Irlanda del Nord on the road
13 Luglio 2015
Irlanda 2015, torniamo alla scoperta dell’Isola verde e completare il viaggio iniziato due anni prima. Questa volta si punta al Nord.
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A differenza della volta scorsa, quest’anno siamo solo in 3, Alessio è maggiorenne, voglia di indipendenza e altri interessi lo tengono a casa, mi dispiace ma rispetto la sua decisione.
La programmazione del viaggio è già stata fatta ai primi di Maggio, tappe, luoghi da visitare, prenotazioni B&B, aereo e auto, tutto dovrebbe combaciare.
Per il viaggio in aeroporto a Bergamo, otteniamo un passaggio dai nonni, partenza da casa alle 6:00 e arrivo a BG prima delle 8:00. Salutiamo i nonni e passiamo i controlli di sicurezza, entrando nella zona imbarchi in attesa del nostro Gate. Nel frattempo raggiungiamo all’imbarco, una collega di Daniela in partenza per la Sardegna per un saluto e qualche battuta scherzosa. Ci portiamo quindi al Gate 110 da cui partirà il nostro volo per Dublino, dove troviamo una tipa un po’ strana, che incontreremo poi anche in Irlanda.
Volo tranquillo di poco pù di due ore ed arriviamo a Dublino dove ci accoglie da subito una pioggerella leggera. Ci rechiamo quindi al banco della compagnia di Noleggio Sixt, dove sbrighiamo le carte e ci viene assegnata una Renault Clio che ci accompagnerà nel nostro viaggio sulle strade dell’Irlanda. Bus Navetta verso il deposito Sixt e partenza. A differenza della volta scorsa, la guida a sinistra è da subito più agevole, superiamo le autostrade intorno a Dublino e ci dirigiamo verso la nostra prima tappa, Mullingar. All’uscita dell’autostrada, ci fermiamo ad una Lidl per il pranzo e un primo rifornimento di acqua, acqua aromatizzata al limone (x Dany…) e spuntini per i prossimi giorni. Pranziamo nel parcheggio del supermercato e ci dirigiamo quindi verso il primo B&B, Petitswood House. Veniamo accolti da una signora gentilissima, Pamela, che ci mostra la nostra stanza, la casa e ci spiega le informazioni necessarie per il nostro breve soggiorno, oltre che alla richiesta della colazione rigorosamente Irish. La casa si trova all’ingresso della città, a circa 1,5/2 km dal centro e dopo esserci rilassati qualche minuto, raggiungiamo il centro in auto. La città non ha un gran chè da offrire, la cattedrale, qualche chiesetta minore con annesso cimitero con croci celtiche, un monumento ad un cantante famoso del luogo, un monumento ai pellegrini che un tempo transitavano per questi posti, edifici grigi usati in passato come casermoni militari dell’esercito britannico e un bel parco cittadino con un laghetto dove incontriamo una coppia di italiani trasferita in Irlanda per lavoro. Su consiglio di questa coppia, ceniamo con Fish and Chips da asporto di Lino’s, un italiano, ma la scelta non è stata delle migliori. Prime spese per Giorgia, una felpa di Mullingar e uno zaino, in ricordo della città da cui proviene un componente (non chiedetemi il nome…) del suo gruppo musicale preferito, gli OneDirection. Chiudiamo la serata ancora a passeggio per le vie quasi deserte della città e ritorno al B&B per un the caldo e per una bella dormita nei letti comodi di Pamela (siamo svegli da questa mattina alle 5:00)
14 Luglio 2015
Ore 8:00, sveglia e prima colazione Irish. Ottima, abbondante e servita dalla gentilissima Pamela. Ricarichiamo i bagagli in macchina, salutiamo la proprietaria e partiamo per la nostra prima vera giornata irlandese. Prima tappa al Belvedere House and Garden. Bel castello con parco che si specchia su uno dei tanti laghi che circondano Mullingar, lago Ennell. La storia, racconta di due fratelli che si contendevano la stessa donna rinchiusa poi dal marito legittimo nel castello, separato da un alto muro fatto costruire per togliere al secondo fratello la vista del castello e della donna contesa. Bella passeggiata nel parco, visita alle stanze arredate del castello, all’orto-giardino con varie specie di prodotti per soddisfare le esigenze delle cucine della residenza, passeggiata sul lungo lago con bei panorami.
