Ischia in 4 giorni
Visitare Ischia a maggio è stata un’ottima scelta: tranquillità, bel tempo e costi contenuti.
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Lasciata l’auto al Parcheggio Brin (35 € per 4 giorni), in 30 minuti siamo arrivati al Molo Beverello (tram n.4) e preso l’aliscafo per Ischia (20,30 € a persona). Dopo 55 minuti siamo sbarcati a Ischia Porto e con il bus n.7 abbiamo raggiunto Ischia Ponte e, dopo aver lasciato i bagagli all’Hotel Noris (200 €/3 notti con balcone vista mare) siamo andati al Castello Aragonese (12 € a persona). L’accesso al borgo fortificato è un lungo tunnel scavato nella roccia che sale fino al Posto di Guardia, dove è allestita una piccola esposizione di strumenti di tortura e di armi, e prosegue fino al Carcere Borbonico posto in cima.
Lungo la salita si incontrano i ruderi della trecentesca Cattedrale di Santa Maria Assunta, con sottostante cripta affrescata; la settecentesca Chiesa dell’Immacolata, sconsacrata e utilizzata come sala espositiva (al momento c’era la mostra dal titolo Ombre alla Deriva dell’artista Raffaele Iacono) e la Caffetteria del Monastero dove concedersi una breve sosta (gelato, te e mancia 10 €) con vista panoramica.
Dopo una breve visita al Cimitero delle Monache, alla cinquecentesca Chiesa di San Pietro a Pantaniello ed alla Terrazza degli Ulivi si arriva al Carcere Borbonico, non accessibile, ed infine al Bar Il Terrazzo, il punto più alto raggiungibile dai visitatori dove concedersi un’altra sosta (gelato, spremuta e mancia 15 €) anche necessaria (toilettes prima dell’ingresso al bar molto pulite). Si scende quindi per la panoramica Via del Sole con brevi soste alla cinquecentesca Chiesa di Santa Maria delle Grazie o dell’Ortodontico, alla trecentesca Chiesa della Madonna della Libera e ai Resti del Tempio del Sole con ultimo scorcio panoramico prima del tramonto (le 5 ore del tour sono volate).
2° giorno
Abbiamo deciso di girare l’isola in autobus (biglietto giornaliero di 4,50 €) con destinazione finale Sant’Angelo. Ci siamo quindi incamminati verso il terminal vicino al porto (circa 2 km) con brevi soste alle chiese situate lungo il percorso, partendo da Ischia Ponte:
- Cattedrale di Santa Maria Assunta, XVIII secolo, in via Mazzella;
- Chiesa dello Spirito Santo, XV secolo, in via Mazzella;
- Chiesa di Sant’Antonio, XVIII secolo, in via Mirabella, che custodisce il corpo del Santo Protettore San Giovan Giseppe della Croce, con annesso convento duecentesco considerato il più antico della Campania;
- Chiesa di Maria Santissima Addolorata, XIX secolo, in via Pontano;
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie e delle Anime del Purgatorio o di San Pietro, XVIII secolo, a pianta ellittica, in Corso Vittoria Colonna;
- Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, XIX secolo, in via Iasolino.
Prima fermata a Forio, nei pressi del porto. In 2 ore siamo riusciti a visitare il centro storico e le principali chiese:
- Chiesa di San Gaetano, XVII secolo, in Piazza San Gaetano, riconoscibile dalla grande cupola che svetta sopra i tetti del borgo;
- Basilica di Santa Maria di Loreto, XVI secolo, in Corso Francesco Regine;
- Chiesa di Santa Maria di Visitapoveri XVII secolo, in Piazza Municipio, molto particolare nella sua semplicità;
- Chiesa del Soccorso, XVII secolo, in Piazza del Soccorso, in posizione panoramica a strapiombo sul mare e simbolo di Forio.
