Islanda: la ricerca dell’aurora boreale in un long weekend

Istruzioni per una breve vacanza a Reykjavik: geyser, vulcani, cascate e tanta natura selvaggia
Scritto da: stefano.pa
islanda: la ricerca dell'aurora boreale in un long weekend
Partenza il: 23/09/2017
Ritorno il: 27/09/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

LA RICERCA DEI VOLI

La storia inizia a novembre 2016 quando decidiamo di volare a Reykyavik per l’ultimo weekend di settembre 2017.

Provo a valutare i voli low cost, ma alla fine non conviene. Se considerate che è necessario per forza imbarcare il bagaglio per coprirsi adeguatamente (e non solo) visto che partiamo dal caldo italiano e arriviamo nel gelo islandese, meglio optare per British Airways. Si parte da Bologna con cambio a Londra, ma almeno possiamo portare quello che vogliamo e gli orari sono ragionevoli, anche se per un volo di circa 5-6 ore alla fine si impiega una giornata. D’altra parte le low cost magari sono dirette, ma, oltre che dover pagare per il bagaglio in stiva, arrivano alle 2 di notte e quindi occorre trovare una sistemazione (da pagare a parte) o aspettare fino alle 14 per la consegna della stanza (senza contare la notte in bianco).

Attenzione che British, almeno sul corto raggio, oggi è quasi una low cost: sul volo nemmeno un bicchiere d’acqua. Come tutti ci siamo attrezzati con snack e bottiglia d’acqua che si può riempire a delle fontanelle gratuite subito dopo il controllo di sicurezza a Heatrow.

Costo del volo E 320 a testa.

DOVE DORMIRE

Dormiamo fuori solo 4 notti, inutile cercare un hotel, perché costano da E 240 in su per camera (oltre E 20 a testa per colazione). Attraverso un motore di ricerca trovo un appartamento in affitto “A Part of Reykjavík Apartments – Eiriksgata” ad E 120 per notte. Non sono pochi, ma la sistemazione è ottima: di fronte all’ospedale, ma appena 200 metri dietro la cattedrale di Hallgrimskirkja. All’arrivo scopriamo che mai scelta è stata più felice, e non solo perché il parcheggio è facile e gratuito sulla strada, ma se si vuole fare una passeggiata nella via principale che scende al porto dalla cattedrale è veramente un attimo. L’unico neo è che parliamo di un seminterrato, ancorché luminoso e asciutto, ma pare che sia una abitudine locale sfruttare questi ambienti.

L’appartamento è stato ristrutturato in tutto per tutto, eccetto il bagno che è piccolino e con la vasca con la tenda. I mobili, così come vettovaglie, piumini, asciugamani ecc. sono Ikea, ma nuovi. In cucina, grande, troviamo macchina per caffè americano, forno, lavastoviglie, microonde, macchina per toast ecc.

Poi c’è un salottino con mega schermo tv e una camera con due letti singoli e un piccolo armadio. Il riscaldamento è regolabile direttamente e si sta veramente caldi.

Visto che abbiamo a disposizione la cucina risparmiamo sui costi della colazione che si paga extra ovunque e possiamo anche farci una pasta in emergenza. Portiamo l’occorrente da casa per ridurre ulteriormente la spesa e già la prima sera, visto che si arriva tardi, torna utile.

Quello dell’alloggio è un bel problema in Islanda perché la disponibilità è poca. D’estate, con le scuole chiuse affittano anche le aule come fosse un ostello e i prezzi non sono nemmeno bassi, ma ovviamente il bagno è comune. Lo stesso accade molto spesso con gli affitti di stanze in case private. Consiglio di prenotare per tempo. nei giorni in cui siamo stati noi c’era un festival del cinema e la prima stanza libera si trovava a prezzo esagerato a 40 km dalla capitale.

