Irlanda on the road 3
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DUBLINO. 2-3 OTTOBRE
Abbiamo prenotato poco più di un mese prima un volo Ryanair da Bergamo a Dublino andata e ritorno, per due con una valigia in stiva a 325 euro. Come detto prima siamo partiti il 2 ottobre con arrivo a Dublino alle 22.00 e, espletate le varie operazioni di sbarco e recupero bagagli, con il pullman n. 747 dell’AIRLINK, comodissimo per i collegamenti con l’aeroporto, siamo arrivati in pieno centro alla stazione degli autobus Busáras in Talbot Pl. con una spesa di 6 euro a testa. Di lì, in 5 minuti siamo arrivati all’hotel Maple in Lower Gardiner St., prenotato da casa per la notte del 2 e del 3 con il sito www.booking.com per 150 euro una stanza per due con prima colazione. L’hotel di per se non era male, su www.tripadvisor.com aveva discrete recensioni e si trovava in un’ottima posizione per girare a piedi o prendere uno dei vari bus che propongono i giri turistici per la città. Appena giunti in hotel ci siamo registrati e subito dopo siamo usciti per un primo assaggio della vita notturna cittadina. Ci siamo diretti subito verso Temple Bar, dove ci siamo infilati in vari locali. Tra questi, quello che ci è più piaciuto è stato sicuramente l’Oliver St John Gogarty’s, ottimo sia per ascoltare musica commerciale e hit di ogni tempo al piano terra, sia per assistere a musica tradizionale dal vivo al piano superiore; il tutto sempre accompagnato da Guinness. Consigliato. La mattina successiva ci siamo alzati di buon’ora e, dopo una sana e seria Irish Breakfast, ci siamo incamminati per una visita della città. Non concordo con chi dice che Dublino ha ben poco da offrire, certo non si può paragonare a Roma come reperti storici o a New York o Parigi come musei, ma in generale è una bella città e vale la pena visitarla. Non mi dilungo molto sulla visita, mi limito a dire che la mattinata l’abbiamo trascorsa visitando il Trinity College, proseguendo per il St Stephen’s Green, camminando per le vie principali del centro e dando una sbirciata alla zona di Temple Bar di giorno. Dopo pranzo ci siamo diretti, passando per il Dublin Castle e la St Patrick’s Cathedral, verso una delle prime tappe fondamentali del viaggio; la fabbrica della GUINNESS!!! Scherzi a parte, certamente so che magari non è una metà indispensabile, ma secondo me è comunque una cosa da vedere. Prenotate l’ingresso da casa online e vi risparmierete le code. La serata è terminata, dopo esser passati di nuovo in hotel, con una cena in un pub, accompagnata da musica tradizionale, un giro di nuovo a Temple Bar, il tutto condito dalla solita Guinness.
DUBLINO – GALWAY 4 OTTOBRE
Il mattino del 4 ottobre, dopo aver fatto il check-out all’hotel, ci siamo diretti verso l’autonoleggio per ritirare la macchina – una Fiat Punto – affittata tramite il sito www.enoleggioauto.it che a sua volta si è appoggiata ad un’agenzia locale; la Thrifty. Per il noleggio complessivamente abbiamo speso 135 euro da casa e poi abbiamo dovuto sborsare altri 233 euro più la CASCO senza franchigia (l’ho voluta io) 90 euro; tassa per l’Irlanda del Nord 30 euro; Secondo guidatore 48 euro; tasse e IVA o qualcosa di simile 65 euro. Francamente un po’ ci son rimasto di questa spesa aggiuntiva e credo che rivolgendosi alle compagnie di autonoleggio più conosciute, tipo la Hertz, forse avrei speso qualcosa di meno; ma ormai eravamo la e quindi “pace”. Una volta presa l’auto e preparato il navigatore, siamo partiti e devo dire che dopo una prima mezz’ora di disorientamento, per quanto riguarda la guida, non abbiamo più incontrato problemi; anzi verso fine settimana la Punto andava come una freccia!! Appena usciti da Dublino, abbiamo selezionato sul navigatore solo le strade secondarie e da lì è iniziata l’avventura. Come prima tappa e luogo per pranzare abbiamo scelto Tullamore, lì dopo aver fatto un giro velocissimo in macchina per la città, ci siamo diretti subito presso la fabbrica di whiskey Tullamore Dew (coordinate GPS 53.277746, -7.493193) dove, nella Tea Room, nel seminterrato della fabbrica, abbiamo mangiato un panino, preso un caffè e gustato finalmente un buon