Irlanda on the road 5

Quindici giorni per andare alla scoperta della verde Irlanda fra pecore e paesaggi mozzafiato
Scritto da: robi85
irlanda on the road 5
Partenza il: 13/08/2012
Ritorno il: 28/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

13/08/12

Dopo aver studiato nei minimi dettagli l’itinerario, è finalmente arrivato il giorno della partenza per il nostro viaggio di 2 settimane “on the road” in Irlanda. Prima di partire abbiamo prenotato online macchina a noleggio e pernottamenti, optando per la soluzione economica di ostelli o B&B. Siamo partiti dall’aeroporto di Pisa con volo Ryanair diretto a Cork, torneremo dall’aeroporto di Dublino. Appena atterrati ritiriamo l’auto noleggiata online: dopo i primi disguidi con la compagnia di rent a car riguardo una presunta assicurazione obbligatoria che dovevamo fare per coprire la franchigia (?) ci tuffiamo nel traffico irlandese al contrario…un vero trauma! Arrivati all’ostello lasciamo i bagagli e ci immergiamo nell’atmosfera irlandese con un bel giro serale a piedi per la città.

14/08/12: Cork – Killarney (circa 200 km)

Dopo l’arrivo a Cork, oggi si parte per il vero viaggio; la nostra meta di giornata è Killarney. Per arrivarci passiamo da alcuni piccoli villaggi di pescatori molto pittoreschi tra cui Clonakilty, con le sue statue di animali esotici, Glandore e Union hall. Ci fermiamo a visitare il sito archeologico di Drombeg stone circle, una specie di Stonenhenge in miniatura nel quale si possono vedere ancora gli altari dove si facevano i sacrifici umani. A Bantry avvistiamo anche una foca che nuota nella baia. Percorriamo una delle tante strette strade panoramiche dell’Irlanda, particolarmente bella nel tratto fra Glengariff e Killarney, passando per il Druid’s view e lo spettacolare Ladie’s view con una vista mozzafiato su tutta la valle sottostante. Arriviamo in serata a Killarney dove ci fermeremo per due notti.

15/08/12: RING OF KERRY (circa 160 km)

Oggi dedichiamo l’intera giornata al celebre Ring of Kerry, un percorso ad anello di circa 160 km, che percorriamo in senso antiorario (come ci consiglia la guida) per evitare di ritrovarsi di fronte un pullman in una delle innumerevoli curve del percorso. La nostra prima tappa è il paesino di Killorglin, dove ci fermiamo attirati ed incuriositi dalla statua di una capra con una corona situata su di un piedistallo all’inizio del paese..si tratta del re Puck, una sorta di divinità locale venerata e festeggiata ogni anno dagli abitanti del paesino che per l’occasione prendono una vera capra e la incoronano portandola in trionfo per la città in una festa di 3 giorni! Proseguiamo per Rossbeigh strand, una spiaggia stupenda di sabbia e sassi, resa ancora più bella dal clima tipicamente irlandese, ovvero che minaccia pioggia. Ritornati sulla strada principale veniamo di nuovo attirati da un cartello che indica le “scogliere più belle del Kerry”, ovviamente decidiamo di seguirlo e non rimaniamo delusi. Sotto la pioggia percorriamo l’ultimo tratto del ring, tra Kenmare e Killarney, fermandoci solo alle Torc waterfall, per poi ritornare al nostro ostello. Dopo cena usciamo e ci ritroviamo in un pub dove un trio di arzilli vecchietti delizia il pubblico con musica tipicamente irish.

16/08/2012: Killarney – Dingle (circa 112 km)

Iniziamo la giornata con una passeggiata nel Killarney national park e nella vicina cattedrale di St. Mary. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Dingle, la nostra meta di giornata, percorrendo il ring of Dingle e la Slea Head drive, una strada davvero suggestiva con numerosissimi punti panoramici. Facciamo sosta anche al Gallarus oratory, una specie di casa in pietra…pieno di comitive di turisti (soprattutto italiani), ma noi non ci abbiamo trovato niente di speciale! Nel tardo pomeriggio arriviamo a Dingle e ci dedichiamo alla visita di questo bel paesino con tante case colorate; sul porto troviamo ad accoglierci il simbolo della città, la statua del delfino Fungie. Passiamo la notte in un ostello molto carino, con un’ampia cucina a disposizione degli ospiti, della quale approfittiamo per cucinare un piatto di pasta.

