Islanda Terra fantastica
1) Iniziamo dalla prima cosa il volo: non fatevi rapinare se non siete Mialnesi e partite da Londra prendendo da lì la Icelandair, da Milano costa molto di più. 2) se non hai gia preso la macchina, l’ho presa qui: www.geysir.is/main.html, che si trova a Keflavik dove vi consiglio di passare la prima notte, Rekjavik è molto costosa. Noi abbiamo preso un Jeep Wrangler, un mezzo eccezionale ma va ben per 2 persone e in off road arriva a 3 km con un litro! Il fuoristrada è legato all’attraversamento dei guadi da eseguire in seconda a velocità costante (se si cambia entra l’acqua nel cambio e siete fritti) lungo l’ansa a valle del guado e risalendo leggermente il fiume, così da descrivere un arco. Tenendo sempre il muso contro corrente si evita che la corrente vi porti giù e se lo fate in 2 auto, almeno qualcuno potrà o tiravi fuori o chiedere aiuto. Da ricordare infine che il fiume è guadabile solo quando è fattibile pure a piedi. 3) i posti da non perdere sono: a) Skaftafell National Park da cui, affittando le motoslitte, è possibile risalire il più grande ghiacciaio europeo che ricopre il 10% della superficie totale del paese. La calotta più grande europea, il Vatnajökull, ricopre un’area di 8.000 kmq (http://en.wikipedia.org/wiki/Skaftafell), e ha come caratteristica unica di essere collocato sopra una serie di vulcani attivi che ogni tanto fanno disastri al di fuori di ogni immaginazione. Il fenomeno si chiama “jollklup” e descrive ciò che accade quando eruttano questi vulcani, formando delle “pentole” di acqua calda e a pressione sotto il ghiaccio. Dato che l’acqua deve pur andare verso il mare, enormi “tzunami” di acqua e terra scendono dal ghiacciaio trascinando ogni cosa. Proprio durante queste inondazioni è stato distrutto nel 1996 un ponte in cui resti sono poco prima dell’ingresso del parco. Jökulsárlón:(http://en.wikipedia.org/wiki/J%C3%B6kuls%C3%A1rl%C3%B3n), la laguna ghiacciata che creatasi 70 anni or sono è diventata anche set di diversi film, tra cui Tomb Rider, il posto lo giri con mezzo anfibio e subito dopo sono da assaggiare le buonissime zuppe del posto da cui partono i mezzi; Myvatn: luogo di vacanza per gli islandesi (tra cui Bjork) è l’ideale come base per diverse scampagnate di mezza giornata (http://it.wikipedia.org/wiki/M%C3%BDvatn) tra cui quella al Jökulsárgljúfur National Park da fare su sterrato (http://en.wikipedia.org/wiki/J%C3%B6kuls%C3%A1rglj%C3%BAfur_National_Park), per poi finire a bagno nelle pozze calde, in cui è complicato entrare, ma ancor di più uscirne a 5 gradi con vento;
d) Husavik: è un centro grazioso (http://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%BAsav%C3%ADk) che supera il concetto due case = un paese. Da qui partono le gite “whale watching”, alla ricerca delle balene che entrano in baia, prima di fare il giro informatevi dai gruppi precedenti se ce ne sono, la percentuale di avvistamenti è poco indicativa: non sempre questi mostri del mare ci sono in baia e non rimane che godersi il freddo che in nessun posto al mondo ho provato (simpatico anche il museo). e) Blu Lagoon: per chiudete l’ultimo giorno il totale relax nell’acqua calda e termale più famosa del paese, tanto che è stato ricevuto qui Bush dal presidente islandese (http://www.bluelagoon.com). I fanghi non sono altro che i residui della lavorazione della diatomite un composto di origine organica alla base di tanti prodotti tra cui vernici e dentifricio. La penisola di Reykjanes dove si trova è peraltro suggestiva (http://en.wikipedia.org/wiki/Reykjanes) e si percorre su sterrato anche con 2 ruote motrici. All’interno c’è un lago, Kleifarvatn, dove si dice che risieda un mostro tipo Llockness (per le guide, ma in realtà sarebbe una balena con la rossa, in cui un prete malvagio si è trasformato e dove è stato confinato per non fare danni in mare). A questo punto dovrei citate anche Gullfoss (http://it.wikipedia.org/wiki/Gullfoss) e Geyser (una località nord ovest di Reykjavik da leggersi Gheisir non Gaiser), ma è scontato che le vedrai. A tal proposito ricorda che Geyser l’ultima volta ha soffiato nel 2000 ma che lì Vicino c’è Strokkur, che pare sia