Irlanda on the road 2
Premetto che per me organizzare vacanze low-budget è questione di principio... Vedere il maggior numero di posti al minor prezzo è la filosofia di questo viaggio attraverso l'Irlanda.
L'itinerario è durato 13 giorni tra luglio e agosto e i partecipanti erano cinque. Il nostro vangelo è stata la guida Routard. Grazie a un'offerta AerLingus...
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Premetto che per me organizzare vacanze low-budget è questione di principio… Vedere il maggior numero di posti al minor prezzo è la filosofia di questo viaggio attraverso l’Irlanda. L’itinerario è durato 13 giorni tra luglio e agosto e i partecipanti erano cinque. Il nostro vangelo è stata la guida Routard. Grazie a un’offerta AerLingus vantaggiosa (160 euro, la metà di quanto ci chiedeva Alitalia e anche con CTS i prezzi erano superiori di 100 euro circa) anche il viaggio di avvicinamento Milano Linate-Dublino è stato abbastanza low-cost. D’obbligo i giorni infrasettimanali. Unico inconveniente siamo arrivati a Dublino alle 11 di sera, così abbiamo preso un taxi a 6 posti perchè non c’erano bus extraurbani notturni. Le navette (shuttle) dirette costano 5 euro, il prezzo del taxi diviso per cinque equivaleva e inoltre a notte inoltrata abbiamo preferito farci depositare davanti alla porta dell’ostello. Di giorno invece è meglio prendere l’autobus extraurbano che costa solo 1.60 euro, passa spesso e porta direttamente in aeroporto. Abbiamo scelto il Going my way hostel perchè è il più economico di Dublino e inoltre gestito da una cooperativa per l’inserimento dei disoccupati, insomma mai lasciarsi sfuggire una finalità sociale. Le camerate costano 15 euro con colazione inclusa e abbondante servita al tavolo da amabili signore. I bagni non sono molti ma puliti. Posto tranquillo e centrale, nella stessa via della famosa statua di Joyce, di fronte all’obelisco Millennium Spike. Si raggiunge il centro a piedi. Noi abbiamo prenotato per sicurezza, ma avremmo trovato posto comunque. Il primo giorno abbiamo girovagato per il centro, molto carino, animato e vivibile, nel bellisimo St.Stephen Park, visitato con un po’ di delusione St.Patrick dove ci aspettavamo di meglio soprattutto perchè sembra un negozio di souvenirs invece di una chiesa e poi abbiamo mangiato in un pub del centro, a un prezzo non vantaggioso ma abbordabile: menu a base di fritti vari. Abbiamo però preferito cenare in ostello perchè la cucina era piccola ma pulita e ordinata e nel vicino supermarket abbiamo potuto comprare gli ingredienti. Consiglio questo abbinamento (pranzo fuori e magari tipico e cena in ostello al risparmio) perchè permette sia di assaggiare la cucina locale sia di risparmiare e conoscere i vostri compagni di ostello, cui potete offrire assaggi della sempre ammirata cucina italiana. Il giorno seguente siamo partiti per Galway con una corriera dalla stazione bus non lontana dall’ostello. Il biglietto costa 13 euro e il viaggio dura 4 ore, con sosta a metà strada (Athlone) per mangiare e andare in bagno. Ne abbiamo approfittato per vedere scenari verdissimi dal finestrino e notare che il tempo cambia davvero ogni dieci minuti. A Galway siamo capitati nel bel mezzo delle Galway Races, corse di cavalli che atturano turisti da tutto il paese quindi ogni ostello e albergo era pieno. Abbiamo scelto l’ostello Arch View per il prezzo incredibile di 11 euro e perchè non c’erano molte alternative. Il lato negativo è la pulizia carente, la cucina inutilizzabile, i bagni incrostati e la moquette semovente. Il lato positivo è che è un posto animatissimo dove si possono conoscere tante persone, molto