Islanda fly&drive in 10 giorni
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16/6
Sveglia alle 8 e dopo colazione partiamo per Selfoss tramite strada 427. Selfoss è una città, anche ben organizzata e ci fermiamo a fare un po’ di spesa per il viaggio. Siamo sempre stati da Bonus per le spese, è il più conveniente e sono i più grandi. Difficilissima da trovare l’acqua in bottiglia..loro bevono l’acqua del rubinetto, ma sa di zolfo.. e cosi oltre che essere introvabile, essere di una sola marca, è anche costosa, circa 1 euro a bottiglia. Da Selfoss ci dirigiamo verso Pingvellir per vedere la spaccatura tra la terra, iniziamo a vedere anche qualche cascata interessante e poi arriviamo a geysir. E’ un piccolo centro dove ci sono diversi geyser, ma quello che erutta ogni 5 minuti è lo Strokkur, molto affascinanante da vedere. Una nota: ci ha sorpreso che non c’è nessuna persona a controllare nei vari centri che abbiamo visitato. I geyser, le cascate, i vulcani, sono recintati da una cordicella, ma nessuno che controlla, tutto è lasciato alla si spera buona educazione dei turisti. Dopo geysir arriviamo a Gullfoss e rientriamo a Selfoss per la strada 35 dirigendoci fino a Hella dove pernottiamo al Cafè Arhus prenotato tramite booking.com per 50€ un cottage molto carino e pulito all’interno di un camping, il nostro era in riva al fiume con splendida vista, con cucina e bagno con doccia privati. Lo consiglio! Unico neo, sono disorganizzati i proprietari infatti ci hanno messo un’ora per assegnarcelo..prima c’era una incongruenza di prezzo, poi la chiave era sbagliata..non siamo stati gli unici ad avere problemi all’arrivo.. cmq poi tutto benissimo, abbiamo cucina la nostra pasta e siamo stati contenti.
17/6
Partenza sempre verso le ore 8/9 del mattino e rientro sempre la sera mai più tardi delle 20..una nota: anche se il percorso era di circa 300 km al giorno, per fare questi km ci impiegavamo sempre una giornata, tra strade tortuose, o sterrati, o semplicemente per le molte soste a vedere e fotografare. Questa è la giornata con più km in assoluto e più cose da vedere..tanto che abbiamo dovuto rinunciare ad alcune soste. Da Hella ci siamo diretti verso la maestosa Skogafoss, poi Vik senza fermarci nel paese. Abbiamo trovato un accesso abbastanza vicino alla statale per vedere un pezzo di ghiacciaio..ne vale la pena e potete camminare sul ghiaccio. Vicino Kirkjubaejarklaustur si trova una deviazione sterrata per Laki che porta ad un bel canyon di Fjardrargljufur. Dato che pioveva in questo breve tratto non ci siamo fermati al parco di vatnajokull rinunciando a vedere Svartifoss anche perché il cartello indicava 2 ore a/r a piedi e non avevamo tempo. Ci siamo poi fermati a Breidarlon dove abbiamo intravisto i primi iceberg..magnifico!!e 10 minuti dopo lungo la strada statale si vedere Jokulsarlon..bellissimo , iceberg e foche!! Siamo arrivati a Hali verso le 20, giornata pienissima.. e abbiamo pernottato credo nell’unica guesthouse (guesthouse Hali) con ottime recensioni su tripadvisor e tale si è rivelata. Alla reception/ristornate ci ha accolti una ragazza italiana li a lavorare. Ci hanno fatto sconto (prenotato direttamente) perché avevamo una stanza un po’ piccola ma molto confortevole con lavabo e pulitissima…incluse lenzuole molto pulite..quasi un albergo si poteva considerare! Con colazione (buonissima con ottime marmellate, succhi, pane caldo) abbiamo pagato 85€. Il bagno in comune era molto grande e pulito e inoltre una cucina moderna tutta per noi perché eravamo gli unici ad usarla!lo consiglio a tutti!!forse la migliore sistemazione insieme a Bjark la penultima notte.
18/6
Partiti da Hali, breve visita di Hofn in macchina, e poi via verso i fiordi orientali. Un Sali scendi tra paesaggi verdi e poi salite in montagna, dove avevamo la neve proprio ai nostri piedi, questo è il paesaggio dei fiordi. Abbiamo deciso di non fare la costa ma di seguire la numero 1 per fare il giro del lago che merita molto, e attenzione perché in questo tratto, per almeno un’ora vi ritroverete su una strada sterrata che porta fin su in montagna dove vedrete anche la neve e vi sembrerà di essere su un vero e proprio passo di montagna. All’inizio eravamo un po’ spaesati e titubanti che la strada non fosse giusta ma poi vedendo ogni tanto qualche macchina e dopo un’ora finalmente un cartello che indicava Egilsstadir ci siamo rasserenati.. il lato orientale è ricco di boschi lungo il lago, quello occidentale ci sono solo due cascate da vedere: superate il ponte e poi dirate a sinistra e la strada 933 vi porterà alle cascate. Dal parcheggio calcolate un’ora andata e ritorno per arrivare ij cima alla montagna; a metà tragitto vedrete la bellissima Litlanesfoss, a mio avviso la cascata più bella e particolare tra quelle viste, con pareti di basalto; più avanti Hengifoss ma non potrete vederla da troppo vicino in quanto il sentiero si interrompe, per far capire non potrete andarci sotto come abbiamo fatto per Skogafoss. A questo punto erano già le 18…il tempo vola, e ci siamo diretti verso Eskifjourdur dove abbiamo pernotatto al Hotel Apartements in Eskifjourdur prenotato su booking.com per 80€. Non c’è reception e bisogna contattare il proprietario quando si arriva, abbiamo avuto difficoltà con i nostri telefoni che non prendevano in quella zona e abbiamo fatto chiamare da un negozio (l’unico) che si trova lì davanti. E’ arrivato subito il signore che invece di una stanza con bagno e cucina comune, allo stesso prezzo, ci ha lasciato un appartamento tutto per noi! Bellissimo, nuovo e pulito con vista sul fiordo!
19/6
Da Eskifjourdur ci siamo diretti verso Seydisfjordur, bel villaggio bohemienne. Solo per questo tragitto abbiamo impiegato tutta la mattinata, su e giù per i monti della strada numero 1 con paesaggi di ghiacci e cascate. Basta girare l’angolo e in Islanda cambia paesaggio e meteo. Ci siamo poi diretti verso Myvathan, il paesaggio è stato un po’ monotono e poco interessante per alcune ore di viaggio. Abbiamo poi deciso di deviare verso Dettifoss, anche qui considerate almeno un’ora a/r per fare uno sterrato in macchina di 28 km a tratta e poi mezz’ora per la visita: Dettifoss è spettacolare, maestosa e potente. Poco più avanti con una passeggiata di 1,5 km a piedi si può raggiungere Selfoss ma il percorso è in mezzo a pietre, pericoloso, tanto è che ci siamo accontentati di vederla solo in lontananza. Riprendendo la strada numero 1 ci siamo accorti che poco più avanti c’era un’altra devizione per Dettifoss, asfaltata..a saperlo prima avremmo fatto questa e avremmo impiegato meno tempo, ma credo che il lato migliore del canyon di Asbyrgi da cui vedere la cascata sia quello dove siamo andati noi, attraverso lo sterrato. Siamo poi arrivati quasi a destinazione, quando una serie di luoghi interessanti si sono susseguiti, visibili dalla numero 1: il cratere Krafla raggiungibile con una deviazione di 7 km dalla num.1. e’ ancora attivo, quindi abbastanza pericoloso, ci siamo stati per almeno un’ora a/r a piedi, bocche fumanti, ghiacci, pozze di acqua turchese dal cratere. Sicuramente vi stupirà. Come vi stupirà la meravigliosa zona di Hverir sempre visibile dalla numero 1 con pozze di fango ribollenti e fumanti, davvero bello. Proseguendo si arriva ai bagni termali che abbiamo visto… questa zona del lago Myvatn è piena di moscerini! E poco più avanti l’indicazione per Grotagja dove c’è una grotta poco segnalata con dell’acqua calda trasparente. Arrivati e Reykjahlid siamo andati alla nostra Guesthouse Elda, una serie di bungalow molto ben tenuti e pulitissimi. Prenotata direttamente per 16600isk circa 100€, con bagno e cucina comune. Era una depandace con quattro camere e due bagni, sala ristorante a parte dove abbiamo consumato la prima colazione, buona. Abbiamo cena alle 19 approfittando che nessuno occupava la cucina e poi siamo usciti per fare un giro del lago in macchina, 36 km per paesaggi davvero che meritano. Il vulcano Hverfell, con una circonferenza enorme e tutto nero, non merita la zona Dimmuborgir, niente di che; bel paesaggio per le isolette Hofdi e gli pseudo crateri di Skutustadir; il fiume Laxa dove c’era qualcuno che pescava, montagne verdi, ghiacciai in lontananza e tanta tanta natura..
20/6
Siamo partiti presto per essere alle 9.30 a Husavik attraverso la strada 87, poco frequentata e sterrata a tratti, paesaggio di prati verdi. Ci siamo informati per l’escursione per vedere le balene, al porto ci sono due compagnie principali, abbiamo optato per la Whale Watching che partiva alle 11.00 perché l’altra partenza dell’altra compagnia era troppo tardi. 53€ a testa per un’escursione di tre ore. Ti danno anche le tute perché fa freddissimo sulla barca e per riparare dagli schizzi. All’andata il mare era abbastanza tranquillo, abbiamo visto a fatica qualche balena, ma non grossa, dorso e pinne..è stato emozionante al momento ma non so se dire che valga la pena o meno di fare questa escursione, a parte il costo, non abbiamo visto gran chè, siamo rimasti un po’ delusi (anche se l’accompagnatrice ci ha detto che eravamo stati molto fortunati), e al rientro abbiamo beccato pioggia e mare mosso, tanto che qualcuno stava male..(le balene le abbiamo viste allo stesso modo anche più avanti nel nostro percorso nel fiordo di Akureki e a Hrutafjourdur. Stanchi e scombussolati dal mare, abbiamo deciso poi di fermarci al ristornate Gamli dove avevamo uno sconto del 10% che ci aveva dato l’agenzia per pranzare.abbiamo mangiato due zuppe islandesi e un hamburger, una birra e abbiamo speso circa 30€. Attenzione perché ai prezzi del listino ci hanno applicato lo sconto ma poi hanno aggiunto l’iva del 7%..non so se era per pareggiare lo sconto che ci avevano fatto o se funziona realmente cosi dato che era la prima volta che vedevo uno scontrino in Islanda conl’iva a parte…abbiamo fatto un breve giro del paesino, piccolo ma carino e poi ci siamo diretti verso Akureyri, facendo prima tappa alla casa di Babbo natale, una ventina di km fuori dal paese. Molto carina e suggestiva. Verso le 19.30 siamo arrivati alla Petursborg guesthouse, prenotata direttamente per 12.500 isk con colazione, una casetta in campagna a 1,5 km dalla strada principale, davanti al fiume e tra i cavalli e prati. Tranquilla. Avevamo bagno e cucina comune.scomodo il bagno, con la doccia senza protezioni e si bagnava tutto il bagno quando ci si lavava.. camera con lavabo. Sala per la colazione. In tutto avevano due camere che condividevano il bagno. 21/6: ce la siamo presi con comodo, anche perché i giorni precedenti sono stati molto stancanti, e alle 10.30 siamo partiti dalla guesthouse e dovevamo raggiungere Holar facendo tutto il fiordo per la strada numero 82 e 76, asfaltate. Nonostante il tratto ci sembrasse breve siamo cmq arrivati e destinazione alle 18. Abbiamo sostato a Siglufjordur almeno un’ora per visitare la fabbrica dove vendevano le sardine e facevano l’olio..ci sono due edifici che sono aperti al pubblico ed è molto interessante spendere un po’ di tempo in questo paesino. Proseguendo sulla strada ci sono almeno tre tunnel a senso unico e molto lunghi da passare, sono un po’ inquietanti ma con pazienza si superano. Arrivati a Holar abbiamo fatto il check in all’università, uno dei pochi edifici di questo paesino. La nostra struttura sembrava un ostello, ma siamo stati molto bene perché in un edificio con almeno 10 camere, solo due erano prenotate, e alla fine era come se avessimo cucina e bagno privato. L’abbiamo prenotato su booking.com per 75€ senza colazione. Abbiamo fatto un giro li’ nel paesino in mezzo alla natura, abbiamo cucinato e siamo andati a letto prestissimo. I bagni e la stanza niente da dire, puliti e in ordine. La cucina era poco attrezzata e non pulitissima..stoviglie al limite delle necessità..