whiskey irlandese! Ne siamo usciti con tre bottiglie da regalare e la testa un po’ leggera. Se ci passate, fermatevi. Risaliti in macchina, sempre seguendo strade secondarie più nascoste possibili, ci siamo diretti verso le Cliff of Moher seguendo un itinerario che toccava la città di Birr, proseguendo per la R353 fino a Gort e poi una serie di stradine che solo con un navigatore se ne poteva uscire. Delle Cliff of Moher che posso dire … sono forse le più rinomate scogliere d’Irlanda ma soggettivamente non posso dire che siano le più belle. In seguito vi parlerò di scogliere a mio avviso più suggestive; comunque le considero una tappa d’obbligo se siete nei dintorni, sono comunque da vedere. Sconsiglio, però, di andarci verso sera come noi perché il sole lo si ha proprio di fronte e scattare foto è quasi un’impresa. Per visitarle ci sono vari modi; dal mare, attraverso un percorso organizzato (coordinate GPS 52.968371, -9.425504) o come noi, infilandosi praticamente nei giardini e nelle proprietà di alcune famiglie (noi seguivamo il navigatore lo giuro!). Una volta ripartiti abbiamo seguito la strada costiera fino a Galway, dove siamo arrivati alle otto di sera e dove, complice la stanchezza, il buio e il non affidarci molto alla guida, abbiamo optato per un B & B qualsiasi. Il B & B si chiama The Swallow (98 Fr. Griffin Road, Galway). I proprietari, due signori sulla sessantina, sono stati molto cordiali e non hanno avuto problemi ad accoglierci a quell’ora un po’ tarda. Per quanto riguarda la struttura e la pulizia non posso dire che sia stata eccellente, anzi. Forse a causa del clima già abbastanza umido e piovoso e dal periodo un po’ fuori stagione per il turismo, le camere non avevano abbastanza “ricambio” ed il tutto aveva assunto un tono “ammuffito”. Una volta sistemati siamo usciti per un giro in centro e dopo una cena al ristorante “Il Folletto” (8 Quay St, Galway) abbiamo trascorso la serata al pub dell’hotel Spanish Arch bevendo la solita Guinness e gustandoci una serata veramente bella a base di musica tradizionale dal vivo. Ho alcuni video su Youtube di cui vi riporto i link diretti qui sotto. Scusate la qualità ma li ho ripresi con il cellulare.
http://www.youtube.com/watch?v=tp2GuqYmHA4
http://www.youtube.com/watch?v=75AkZhQB0eg
http://www.youtube.com/watch?v=WTyS8GLpwnY
GALWAY – WEATPORT. 5 OTTOBRE
La mattina del 5 ottobre si è presentata nuvolosa con una fine pioggerellina tipica e noi, dopo una discreta colazione (niente Irish Breakfast in questo B & B), ci siamo messi in macchina alla volta di Westport, scelta come nostra meta d’arrivo per la sera. L’itinerario prevedeva di risalire su per la strada costiera affrontando alcune tappe come Mace Head o, più a nord, Cleggan e Letterfrack, ma all’inizio per il tempo un po’ piovoso e poi per questioni di tempistica abbiamo optato per un percorso più breve. Partiti appunto da Galway sotto una pioggerellina insistente, che dopo un’oretta è cessata lasciando posto dapprima ad un cielo bigio e poi con il passare della giornata ad un cielo soleggiato ma pieno di nuvoloni che correvano, abbiamo risalito la costa fino a Clifden, dove ci siamo fermati per fare benzina e abbiamo definito l’itinerario del pomeriggio. Da Clifden abbiamo preso la Sky Road ( coordinate GPS 53.508892, -10.113873), uno spettacolare percorso ad anello che porta fino a Kingstown e ritorno che vi assicuro vale la pena fare. Tornati a Clifden, ci siamo diretti verso l’entroterra per la prima volta con destinazione Maan Cross, per poi salire a destra verso Clonbur costeggiando dapprima il lago Lough Corrib e poi passando al lago Lough Mask. Questo giro un po’ strano, oltre che per i soliti paesaggi incantevoli, solo per attraversare un ponticello che supera un’insenatura del secondo lago che vi assicuro vale i chilometri fatti (coordinate GPS del ponte: 53.566201, -9.412605). Dopo una sosta in questo posto siamo ripartiti alla volta di Westport seguendo il solito itinerario “motociclistico” tortuoso. Ci siamo diretti verso Leenane per poi da li prendere la R335 verso Louisburgh, o ameno l’intenzione era quella fino a quando poco dopo Delphi siamo stati letteralmente folgorati da una strada (e son parole grosse chiamarla strada) che stando al cartello portava a Westport. Prima di imboccarla abbiamo proseguito per il tratto della R335 che costeggia il lago Doo Lough per ammirare il panorama a dir poco spettacolare e poi siamo tornati indietro e abbiamo preso quella che secondo me è la valle più desolata d’Irlanda. Sicuramente non riesco a descrivervi le sensazioni e le emozioni che provavo, ma vi assicuro che sono state uniche. Attraversata tutta io e mio fratello senza mai incontrare nessuno. Sarà stata fatalità o forse fortuna, ma è stato unico. Per chi volesse mai ripercorrere questa strada, l’incrocio da dove parte si trova poco dopo Delphi come vi dicevo (coordinate GPS: 53.642718, -9.746816) e sbuca a Liscarney (coordinate GPS 53.738309, -9.554332). Di lì velocemente siamo arrivati a destinazione, ormai a sera, prendendo la N59. Una volta giunti a Westport ci siamo diretti subito aduno dei B & B indicati sempre dalla solita “sacra” guida; Il nome di quello scelto da noi per la notte è McCarthy’ Lodge e se mai capitaste a Westoport andate li a dormire. Davvero eccezionale. Una volta sistemati ci siamo diretti in uno dei tanti pub per cenare (noi abbiamo scelto il Cosy Joe’s coordinate GPS 53.799531, -9.522172) dove abbiamo mangiato abbastanza bene (sempre cucina tipica) e poi ci siamo diretti al The Potter House, dove con le solite paia di Guinness abbiamo ascoltato due signori sulla sessantina suonare ottima musica tradizionale solo con violino e chitarra accompagnati ogni tanto da una signora della stessa età con una voce molto bella.
WESTPORT – DONEGAL. 6 OTTOBRE
La mattina del 6 ottobre ci siamo svegliati abbastanza presto ed immancabilmente siamo stati accolti dalla solita colazione iper abbondante e dalla solita pioggia … Fortunatamente la giornata nel breve si è capovolta ed abbiamo avuto un bel sole per tutto il giorno, anche se ha tirato un forte vento per nulla caldo! L’itinerario della mattinata prevedeva come meta Achill Island fino all’estremità occidentale, con una piccola deviazione al Rockfleet Castle (coordinate GPS 53.897165, -9.631112), di cui non vi anticipo nulla per non rovinare la sorpresa che abbiamo trovato noi. Conclusa la fugace visita abbiamo proseguito seguendo dapprima la strada costiera a sud dell’isola e il ritorno seguendo le strade dell’entroterra e l’Atlantic Drive. Cosa posso dire di quest’isola? Se cercate un posto di calma totale che vi faccia rilassare, andateci; io l’ho trovata unica e mi sono ripromesso di tornarci un giorno. Sarebbe un posto ideale per trascorrervi la vecchiaia! Una volta lasciata Achill Island abbiamo proseguito verso nord passando per Bangor e prendendo la R 313 e successivamente la R314 per così raggiungere la successiva tappa della giornata; le rovine di Céide Fields (coordinate GPS 54.30822, -9.456527). De tragitto per raggiungerle posso solo che ripetervi di quanto desolati, belli ed emozionanti siano stati i paesaggi ed i panorami incontrati. Aggiungo inoltre un accenno alle immense cave di torba per combustibile che disseminano quei posti; ce ne sono ovunque. Tornado alle rovine di Céide Fields, tralasciando il vento che soffiava fortissimo e le scogliere che a mio avviso sono molto più belle e spettacolari delle rinomate Cliff of Moher, vi assicuro che sono da vedere se si passa da quelle parti. Il sito è formato da un piccolo museo, dove è spiegata la storia della regione attraverso le ere geologiche, per poi proseguire all’esterno con la visita al sito vero e proprio. Purtroppo non abbiamo dedicato il tempo che il sito meriterebbe e dopo una fugace visita di poco più di un’oretta siamo ripartiti alla volta di Donegal sempre seguendo la costa, attraversando le cittadine di Ballina e Sligo. Una volta giunti a Donegal abbiamo subito trovato l’alloggio, sempre indicato dalla guida, e ci siamo sistemati presso il Bridges B & B, molto accogliente pulito e con i proprietari, marito e moglie, molto simpatici. La serata è proseguita con un giro per le vie del centro, una buona cena, un salto all’Old Castle Pub e poi a dormire, veramente esausti per la lunga giornata.
