Islanda, terra di contrasti
12 AGOSTO
Partiamo da Roma-Fiumicino alle 16.30 con scalo a Dusseldorf in direzione di Keflavik. Ceniamo con due buonissimi sandwiches, uno al salmone e l’altro ai gamberetti. Pernottiamo all’Aurora Star Hotel (€ 247,50, stanze semplici ma confortevoli, ottima prima colazione) , raggiungibile comodamente a piedi dall’aeroporto.
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13 AGOSTO
Dopo una ricca colazione ci rechiamo all’agenzia Blucar Rental, a due passi dall’albergo, per il ritiro dell’auto a noleggio: ci consegnano una Renault Clio ultimo modello. Iniziamo quindi la nostra avventura. L’impatto con lo scenario intorno a noi è senz’altro degno di nota, si percepisce fin da subito l’asprezza di un territorio flagellato dai numerosi fenomeni naturali, tanto inospitale quanto affascinante. Immancabili compagni di viaggio saranno i piccoli montoni intensissimi a brucare l’erba. Alcuni un po’ imprudenti sostano proprio sul ciglio della strada, bisogna pertanto fare molta attenzione. La loro presenza però è di grande compagnia, così come il numero indefinito di bellissimi cavalli della tradizione islandese: mandrie presenti ovunque nelle sconfinate terre, regalano a chi li incontra un gran senso di libertà. La nostra prima tappa è il parco nazionale Þingvellir. Una volta arrivati parcheggiamo vicino al Centro Visitatori (ingresso P1). Cominciamo un’interessante passeggiata all’interno dell’ Almannagja, la più evidente frattura della terra nata dalla deriva dei continenti, che allontana la placca nordamericana da quella euroasiatica. Quello che lascia stupiti è il camminare al centro di questo canyon le cui pareti sembrano poter precipitare da un momento all’altro, alcune rocce appaiono reggersi per miracolo. Molto impressionante. Arriviamo al sito del Alþingi , primo esempio di parlamento in Europa e alla piccola chiesetta di legno, testimone dei primi insediamenti cristiani. Tutt’intorno a noi il grande lago Þingvallavatn. Ripresa la macchina continuiamo in direzione nord per ammirare le fumarole, i colori delle sorgenti calde ma soprattutto lo Strokkur: potente geyser i cui getti arrivano fino a 15-20 metri di altezza. Le sue eruzioni avvengono ad intervalli molto ravvicinati e questo permette assistere alla sua attività per più di una volta. Proseguiamo diretti alla cascata di Gullfoss la cui vista lascia senza fiato: di estensione notevole così come la potenza, viene attraversata nella sua totalità da un grande arcobaleno. Completato il Circolo D’oro decidiamo di passare per Fludir, località dove è stata recentemente aperta la Secret Lagoon (€ 46,00 in due). Ci rilassiamo quindi in queste calde acque, riuscendo anche a prendere parecchio sole: il tempo oggi è splendido. Rigenerati e saziati da un ottimo fish and chips arriviamo all’hotel che ci ospiterà questa notte, il Kanslarinn presso la località di Hella (€ 169,00, semplice ma in ottima posizione, buona la colazione, staff molto cortese).