hippy-style, ognuno fa come vuole e ci si diverte molto! E poi il prezzo resta impareggiabile. Galway è meravigliosa. Le stradine sono affollatissime sempre, il porto è a due passi, nelle vie lontane vicino alle cattedrale invece regna la calma, potrete scoprire ponticelli e canali, oltre ovviamente ai rumorosi pub. La via principale è piena di artisti di strada! Noi ci siamo fermati 3 notti e l’abbiamo usata anche come base per raggiungere le Isole Aran e le scogliere di Moher. Per le isole Aran, abbiamo prenotato un biglietto bus+traghetto a una delle numerose agenzie che offrono questi pacchetti. Dopo un’ora di viaggio siamo sbarcati al porto di Inishmore e abbiamo noleggiato le biciclette per visitare tutta l’isola, cosa poi rivelatasi impossibile per le grandi distanze. Comunque ne abbiamo vista gran parte, sempre pedalando. Tra i luoghi più belli la torre da cui vedere tutto il panorama e l’oceano, la fortezza a picco sul mare dove sporgersi per fare foto a scogli e gabbiani (ingresso 1 euro ben speso), la spiaggetta di acqua cristallina lungo la strada principale. Abbiamo preso l’ultimo traghetto di ritorno (ore 19) e ci siamo goduti qualche ora di tranquillità totale nel piccolo porto e il tramonto. Il giorno seguente abbiamo visitato le scogliere di Moher. Abbiamo preso una corriera (A/R 17 euro) nella stessa stazione del nostro arrivo e ci siamo fatti un’oretta di viaggio tra panorami bellissimi da cartolina, verso sud, lungo la costa. Alle scogliere il vento era fortissimo e il k-way d’obbligo. Abbiamo percorso sia il sentiero di destra (verso la torre), sia a sinistra, verso i campi. La vista è davvero splendida e si cammina in quasi totale solitudine, perchè nonostante i molti turisti il luogo è immenso. Alla sera tornati a Galway abbiamo mangiato al pub Couch Potatas, menu a base di patate ma anche pesce, zuppe e insalate, per un buon prezzo. Siamo poi partiti per il viaggio verso nord. Abbiamo prenotato un’auto telefonando all’AVIS dall’Ufficio Info della città. L’offerta AVIS era la più vantaggiosa (210 euro per una yaris 5 giorni) inoltre le altre agenzie fanno molti problemi a chi ha meno di 30 anni. Unico inconveniente abbiamo dovuto ritirare l’auto all’aeroporto di Galway, raggiungendolo in taxi. La guida a sinistra, a detta dell’autista, non presenta grandi difficoltà, inoltre il traffico iralndese è inesistente rispetto a quello italiano e spesso si guida in assoluta solitudine. Prima tappa Clifden. Per raggiungerla abbiamo seguito la strada tra le colline Twelve Bens per Toombeola e poi a sinistra lungo la costa, fermandoci ogni tanto per fotografare brighiere e laghetti. Ci siamo fermati a mangiare al pub Quayside nel porto turistico di Roundstone (full breakfast con uova, bacon, toast, pomodori, funghi, salsicciotto e tazza di the a 6 euro) posto molto pittoresco e poi abbiamo preso il sole sulla vicina spiaggia Dog’s bay, un paradiso incontaminato di mare celeste, sabbia bianca e dune verdi. A Clifden il Town Hostel con vista sulla baia e lo spettacolo dell’alta-bassa marea oceanica; è un ostello meraviglioso, con due enormi cucine attrezzate e vista mare, pulito e splendente, bagni impeccabili, moquette immacolata. Camere da 3 a 13 euro a persona. Ci sono molti pub carini ma la vita notturn non può essere paragonata a Galway. I maglioni di lana irlandese costano solo 30 euro, ilmiglior prezzo riscontrato! Il mattino seguente siamo partiti attraversando il Connemara, il fiordo più lungo d’Irlanda, il Mayo, anche qui vedute splendide. Seconda tappa Sligo, dove ci siamo fermati giusto per mangiare fish and chips e visitare la bella abbazia semi-diroccata. Proseguiamo