22/6
Tramite la strada 75 e poi di nuovo la numero 1 eravamo ansiosi di arrivare ad Hvammstangi per vedere le foche!!tramite una deviazione sulla 711 da Hvmmastangi per almeno 25 km di sterrato siamo arrivati poco prima di Illugstadir dove abbiamo superato un prato (proprietà privata) e da un ponticello abbiamo visto le foche sulle rocce davanti.. da qui è il punto da cui si vedevano da più vicino. Ovviamente un binocolo è indispensabile! La lonely planet indicava Hindisvik come riserva delle foche dove sicuramente ne avremmo viste, ma chiedendo a degli italiani che venivano da quella direzione, ci hanno detto che Hindasvik non lo hanno trovato e non è indicato!forse lo fanno apposta per deviare i turisti. Erano già le 13, dato che quasi due ore le abbiamo dedicate in questa zona. Direzione Borgarners, prima però dovevamo vedere la penisola e il Grundafjourdur.. ci abbiamo messo quesi tre ore per fare quasi l’intero giro della penisola..passando prima dalla strada 60, poi 57, 54, fino a destinazione. Sicuramente Grundafjourdur merita e tutta la zona a nord della penisola, quella a sud è abbastanza monotona e nulla di particolare. A Borgarnes abbiamo pernottato al Biarg guesthouse, bellissimo, prenotato direttamente per 10500 isk senza colazione. Delle casette da tre stanze l’una con bagno e cucina comuni, stile baita di montagna, molto pulito e curato nei dettagli, sembrava un hotel. Camera con tv e vista meravigliosa su prati e fiume.la proprietaria simpatica e disponibile. 23/6: ultima tappa Reykiavik ma ci siamo concessi ancora la mattina in mezzo alla natura con la visita della zona di Reykolt, la centrale termale più grande d’europa, Hraunfossar, bella cascata, bassa ma estesa, dato che Glymur abbiamo rinunciato alla visita dato che ce lo hanno sconsigliato perché difficile da raggiungere a piedi…tragitto di tre ore e difficoltoso.. attraverso la strada 47 abbiamo poi costeggiato il Fiordo Hvalfjordur (bello ma in confronto agli altri fiordi è il meno bello, quindi se avete fretta fate il tunnel e non vi perdere gran che), per poi arrivare verso le 15 a Reykiavik. Panico, una città, caos, macchine, non eravamo più abituati e sembrava difficile trovare anche la sistemazione dell’ostello dato che qua non erano 4 case e due vie come negli altri posti, ma le indicazioni stradali errano ogni 100 metri! Cmq dopo un po’ abbiamo capito e siamo arrivati all’ostello. Bello, grande, pulito e organizzato. Prenotato su booking.com a 80€ camera con bagno privato. Cucina comune non utilizzata, pulita ma sembrava un po’ una mensa. Ci siamo portati con la macchina verso il centro parcheggiando quasi alla fine del lungomare (il centro è a quasi 3 km dall’ostello, ma la posizione almeno era tranquilla). Abbiamo parcheggiato davanti alla via che portava alla chiesa, dove abbiamo assistito alle prove di un coro (bellissimo) e abbiamo fotografato l’enorme organo). Per il resto non c’è molto da vedere, tre vie principali con negozi di souvenir (carissimi) e ristoranti. Abbiamo mangiato allo Svarti Kaffi, una zuppa nel pane, consigliata dalla guida lonely planet. Era il posto più pieno effettivamente. Considerate per una zuppa circa 10€. 24/6: dopo un’oretta di tragitto da Reykiavik siamo arrivati alla laguna blu verso le 10.00 dove siamo stati fino alle 13.30. volevamo rilassarci prima del rientro… ingresso 40€. Spogliatoi molto puliti e organizzati con armadietti per custodire il vostro zaino. Nella laguna non c’è molto da fare dato che non ci sono getti, idromassaggi..(solo una cascata di acqua calda), potete fare solo il fango al viso, ci sono secchi in mezzo alla laguna dove prendere il fango. Oppure se volete potete prenotare i trattamenti come massaggi, sull’acqua.Dopo un’ora si è riempita di gente, alle 12.30 noi siamo usciti. Considerate che poi non è facile togliersi dai capelli e dalla pelle quella patina di fanghiglia che vi rimane addosso…ma l’acqua calda e fuori il freddo, rilassano. siamo andati poi a consegnare la macchina, velocissima la consegna. E ci hanno portati con il pulmino all’aeroporto. Volo in orario, Icelandair, eravamo forse una cinquantina, trattamento ottimo, ci hanno servito un tramezzino buonissimo!!e sono passati più volte per chiedere se volevamo da bere. Sicuramente un volo perfetto! Siamo arrivati alle 22.40, stanchi ma soddisfatti del nostro viaggio!
