Islanda on the road 2

Viaggio di 11 giorni nella terra del ghiaccio e del fuoco, percorsa in senso orario e senza visitare i fiordi occidentali, tra ghiacciai, vulcani, cascate, pecore e cavalli
Scritto da: Hopeless Wanderers
islanda on the road 2
Partenza il: 20/08/2015
Ritorno il: 31/10/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Viaggio di 11 giorni nella terra del ghiaccio e del fuoco, percorsa in senso orario e senza visitare i fiordi occidentali, dal 21 al 31 agosto. Per tutta la durata del viaggio la Lonely Planet è stata la nostra unica ed efficientissima guida, ne consigliamo a tutti l’utilizzo. Spesa totale sui 1900€ a persona.

VOLO – Biglietto aereo acquistato a gennaio, volo a/r diretto Vueling Roma-Keflavik al costo di 388€ a testa

AUTONOLEGGIO – Abbiamo noleggiato una Dacia Duster 4×4 presso la BlueCar Rental, rivelatasi un’ottima scelta per qualità/prezzo: il costo totale è stato di 1317€ comprensivo di assicurazioni. Anche se eravamo molto titubanti sulle varie agenzie di autonoleggio, a causa delle recensioni spesso negative sul web, abbiamo dovuto ricrederci totalmente: l’auto era nuovissima con appena 20.000 km, pulita e senza un graffio. Grazie all’applicazione per smartphone Maps.me non abbiamo avuto bisogno né di un navigatore né di una connessione dati, in quanto le mappe erano perfette e disponibili offline. L’agenzia di autonoleggio ci aveva comunque fornito una mappa dell’intera isola. Consigliamo assolutamente il noleggio di un’auto 4×4, che vi permetterà di percorrere qualunque strada e non limitarvi alla sola ring road. Il costo del carburante è stato di circa 300€ per 3500 km.

PERNOTTAMENTI – Vige la regola “prima si prenota, più si risparmia”. Noi abbiamo prenotato tutto a marzo, cercando di rimanere su una spesa media di 80€ a notte. Se avete intenzione di risparmiare cucinando nelle guesthouse, assicuratevi che siano tutte fornite di cucina per gli ospiti (non è affatto scontato che tutti la abbiano).

COSA PORTARE IN VALIGIA – Il clima è quanto di più vario possa esistere (da 10 a 20 gradi in un attimo), dunque la soluzione è vestirsi a strati. Ecco quello che abbiamo portato (un borsone da 90L e uno zaino da 30L a testa) con le quantità tra parentesi e che si è rivelato assolutamente necessario (non staremo ad elencare le cose scontate che si portano in qualsiasi viaggio): Giacca a vento, pile (5), calzini da trekking (4 comprate quelli specifici rinforzati, i piedi vi ringrazieranno), costumi da bagno (2), telo mare, maglie a maniche corte (5), calzamaglia (1), kway/mantella antipioggia, guanti in pile, cuffia, sciarpa, pantaloni da trekking (3 di cui 2 con le zip a metà gamba che possono diventare pantaloni corti), sovrapantaloni da pioggia, scarpe da trekking (indispensabili, non andrete da nessuna parte con delle normali scarpe da tennis), sacco a pelo (alcune guesthouse/ostelli fanno pagare per le lenzuola), binocolo, torcia, zaino 30L, sacca impermeabile per lo zaino, borraccia in alluminio, pasta e il necessario per le colazioni. Dovunque alloggerete avrete la possibilità di lavare ed asciugare l’abbigliamento, quindi non portate cose in eccesso.

21 AGOSTO

Partiamo da Roma con il volo Vueling delle 22.50 (della sera prima) per arrivare a Keflavik alle 01.55 (puntualissimo). All’aeroporto ci attende un dipendente della BlueCar Rental che ci accompagna presso il loro vicinissimo ufficio, dove in circa 15 minuti ritiriamo la nostra Dacia Duster. Senza perdere nemmeno un minuto, ci dirigiamo in piena notte verso Hvalfjordur per veder sorgere il sole e successivamente verso Glymur (non male la nostra prima camminata alle 7 del mattino!). Il percorso (quasi 3 ore a/r) che porta alla cascata più alta d’Islanda non è alla portata di tutti, specialmente con la tipica pioggerella islandese che ci ha accompagnato! Il sentiero è accidentato: nel primo tratto vi vedrete costretti ad attraversare un fiume in equilibrio sopra un tronco, con solo l’aiuto di un cavo d’acciaio; salendo più in alto dovrete invece aiutarvi con delle corde a causa della ripidità del terreno. Ma non fatevi spaventare, facendo molta attenzione arriverete in prossimità della cascata e lo spettacolo di cui si gode è incredibile e vale tutto lo sforzo fatto.

Nel pomeriggio, dopo un veloce pranzo a Borgarnes, partiamo alla volta di Hraunfossar e Barnafoss, entrambe piuttosto affollate. Da qui proseguiamo per Surtshellir, le impressionanti grotte laviche lunghe circa 2 km. Per il pernottamento ritorniamo a Borgarnes, presso un ostello nel cuore del paese.

22 AGOSTO

Sveglia alle 6 del mattino per l’impegnativa tappa che ci attende: la penisola di Snaefellness. Prima sosta a Budir, con la sua famosissima chiesa nera immersa in un’ambientazione da film drammatico. Percorriamo la F570 che porta allo Snaefellsjokull ma l’improvvisa apparizione di una massa di ghiaccio sulla strada blocca il nostro percorso e ci costringe a tornare indietro. Il paesaggio che si gode lungo la F570 è meraviglioso, con una vista sull’intera penisola. Avanziamo sulla strada 54 verso le formazioni rocciose di Arnarstapi e Hellnar, dove proviamo la celebre zuppa di pesce islandese (che a nostro parere è terribile!). Nel pomeriggio prima sosta a Dritvik con la sua spiaggia nera vulcanica, poi alle scogliere di lava di Ondverdarnes. Vedere le impetuose onde oceaniche infrangersi sulle rocce è veramente impressionante! Proseguiamo per il monte Kirkjufell e le sue vicine cascate, fino ad arrivare ad Helgafell. Vi divertirete seguendo il rituale con il quale si deve salire in cima a questa collina per esprimere i vostri 3 desideri. Per il pernottamento raggiungiamo Stora-Vatnshorn.

23 AGOSTO

Obiettivo della giornata: avvistare le foche! Dedichiamo la mattinata al giro della penisola di Vatsnes, con tappa a Illugastadir, Hindisvik e Hvitserkur (che meraviglia questo bestione che sembra abbeverarsi in mare!). Dopo vari tentativi cominciamo a perdere la speranza di vedere le foche, ma arrivati ad Osar, finalmente incontriamo una colonia di questi goffi e splendidi mammiferi! Proseguiamo verso est e arriviamo alla cascata di Kolugljufur, situata all’interno di un canyon. Pranziamo velocemente a Blonduos, ci rimettiamo in marcia. Per tutto il pomeriggio percorriamo la penisola di Trollaskagi, fino a raggiungere Lonsa Guesthouse (appena prima di Akureyri) per il pernottamento.

24 AGOSTO

La nebbia mattutina guasta i nostri piani e ci costringe a modificare l’itinerario, che avrebbe previsto una prima sosta a Godafoss (ma non si vede nemmeno a un metro di distanza). Così preferiamo proseguire per il Lago Myvatn, lasciando le cascate degli dei come tappa finale di giornata. Questa zona è letteralmente disseminata di cose da vedere, dunque vi consigliamo di calcolare attentamente i tempi per le varie tappe e non perdere tempo. Premessa: abituatevi sin da subito alla “simpatica” compagnia dei miliardi di moscerini che popolano la regione del lago! Dopo una lunga passeggiata nel bel mezzo della vegetazione del lago, si arriva al cratere Hverfell: in cima si gode uno straordinario panorama sul paesaggio circostante, accompagnati da un vento talmente forte che a malapena consente di stare in piedi! Visitiamo brevemente anche Dimmuborgir ed Hofdi, per poi dirigerci nella zona settentrionale del lago: prima visita a Hverir, che ricorda un paesaggio lunare con le sue sorgenti sulfuree. Non scorderemo facilmente l’odore di uova marce nell’aria! Proseguiamo ancora più a nord, raggiungendo la regione vulcanica del Krafla, dove una lunga passeggiata ci porta direttamente nel cratere del vulcano (bellissimo). Concluso il giro, torniamo finalmente a Godafoss, dove il sole ormai alto in cielo presenta uno spettacolo completamente opposto al freddo grigiore mattutino, creando arcobaleni mozzafiato. Unica pecca, l’incredibile quantità di turisti! In serata ci rechiamo presso la fattoria Langavatn & Klambrasel.