DONEGAL – DERRY. 7 OTTOBRE
Finalmente per la prima volta dall’inizio del tour in macchina ci svegliamo senza pioggia e dopo il solito rito dell’Irish Breakfast, salutati i gestori del B & B, saliamo in macchina per dirigerci verso le Slieve League, scogliere di straordinaria bellezza e tra le più alte d’Europa da quanto indica la guida. Raggiungerle non è stato semplicissimo, ma dopo un paio di tentativi siamo riusciti ad imboccare la strada giusta e per aiutarvi lascio le coordinate GPS che vi porteranno dritti al parcheggio in prossimità delle scogliere: 54.627342, -8.684447; Ad un certo punto sulla strada troverete una sbarra che chiude il passaggio. Apritela tranquillamente è solo appoggiata e il passaggio è consentito. Noi l’abbiamo scoperto dopo circa un quarto d’ora di esitazione all’arrivo di una comitiva di turisti. Conclusa la visita alle scogliere, siamo ripartiti in direzione Ardara passando per il Glen Gesh Pass (coordinate GPS 54.727327, -8.475466), con una visita veloce a una cascata chiamata Assarancagh Waterfall (coordinate GPS 54.760969, -8.520033) e per poi proseguire dritti fino all’estremità nord dell’Inishowen Peninsula; Malin Head, il punto più settentrionale d’Irlanda. Degno di nota di questo posto oltre alle solite vedute è l’Hell’s Hole (coordinate GPS 55.381032, -7.373587), uno strapiombo dove le onde s’infrangono contro le formazioni rocciose; davvero molto emozionante. Dopo questa visita mattutina siamo ripartiti alla volta delle spettacolari Giant’s Caseway (coordinate GPS 55.233215,-6.516138), scendendo dall’Inishowen Peninsula verso Derry per poi seguire la costa fino a destinazione dove siamo arrivati nel primo pomeriggio sotto un tempo un po’ nuvoloso e un vento gelido e sferzante. Anche per le Giant’s Caseway trovo scontato usare le solite parole per descriverle. Come per tutte le altre tappe che abbiamo fatto anche qui per una visita fatta come si deve, servirebbe una giornata o un paio di giorni, ma per seguire la nostra tabella di marcia e mantenere lo stile impostato al nostro viaggio, ci siamo concessi solo un paio di ore per uno scorcio veloce delle colonne esagonali. Conclusa questa visita siamo ripartiti alla volta di Derry per pernottare lì e l’indomani ripartire verso l’ultima tappa e l’ultima notte del nostro soggiorno in Irlanda. A Derry cerchiamo un alloggio il più vicino possibile al centro e troviamo un bellissimo B & B, sempre preso dalla guida, il Saddler’s House, una bellissima casa vittoriana molto ben arredata e pulita. Per cena siamo stati al The Diamond, un pub/Steakhouse un po’ anonimo, ma dove si mangia abbastanza bene. Dopo un giro per il centro siamo rientrati abbastanza presto stanchissimi per la solita giornata intensa.