14 AGOSTO
Abbiamo appuntamento alle 10.00, poco più avanti del parcheggio della cascata Seljalandsfoss, per un’escursione in super Jeep. Siamo solo 4 partecipanti il che è sicuramente un vantaggio. Giungiamo al temibile Hekla, le cui forti eruzioni hanno causato in passato morte e distruzione. Siamo circondati da campi di lava a profusione mentre in alto le nuvole nascondono la cima del vulcano dandogli un aspetto inquietante e seducente allo stesso tempo. Un panorama senza limiti è quello che si osserva dal Red Crater senza però mai distrarsi perché il forte vento spinge proprio all’interno del cratere. Lunghi sterrati portano ad una delle meraviglie d’Islanda: Landmannalaugar. Facciamo un trekking di un paio d’ore circondati dai colori pastello di questi inconsueti rilievi. Sempre ricchi di curiosità e sorpresa i vapori che si sprigionano direttamente dalla terra. Al termine del percorso si trovano delle favolose piscine naturali dalle acque limpidissime dove è possibile immergersi. Il giro continua in luoghi molto remoti che mostrano una natura dirompente: continue spaccature sia nel terreno che nei profili dei monti, crateri sempre presenti, piccole e grandi cascate che si gettano in torrenti dalle correnti molto forti. Il culmine però lo tocchiamo con la vista proprio dinanzi a noi dei ghiacciai che dominano le vette. Siamo a quasi mille metri sopra il livello del mare e questo richiede un tempo notevole per tornare indietro. Ne usciamo distrutti anche per i tanti percorsi accidentati pieni di guadi attraversati ma di contro abbiamo catturato un’ampia visione di molte delle sfaccettature del peculiare ambiente in cui ci troviamo. Ritornati alla macchina visitiamo la cascata Seljalandsfoss che permette di girarle intorno per coglierne ogni prospettiva e la Skogafoss, alta e potente. Pernottiamo a 12 km da Vik (Hvammból Guesthouse € 267,00, monolocale eccellente, nuovo e pulitissimo).
15 AGOSTO
Ci alziamo presto per salire sul promontorio di Dyrholaey da cui si ha una vista speciale sulle scogliere che dominano l’oceano e dove incontriamo per la prima volta le pulcinelle di mare. Passeggiamo sulla spiaggia nera di Reynishverfi e qui le pulcinelle sono in grandissima quantità. Molto suggestivi i faraglioni che emergono dalle acque. Avvistiamo anche una piccola foca. Proseguiamo verso il parco nazionale del Vatnajokull. Più ci avviciniamo e più restiamo ammaliati dalle lingue di ghiaccio che dalle cime arrivano fin quasi in strada. Giunti al Svinafellsjokull proviamo ad arrampicarci finchè possiamo per scrutarlo quanto mai da vicino. Sosta obbligata alla laguna di Jokulsarlon famosa per il suo lago blu cosparso di Iceberg. Avevamo molte aspettative su questo luogo perché leggevamo essere uno dei più suggestivi. Sicuramente lo è perché uno spettacolo del genere non l’avevamo mai visto, tuttavia la sensazione è che tra qualche anno non ci sarà più nulla. Ne abbiamo conferma partecipando alla breve navigazione in barca che fa il giro della laguna (€ 90,00 in due). La guida afferma che purtroppo ogni anno il ghiacciaio inizia a ritirarsi in modo sempre più considerevole ed è come se si materializzasse dinanzi a noi l’effetto più devastante del riscaldamento globale: lo scioglimento dei ghiacci con il conseguente aumento del livello degli oceani. Andiamo via con un po’ di amaro in bocca ma sempre con la speranza che si possa ancora fare qualcosa. La sera siamo ospiti in una guesthouse a Hofn (Apotek Guesthouse € 251,10 tutto ottimo: staff, camera e posizione). Ci concediamo una cena fuori in quanto il paesino è rinomato per la pesca degli scampi. Mangiano da Humarhofnin, squisito (€ 130,00 antipasto di salmone, una pizza agli scampi, grigliata di scampi, birra).