25 AGOSTO

Altra giornata molto intensa ci porta a visitare il Parco Nazionale di Vatnajokull (in direzione sud-nord). Prima tappa alla cascata più impressionante dell’isola: Dettifoss, che ci lascia letteralmente a bocca aperta! Costeggiando il canyon verso nord s’incontrano numerosi punti di partenza per escursioni di tutti i tipi. Abbiamo perso il conto dei chilometri percorsi a piedi nelle regioni di Holmatungur e Vesturdalur! Il giro si conclude con la visita al canyon dell’Asbyrgi, accessibile da un breve sentiero. Da qui ci rimettiamo in marcia verso Seydisfjordur, dove alloggiamo presso la Nord Marina Guesthouse.

26 AGOSTO

Onde evitare la massa di turisti, ci alziamo di buon’ora e ci dirigiamo verso Hengifoss: partendo dalle rive del Lagarfljot, con una camminata di circa un’ora si arriva in prossimità di questa bella cascata. Il resto della giornata lo passiamo quasi sempre in auto lungo i fiordi orientali, anche a causa dell’incessante pioggia, ma per fortuna le attrazioni lungo il percorso sono ben poche e gli Of Monsters and Men allietano il viaggio. Degna di nota la sosta al Bokakaffi, una caffetteria a Fellabaer con ottimi dolci, mobili vintage, vinili e libri da leggere. Non perdetela assolutamente! Meta finale del giorno lo Stafafell Hostel.

27 AGOSTO

Ci dirigiamo verso Hofn con una sosta nella penisola di Stokksnes dove ammiriamo le bellissime Sterne Artiche. Al sud dell’isola la ring road offre dei panorami mozzafiato sulle numerose lingue del Vatnajokull e di tanto in tanto prendiamo delle deviazioni proprio per arrivare in prossimità di esse e scattare qualche foto. Dopo un breve tragitto in auto arriviamo finalmente alla prima vera tappa della giornata: la laguna glaciale di Jokulsarlon. Rimaniamo letteralmente incantanti ad osservare il moto incessante di questi piccoli iceberg nell’acqua, uno spettacolo che vi regalerà la pace dei sensi! Lasciamo a malincuore la laguna per arrivare a Skaftafell dove abbiamo pranzato al volo. La salita che conduce alla cascata di Svartifoss è piuttosto faticosa e come al solito non manca la folla di turisti. Ma vedere questa fantastica cascata incastonata tra le colonne nere di basalto è davvero impagabile! Per il pernottamento alloggiamo presso Hotel Laki, nell’impronunciabile città di Kirkjubæjarklaustri (per gli amici Klaustur).

28 AGOSTO

Il giorno più emozionante di tutto il nostro viaggio (arrivate fino in fondo per capire il perché) comincia con una tranquilla camminata nel bellissimo canyon di Fjadrargljufur. Ripartiamo poi per Vik, la città più a sud d’Islanda nonché la più piovosa.. Ma non per oggi! Un meraviglioso sole ci accoglie in questa città bella da mozzare il fiato! Passeggiando lunga la spiaggia di sabbia nera arriviamo alle scogliere di Reynisdrangar, dove troviamo una sorpresa del tutto inaspettata: i puffin! Non eravamo infatti molto fiduciosi di poter ammirare questi buffissimi uccelli, visto che teoricamente lasciano l’isola a metà agosto, ma in questa zona ce n’erano davvero moltissimi! Dopo averli osservati a lungo, ci dirigiamo verso la cima del Reynisfjall, il promontorio sopra Reynisdrangar. Avere un 4×4 vi risparmierà un’interminabile e faticosissima salita, che persino con una macchina del genere è molto impegnativa. Dalla cima il panorama su Vik e sulle scogliere è assolutamente impressionante! Torniamo alla macchina e partiamo per Dirholaey, con il suo faro e il suo bellissimo arco di pietra. Dopo una bellissima passeggiata ci aspettano le cascate di Skogafoss e Seljalandsfoss. Grazie al sole le cascate sono circondate da bellissimi arcobaleni che creano un’atmosfera da fiaba! La notte più bella e magica della nostra vita (finora!) la passiamo alla Guesthouse Husid dove assistiamo ad uno degli spettacoli più suggestivi al mondo, nonché una delle sette meraviglie naturali: l’aurora boreale! Potremmo provare a descrivere a parole le emozioni che abbiamo provato e ciò che abbiamo visto, ma sarebbe del tutto inutile. Vi auguriamo solamente di poter vedere almeno una volta nella vita questa meraviglia.