La prossima tappa giornaliera è il sito monastico di Clonmacnoise sulle rive del fiume Shannon. E’ considerato uno dei luoghi sacri per la religione in Irlanda, meta di pellegrinaggio da molti secoli, composto dalle rovine di una cattedrale, altre chiese minori, due torri di avvistamento intatte e circondato da un cimitero dove si trovano due alte croci celtiche composte da un unico blocco di granito ancora ben conservate e scolpite con scene della crocifissione e del giudizio universale. Luogo saccheggiato e devastato dagli inglesi durante il loro tentativo di colonizzazione dell’Irlanda. Pace e tranquillità regnano su questa collina con vista sul fiume Shannon, crocevia di pellegrini da ogni parte d’Irlanda. Dopo un pranzo al sacco all’uscita del monastero e acquisto di qualche ricordino, ripartiamo in direzione della città Galway, già visitata due anni prima. Parcheggiata la macchina nei pressi della City Hall (la sede del Comune-Municipio), raggiungiamo a piedi in pochi minuti le affollate vie del centro. La città e molto bella, allegra e giovane, anche un po’ “fumata” con le vie piene di artisti di strada che suonano, cantano e si esibiscono in cambio di qualche soldo. Rivediamo la ragazza italiana incontrata all’aeroporto di BG, che si è unita ad un gruppo di ragazzi di strada che cantano e suonano allegramente. Cena con Fish and Cips, Hamburgher e Guinness o Smithwik’s in un Pub già frequentato due anni prima, ottimo come allora. Al termine della giornata, raggiungiamo il nostro B&B (The Watherfront House) prenotato ad Outherard sulle rive del lago Corrib, il lago più grande della Repubblica d’Irlanda. Posto sperduto nel nulla, ma per questo molto particolare a pochi metri dalla riva del lago. Dopo essere stati accolti dalla proprietaria, decidiamo di terminare la serata mangiando qualche dolcetto su una panchina con tavolino sulla riva del lago, mentre le luci che ci circondano, cambiano al calare del sole.
15 Luglio 2015
Sveglia e ricarica giornaliera con ottimo Irish Breakfast. Poco distante dal B&B, visitiamo il Castello di Aughnanure, sempre sulle sponde del lago Corrib. Le visite guidate sono chiuse, ma è possibile visitare il parco circondato dalle mura, un piccolo porticiolo, una torretta di guardia e dall’esterno il castello vero e proprio composto da una ben conservata casa-torre irlandese.Tutto molto bello e caratteristico, ingresso gratuito vista la non disponibiltà della visita all’interno del castello. Ripartiamo per il nostro viaggio, il programma di oggi, prevede l’ingresso nella regione del Connemara (in gaelico significa insenature nel mare), lasciamo quindi la strada interna N59, per prendere quella costiera lungo la Wild Atlantic Road, in direzione delle due penisole della Galway Bay verso Carna e Roundstone. Arrivati a Carna, seguiamo i consigli di irlandando, lasciamo la macchina e ci inoltriamo a piedi verso la costa. Forse abbiamo sbagliato qualche cosa, ma tutte quelle spiagge, ponticelli, isolette indicate nella recensione, non le troviamo, arriviamo comunque alla costa attraverso una zona paludosa, ma niente di chè. Ritornati a Carna facciamo acquisti in un MiniMarket e pranzo sul porticciolo. Ripartiamo per la strada costiera e raggiungiamo un bel villaggio di pescatori con case colorate, Roundstone, dove facciamo una piccola sosta al porto con le barche ormeggiate, all’unica via di negozzi e pub colorati e ad un giardino con una piccola torre, entriamo in un negozio di articoli musicali tradizionali. Riprendiamo il nostro viaggio, fermandoci quasi