16 AGOSTO
Iniziamo la giornata con una breve passeggiata sul mare alla ricerca delle sterne artiche mentre notiamo che il tempo sta decisamente peggiorando. Siamo diretti ai fiordi dell’est e una pioggia incessante è con noi per tutto il percorso. Decidiamo di tagliare per la 939, uno sterrato incantevole dove spuntano cascate all’improvviso. Viste le condizioni metereologiche, lo attraversiamo molto lentamente. Siamo ad Egilsstadir alle 14.00. Il gestore della guesthouse dove trascorreremo la notte permette gentilmente il check-in anticipato (Vinland Guesthouse, € 150,00 buona la posizione, stanza piccola ma ben attrezzata). Ci concediamo un semplice ma buonissimo pranzo a base di salmone e formaggi acquistati poco prima al supermercato, in attesa di un miglioramento. Fortunatamente l’intensità della pioggia rallenta per cui raggiungiamo il lago Lagarfljot per un trekking che conduce a due cascate. Il percorso all’inizio sembra piuttosto lineare poi, complice anche il fango, diventa molto scivoloso. Riusciamo comunque ad arrivare sotto la cascata Hengifoss, la più grande. Peculiari le rocce che le fanno da contorno assumendo varie gradazioni. Preferiamo però di gran lunga la più piccola, Litlanesfoss, che ci fermiamo a contemplare con più attenzione al ritorno: incorniciata tra colonne di basalto nere, termina la sua corsa in un piccolo lago dal blu intenso. Fantastico il contrasto di colori nonostante il grigiore del cielo non riesca ad esaltarli.
17 AGOSTO
Guidiamo verso Dettifoss, la cascata più potente d’Europa che non delude le nostre aspettative: da lontano ne scorgiamo il vapore sempre più forte. Passarle vicino vuol dire bagnarsi completamente ma lo spettacolo è garantito. A nostro parere ancora più originale la Selfoss dall’armonioso colpo d’occhio perché costruita progressivamente da una serie di salti d’acqua incastonati tra le rocce. Giungiamo nei pressi del lago Myvatn. Seguendo il forte odore di zolfo arriviamo ad Hverir, il sito geotermico più importante della zona. Le fumarole sono in piena attività: rilasciano intensi vapori accompagnati da un rumore a volte assordante. Decidiamo di salire sulla montagna Namafjall ma facciamo male i conti: se la salita è impegnativa, la discesa richiede uno sforzo ancora maggiore. C’è molta pendenza e il rischio di scivolare è altissimo. Vedendo però come procedono gli escursionisti più esperti e sicuri proviamo ad imitarli e pian piano riusciamo a scendere. Ci dirigiamo poi al Cratere Viti dalle intense acque lattiginose e alle grotte di Grjotagja’: eccezionale il lago sotterraneo. Camminiamo adiacenti alla spaccatura della roccia dalla quale anche da qui emergono caldi vapori. E’ una zona davvero incredibile, si percepisce appieno il fervido movimento che si sta scatenando poco sotto di noi. Questa notte dormiremo vicino ad Husavik, (Skógar Sunset Guesthouse € 184,00 ottimo mini appartamento) capitale europea del whale watching. Arriviamo al paesino sotto una piaggia battente e una fitta nebbia. Proviamo comunque a prenotare l’escursione per il giorno dopo anche se le speranze di miglioramento sono minime.
18 AGOSTO
Torniamo ad Husavik dove comunicano che le navigazioni riprenderanno domani nel pomeriggio. Tentiamo così una nuova prenotazione. Visitiamo il Museo della Balena (€ 25,00 in due) che espone il grande scheletro di una Blu whale e quello di altre tipologie di cetacei. Pannelli e filmati forniscono una serie di informazioni su queste raffinate regine del mare. Ci rechiamo alla cascata Godafoss, dagli evidenti riflessi blu nonostante anche qui non ci sia nessuna luce solare che possa valorizzarli. La sua altezza non è eccessiva al contrario invece della potenza: basta seguire il percorso delle rapide per capire quanta forza abbia. Completiamo la visita del lago Myvtan passeggiando sugli