29 AGOSTO

Ancora in balia delle emozioni della notte precedente, partiamo alla volta delle mitiche Landmannalaugar. La via più facile per arrivarci è prendere la F208 da nord, percorrendo prima la 32. La F-road è comunque molto accidentata ma non troverete nessun guado da superare, armatevi solo di molta pazienza perché è parecchio lunga! Lasciamo la macchina a circa 1 km dal centro informazioni, che vende una terribile cartina (nient’altro che un foglio A4 di dubbia utilità) di tutti i percorsi che si possono affrontare. Scegliamo Ljotipollur, il percorso blu ad anello di 14 km, facendo una deviazione per salire in cima a un alto promontorio che domina tutta la vallata e goderci il panorama. Tornati al centro informazioni non può assolutamente mancare un bagno nella vicina pozza termale, soprattutto dopo una camminata del genere! Pernottiamo presso Lambastadir Guesthouse, attrezzata con due piccole piscine di acqua termale (e via con il secondo bagno della giornata!) e ceniamo a Hveragerdi nel ristorante Kjot & Kunst che offre una particolarissima cucina: tutto viene cotto direttamente con il calore della terra! Ve lo consigliamo vivamente.

30 AGOSTO

Il tempo al sud dell’isola è davvero magnifico e partiamo ancora una volta con il sole con un solo obbiettivo: visitare il famoso Circolo d’Oro. Cercate di partire di buon’ora, in modo da non trovare troppo affollamento. Per prima cosa visitiamo Geysir, dove l’attrazione principale è lo Strokkur, che erutta ogni 6 minuti (peggio di un orologio svizzero!) con getti alti fino a 32 metri. La seconda tappa è Gullfoss, la cascata dorata, che definire imponente è davvero poco. Ci affidiamo al consiglio della Lonely Planet e ci fermiamo a Laugarvatn. Qui ci concediamo un momento di meritato relax presso la SPA Fontana, un meraviglioso centro benessere con piscine termali proprio sulla riva del lago. Proprio lì vicino c’è il Lindin un ottimo ristorante dove ci fermiamo per assaggiare il famoso hamburger di renna (buonissimo). Come ultima meta visitiamo Pingvellir, Patrimonio dell’UNESCO. Il parco è davvero meraviglioso e caratterizzato dalla frattura causata dalla separazione della zolla nord-americana da quella euroasiatica. Dopo una bella passeggiata ci rechiamo alla Guesthouse Palshus per la notte.

31 AGOSTO

Abbandoniamo la natura e i paesaggi lunari per visitare la capitale più a nord del mondo: Reykjavik. Non è difficile girare con la macchina in centro visto che non si tratta di una metropoli e troviamo facilmente parcheggio (tutti a pagamento). Ci concediamo un giro per la città per comprare qualche souvenir e ammirare le attrazioni principali, come la celeberrima chiesa Hallgrimskirkja e la barca vichinga simbolo della città. Ve lo confessiamo, dopo ben 10 giorni passati in mezzo alla natura più incontaminata e spazi infiniti, non è assolutamente facile ritrovarsi nel bel mezzo di una città tra i palazzi grigi. Seppur Reykjavik è una città molto carina e allegra, tristezza e claustrofobia ci assalgono e dopo appena 2 ore ci ritroviamo a scappare verso la penisola di Reykjanes. Qui non sono molte le attrazioni degne di nota, anzi. Visitiamo rapidamente Kleifarvatn e Seltun per poi raggiungere la famosissima Blue Lagoon. La nostra guida aggiornata al 2013 indicava un prezzo di 30€ per l’ingresso. Volete sapere quanto costa nel 2015 entrare in questa laguna blu? 50€ a persona! Questo è la tariffa base che comprende solo l’ingresso, poi le cifre aumentano a seconda dei pacchetti (ingresso+cocktail, ecc.). Detto questo, la laguna è veramente bellissima, anche se a nostro parere l’uomo ha ancora una volta intaccato qualcosa di stupendo a livello naturale: tutt’intorno sorgono strutture in cemento in costruzione, con tanto di gru e rumori annessi. Nel 2016 si prevede in fatti l’apertura di un albero extra lusso, un vero peccato. Dopo questo bel bagno terminiamo il giro della penisola, visitando Gunnuhver con la sua leggenda sulla strega Gunna, Reykjanesviti con il suo faro e l’atmosfera malinconica, Valahnukur e il ponte tra i due Continenti. L’ultima tappa del nostro viaggio ci riporta a Keflavik, dove ceniamo, restituiamo l’auto a noleggio e prendiamo il volo che ci riporta a casa (purtroppo).



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