Islanda fai da te on the road

Viaggio-avventura nella natura incontaminata tra cascate, geyser, ghiacciai, aurore boreali, spiagge vulcaniche, fiordi e tanto fuoristrada
Scritto da: manufire81
islanda fai da te on the road
Partenza il: 02/02/2017
Ritorno il: 15/02/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Il nostro viaggio ha inizio da Reykjavik, come in tutti i nostri viaggi la città di arrivo non è mai la nostra prima tappa, se non per alloggiare la prima notte e partire all’insegna dell’avventura il giorno successivo. All’arrivo all’aeroporto ci dirigiamo subito a piedi all’agenzia del noleggio auto, per il nostro tipo di viaggio è stato d’obbligo il noleggio di un 4×4. Raggiungiamo subito il nostro primo alloggio che avevo prenotato tramite airbnb, una sorta di motel con accesso all’alloggio tramite codice pin, senza reception e senza personale, molto modesto ma dal prezzo contenuto.

La mattina dopo sveglia presto ci aspetta la nostra prima tappa, destinazione Seljalandsfoss, tutte le destinazioni con desinenza “foss” stanno a significare “cascata”, ed in Islanda di “foss” ce ne sono moltissime.

Day 2

Essendo la prima cascata che si incontra nel circuito lascia subito a bocca aperta, scopriremo poi che ce ne sono di gran lunga più spettacolari, ma la caratteristica che la rende unica è la possibilità di camminare dietro di essa, un’esperienza davvero divertente, mi raccomando munitevi di impermeabile e attenzione a non scivolare; è possibile inoltre costeggiarla con una scalinata abbastanza ripida, ma ne vale la pena. Rimontiamo in auto e ci dirigiamo alla seconda “foss” Skogarfoss, molto più imponente e con una portata di acqua maggiore. Il suo frastuono e la sua bellezza ti stordiscono, abbiamo scoperto essere meta di foto del matrimonio. Infatti, c’era una bellissima sposa in bianco che creava un contrasto meraviglioso con i ciottoli neri del fiume in cui riversava la cascata. Per un po’ abbandoniamo le cascate e ci dirigiamo verso la Dyrhólaey peninsula. La spiaggia vulcanica di Reybisdranger è la più nera che vedrete nella vostra vita. Vi è un accesso molto comodo sulla quale potrete passeggiare e ammirare il famoso arco (dyr) che si scorge. Affacciata sulla spiaggia si ergono delle colonne di basalto che formano una sorta di piccola grotta. Riprendendo l’auto è possibile salire sul promontorio da cui godere una vista spettacolare. Per gli appassionati di birdwatching è possibile ammirare le pulcinelle di mare, o Puffin affettuosamente chiamati così dai locali, portate il binocolo. Il nostro primo giorno volge al termite a ci dirigiamo al nostro primo alloggio in un paesino chiamato Kalfafell qui soggiorneremo per due notti.

Day 3

Il secondo giorno lo dedicheremo interamente alla visita di un parco, il Lakagigar NP. Questa tappa non è assolutamente da perdere. Molti viaggiatori o meglio vacanzieri, la escludono perché la strada per arrivare è lunga circa un’ora, e quasi tutta in fuori strada. Non è possibile accedere senza 4×4. Ci sono anche delle escursioni organizzate, ma è molto facile farlo da soli. Una volta arrivati sarete accolti dall’unico guardaparco che vi darà indicazioni su come arrivare al punto panoramico. La prima cosa che ho pensato è stata “poveraccio, tutti i giorni si fa un’ora all’andata e un’ora al ritorno in fuoristrada”! Il percorso per salire non è sicuramente facile ci vuole un po’ di impegno e determinazione, ma arrivati in cima non vi ricorderete più della fatica fatta, rientra decisamente nei posti più belli visti in vita mia. La vista spazia infinita su questi crateri vulcanici spenti, ormai ricoperti di muschio, grazie al quale si creano mille tonalità di verde. Vi è un percorso da seguire che vi accompagnerà all’interno di uno di questi crateri spenti, attenzione a dove mettete i piedi. Durante il viaggio di ritorno per spezzare un po’ ci siamo fermati al Fjadrarglijufur, un gorge da cui scende una bellissima cascata, il sentiero dal parcheggio alla macchina è molto breve e permette di raggiungere solo la parte superiore, vi è una sorta di prato completamente ricoperto di mischio, vi sembrerà di camminare su un materasso. Finito il giro torniamo indietro con il famoso sorriso a 32 denti, e quell’ora di auto al ritorno ci sembra volare. Una curiosità, durante l’estate le pecore vengono lasciate libere di girare per tutto il paese, ne abbiamo trovate ovunque in posti improbabile come qui!