nato durante un terremoto nel 1294: molto più piccolo ma più attivo, questo geyser lancia un getto di 18-20 metri ogni cinque minuti. Nella penisola di Snæfellsnes non ci sono stato (così come nei fiordi occidentali) è comunque un posto famoso per il “caving” (esplorazione di grotte), non a caso da lì parte viaggio al centro della terra di Verne. Chi ci è stato ne ha parlato bene. Se vi piace fare qualcosa di alternativo vi consiglio Varmahlíð (www.rafting.is) sia per il rafting (una figata pazzesca!) o per le gite a cavallo, nei pressi c’è anche un museo in cui si può visitare un’antica fattoria con le case in tetto di torba (da cui Tolkien ha preso spunto per le abitazioni degli Hobbit), il posto offre anche degli splendidi Chalet con pozza calda privata (probabilmente il miglior posto dove abbiamo dormito). 4) Consigli generali. Premesso che per apprezzare l’Islanda bisogna preventivare lunghe camminate (anche di ore) non bisogna dimenticare in che condizioni meteo lo si dovrà fare. Nel paese del primo europeo su territorio americano, il tempo è molto inclemente e capriccioso: fa molto freddo (raramente la temperatura supera i 10 gradi) il vento gelido è costante (se viene dalla Groenlandia solitamente porta bel tempo) e piove con una certa frequenza soprattutto ad est. Compratevi se non li avete capi adatti (ad es. Giacchetto in gorotex o event e pantaloni impermeabili). Senza dimenticare le scarpe, che devono consentirvi di camminare agevolmente senza bagnarvi nelle pozzanghere. Io e mia moglie la prima cosa che abbiamo fatto a Roma ritornando è stato, proprio comprale al negozio Merrell in centro! Portatevi dei sacchi a pelo perché negli Hut (rifugi) se ci andate servono. Non restate mai senza acqua o cibo in machina, si sempre quando si parte ma non si sa mai dell’arrivo! Rassegnatevi poi a fare anche dei pezzi di sterrato. Ciò significa che quando prendete la macchina non potete esimervi da richiedere l’assicurazione contro i danni dai sassi. Assicuratevi delle buone condizioni della ruota di scorta e della presenza del cric (l’esperienza insegna) se la macchina ha qualcosa che non va ditelo subito. Quando guidate attenti alle pecore che saltano sulla strada quando meno te lo aspetti. Portatevi un navigatore satellitare, in caso di bisogno dovete sempre sapere dove siete per chiedere soccorso. Le mappe per il Garmin sono gratuite e le trovi a questo indirizzo: http://www.ourfootprints.de/gps/mapsource-island_e.html. Il cibo si basa su pesce e carne di agnello spesso in zuppa, mangiare fuori costa e conviene rassegnarsi a queste due basi. Se poi volete strafare non dimenticate di assaggiare la zuppa di aragosta! (http://www.humarhusid.is). In qualsiasi posto andiate a dormire che ci sia sempre la colazione, altrimenti rassegnatevi a spendere molto.
5) Il dubbio. Infine a tutti quelli che vogliono risparmiare metto una pulce nell’orecchio, siete sicuri di andare in un posto così costoso senza vedere la parte più bella? Senza 4 ruote motrici rischiate di perdervi Askja (http://en.wikipedia.org/wiki/Askja) che è il posto più bello dell’Islanda (a meno che non fate una gita di un giorno da Myvatn) o Kverkfjoll (http://en.wikipedia.org/wiki/Kverkfjoll) da dove si può ammirare una enorme grotta ghiacciata da cui esce del vapore (che poi è il posto da cui è nata l’immagine del ghiaccio e del fuoco che contraddistingue l’Islanda). Da quest’ultima tra l’altro partono meravigliose passeggiate che hanno destinazione una incantata cascata di acqua calda in mezzo ai ghiacci dove è possibile fare il bagno. In questa passeggiata è necessario un completo abbigliamento tecnico d alta montagna. Venendo da nord potete comunque arrivare con una 2 ruote motrice anche a Landmannalaugar (http://en.wikipedia.org/wiki/Landmannalaugar) che tuttavia – non potendo fare la strada che arriva a Sud – non potrete apprezzare appieno, così come l’eventuale deviazione per vedere il Laki (cosa che per noi purtroppo non è stato possibile a causa di uno dei tanti imprevisti di cui dicevo). Per chi vuole in questo caso sulla strada vi sono delle graziose baite-hut dove dormire e casomai la mattina incontrare le volpi artiche.