DERRY – BRÚ NA BÓINNE. 8 OTTOBRE
La mattina dell’8 ottobre dopo l’immancabile colazione abbiamo consultato la cartina e la guida e abbiamo deciso l’itinerario della giornata, che prevedeva come tappa finale la necropoli di Brù na Bòinne, sito che avremmo visitato il giorno seguente. Partiti da Derry siamo scesi verso il centro dell’isola dirigendoci verso Omagh, seguendo sempre strade secondarie, per poi deviare ad ovest verso Belleek imboccando la A47, attraversando Boa Island e il lago Lower Lough Erne per costeggiarne la sponda occidentale. Da li, prima di proseguire per Enniskillen abbiamo girovagato per la Navar Forest Park per un po’ senza successo, alla ricerca delle Cliff of Magho. Purtroppo dopo un po’ abbiamo rinunciato e così, ritornati sulla sponda del lago, abbiamo ripreso a scendere verso sud soffermandoci al Tully Castle (coordinate GPS 54.458097, -7.808025) di cui sinceramente non abbiamo trovato traccia, ma dai ricordi mi sembra di aver letto che ne rimaneva molto poco, ma visitando delle rovine di un piccolo cimitero ormai abbandonato da tempo immemorabile veramente suggestive. Il nostro percorso è continuato per strade tortuose fino nelle vicinanze della cittadina di Kells e più precisamente le tappe sono state dapprima l’Hill of Lloyd Tower (coordinate GPS 53.733046, -6.905542) chiamata il faro dell’entroterra e poi le Crosses of Castlekeeran (coordinate GPS 53.740437, -6.951685); tre croci in un cimitero abbandonato che per trovarle abbiamo impiegato un’ora, ma avremmo perso certamente più tempo se una signora molto gentile non ci avesse condotto attraverso il giardino dietro casa sua verso il sentiero che conduceva alle croci. Ripresa la strada, siamo proseguiti fino a Trim, dove purtroppo ci siamo potuti concedere solo una visita esterna al magnifico castello. Ultima tappa della giornata son ostate le rovine di Brù na Bòinne; abbiamo raggiunto il sito all’imbrunire ed era già chiuso per cui, per sfruttare l’ultima mattinata che ci rimaneva in Irlanda prima di prendere il volo il pomeriggio successivo, abbiamo deciso di pernottare nel lodge nelle immediate vicinanze dell’ingresso del centro visitatori chiamato Newgrange Lodge (coordinate GPS 53.694783, -6.443059). L’ostello era veramente bello, ben curato ed economico, con stanze di tutti i tipi. Noi abbiamo optato per una doppia con bagno. Se dovrete scegliere un posto dove dormire, lo consiglio vivamente. Una volta sistemati siamo andati a Drogheda per cenare e per una visita alla città. Sfortunatamente non siamo riusciti a gustarci per l’ultima sera della buona musica tradizionale dal vivo, ma fortunatamente in un pub siamo riusciti a gustarci l’immancabile Guinness!
BRÚ NA BÓINNE – AEROPORTO DI DUBLINO. 9 OTTOBRE
L’ultima mattina del nostro soggiorno in Irlanda ci siamo alzati di buon’ora per poter fare la solita abbondante colazione e recarci subito all’ingresso visitatori del sito per poter così entrare con il primo turno di visitatori. Questa scelta si è rivelata fondamentale, le visite sono organizzate per turni ed ogni visita dura circa un paio d’ora e per ogni giornata di visita lasciano entrare solo 750 persone, quindi può benissimo capitare di arrivare un po’ tardi la mattina e ritrovarsi ad aspettare l’ultimo ingresso o addirittura non entrare affatto. Del sito, per rimanere entro i tempi, abbiamo visitato solo le necropoli di Newgrange e Knowth oltre al centro didattico una volta finita la visita alle tombe. Di quest’ultime non voglio dir nulla, sennonché sono veramente impressionanti, poiché trovo giusto che ognuno le scopra da solo e provi le proprie emozioni. Unica cosa che voglio riportare è l’assoluto silenzio e quiete che permeava i siti e che si estendeva all’intera vallata. Ultimata la gita, siamo ripartiti per l’ultimo tratto di strada che ci separava dall’aeroporto dove siamo giunti all’incirca all’una e, una volta consegnata la mitica Punto, che ci ha accompagnati per poco più di 2.000 km lungo le strade del nord dell’Irlanda, abbiamo atteso fino alle 15,00 l’imbarco per il volo che ci ha riportati a Bergamo.