Pseudocratei, per poi passare ai siti di Hofdi e di Dimmuborgir, dove facciamo una lunga camminata circondati da figure enormi create dalla lava. Ora il momento tanto atteso: un rigenerante bagno nella laguna blu del nord (€ 79,00 in due). Formata da due grandi piscine di temperatura diversa è quanto mai rilassante godersi il calore delle acque, avvolti da piacevoli vapori e circondati da un paesaggio surreale tra vulcani e crateri. La sera pernottiamo nella cittadina di Reykjahlid (Hlid Bed and Breakfast € 210,00, mini stanza in un campo di lava, incantevole quindi la posizione e ottima la colazione, per una notte può andar bene)
19 AGOSTO
Oggi finalmente splende il sole ma un forte vento continua a farci dubitare sulla possibilità di poter osservare le balene. Non desistiamo e dopo una lunga attesa alle 13.00 si dà il via libera solo alle partenze in gommone. Veniamo imbacuccati come non mai tra kway, tute termiche, maschera, guanti e stivali. La guida avvisa che non sarà una gita di piacere e fornisce pastiglie contro il mal di mare. Devo ammettere che una volta superato il porto i miei pensieri si fanno molto intensi. Mi chiedo chi ce l’abbia fatto fare: cavalchiamo onde altissime, solo il vederle da lontano mi terrorizza. Siamo sottoposti a grandi sbalzi di cui è necessario attutire l’impatto per evitare forti contraccolpi alla schiena e al bacino tuttavia non sempre è facile. Con un mare così agitato, inoltre, l’impressione è che sia proprio complicato individuare qualcosa. Sicuramente lo è ma forse non impossibile. Dopo circa 30-40 minuti infatti il gommone decelera. Scorgiamo in pochi istanti i primi spruzzi dal dorso. Ci avviciniamo lentamente e vediamo un piccolo branco di cinque balene nuotare a due passi da noi. Sono meravigliose. L’eleganza del loro andamento è unica, ne seguiamo il respiro e al momento dell’immersione ecco la splendida coda che si infrange contro le acque per poi sparire. Senza parole. Faremo almeno altri quattro avvistamenti che costeranno rivoltamento di stomaco ad alcuni passeggeri: effettivamente i momenti in cui non si naviga sono i peggiori perché l’oscillazione è al massimo però, ci è dispiaciuto per loro, non si poteva rinunciare ad un tale spettacolo. Il ritorno si trasforma in una rilassante traversata, il vento si è placato, non abbiamo più nulla da temere, c’è un grande entusiasmo per gli occhi ancora ricolmi di tanto splendore. Dopo un fish and chips e una bevanda calda lasciamo Husavik. Dormiremo a quasi 200 chilometri, vicino alla località di Varmahlid. Il tratto di strada che attraversiamo è stupefacente: verdissime vallate punteggiate dalle immancabili cascate (Saurbær Apartment € 198,00 enorme appartamento in piena campagna).
20 AGOSTO
Questa mattina la tappa più lunga: circa 350 chilometri ci separano dalla penisola di Snaefellsness. Arriviamo alle 13.00 sotto un caldo sole. Facciamo la piacevolissima camminata di 5 chilometri tra andata e ritorno partendo da Hellnar fino ad Arnarstapi. Da un lato il mare di un azzurro intenso e le grandi scogliere a picco, dall’altro il possente vulcano dalla cima innevata: ogni foto è una cartolina. Al ritorno ci fermiamo da Fjoruhusid per bere qualcosa. Strategica la sua posizione , assolutamente consigliata una sosta. La sera decidiamo di cenare all’interno della struttura dove trascorreremo la notte (Fosshotel Hellnar € 243,00 posizione fantastica, ottime camere, buono il ristorante €120,00 cena tre portate). Il cielo all’imbrunire per la prima volta appare sereno: inizia la nostra personale caccia all’aurora boreale. Apriamo gli occhi intorno a mezzanotte e mezza – l’una, affacciandoci alla grande finestra della stanza: non sarà la più splendente degli ultimi anni ma i fasci di luce non si fanno attendere. Sono piuttosto chiari ma è questo un fenomeno che emoziona sempre.