Ripreso l’autobus diretti alla Baia di Sorgeto siamo scesi alla frazione di Panza e, dopo aver visitato la cinquecentesca Chiesa di San Leonardo, ci siamo incamminati fino alla scalinata (1,3 km) che, con i suoi 230 gradini, scende fino alla spiaggia. La baia è veramente bella e le varie soste lungo le rampe per godere del panorama rendono il percorso meno faticoso, soprattutto a salire. La spiaggia è molto piccola e abbastanza scomoda e pericolosa, con ciottoli scivolosi e fondale basso. Lo stabilimento balneare era interessato da lavori di manutenzione e non è stato possibile usufruire di nessun sevizio. I pochi turisti presenti erano concentrati nella zona delle sorgenti termali peraltro non serviti dai pontili in legno distrutti dalle mareggiate. Per fare il bagno ho dovuto oltrepassare il lido ed entrare carponi in acqua rischiando una scivolata sugli scogli. Finalmente in acqua, freddissima, ho raggiunto la zona delle sorgenti calde, di difficile accesso anche via mare per gli scogli affioranti e patinati di muschio, sistemandomi in un anfratto. La sensazione è certamente piacevole ma bisogna stare attenti a non avvicinarsi troppo alla zona calda perché se le onde tardano a venire per rimescolare l’acqua si rischia di ustionarsi.
Dopo aver constatato che il servizio di taxi boat per il porto di Sant’Angelo era stato sospeso per la mancanza dei pontili di imbarco, siamo risaliti per la scalinata al termine della quale abbiamo incontrato un tassista a fine turno che per sole 5 € ci ha portato fino al centro di Panza dove abbiamo ripreso l’autobus alla volta di Sant’Angelo. Appena scesi al terminal ci siamo accomodati all’ombra del chioschetto di agrumi per goderci una dissetante spremuta di arance e limoni (3 €) allietati da qualche aneddoto raccontato dal proprietario su alcuni personaggi famosi, suoi amici, assidui frequentatori dell’isola. Quindi ci siamo incamminati verso il centro del borgo (800 m) percorrendo un tratto di strada provinciale panoramica, priva di marciapiede e a traffico limitato.
Dopo essere saliti sulla scogliera di Punta Sant’Angelo, il punto più a sud dell’isola, ed una breve sosta al bar del porto La Taverna del Pirata (gelato, te e caffè 15 €) abbiamo visitato il centro storico spingendoci fino alla Chiesa di San Michele Arcangelo (XIX secolo, in via Sant’Angelo) per ritornare, passando per via Cava Mare, a riprendere l’autobus alla volta di Ischia Porto (circa 50 minuti). Tornando a piedi, stanchi ed affamati, verso Ischia Ponte ci siamo fermati da Rossopomodoro per cenare (spaghetti al pomodoro, pizza, patatine ed una abbondantissima porzione di alici fritte, specialità della casa, a meno di 50 €).
3° giorno
Abbiamo deciso di girare l’isola in scooter (25 € al giorno) con destinazione finale Monte Epomeo.
Raggiungiamo il terminal degli autobus, dove si noleggia lo scooter, percorrendo a piedi la linea costiera che dalla Spiaggia dei Pescatori arriva fino alla Spiaggia di San Pietro attraversando spiagge di sabbia e lidi sulla roccia, molti dei quali ancora da allestire, in pressoché totale solitudine.
Inforcato lo scooter (consegnato in 10 minuti) e ringiovaniti nello spirito per gli oltre 20 anni che non salivamo su una moto (cioè da quando eravamo fidanzati) ci siamo diretti a Lacco Ameno per vedere da vicino il caratteristico scoglio in tufo a forma di fungo. Dopo una breve passeggiata per il borgo fino alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie (XVIII secolo in Corso Rizzoli) siamo ripartiti verso i Giardini La Mortella (12 €). Oltrepassato l’ingresso di sotto, poco distante dalla fermata dell’autobus, e dopo una breve sosta al Belvedere di Zaro per ammirare il panorama sulla Baia di Forio, abbiamo raggiunto l’ingresso di sopra, dotato di parcheggio gratuito all’ombra di ulivi.
