Isla de la juventude:Il paradiso rimanda il futuro

Avevo già parlato della mia Cuba nel racconto: “Emozioni,vita, balli, gente cubana”, ma più persone mi hanno chiesto di approfondire la parentesi sulla Isla de la Juventude; io sono molto felice di farlo attraverso questo mio fantastico viaggio nella perla del Mar Caribe. Di seguito proverò con un racconto a spiegare la “mia” Isla de la...
Scritto da: maximiliano78
isla de la juventude:il paradiso rimanda il futuro
Partenza il: 11/07/2006
Ritorno il: 27/07/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Avevo già parlato della mia Cuba nel racconto: “Emozioni,vita, balli, gente cubana”, ma più persone mi hanno chiesto di approfondire la parentesi sulla Isla de la Juventude; io sono molto felice di farlo attraverso questo mio fantastico viaggio nella perla del Mar Caribe. Di seguito proverò con un racconto a spiegare la “mia” Isla de la Juventude. Isla de la Juventude è un salto nel passato con la consapevolezza del giorno d’oggi, un’isola delle grandi antille, dove l’Habana è il simbolo di tutta Cuba, ma che non perde mai di vista la sua piccola isola nel bel mezzo del Mar Caribe. Quando ho “pianificato” il viaggio (certo è un eufemismo, impossibile programmare un viaggio a Cuba), avevo scelto cinque giorni, ma successivamente per paura di annoiarmi, li ho scalati a tre. Grave errore perché, dopo un primo scetticismo, mi sono pentito amaramente di non aver deciso di rimanerci una settimana. L’isola si gira in bici, poche le auto, molti abitanti chiedono passaggi la sera ai camion di rientro dal lavoro dei campi. Ci sono tre spiagge, la più lontana e bella si trova a 8 km dal centro, vale la pena arrivarci, è quasi deserta; tanto da farti sentire la sensazione da naufrago fortunato d’essersi perso. Mangiare frutta fresca, come un mango o una noce di cocco è fantastico, anche per via di uno scenario intriso di emozioni vere, come la vita di un tempo.

Il volo si effettua dalla capitale, con la compagnia “Cubana de Aviacion”, durata 30 minuti.

Io per evitare lentezze burocratiche, ho optato per la prenotazione attraverso la mia agenzia di viaggi in Italia, si può anche prenotare all’Havana stessa, ma lo sconsiglio. Avere i biglietti in mano sapendo già d’avere un posto sull’aereo, toglie l’ansia di cercare un volo e fare code per accaparrarsi un biglietto o andare per la città cercando un punto vendita della Cubana de Aviacion. Mettete in conto il ritardo, a me è capitato un aneddoto particolare; avevo il volo per il capoluogo di Nueva Gerona la mattina presto, ma siamo riusciti a partire dopo due ore e mezza. Il mio aereo aveva un motore difettoso, quindi ho dovuto aspettare che lo riparassero, di questo non siamo stati informati dal personale di terra, ma assistendo personalmente dalle vetrate del gate, alla riparazione, con i successivi test tra il pilota e l’addetto alla manutenzione. Alcuni passeggeri attoniti hanno rinunciato al paradiso , probabilmente perché spaventati dall’idea di poterci andare davvero, ma in quello celeste! Io ed il mio amico abbiamo sorriso e poi siamo saliti ugualmente, a buon ragione, visto che stò qui a scrivere il mio racconto.

Per concludere io direi ai futuri visitatori di prendere il volo dall’Avana, arrivati a Nueva Gerona, da tenere come base, girare per le spiagge in bici, andare la sera ballare nell’unica discoteca del posto, fare belle passeggiate tra il centro e la piazza, con la musica all’aperto, senza dimenticare di mangiare del fantastico pesce fresco nella propria casa particolar, perché l’unico albergo dell’isola (tra l’altro preferito da subacquei) è il Colon. Abbastanza spartano, distante mezz’ora dal capoluogo, che ha di base una spiaggia bianchissima con palme stupende e mare cristallino, ma non è tutto, dall’hotel Colon tramite un permesso speciale, che si ottiene alla reception, si può andare a Capo Frances, un parco marino protetto, dove c’è un allevamento di tartarughe. I biologi marini vi faranno provare l’emozione di raccogliere le piccole tartarughine, ed imparare molte cose su questa riserva, incastonata come una pietra preziosa, dove un semplice turista ammaliato dai resort, tutto incluso, non avrà mai il privilegio di essere incantato nel visitarla.

Non posso sapere un giorno dove sarà il mio destino, se sopra le nuvole o negli inferi, io nel mio paradiso, ci sono già stato.



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