17/08/12: Dingle – Doolin (circa 230 km)

Anche oggi il tempo è bello, e meno male perché ci aspetta il Connor pass, uno dei passi più panoramici del nostro percorso. Arrivati in cima al passo percorriamo un breve sentiero e godiamo di una splendida vista a 360° sulle valli circostanti. Lungo il nostro tragitto sostiamo nel paesino iper pubblicizzato di Adare; a parte qualche casa dal caratteristico tetto di paglia non capiamo il senso di tutto questo entusiasmo e proseguiamo verso Ennistymon. Qui, nascosta dietro un gruppo di case, scorgiamo una bellissima cascata a gradoni. L’ultima meraviglia di oggi ci attende all’arrivo a Doolin, un piccolo paesino immerso nel verde e nel silenzio. L’ostello che avevamo prenotato sembra una piccola baita sul fiume e c’è un’ atmosfera davvero magica.

18/08/2012: Doolin – Galway (circa 83 km)

Lasciamo a malincuore Doolin e partiamo alla volta delle celeberrime Cliffs of Moher, le scogliere più famose d’ Irlanda. Nonostante il muretto di protezione posto a qualche metro dal precipizio impedisca di affacciarsi nel vuoto, il colpo d’occhio delle scogliere è davvero mozzafiato!! Lasciate le scogliere attraversiamo la regione del Burren, un luogo che sembra non avere nulla a che fare con la verde Irlanda; sembra piuttosto di osservare la superficie lunare..in mezzo ad un paesaggio dominato da massi di pietra e pochi arbusti sorge il Poulnabrone dolmen, un antico luogo di culto che mantiene tuttora la sua magia. La prossima tappa è la città di Galway, prima però ci fermiamo a Kilfenora ad ammirare delle croci celtiche in un cimitero e nel paesino di Ballyvaughan dove si tiene un caratteristico mercatino di contadini. In serata facciamo un giro a Galway, una vivace cittadina piena di giovani dove purtroppo troviamo ad accoglierci la pioggia L ci consoliamo con una cena a base di salmone affumicato e pollo fritto.

19/08/12: Galway – Clifden (circa 160 km)

Visto che abbiamo passato la notte in B&B iniziamo la giornata con la prima vera Irish breakfast a base di uova, fagioli, pomodoro, salsiccia, funghi, pancetta e panini con la marmellata… un tripudio di sapori e colesterolo! Lungo il tragitto verso Clifden ci fermiamo nella spiaggia di Carraroe, la cui “sabbia” è formata interamente da piccoli coralli bianchi. Continuiamo il nostro tour nel desolato ma affascinante Connemara, dove incontriamo molti asini e pecore nere e poche persone, con una sosta a Dog’s bay e Mannin bay, due baie che viste dall’alto assumono la forma di un osso. Arrivati a Clifden imbocchiamo la Sky road, un percorso ad anello di circa 12 km, da percorrere su una stretta stradina piena di punti panoramici perfetti per le foto! Il B&B che abbiamo prenotato si trova proprio su questa strada ed è gestito da una gentile signora di origine francese. Lasciate le nostre cose in B&B dedichiamo la serata alla visita della cittadina di Clifden, un piccolo paese di 2 strade dove c’è poco da vedere ma mangiamo un ottimo fish & chips.

20/08/12: Clifden – Achill Island (circa 135 km)

Anche stamattina facciamo il pieno di energie con una ricca colazione irish, poi partiamo verso Omey strand, una specie di isolotto raggiungibile in auto solo con la bassa marea..qui osserviamo i vani tentativi di un signore di percorrere con la sua auto questa strada sommersa J Arriviamo nel cuore del Connemara, il Connemara National park, dove facciamo una passeggiata di mezz’oretta e poi ci spostiamo verso Kylemore abbey: decidiamo di non entrare ma ci godiamo la vista fiabesca della cattedrale che si specchia nel corso d’acqua sottostante. Per arrivare ad Achill Island seguiamo come sempre il percorso più lungo, tortuoso e panoramico che passa dalla Doolough valley: lo spettacolo vale la difficoltà del percorso. Arrivati nella penisola di Achill Island percorriamo l’atlantic drive e andiamo alla ricerca delle sperdute spiaggie di Keem e Keel. Altrettanto sperduto è l’ostello in cui avevamo prenotato, sembra di stare nella casa di Casper.