21 AGOSTO
Siamo diretti al parco nazionale. Partecipiamo alla visita guidata nelle grotte di lava di Vatnshellir. Ovviamente è molto buio e fa un certo effetto passare attraverso stretti percorsi circondati da strane pareti che assumono svariate forme. Andiamo a Djupalonssandur, la spiaggia che ospita i resti di un relitto e passeggiamo nella baia di Dritvik. Rimaniamo stupidi di quanto nere possano essere queste scogliere ed è solo una piccola testimonianza di come un’ eruzione possa essere dirompente. Dopo una breve sosta sulla spiaggia dove sono stati ritrovati resti di epoca vichinga, saliamo sul Saxholl, cratere di forma perfetta a cui si accede tramite scale ma attenzione sempre al forte vento. Sulla strada del ritorno ci imbattiamo nelle sontuose cascate di Budir. Questa sera la passeremo a Borgarnes in un mini appartamento dalla vista speciale (Borgarnes – Room with a view € 150,00). Ci affacciamo su una baia che regala il passaggio di un’intensa marea, inoltre il cielo è limpido: se dovesse apparire l’aurora non potrà sfuggirci. Ed infatti così è stato. Sempre all’una circa ci alziamo. Questa volta i fasci luminosi sono più intensi, si forma addirittura l’arco sopra le nostre teste. E’ l’ultima notte che passiamo in Islanda e non poteva essere migliore di questa.
22 AGOSTO
Tanto conquistati da una natura così attiva scegliamo di non fermarci a Reykjavik ma proseguiamo per la penisola di Reykjanes. La prima tappa è il campo geotermico di Seltun. Per arrivarci passiamo accanto al lago Kleifarvatn dalle acque di un colore sgargiante. Anche qui vapori e bollori prendono il sopravvento su tutto il paesaggio. E’ una manifestazione che non stanca mai sotto qualunque forma si presenti. Siamo a pochi chilometri dalla gettonata Blue Lagoon. Non possiamo fare il bagno perché essendo su prenotazione non abbiamo trovato posto ma vogliamo comunque dare un’occhiata da vicino. E’ molto simile alla struttura dei Myvatn Nature Baths. Sicuramente più grande ma, forse siamo di parte, pensiamo che quest’ultimi siano migliori. Il panorama qui infatti è un po’ disturbato dalla centrale geotermica che le sorge proprio alle spalle, inoltre ci sono ruspe per lavori di ampliamento. Da non sottovalutare anche il fatto che sia nettamente più cara. Ci fermiamo a Grindavik, una piacevole cittadina che si affaccia sul mare dove facciamo una sosta per un deep fried baccalà (Papa’s pizza € 38,00 in due). Proseguiamo poi per l’ennesimo sito che ci lascia stupefatti. E’ chiamato Gunnuhver da Gunna, donna alla quale se ne attribuisce la formazione secondo una leggenda molto particolare. Una tale potenza da una fumarola non l’avevamo mai vista: un rumore fragoroso, una nuvola di vapore immensa. Quando abbiamo iniziato a scorgerla da lontano pensavamo addirittura si trattasse di un’altra centrale. Seguendo l’andamento del fumo vediamo un meraviglioso lago dalle acque dal colore indescrivibile formatosi proprio li accanto. Non possiamo avvicinarci perché non ci sono sentieri e l’attraversamento è pericoloso ma anche a distanza se ne apprezza senz’altro la bellezza. Ci affacciamo da un belvedere dove contrariamente al mare che mostra una calma piatta, forti onde si infrangono a ridosso delle scogliere, per una vista sempre incantevole e timorosa allo stesso tempo. Raggiungiamo il faro di Reykjanesviti, il più antico d’Islanda, da dove si gode un notevole panorama su tutta la costa. Una volta scesi ci affacciamo sulle falesie di Reykjanesta con gli scuri faraglioni che affiorano dall’oceano. Poche ore ci separano dal decollo e il sole sta calando ma prima di andar via un ultimo pensiero: immaginavamo l’Islanda come una terra silenziosa e desolata. In realtà non lo è affatto. Ogni singolo evento a cui abbiamo assistito racconta una storia sul passato dando un forte monito su quello che potrebbe esserne il futuro. Un istante può passare da un’apparente tranquillità a manifestazioni devastanti. Dobbiamo imparare ad ascoltare meglio ogni sintomo di questa natura, che offre a chi la visita il suo massimo splendore, perchè solo così possiamo ricambiare di fronte a tale magnificenza ed essere in grado di rispettarla come merita.