I Giardini La Mortella è praticamente un orto botanico con tantissime specie, anche rare, di fiori e piante provenienti da tutte le parti del mondo (come la Vite di Giada, originaria delle Filippine, dai fiori turchesi a grappolo, a forma di artigli). Il percorso è molto piacevole e suggestivo, in pendenza ma non difficoltoso, ombreggiato e fresco, con scorci panoramici, serre tropicali, stagni, fontane, monumenti, panchine ed un punto di ristoro abbastanza economico. Dopo oltre 4 ore trascorse velocemente abbiamo rimandato al giorno dopo l’escursione sul Monte Epomeo e ci siamo diretti prima al Bosco di Zaro, sul luogo delle apparizioni della Madonna (visita di 15 minuti) e poi alla Spiaggia di San Montano, una delle spiagge più suggestive dell’isola.
4° e ultimo giorno
Alle 8 del mattino siamo già sullo scooter e, dopo una breve sosta al belvedere di Cartaromana per ammirare il Castello Aragonese e gli Scogli di Sant’Anna, ci dirigiamo verso la Baia dei Maronti (20 minuti) percorrendo la strada provinciale in senso orario. Anche qui breve sosta al belvedere, all’inizio dei tornanti, dove ammirare la lunga spiaggia di sabbia che si estende fino a Sant’Angelo, prima di scendere alla Spiaggia dei Maronti. Dal parcheggio siamo sbucati tra i lidi e, oltrepassando la spiaggia libera sulla sinistra, siamo arrivati fino alla scogliera. Dopo 20 minuti abbiamo ripreso lo scooter e, arrivati al parcheggio del Ristorante Miscillo (2 € l’intera giornata) abbiamo iniziato la nostra escursione a piedi sul Monte Epomeo.
Il primo tratto, fino al Ristorante La Porta di Agartha, è molto ripido e sconnesso e sconsiglio di avventurarsi con l’auto. Da qui parte il sentiero vero e proprio, abbastanza agevole e poco ripido, con tratti ombreggiati e qualche scorcio panoramico. In meno di 30 minuti si arriva, dopo aver oltrepassato la Chiesa di San Nicola, sul punto più alto dell’isola dove la vista è eccezionale. Poco distante vi è un altro punto panoramico che si raggiunge passando all’interno del Ristorante La Grotta. Da qui siamo scesi verso il sentiero principale e quindi al parcheggio (2 ore in tutto). Proseguendo il giro in senso orario abbiamo fatto tappa al belvedere di Serrara Fontana, con vista magnifica sullo scoglio di Sant’Angelo, ed alla Chiesa di Santa Maria del Carmine (XVII secolo, piazza Pietro Paolo Iacono); quindi abbiamo raggiunto Punta Imperatore (senza moto sarebbe stata una sfacchinata) con vista panoramica su Forio e sulla Baia di Citara, e successivamente la Spiaggia di Citara, una lunga spiaggia di sabbia con ampi tratti di spiaggia libera nei pressi dei Giardini Poseidon. Ultima tappa gli Scogli degli Innamorati, un grande scoglio di tufo spaccato in due metà complementari tra loro.
Verso le 15 abbiamo preso atto che la nostra vacanza era finita e dopo aver recuperato i bagagli lasciati in hotel e ripristinato il pieno di benzina (5 €) abbiamo riconsegnato lo scooter e preso il traghetto per Napoli (12,40 €). Sbarcati al molo di Calata di Massa (dopo 1,30 h) ci siamo incamminati verso il Parcheggio Brin ricordando insieme tutti i momenti felici della vacanza appena trascorsa, di quanto fosse bella e inaspettatamente grande l’isola di Ischia e di quanto fossimo stati fortunati ad aver trascorso 4 giorni così splendidi… ma abbiamo parlato troppo presto. Appena accendo l’auto si spacca un perno di un iniettore e inizia a uscire fumo dal cofano… quindi ritorniamo a Benevento con il carroattrezzi (spesa imprevista: 270 € mancia compresa).
In compenso la simpatia e la loquacità dell’autista nonché la sua disponibilità ad accompagnarci sotto casa dopo aver lasciato l’auto dal meccanico di fiducia ha reso il viaggio di ritorno particolarmente piacevole e movimentato da non scalfire il nostro buon umore e, soprattutto, la nostra magnifica vacanza a Ischia.