COME MUOVERSI

Serve un’auto a noleggio, altrimenti occorre affidarsi ai servizi per i turisti o ai taxi, ma i costi sono proibitivi. Un viaggio solo andata da aeroporto di Keflavik a Reykyavik (sono circa 38 km) costa di sera E 150 per due persone e valigie.

Abbiamo affittato un’auto su Rentalcars per E 240 con tutte le coperture possibili. Offre assicurazioni con coperture senza franchigia. Assicurate sempre anche i vetri, perché accade spesso sulle loro strade di beccarsi un sasso dalle poche auto che incrociate. Una delle avvertenze presenti in un libretto che trovate in aeroporto è di porre attenzione quando parcheggiate: fatelo controvento, perché non sono rari i casi di turisti che hanno aperto la portiera e gli è stata strappata dal vento!

Il contratto era con Budget e l’auto si ritirava direttamente agli ARRIVI. Ci hanno dato una Fiesta con 86.000 km con ruote e dischi ovalizzati, ma siamo riusciti a spararci sopra 1.100 km in 4 giorni. La benzina costa circa E 1,6 al litro: una delle poche cose, forse l’unica, dove i prezzi sono quasi allineati all’Italia.

Le strade non sono male, per quello che abbiamo fatto noi almeno, ma tenete conto che siamo stati a fine settembre. Quindi ancora non c’era neve né ghiaccio, e non abbiamo percorso sterrati. Un problema non da poco è il vento che sposta l’auto nei tragitti e le strade sono prive di guardrail quindi attenzione perché potete ritrovarvi nei campi, o peggio, senza accorgervene. Ci sono anche autovelox fissi. Se utilizzate Here Mappe (gratuito per IOS e Android) sono segnalati sull’applicazione.

DOVE MANGIARE

Posti ce ne sono tantissimi, sia in città che fuori (qui magari ben più distanziati): il problema sono i prezzi da capogiro. Nel più economico, una bettola tipo autogrill lungo il Golden Circle, abbiamo speso ISK 19.900 a testa per un piatto di fish&chips. A Reykyavik trovate pasti economici nelle trattorie lungo il porto, oppure nei chioschi lungo le strade più frequentate, ma lì si mangia in piedi e all’addiaccio.

Se bevete alcoolici i prezzi salgono, e di molto. Una lattina di birra locale Gull da 0,5 la pagate almeno E 8,00. Meglio fare un giro al supermercato, se proprio volete farvi un bicchiere di birra a prezzo contenuto (circa E 1,50 a lattina).

Noi abbiamo mangiato solo pesce (più di una volta al Saegreifinn – The Sea Baron) ed è molto buono e relativamente economico, se volete manzo o maiale dovete mettere mano al portafoglio.

Grazie alla cucina dell’appartamento però ci siamo salvati dal dissesto finanziario con la pasta e un po’ di spesa.

COME VESTIRSI

Questa è una nota dolente. Noi siamo partiti con i Woolrich in mano. Non li abbiamo imbarcati perché temevamo che, persi i bagagli, rimanevamo “nudi e crudi” una volta arrivati. Se c’è necessità i negozi offrono tutto quello che vi può servire per coprirvi, ma i prezzi sono stellari. Loro stanno con t-shirt o felpa e sopra uno spolvero “tecnico” anti acqua, ma per noi è freddo (temperature fra 9 e 14 gradi con un vento costante). Il problema vero è che continua a piovere, quindi se ne stanno a passeggiare, fare shopping e correre sempre sotto l’acqua, come se niente fosse. Non si usa l’ombrello perché il vento te lo porterebbe via subito appena aperto. Quindi consiglio sempre berretto/cappello e sciarpa, ma soprattutto scarpe anti acqua. E’ stranissimo, ma in centro città non esistono negozi di scarpe: tanto usano tutti scarponcini, brutti, ma asciutti e comodi.

Attenzione che a Reykyavik la temperatura raramente scende sotto zero, ma al Nord dell’isola arriva a -25 in pieno inverno.