Day 4

Oggi visiteremo lo Skatafell National Park. Arrivati al parcheggio si trova una mappa dell’unico percorso praticabile. La giornata inizia molto bene e il sole per la prima volta fa capolino, sarà la prima ed unica volta che ci potremo metterci a maniche corte. Inizialmente il paesaggio si avvicina molto al classico bosco italiano, da queste parti è insolito trovare boschi soprattutto perché essendo in paese di vulcani quando eruttano distruggono tutto. Il percorso non è difficile. Oltre ad ammirare il paesaggio, incontriamo la cascata Svartifoss, che cade a strapiombo da un promontorio di colonne di basalto. E’ possibile ammirarla da lontano.

Continuando lungo il percorso, ci affacciamo su queste splendide praterie, che accolgono un piccolo agglomerato di case di tufo, le famose case con il prato sul tetto. E’ possibile entrate e vedere il tipo di abitazione, molto caratteristiche e spartane. Ci sono anche delle recinzioni con i cavalli attenzione sono elettrificate. Proseguendo si segue il fiume creato dalla cascata, dove è possibile, a un certo punto del percorso, poter toccare con i propri piedi. Ho provato io stessa… una botta di adrenalina! E’ talmente congelata da lasciare senza fiato, e non in senso buono. Finito il giro ad anello e riattraversando il parcheggio, ci si incammina per una strada che già da lontano mostra il ghiacciaio Skaftafellsjokull. Più ci si avvicina e più ci si inizia a rivestire, per arrivare ai piedi di esso con il passamontagna. Il ghiacciaio è imponente ed è possibile salirvi solo con escursioni organizzate. La lunga lingua crea un canale in cui il vento prende potenza e si ghiaccia. Qualche foto per una breve sosta, e via di corsa. Ci dirigiamo verso Hofn dove alloggeremo per due notti.

Day 5

Avevamo avuto un anticipo di quello che avremmo visto passandoci il giorno prima per raggiungere il nostro alloggio. Ma questo non ha assolutamente sminuito la sorpresa che ci ha regalato questa laguna. Formatasi ad una delle basi della calotta glaciale Vatnajokull, la laguna si apre nella sua vastità lasciandoci a bocca aperta. Oltre ad ospitare molto iceberg, ci sono tantissime foche che giocano e vivono all’interno di essa. Consiglio di fare il giro sul mezzo anfibio, anche se un po’ caro vi darà la possibilità di toccare gli iceberg e di fare mille fotografie, ne parte uno ogni 40 minuti. Dopo aver cercato, per ore, di immortalare le foche in una foto decente, potrete fare una bella passeggiata sul canale che collega la laguna alla mare. Arrivati alla spiaggia vi divertirete a fare qualche foto ai mille mini iceberg arenati sulla spiaggia nera. Anche questo posto rientra tra quelli più belli mai visti in vita mia. Arriva l’ora di pranzo e decidiamo di avvicinarci verso il villaggio Vikingo nel pressi di Hofn. Prima di intraprendere il sentiero che dalla macchina porta a al villaggio, facciamo uno spuntino al bar che si trova adiacente al parcheggio. E’ molto caratteristico e soprattutto molto caro, ma le torte sono davvero golose. Il villaggio è stato set di un film, infatti al suo interno si vedono i resti di questa invasione, tuttavia rimane il fascino di un luogo antico. Il resto della giornata lo dedichiamo la relax l’indomani ci aspetta un lungo viaggio circa 8 ore.

Day 6

Stamani partiamo per Mytvan, il tragitto è lungo e non essendoci autostrade o strade che tagliano il paese, siamo costretti a fare quasi tutta la costa. Ciò ci ha permesso però di attraversare molte piccole cittadine e ammirato alcuni fiordi. Arrivati sembra di stare nel pese delle fiabe. Il paese si affaccia sul lago Skútustaðagígar. Il paesaggio è alternato da collinette verdi (vulcani speti) e acquitrini, le cui acque limpidissime accolgono piccoli pesci.