CONSIGLI:
– Fa freddo, c’era una media di 10 gradi, ma c’era sempre vento freddo, portatevi un giubbotto invernale e pile!e un cappellino, fondamentale.la parte più “mite”, forse perché meno montuosa è solo quella occidentale, da Havmmastangi a reykiavik. Portatevi anche una mantella che ripari dall’acqua per quando visitate le cascate e cmq tenetela sempre nello zaino dato che il tempo è molto variabile. Consiglio scarponcini da montagna. Noi ci siamo portati anche un thermos, utile per avere sempre qualcosa di caldo da bere durante il giorno e la notte in camera.
– Non cambiate soldi tanto si paga tutto con la carta di credito!tutto.. – Consiglio di prenotare tutti i pernottamenti con almeno due/tre mesi di anticipo per avere maggiore scelta e risparmiare soggiornando nei posti migliori. Noi lo abbiamo fatto con molta fretta.. – Portate un po’ di scorta da mangiare, pasta, biscotti, cose per la colazione.. e preferite le sistemazioni con cucina. non c’è molta scelta di cibo ai ristoranti, solo grandi zuppe e hamburger, pesce fresco se siete fortunati. Cucinando risparmierete sicuramente e non ne vale la pena a mio avviso uscire a cenare più di quelle due volte, giusto per provare la loro cucina.
– Se riuscite prenotate sistemazioni senza colazione inclusa, non vale la pena, risparmierete (perché sono carissime, almeno 10€/15€ a testa) e mangerete cose di vostro gradimento.. nelle colazioni loro includono spesso pane da tostare (comprato nei sacchetti), marmellate in vasetti , prosciutto e formaggio confezionati, cereali, sottaceti e pesce sott’olio in vasetti.. spesso le cose da mangiare non sono molto invitanti..per dirvi, le uniche colazioni buone le abbiamo mangiate ad Hali e al Bjork.le cose che avevamo comprato noi erano le stesse ma almeno sapevamo da quanto tempo erano state aperte e soprattutto le avevamo toccate solo noi.. (non sono schizzinosa ma ripeto non ne vale assolutamente la pena farsi includere la colazione)
– Sicuramente opterei per una macchina 4×4 dato che con la macchina normale a volte abbiamo rischiato di bucare, un sacco ha colpito anche la carrozzeria..meno male che non ci hanno fatto pagare la franchigia..
– Attenzione perché nei pressi di Reykiavik e Sellfoss ci sono le telecamere per la velocità.. da altre parti non le abbiamo mai viste.. la velocità è di massimo 90 km/h.
– Sicuramente farei una notte in più nella parte sud dell’isola, sacrificando magari una notte in meno nella parte nord, dato che a sud ci sono più cose da vedere che richiedono più tempo.
– Eravamo scettici sul fatto di avere bagni in comune ma state tranquilli perché la pulizia l’abbiamo trovata ovunque e poi eravamo talmente pochi e condividerlo o a volte gli unici, che non è stato mai un disagio.. anzi sicuramente vivrete di più lo spirito del viaggio in Islanda.
– Non ci sono letti matrimoniali quasi mai nelle guesthouse.
– I proprietari sono molto discreti quindi non sentirete mai la loro presenza di troppo, anzi non li vedrete mai.