21/08/12: Achill Island – Sligo (circa 140 km)

Oggi scegliamo la strada più veloce per arrivare a Sligo. Fino a Bangor il tratto di strada è molto bello e lo strano meteo irlandese ci regala tanti arcobaleni. Osserviamo solo da lontano Knocknarea e ci dedichiamo alla visita del cimitero megalitico di Carrowmore, un luogo davvero suggestivo. Facciamo una breve sosta a Strandhill, una delle tante bellissime e ventose spiagge popolate da surfisti. Facciamo una deviazione dalla strada principale per scovare il lough Glencare e la sua cascata, e finalmente arriviamo a Rosses point, una baia con due fari e una bellissima statua che raffigura una donna che aspetta il suo uomo che arriva dal mare.. molto curiosa anche una statua di Elvis che si erge dalle acque della baia. Dormiamo in una guesthouse di recente costruzione nei pressi del faro, con una grande cucina a disposizione degli ospiti. La sera decidiamo di fare un giro nella città di Sligo, ma la troviamo un po’ smorta con tanti pub ma poca gente in giro.

22/08/12: Sligo – Ardara (circa 150 km)

Anche oggi il tempo è dalla nostra parte, infatti è una giornata bellissima, con brevi piogge, grazie alle quali vediamo un sacco di arcobaleni. Arriviamo alla bella spiaggia di Rossnowlagh, poi ci dirigiamo verso Kilcar, dove si trova lo Studio Donegal, un laboratorio artigianale dove è possibile vedere i tessitori di lana all’opera. La tappa più suggestiva della giornata (e una delle più affascinanti dell’intero viaggio) sono le scogliere più alte d’Irlanda, ovvero le Slieve League. Ci arriviamo con una camminata molto panoramica e ventosa, ma lo spettacolo vale la fatica! Ci fermiamo poi a Malinbeg, una baia raggiungibile scendendo 160 scalini, davvero da cartolina! Le meraviglie della giornata non sono ancora finite perché per arrivare ad Ardara, la nostra meta finale, attraversiamo il Glen Gesh Pass, un susseguirsi di valli e verdi colline abitate da decine di pecore. Ancora una volta scattiamo tantissime foto, prima di ripartire alla volta di Ardara, dove trascorriamo la notte in ostello. Questa è solo una delle numerose cittadine che si vanta del titolo “Tidy Town”: praticamente in ogni paese vediamo cartelli che ricordano il trionfo (o il secondo o terzo posto..) in questa competizione risalente anche a numerosi anni addietro, incitando gli abitanti a mantenere pulite le città per avere nuove chance di vittoria.

23/08/2012: Ardara – Derry (circa 90 km)

Per arrivare a Derry attraversiamo la regione del Donegal. Notiamo subito lo spirito patriottico degli abitanti: le bandiere giallo-verdi del Donegal sventolano un po’ ovunque, dai finestrini delle macchine ai paletti dei recinti delle abitazioni, persino in cima ad una montagna e nel bel mezzo di un acquitrino. Inoltre non mancano i cartelli per incitare i giocatori della squadra di calcio, idoli locali. Oggi superiamo il confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, anche se, in verità, non ce ne accorgiamo proprio: all’improvviso i cartelli stradali indicano le distanze in miglia, tutto qua! Dedichiamo l’intera giornata alla visita della città di Derry, partendo con un giro a piedi della cinta muraria: un tuffo nel passato. Ci spostiamo, poi, nel quartiere della città che ospita le celebrazioni per proclamare Derry “città della cultura 2013“: non capiamo cosa c’entrino le statue di mucche variamente dipinte piazzate un po’ ovunque. Infine, facciamo una passeggiata nel quartiere Bogside, famoso per i grandi murales risalenti al periodo delle lotte fra cattolici e protestanti. Nel complesso, la città risulta una piacevole sorpresa.

24/08/2012: Derry – Portrush (circa 150 km)

Partiamo per l’esplorazione della penisola di Inishowen che si protende a nord fino a Malin Head, il punto più settentrionale d’Irlanda. Dopo una breve sosta alla spiaggia delle “five fingers” raggiungiamo proprio Malin Head da cui si gode un panorama a 360° su tutta la baia sottostante. Lasciamo la cima del promontorio e ci dirigiamo verso il paese di Clonmany per visitare l’omonimo parco all’interno del quale, dopo una camminata di circa un’ora, possiamo ammirare la cascata di Glenevin. Oltrepassato il Gap of Mamore arriviamo a Portrush, un immenso lunapark sul lungomare pieno di turisti, slot-machine e giostre per bambini.. noi ci godiamo la pace della spiaggia delle white rocks, 3 km a est del centro.