Day 7

La mattina ci dirigiamo verso il parco termale Hverir, divertente e spettacolare. Vi sono una serie di gayser e piscine termali, in cui è proibito immergervi. La temperatura è da ustione. Le varie attrattive sono infatti tutte recintate e c’è un unico percorso da seguire. Il tragitto è breve. Ne uscirete però rigenerati grazie ai vapori sulfurei. Il pomeriggio ci dirigiamo al Jökulsárgljúfur np, parco che accoglie molte cascate. Dettifoss Selfoss e Hafragilsfoss, tutte uniche e spettacolari. Dettifoss in assoluto è la più imponente. E’ possibile costeggiarla e osservarla da vari punti. Inoltre è possibile, e forse vietato, arrivare alla sponda del fiume poco prima che precipiti. Addentrandosi nel parco è possibile con una breve camminata arrivare al punto panoramico che affaccia sul canyon. Tornati in paese scopriamo che l’indomani ci sarebbe stato l’evento dell’anno in paese, cioè la transumanza. Per i profani si tratta del rientro in paese di tutte le pecore lasciate libere durante l’estate. Infatti nelle strade adiacenti al paese vi sono i mandriani che insieme a i loro fidatissimi cani e cavalli, riuniscono le pecore facendole avanzare verso il paese. Ci è dispiaciuto molto non poter rimanere. Uno spettacolo così, per noi di città è una rarità. Anche questa giornata ci ha riempito gli occhi ed il cuore. Consiglio: c’è un mese in cui è possibile l’avvistamento delle balene, raggiungendo la vicina Husavik.

Day 8

Oggi la giornata è persa per il lungo viaggio che l’indomani ci permetterà di visitare un altro spettacolare parco. Per non impiegare troppo tempo per il viaggio, non visitiamo la cascata più famosa di Islanda: Godafoss. Se potete non perdetevela. Alla sera arriviamo al nostro albergo l’unico e il più vicino al parco di Landmannalaugar, dista solo, si fa per dire, 25km, questo per farvi capire la grandezza del parco. Oltre a questo albergo non è possibile edificare. Nonostante non sia il periodo adatto per le aurore boreali, abbiamo avuto la fortuna di vederne un paio, sarebbe magnifico tornare nel periodo migliore per vederle ancora più definite.

DAY 9

Landmannalaugar, il parco dei mille colori. Anche questa attrattiva purtroppo non rientra molto nelle mete turistiche, per la difficoltà a raggiungerla. Anche in questo caso è possibile unirsi ad un tour e viaggiare su questi pullman mastodontici 4×4. La strada è molto impervia e ci siamo trovati 3 o 4 volte a dover guadare il fiume, ma il nostro 4×4 ha retto molto bene. Non è comunque difficile imbattersi in altri turisti o nei bus che prontamente possono aiutarti in caso di necessità. Il parco è fatto da più percorsi più o meno facili, ovviamente quello più difficile ti porta alla cima del montagna per godere dello spettacolo a 360°. Ma arrivare è davvero dura. Non è praticabile per tutti e in alcuni punti ci sono le corde per aiutarti a salire. Ci vogliono fiato e gambe. Il percorso però è spettacolare, nonostante la durata di circa 3h e mezza il tempo passa velocemente ammirando il paesaggio circostante. Vi sono anche qui delle piccole fumarole, con delle piscine naturali dove è possibile fare anche il bagno, basta trovare il coraggio di mettersi il costume e arrivare dalla macchina alla pozza. Questo paesaggio unico vale l’ansia del viaggio.

DAY 10

L’indomani torniamo alla civiltà e ci spostiamo al vicino paese di Fludir, base per la visita alle più famose attrattive del golden circle. Iniziamo la giornata ad ammirare la Geyser area, molto famosa, ma in realtà molto più piccola e meno spettacolare di Hverir. La sua fama è dovuta ad uno dei suo geyser che emette un getto di acqua molto potente ed alto. Purtroppo la sua spettacolarità con gli anni è andata perduta a causa dei mille turisti che gettavano all’interno della bocca i sassi, attenuando così la potenza di emissione. Concludiamo la giornata ala visita di Gulfoss, degna di nota sicuramente.