DOVE ANDARE

La capitale si gira in una mattina a piedi, perché è veramente piccolina. Raggiungete il centro a piedi perché i parcheggi costano E 2,50 per ora. Alcuni negozi sono proprio carini, ma dubito che riuscirete a comperare qualcosa perché i prezzi sono da fuori di testa. Al pomeriggio potete fare un bagno termale al Blue Lagoon vicino a Keflavik. Ma dovete prenotare/pagare prima on line (altrimenti rischiate di non entrare): qui si spende E 60 a testa solo bagno.

Se avete pochi giorni come noi dovrete limitarvi al Golden Circle, che si visita in una giornata, con cascate e geyser compresi (tutto molto bello). Consiglio una sosta lungo la strada a Laugarvatn Fontana Geothermal Baths: l’ingresso costa una cifra ragionevole ed è ben tenuto. In più con circa E 25 potete mangiare a sazietà e bene con il self service (e visti prezzi che girano è ottimo!). Attenzione che la cucina chiude presto. In linea di massima dappertutto si inizia a mangiare verso le 12,00 fino alle 14,00 e dalle 19,00 alle 21,00.

Un’altra giornata la potete passare andando fino a Eyjafjallajökull. Sono circa 2 ore e mezzo di auto, ma vale la pena per il paesaggio, per le cascate lungo il tragitto e perché poi arriverete con l’auto ad appena qualche centinaio di metri dal fronte del ghiacciaio. Se avete voglia di scarpinare e siete allenati, oltre che organizzati, organizzano anche uscite di trekking con ramponi sul ghiacciaio.

AURORA BOREALE

E’ stato il primo motivo del viaggio e vi dico subito che non è andata bene: l’abbiamo solo intravista. L’aurora boreale c’è tutte le notti a fine settembre, ma il tempo è stato da schifo: sempre nuvole. Si vede meglio nelle notti senza luna e fra le 22 e le 2 del mattino. Ci sono siti preventivatori e agenzie che organizzano; con il bus per 30/40 Euro vi portano dove potete andare voi con l’auto. Ecco la posizione di Google Maps: https://www.google.com/maps?q=64.353737,-21.464769

Lì al vostro fianco troverete piazzole con i bus per tutti quelli che non hanno i mezzi privati. Portatevi qualcosa di caldo da bere e mettetevi a scrutare il cielo parcheggiando in una delle tante stradine che si affacciano sulla strada principale. Avete più probabilità se andate d’inverno: c’è il gelo, ma i cieli sono limpidi. Vi auguro miglior fortuna.

PERCHè aNDARE

Mia moglie ed io non siamo camminatori, e neppure ci piace la montagna, ma preferiamo il mare anche perché siamo divers. Se non fosse stato per l’aurora boreale forse nemmeno ci avremmo mai messo piede, eppure siamo rimasti affascinati da questa isola. Il terreno è sempre nero perché lavico, non vedrete mai alberi perché non c’è abbastanza terreno dove piantare radici; loro ci provano a fare rimboschimento, ma devono ridossarli sotto una collina altrimenti il vento se li porta via. A malapena cresce l’erba, che quando esce il sole (ma quando?!) ha dei verdi così brillanti da sconvolgere la vista (e noi abbiamo negli occhi il verde delle risaie in Oriente). L’entroterra senza case per chilometri rende tutto affascinante e dà un senso di sperdimento. Ogni tanto si alza il fumo che fuoriesce da un soffione, o c’è una cascata all’orizzonte e per il resto solo pecore. Anche il mare è diverso. Sì, è Atlantico, ma ha una forza che non abbiamo riscontrato in Portogallo e nemmeno alle Azzorre.

E’ un’isola primordiale, fatta di fuoco, acqua e vento. E vi rimarrà nel cuore.

COSTO DELLA VACANZA

Costo finale, compreso tutto, ma proprio tutto: per due persone E 1.750.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche