Irlanda on the road 4

Una settimana a spasso per i meravigliosi paesaggi irlandesi
Scritto da: hummin
irlanda on the road 4
Partenza il: 02/06/2013
Ritorno il: 09/06/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Partenza per l’Irlanda con volo Ryanair il 2 giugno dall’aeroporto di Pisa (a dire il vero non eccessivamente economico, andata e ritorno per due persone con un solo bagaglio da 20 kg 500 euro) e arrivo a Dublino alle 16:30 locali. Noi siamo andati in centro con il bus Airlink 747 che si trova immediatamente fuori dalla zona arrivi, il biglietto costa 6 euro a persona solo andata e 10 euro andata e ritorno e si può acquistare direttamente a bordo. La scelta si è rivelata particolarmente azzeccata, abbiamo alloggiato all’hotel Harding accanto alla cattedrale di Christchurch e le fermate del bus da e per l’aeroporto sono praticamente davanti. L’hotel è abbastanza spartano e se vi capita una camera interna godrete dei canti e delle chiacchere degli avventori del bistro che si trova al suo interno fino a tarda notte, ma è pulito e la posizione è ideale per visitare a piedi Dublino. Sistemati i bagagli in stanza e vista l’ora (qui i musei etc chiudono fra le 17 e le 18) ci siamo fatti una bella passeggiata per il centro, Grafton street, Temple Bar e la zona adiacente, tanto per assaporare subito l’atmosfera della città visitandone il cuore pulsante. Cena in uno dei molti pub della zona e nuova passeggiata, qui c’è musica ovunque, non solo nei locali ma ad ogni angolo di strada…..una meraviglia per chi ne è appassionato, e chi non lo è non può comunque rimanere indifferente a tutta questa allegria!

Il giorno 3 lo abbiamo interamente dedicato alle visite, la mattina di buon ora il Trinity College e il Book of Kells (vista l’ora c’era pochissima coda, io consiglio di andare verso le nove del mattino all’apertura) e la Long Room, le cattedrali di Christchurch e San Patrizio. Dopo la pausa pranzo il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla Chester Beatty Library e alla moltitudine di volumi in essa conservati e, cosa a cui io tenevo molto, alla statua di Oscar Wilde in Marrion square. Sfortunatamente il castello di Dublino è chiuso fino a luglio per una mostra quindi ne abbiamo potuto vedere soltanto l’esterno ed i giardini.

Dopo un’ulteriore serata tra i suoni e la confusione del Temple Bar io e la mia compagna il giorno 4 siamo tornati in aeroporto di buon ora per prendere l’auto noleggiata precedentemente via internet (io ho usato il sito www.rentalcars.com). Vista la guida al contrario ho preferito fare pure un’assicurazione, ma i più esperti e temerari possono anche evitarsi ulteriori 20 euro circa al giorno!! Dopo le prime e comprensibili difficoltà mi sono abituato alla guida (qualche tentennamento col cambio ma i muretti della città si sono salvati tutti) e ci siamo diretti a Glendalough con la M50. Un consiglio: con la M50 si passa sotto un misterioso oggetto chiamato Toll bridge che va pagato, armatevi di targa della macchina e pagatelo presso i benzinai o i supermercati ( lo Spar ad esempio dava questa possibilità), e, contrariamente a quel che troverete scritto, se lo pagherete il giorno stesso nessuno si offenderà, ho faticato un pò a capire perchè dappertutto si indicava di attendere le 20 del giorno successivo!!

A Glendalough per pura pigrizia abbiamo lasciato l’auto al parcheggio presso il lago superiore che costa 4 euro al giorno, c’è comunque la possibilità di lasciarla gratuitamente a primo parcheggio, cioè quello del Visitor Centre. Dal lago Superiore si snodano una serie di percorsi a piedi e di varia difficoltà, noi abbiamo fatto il più rapido visto il poco tempo a disposizione cioè quello verde (sono comunque tutti molto bene indicati). Si tratta di una passeggiata di 20 minuti circa che dal lago superiore porta a quello inferiore dando la possibilità di visitare quel che resta del complesso monastico dove visse in eremitaggio Santo Kevin, attraverso uno splendido bosco che costeggia i due laghi.

Terminata la visita ci siamo diretti verso Kilkenny per il pernottamento, senza farci mancare una sosta pranzo niente di meno che a Hollywood (avete capito bene!) in un pub peraltro niente male.

Kilkenny è una simpatica cittadina medioevale con un traffico impressionante lungo le sue vie cittadine se, come noi, avete la sfortuna di capitare nei loro orari di punta. Abbiamo alloggiato alla San Antonio guest house, la consiglio per la gentilezza e la disponibilità della proprietaria. Kilkenny onestamente è stata una piccola delusione, carino il centro e il castello (ha un parco splendido) ma l’ho trovata una città un po’ spenta, al solito negozi chiusi già alle 18, pub semivuoti…forse siamo capitati in un periodo sfortunato, ma la partenza il mattino seguente è stata senza particolari rimpianti.

Il 5 giugno ci siamo diretti a Kinsale per il pernottamento. Piccola parentesi, siamo passati e abbiamo volontariamente saltato la visita di Cork, o meglio ci siamo rimasti imbottigliati nel tentativo di raggiungere la nostra destinazione. Visto il tempo a disposizione abbiamo preferito lasciare da parte questa città che comunque è un grande centro portuale e industriale e non ci ha ispirato nulla di particolare. Kinsale invece è stata una bella sorpresa, è una cittadina sul mare e si affaccia su una splendida baia chiusa alle due estremità da due antichi forti, Fort Charles e Fort James. L’hotel è stata un’ottima scoperta, si tratta dell’Actons, ci hanno dato una suite con vista sulla baia spettacolare ad un prezzo onesto (80 euro colazione inclusa). Dopo pranzo ci siamo armati di buona volontà ed abbiamo affrontato una passeggiata di circa 3 km per andare a visitare il già citato Fort Charles. La passeggiata è davvero bella, ci sono alcuni brevi tratti di salita un po’ più impegnativa ma il panorama di cui si gode ripaga della fatica. Costeggia la baia passando attraverso il borgo dove hanno le case i pescatori della zona, per arrivare (dopo un ultimo impegnativo strappo in salita da scattisti veloci) al forte. La costruzione è completamente in rovina quindi non attendetevi nulla di particolare (ingresso 4 euro) però l’ho trovata interessante e da lì si gode una bella vista della baia e della città, il giusto mix per qualche bella foto. Affrontata la camminata in senso contrario giro in paese per souvenir e cena in attesa la mattina dopo di buon’ora di ripartire.

La mattina seguente leviamo le tende alle 7:30 e verso le 9 siamo già a Killarney, dove per fortuna la camera dell’hotel era già pronta permettendoci di lasciare i bagagli. Breve annotazione sulla guest house di turno, Old Weir Lodge, leggermente fuori dal centro (saranno neppure 10 minuti a piedi) ma pulita, comoda e ben tenuta, la consiglio. Risaliti in auto, affrontiamo il Ring of Kerry in senso antiorario. Doverlo descrivere non è facile, sono circa 200 km lungo i quali secondo me occorre seguire le sensazione del momento e cogliere letteralmente l’attimo. Ci si ferma lungo la strada quando il panorama ispira per scattare qualche bella foto. La sosta pranzo l’abbiamo fatta a Waterville, centro piccolissimo noto per aver ospitato qualche notte Charlie Chaplin (con statua d’ordinanza lungo la passeggiata a mare) e il solito Golf Club di cui la zona è piena. Continuando il percorso nel pomeriggio tolte le soste foto, le cose più interessanti le ho trovate nell’avvicinarsi nuovamente a Killarney, il punto panoramico Lady’s view, le cascate di Torc, Manor house etc. Fatto un bel giro dopo cena (qui i negozi restavano aperti addirittura oltre le 22) torniamo in hotel per un meritato riposo in vista della tappa successiva.

La mattina del 7 partenza in direzione Tarbert dove carichiamo la macchina su un traghetto (circa 19 euro) per tagliare uno stretto braccio di mare che ci fa risparmiare 140 km alla volta di Doolin e delle Cliff of Moher. Ci arriviamo nel primo pomeriggio e le visitiamo subito (piccolo consiglio il parcheggio si paga 6 euro a persona, attendete fuori e fate entrare solo il guidatore e l’auto per poi incontrarvi nuovamente all’esterno del parcheggio stesso… tanto le scogliere sono gratis!), inutile dire che il paesaggio è mozzafiato, difficile stancarsi di fotografare uno spettacolo simile. Arrivati a Doolin nel primo pomeriggio ci sistemiamo in una bellissima guest house (O’Connor) poco fuori (in realtà questo paese non ha un vero centro, è distribuito lungo la strada). La proprietaria si rivela subito gentile e disponibile e quando le diciamo di voler vedere le Cliff of Moher dal mare telefona e ci prenota subito la mini crociera facendoci ottenere anche uno sconto di 10 euro (paghiamo 30 invece che 40). Qui O’Brien pare essere il padrone di mezza Doolin e quindi le barche sono tutte sue, mentre attendiamo di salire ci intrattiene un inaspettato spettacolo, un delfino viene a giocare nella piccola baia accanto con alcuni sub per la delizia dei turisti e delle macchine fotografiche.

La mini crociera ci ha permesso di vedere le scogliere da una prospettiva diversa, la sensazione osservandole dal mare è di un’imponenza ancora maggiore di quella percepita passeggiandovi sopra, e solo per questo varrebbe la pena venire in Irlanda.

La nostra esperienza a Doolin si conclude la mattina dopo quando di buon’ora partiamo partiamo per far ritorno a Dublino (circa 270 km ma tutti di autostrada dritta come un fuso) ci sistemiamo allo Sheldon Hotel che è qualche km fuori (ha il parcheggio gratuito) ma comodissimo per il ritorno il mattino seguente in aeroporto. Dopo un meritato riposo con la LUAS (il tram locale) in pochi minuti siamo in centro e prima di ripartire non ci facciamo mancare un sabato sera di nuovo al Temple Bar. Se la prima volta ci era piaciuto ora la confusione e l’allegria sono amplificate dalla musica che risuona dappertutto dagli angoli delle strade ai pub ed è impossibile non farsi coinvolgere. Un bel modo per passare una serata divertendosi e rilassandosi prima di far ritorno alla routine di tutti i giorni.



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