subito ad una pccola insenatura con una bella spiaggia bianca che si affaccia sull’oceano azzurro, vista dall’alto sembra una spiaggia Caraibica, Dog’s Bay. Io e Giorgia decidiamo di approfittare della bella giornata per fare un bagno nell’oceano, ma non avendo i costumi lo facciamo in mutande, tanto non ci conosce nessuno… Acqua limpidissima, ma freddissima, comunque uno spettacolo per tutto quello che ci circonda. Usciti dall’acqua e asciugati al sole, riprendiamo la strada verso Clifden che superiamo per raggiungere il prossimo B&B (The Watherfront Rest) poco fuori la città, sulla Sky road con vista oceano. Molto bello ben curato e accolti da una gentile proprietaria di origine francese, Lydia. Torniamo a Clifden per la cena e una visita alla città, percorrendo però per intero i 15 Km della Sky Road. Paesaggi stubendi, con viste dall’alto dell’oceano, delle isolette e insenature di questa piccola penisola. A Clifden, dopo una visita alle vie principali della città, ceniamo in un Pub con musica tradizionale dal vivo e in cui assistiamo alla danza tradizionale irlandese di una ragazzina del posto. Chiudiamo quindi la giornata al nostro B&B con vista sull’oceano.
16 Luglio 2015
La francesina Lydia, ci serve un’ottima colazione Irish. Ripartiamo per una nuova giornata, il tempo è però da subito coperto con minaccia di pioggia. Il Connemara è zona di torbiere, attraversiamo spesso colline scure di torba. Mi documento e questa zona in partocolare del Nord dell’isola, era una zona glaciale, con lo scioglimento dei ghiacci sono rimasti tanti laghi/laghetti/stagni su cui cresceva vegetazione che però moriva per l’acidità delle acque e si depositava sul fondo. Deposito su deposito, anno dopo anno, secolo dopo secolo si è formata questa torba che viene oggi tagliata in modo regolamentato, essiccata al sole ed utilizzata come combustibile per le abitazioni. Il profumo di torba bruciata nel camino ci accompagnerà spesso nei luoghi toccati da questo nostro viaggio. La nostra prima tappa di oggi, è la Kylemore Abbay un bel castello affacciato sull’omonimo lago Kylemore, prima residenza di un potente della contea di Galway e poi trasformato in abbazia dalle suore benedettine di Ypres, fuggite dal Belgio durante la prima guerra mondiale. Purtroppo piove, visitiamo l’abazia dall’esterno, ma non entriamo nel percorso che prevede la visita ad alcune stanze e al parco esterno, mentre entriamo nel Ghift Shop per alcuni ricordini e regali. Arriviamo a Leenane dove si trova l’unico fiordo dell’irlanda che entra nella terraferma per 16 km. Nel parcheggio con vista fiordo, si trova un albero riempito di strisce di stoffa colorata, campanelline o oggettini vari come segno di passaggio. Leghiamo anche noi ai rami della pianta, un pezzo di stoffa di una mia polo vecchia, come hanno fatto molti altri. Raggiriamo il fiordo e sotto ad una pioggerella sottile ma insistente, attraversiamo una zona montuosa con diversi laghetti dove le pecore la fanno da padrone. Nelle vicinanze si trova anche Croagh Patrick, montagna sacra irlandese meta di pellegrinaggio, dove San Patrizio si ritirò per 40 giorni di quaresima e scacciò tutti i serpenti dall’isola. Saltiamo anche questa meta per mancanza di tempo e per le condizioni climatiche poco favorevoli. Arriviamo e ci fermiamo per il pranzo a Westport e ne approfittiamo per visitare le colorate vie del centro. Ci fermeremo poi qualche minuto anche a Newport, dove si trova uno dei primi ponti ferroviari sulla linea Dublino-Westport-Newport-Achill Island. Qualche foto e via.