25/08/2012: Portrush – Belfast (circa 125 km)

Appena fuori da Portrush vediamo dalla strada le rovine del Dunluce castle, non lo visitiamo perché è ancora chiuso e non vediamo l’ora di arrivare alle famose Giant’s causeway… contrariamente a quanto avevamo letto sulla guida la visita costa 8,50 £ ma ne vale assolutamente la pena! Consigliamo a tutti di seguire il percorso indicato dall’audio-guida, molto utile e simpatica. Restiamo completamente affascinati da questo luogo magico, tanto che iniziamo a convincerci che sia davvero opera di un gigante. Lasciata a malincuore questa meraviglia della natura, seguiamo la strada costiera fino a Belfast, in realtà niente di speciale.. facciamo solo una sosta alla white park bay e al carrick-a-rede rope bridge, un ponte sospeso fra le scogliere dove però non passiamo perché l’attesa in fila si aggira intorno all’ora e mezza. L’arrivo a Belfast, dopo 12 giorni passati tra verdi colline e pecore, è decisamente traumatico, soprattutto per il traffico e le strade a mille corsie. Nonostante questo la città ci sembra molto interessante.

26/08/2012: Belfast

Oggi dedichiamo l’intera giornata alla visita della città, partendo dalla parte ovest, famosa per gli scontri religiosi tra cattolici e protestanti e per i murales che li ricordano. Facciamo un giro a piedi lungo la peace line, la linea di demarcazione fra i quartieri delle due opposte fazioni: qui vediamo una serie di murales inneggianti alla pace tra i popoli e alla libertà. Ancora oggi le due parti della città sono ben distinte e separate, oltre che dal muro ricoperto di filo spinato, da un cancello che la sera viene chiuso. Ci addentriamo anche nella parte protestante e più degradata di Shankill dove praticamente ogni casa espone la bandiera inglese e vediamo anche un murales dedicato ai 60 anni di regno della regina Elisabetta. Nel pomeriggio ci spostiamo nel centro, dominato dal maestoso municipio, e nel lungofiume, decorato con statue e installazioni moderne. Nel nostro giro ci ritroviamo di fronte alla cattedrale, decidiamo di entrare e notiamo che, nonostante sia domenica, all’interno della chiesa ci sono solo poche persone..ci viene da chiederci che senso abbiano avuto tanti scontri per questioni religiose…

27/08/2012: Belfast – Dublino (circa 180 km)

L’unica sosta di oggi è a Brunaboinne, un sito preistorico di cui visitiamo la parte più famosa, Newgrange. Nel corso della visita guidata ci fanno entrare dentro ad una tomba neolitica riproducendo il momento in cui un raggio di sole penetra nel buio totale della camera nel giorno del solstizio d’inverno: davvero suggestivo ma da sconsigliare a chi soffre di claustrofobia. Procediamo quindi verso l’aeroporto di Dublino dove riconsegniamo la macchina, e prendiamo l’autobus per raggiungere il centro della città e il nostro ostello. Anche se entrambi ci siamo già stati, decidiamo di fare una camminata nel centro di Dublino… dopo tutto quello che abbiamo visto in questi giorni ci sentiamo di dire che l’Irlanda è un’ altra cosa!

Domani si torna a casa, è stata davvero una vacanza rilassante, nonostante i numerosi spostamenti in auto e le camminate a piedi. Non ci dimenticheremo mai i bellissimi paesaggi e il verde di questa terra magica.

Qualche consiglio:

– è bene prepararsi un itinerario prima della partenza perché le cose da vedere sono veramente tante, ma a volte è bello anche improvvisare;

– per risparmiare tempo e denaro, soprattutto in alta stagione, è meglio prenotare i B&B o gli ostelli, ma la scelta è veramente ampia anche senza prenotazione;

– noleggiare una macchina è sicuramente la soluzione migliore per un viaggio on the road e dopo qualche giorno di incertezza ci si abitua anche alla guida al contrario, basta stare sempre in occhio alle strade strette, alla velocità degli altri automobilisti e alle pecore..;

– il cibo è piuttosto caro, per risparmiare noi abbiamo sempre pranzato al sacco e sfruttato le cucine degli ostelli per prepararci la cena;

– il consiglio più importante: partite alla scoperta di questa isola che vi resterà nel cuore!



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