimo! L’unico inconveniente è che abbiamo sentito più di un turista prenotare le case sull’isola con un anno di anticipo!E durante il nostro periodo di soggiorno non abbiamo mai visto case libere per turisti se non nell’entroterra! 2 AGOSTO Partiamo alla volta di Zagabria, già pieni di souvenir tra cui il famosissimo miele croato, dai gusti molto vari. L’autostrada per Zagabria (che passa in montagna!!!) è ampia, scorrevole e poco trafficata e in circa 2 ore e mezza siamo nella capitale. Zagabria si presenta con notevoli contrasti: palazzoni altissimi circondati da case basse o villettine. Nel complesso la città è messa bene (non pensavo dopo appena 10/15 anni dalla guerra): assomiglia ad una delle nostre cittadine più piccoline, più tranquille, ma è dotata di un centro storico molto molto bello, a partire dal Duomo e da alcune chiesette in stile austroungarico. La via principale nel centro assomiglia proprio alle città ungheresi: le casettine sono tutte basse e colorate, molto vivaci. Le vie del centro si sviluppano in senso parallelo e in salita e non sempre sono comunicanti. Purtroppo la nostra visita della città avviene nelle ore più calde della giornata e in breve tempo siamo esausti, però l’impressione che ne abbiamo ricavato è quella di una città che racchiude ancora tutta la cultura dell’Impero austro-ungarico! Riprendiamo l’autostrada, usciamo a Karlovac e prendiamo la statale che ci porta a Plitvice. La statale è un po’ impressionante: si vedono case ancora forate dalle granate della guerra, case semidistrutte, case in costruzione e cartelli che avvertono della presenza di campi minati. Purtroppo la Croazia ha ancora parecchie cicatrici, soprattutto in questa zona, vicino al confine con la Serbia.
Dopo un’oretta siamo a Plitvice e ci fermiamo a Villa Lika, una pensioncina veramente graziosa! Qui finalmente assaporiamo la reale accoglienza croata e non internazionale. La villettina sembra una casetta di montagna, la nostra camera (con visuale sul bosco!Un sogno!) è pulitissima, tenuta molto bene, con tinte sul rosa, compreso anche il bagno e geranei sulla finestra. La proprietaria è estremamente gentile: questa volta nessuno parla italiano ma sanno tutti parlare molto bene inglese, lei e i suoi figli. La cena è a base di carne ed è tipicamente croata! La consumiamo sul terrazzo della casetta, adiacente ad un piccolo boschetto. Dopo mangiato camminiamo per le vie del quartiere, costellato da pensioncine come la nostra per i turisti, tutte tenute molto bene! Infine ci fermiamo a chiacchierare sulla veranda della nostra pensione, un angolino ricavato nel sottotetto, tutto in legno e graziosissimo.
La nostra camera è dotata anche di una televisione che prende una miriade infinita di canali in tutte le lingue. Prende anche tutti i canali italiani, tranne Rai2, il canale su cui trasmettevano una nuova puntata di Lost! (argh!) 3 AGOSTO Dopo una semplice colazione ma abbonante e dopo i consigli preziosi dispensatici in inglese dalla gentilissima signora della pensione, ci dirigiamo verso i laghi di Plitvice. Chi va in Croazia deve ricavarsi un paio di giornate per visitarli perché sono qualcosa di magico ed inaudito.
Questo luogo è una specie di canyon molto alto (si restringe solo alla fine) solcato da piccoli laghetti comunicanti l’uno con l’altro tramite cascate suggestive, una più bella dell’altra. Inoltre i laghi hanno dei colori spettacolari, che neppure la macchina fotografica riesce catturare fedelmente.
Sono laghi popolati da tantissimi pesci enormi, inoltre ci sono molte anatre e specie di piante meravigliose. Il percorso si snoda lungo delle passerelle che attraversano i vari laghetti, fino al lago maggiore, da dove invece partono delle chiatte che in 20 minuti collegano una parte all’altra del lago maggiore. Verso il fondo del percorso si trova invece una grotta grandissima e molto suggestiva, visitabile, per non parlare di fenditure da cui esce dell’aria gelida (10 gradi!). Infine il percorso termina di fronte alla cascata più alta, ben 70 metri di altezza, molto bella e impressionante. Il parco è dotato anche da trenini che collegano varie parti all’ingresso del parco e di un’area pic-nic con due “ristoranti” all’aperto. Il consiglio che vi do è quello di visitare il parco partendo dall’alto, in modo che il percorso si snodi poi tutto in discesa, quindi prendere il trenino che va verso sinistra! Portare scarpe comode, da tennis (no infradito!) e fate a meno di portare il costume da bagno, perché tanto nei laghi c’è il divieto di balneazione. E, mi raccomando, batterie carichissime di cineprese e macchine fotografiche! Trascorriamo la sera alla nostra pensione, mangiando questa volta il menù a base di pesce (le trote dei fiumi della zona, molto buone!). Alla sera ci sorprende anche un bel temporale: dato che la zona non ha tutti i servizi e sicurezze a cui siamo abituati, ad ogni tuono va via la luce! Decidiamo quindi che anche per quella sera era il caso di spegnere definitivamente la televisione e dormire…Il tutto è comunque molto emozionante! 4 AGOSTO Giorno della partenza e di rientro in Italia. Saldiamo il conto alla signora (200 euro circa per 2 giorni in 2 da pagare però in Kune perché non hanno molta possibilità di cambiare i soldi in zona).
La giornata è purtroppo guasta: il temporale ha lasciato una leggera pioggerellina insistente. Decidiamo (purtroppo) di prendere l’autostrada da Otokak, tagliando per le montagne, per evitare di risalire a Karlovac tramite la noiosissima statale. Non fatelo mai!Mai fidarsi delle strade che non siano rosse o autostrade in Croazia.
Percorriamo una strada che risale la montagna e diventa sempre più stretta finché si riduce alla larghezza di una macchina. La strada è nel bosco, solitaria, deserta e passano alcuni chilometri prima di incrociare una sola macchina! Dopo 20 minuti di ansia arriviamo al primo paese: pensiamo di aver scollinato ma è solo una nostra impressione. Riprende la strada impervia, solitaria nel bosco. Noi siamo molto tesi: se l’auto si rompe ci troviamo nel mezzo di un bosco solitario e senza che il cellulare prenda!Per non parlare poi degli animali che popolano i boschi croati, tra cui i famosi orsi, di cui c’è una pubblicità perfino in autostrada! Dopo altri 20 minuti di angoscia finalmente sbuca un altro paesino e da quel paesino in poi fortunatamente la strada si allarga e diventa più frequentata, dato che i paesi si susseguono anche più frequentemente!La strada è ancora lunga (era meglio la statale!) ma abbiamo modo di osservare come sono i paesini sulle montagne croate, paesi semplici, con pochi servizi, poche persone, poca vita e con poche pretese. Sembra impossibile che delle persone nel 2009 siano ancora disposte a vivere in questo modo, eppure nessuna casa è disabitata e tutto è tenuto bene! Finalmente arriviamo a Otokak, dopo quasi due ore! Sull’autostrada il tempo di viaggio si riduce e in un attimo ci ritroviamo al confine, alle 13.30 siamo già in prossimità di Treviso e alle 16 ci troviamo a Pedavena, in provincia di Belluno, ma qui inizia un’altra storia…