Day 11

Oggi faremo rientro a Reykjavik, ma durante il tragitto visiteremo la terza tappa del Golden Circle, il Thingvellir np, si tratta di un percorso di un paio di ore che attraversa una fossa tettonica, e non solo. Il tempo era piovoso e non ci siamo dilungati molto per la visita. Non abbiamo fatto il giro completo e ci siamo limitati alla visita della fossa tettonica e alla cascata che si trova sul sentiero opposto. Il percorso è facilmente percorribile anche con bambini e disabili, in quanto è completamente pavimentato con assi di legno. Rimontiamo in macchina e dopo qualche centinaio di metri, ci fermiamo alla fessura di Silfra. Si tratta sempre di una fossa tettonica sommersa dall’acqua. E’ possibile infatti praticare snorkeling e diving. Ovviamente, dall’esterno non risulta che una pozza d’acqua, non se ne percepisce la profondità nonostante la limpidezza, ma chi desidera partecipare ad una delle attività sopra citate, ne rimarrà sicuramente affascinato; noi avevamo la cam subacquea e abbiamo potuto vedere poi il video. Arrivati a Reykjavik ci dirigiamo al nostro minuscolo appartamento prenotato su airbnb, piccolo ma accogliente.

Day 12

Dedichiamo la nostra giornata alla visita di Reykjavik. La città è molto piccola e facilmente visitabile a piedi. Le attrattive non sono molte e una giornata è più che sufficiente per la visita. La prima visita è dedicata alla chiesa Hallgrímskirkja. Possiamo visitarla solo dall’esterno perché era in corso un funerale e non era permessa la visita dentro. Ci concediamo il pranzo fuori. Siamo attratti dalla tipica cucina locale. Personalmente amo sperimentare nuovi cibi e quasi mai rimango delusa, ma questa volta devo ammettere che ci vuole tanta intraprendenza. Proseguiamo e ci avviciniamo alla zona turistica più vicina al porto e alla passeggiata lungomare. Devo dire che, pur non essendo una città ricca di opere storiche, è molto carina e gradevole. Facciamo un giro all’interno del teatro Harpa. Ovviamente non è possibile accedere alle sale, ma l’enorme atrio ospita alcuni negozi e un info point. Proseguendo sul lungomare ci si imbatte nell’opera chiamata the Sun Voyager, una scultura moderna ed essenziale che rispecchia un po’ l’anima di tutta la città. Finiamo il nostro giro con la caccia al regalo; come in tutto il resto del mondo i souvenir sono uguali in quasi tutti i negozi, non affannatevi quindi alla ricerca del pezzo originale. Noi ci siamo orientati soprattutto sul cibo da far assaggiare ad i nostri amici e parenti al ritorno. La giornata volge al termine e così anche il nostro viaggio, l’indomani abbiamo il volo per il ritorno.

L’Islanda è un paese che deve essere visitato almeno una volta nella vita, la natura incontaminata ed i paesaggi ti lasceranno il cuore pieno di emozioni.

Consigli sul noleggio auto: attenzione a cosa contiene l’importo e soprattutto quale assicurazione; obbligo 4×4 no camper troppo dispendioso. Fare qualche foto all’auto per eventuali danni già presenti al veicolo, pagare solo con carta di credito. Attenzione i benzinai, non sono così numerosi. Tenere sempre il pieno e fate benzina spessissimo.

Portare solo abbigliamento comodo da trekking e soprattutto impermeabile, vestirsi a cipolla. Quasi tutti gli alloggi li ho prenotati tramite una agenzia “farmholidays islanda” a cui ho comunicato le tappe, il tipo di alloggio e il budget massimo. Hanno pensato a tutto loro e garantisco che ho risparmiato rispetto al fai da te. Conviene prenotare appartamenti, oltre che ad essere spesso isolati e lontani dai centri abitati, risparmierete. L’Islanda è carissima pertanto conviene pianificare il viaggio per tempo. Noi siamo riusciti a stare dentro ad un budget che per molti è utopico.



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