per il Donegal, un viaggio che sembra lunghissimo, reso ancora più estenuante per il fatto che a causa di un festival musicale nelle vicinanze a Donegal non c’è un posto libero per dormire. Dodici kilometri dopo raggiungiamo il Ghallagher’s farm hostel, un cottage che fa da ostello e campeggio, non lontano dal mare. Prezzi sui 14 euro, in cambio un’intero appartamentino con letti a castello e cucina a nostra completa disposizione visto che siamo gli unici ospiti. Alla sera il proprietario accende per noi il caminetto nella sala comune. Il giorno seguente raggiungiamo le Cliffs of Bunglass, le scogliere più alte d’Europa. Anche qui k-way obbligatorio. Un sentierino permette di raggiungere la cima in mezzo ai cespugli di erica e alle rocce. Al ritorno ci fermiamo a intrattenere relazioni nel pub Cul a Duinn di Teelin.Nel pomeriggio attraversiamo un’altra fetta di Donegal per raggiungere la monumentale tomba neolitica di Grianan Ainliagh, da dove è possibile vedere il confine tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Giorno di pioggia, partiamo per Letterkenny, ultimo avamposto in Eire da dove raggiungiamo (London)Derry in corriera, infatti portare macchine con targhe “cattoliche” oltrefrontiera può essere pericoloso, almeno a detta dell’assicurazione AVIS e come ci ha confermato un ragazza irlandese incontrata il giorno prima. Derry è una cittadina carina, per quanto la divisione tra la città storica protestante (molto bella la cattedrale di St. Columba) e periferie cattoliche colpisca molto. Sono come due mondi che non si sa in che misura comunichino… Abbiamo bevuto al pub Sandino’s, vicino all’arrivo della corriera, poi dopo un giro nel centro storico, piccolo ma carino, ci siamo diretto verso i quartieri cattolici, dove colorati murales e cippi ricordano la lotta per l’indipendenza, i morti e la Bloody Sunday e portano i segni di uno scontro molto recente, anche se al momento regna la pace. Ritornati in Eire, riprendiamo l’auto e visitiamo il cerchio di pietre neolitiche di Raphoe, in mezzo a un gregge di pecore molto “tipiche”. Torniamo verso sud, a Sligo; prima vistiamo anche il cimitero di Drumcliff, la tomba di Yeats, e la croce celtica del X secolo. A Sligo per 14 euro dormiamo all’Eden Hostel, gestito dalla chiesa pentecostale ma in modo molto laico, in un bel cottage con vetrate e edera, nella prima periferia della città. La parte più carina di Sligo è tra l’Abbazia e il ponte che unisce le due sponde, lì si trovano anche i pub, ma la vitaa notturna è carente… Se non fossimo riusciti a entrare in un club, sorta di pub per soli soci situati all’interno di una casa, non avremmo saputo che fare, anche perchè alle 11,30 tutto chiude, tranne appunto questi ritrovi privati. Consiglio: fate conoscenza e fatevi invitare! Il giorno seguente partiamo per Dublino, fermandoci a Boyle per visitare l’abbazia diroccata e per mangiare in un pub dove tutti sembrano molto divertiti e incuriositi dalla nostra presenza di stranieri. Ritorniamo all’ostello delle prime sere e approfittiamo dell’ultimo giorno per visitare quanto ancora ci manca di Dublino, ad esempio il bellissimo National Museum, gratuito, il mercato coperto etc. Unica pecca, musei e gallerie chiudono alle 5 del pomeriggio! Quello che più ci ha impressionato dell’Irlanda, più del cielo, più del clima, è la gentilezza delle persone, che si sono sempre fermate a darci passaggi in auto, spiegazioni, consigli o anche solo per il gusto di parlare. In questo modo ci hanno fatto conoscere luoghi lontani dai flussi turistici e ci hanno fatto apprezzare ancora di più la bellezza del paese e la sua accoglienza! Bellissimo…