Piccoli dettagli in più:
Voli: Compagnia Air Berlin (€ 1.144,00 in due). Un po’ di ritardo c’è stato ma avendo ampio margine per lo scalo (3 ore sia all’andata che al ritorno) è andato tutto bene. Cibo e bevande a bordo esclusivamente a pagamento, acqua compresa.
Noleggio Auto: Agenzia Blue Car Rental (€ 1.285,00). Abbiamo stipulato tutte le assicurazioni, che comunque per la tipologia di territorio hanno delle franchigie piuttosto elevate, inserendo come extra un wi-fi 4G, principalmente per poter utilizzare il navigatore dal cellulare. Avevamo prenotato un modello a diesel ma al momento del ritiro non era disponibile. C’era da far polemica in quanto è pacifico non trovare il modello di macchina scelto, lo è un po’ meno non trovare l’opzione prenotata. Tuttavia è prevalsa la rassegnazione di fronte all’ennesimo disguido con gli autonoleggi , considerate anche tutte le esperienze passate, abbiamo lasciato correre.
Alloggi: Prenotati tramite Booking.com tranne a Vik attraverso Airbnb. I costi sono molto elevati ma sono strutture in ottime condizioni con pulizia impeccabile e i gestori sempre molto disponibili. In un paio di occasioni non li abbiamo incontrati in quanto organizzati con il check-in automatico: prima di partire forniscono tutte le informazioni sia per arrivare sia sui codici da utilizzare e in ogni caso lasciano i loro contatti per qualunque evenienza. Per tutti i posti dove abbiamo soggiornato abbiamo preferito la soluzione comfort ossia sempre con il bagno privato. Con i servizi in condivisione si può sicuramente risparmiare. Da non sottovalutare che la presenza delle strutture ricettive è inferiore alla domanda. Prenotare con largo anticipo è importante e sconsigliamo di partire senza essersi prima organizzati.
Cibo: qui abbiamo cercato di tenerci sui costi facendo la spesa nei supermercati, in particolare da Bonus e Netto. I prodotti sono sembrati di qualità e i prezzi ragionevoli. L’acqua in bottiglia ha un costo elevato ma quella del rubinetto è freschissima e quasi sempre potabile. Solo in un paio di zone anche se potabile era sulfurea.
Strade Islandesi: la n.1, strada principale che fa il giro dell’isola, è asfaltata tranne in pochi tratti e può essere percorsa da qualunque autoveicolo. Attenzione comunque anche ai brevi sterrati, soprattutto in caso di maltempo, tenetevi sempre lontani dalle macchine di fronte in quanto è possibile essere colpiti accidentalmente da detriti a danno del lunotto anteriore nonché della carrozzeria. Le strade che toccano l’interno, denominate con una F davanti al numero, sono riservate solo ai 4×4. Attraversarle può richiedere più o meno esperienza. Ci siamo sentiti più tranquilli noleggiando un auto da turismo e affidandoci ad un’escursione organizzata per visitare una parte delle zone più centrali.
Benzina: il costo è più o meno lo stesso che in Italia. I rifornimenti lungo la statale n.1 non mancano anche se consigliamo di non rimanere mai con il serbatoio in riserva. Sono quasi tutti self service per cui pagamenti esclusivamente con carta di credito.
Clima: freddo anche in estate. Alcune giornate abbiamo trovato massimo 5°. E’ consigliabile sicuramente un abbigliamento caldo ma quel che abbiamo reputato importante sono stati gli indumenti antivento, sia giacca che pantaloni, abbinati a scarponcini impermeabili. Fortunatamente abbiamo trovato solo un giorno e mezzo con pioggia veramente insistente. Gli altri sono stati di sole totale o di pioggerellina fina che in realtà non è più di tanto fastidiosa, al contrario invece del vento.
Contanti: usati pochissimo. Anche per un caffè o una cioccolata calda andava benissimo la carta. Solo la camera a Borganes prevedeva il pagamento in contanti ma siamo stati avvisati al momento della prenotazione.
Buon viaggio!