Prossima tappa è il castello di Rockfleet. E’ una tipica Casa-Torre irlandese, un maniero costruito sulla sponda di una piccola laguna sperduta, residenza della famosa regina dei pirati del Connemara, Grace O’Malley. Vista d’insieme molto suggestiva, il grigio scuro delle pietre della torre con il verde dei prati, l’azzurro del mare e il rossiccio della laguna su cui si trova il castello. Raggiungiamo quindi Achill Island, la maggiore isola d’Irlanda collegata alla terraferma da un ponte levatoio. Ci dirigiamo subito al nostro B&B a Bannacurry (o BananaCurry come dice Giorgia). B&B molto elegante, raffinato e camera ben curata, dove ci accoglie la figlia dei proprietari affrendoci un buon thè caldo con dolcetti. Nonostante spesso riprende a piovere, prendiamo la macchina e facciamo un giro per l’isola. Costa molto frastagliata con piccole spiaggette, un villaggio deserto (Slievemore) abbandonato nel periodo della grande carestia che ha colpito l’Irlanda a metà del 1800, quando una malattia, ha praticamente distrutto gran parte dei raccolti di patate, alimento base irlandese, grazie inoltre alle pretese economiche britanniche che in quel periodo stava cercando di colonizzare l’isola. Sotto la pioggia insistente e vento, raggiungiamo l’estremità dell’isola, Achil Head. Dopo aver risalito la montagna, una stradina ridiscende su una bellissima spiaggia, Keem. Peccato per il vento e il brutto tempo, fare il bagno in questa spiaggetta, dovrebbe essere fantastico. Rientrando verso il centro dell’isola, altra spiaggia, questa volta molto lunga e spazzata dal vento, Keel. Cena in un Pub un po’ rustico e alla buona, visto da Giorgia durante il nostro giro sull’isola.
17 Luglio 2015
Al nostro risveglio, il cielo è ancora grigio e carico di pioggia. Colazione Irish per me e Giorgia, mentre Daniela cambia con una colazione vegetariana. Lasciamo Achill Island ripercorrendo il ponte levatoio che la collega alla terraferma, a tratti la pioggia riprende ad infastidire il nostro viaggio sempre sulla Wild Atlantic Road verso Nord. Raggiungiamo e ci fermiamo a Ballina, la più grande città della contea di Mayo, sul fiume Moy. Importante centro per la pesca sul fiume, infatti arrivati sul lungo fiume, notiamo una ventina di pescatori immersi fino alla vita intenti a pescare salmoni. Veloce giro in città, all’abazia e vie del centro con soliti negozi caratteristici e Pub.
Ripartiamo abbandonando la strada N59 e rimanendo sulla strada costiera, arriviamo a Diamond Strand, 5 km di spiaggia, ma vento e pioggia ci consigliano di proseguire oltre. Piccola sosta a Easky, dove si trova una casa torre diroccata affacciata sul mare. Qualche foto sempre accompagnati da forte vento e pioggerella insistente e osserviamo la forza del mare infrangersi contro la costa. Entriamo a questo punto nella contea di Sligo, superiamo l’omonima città per raggiungere Rosses Point, dove ci aspetta il prossimo B&B Philmar House. La signora ci mostra subito una camera con bagno in comune, ma poi ci accompagna in una bella camera con doppio letto matrimoniale e ampio bagno. Giusto il tempo per cambiarci e depositare i nostri bagagli e ci portiamo prima a Rosses Point, un piccolo borgo sul mare con barche ancorate e cullate dalle sferzate di vento. All’estremità di questa striscia di terra verso il mare, si trova una statua rivolta verso l’oceano che raffigura una donna del posto in attesa dei proprio uomo uscito per la pesca, pescatori che spesso il mare non restituiva alle proprie famiglie. Per la cena ci trasferiamo in città a Sligo, con una bella passeggiata sul lungo fiume pedonale del Garavogue River su cui si affacciano Pub, ristorantini, caffè, negozietti e un piccolo Italian Quarter con ristoranti, pizzerie, caffè con nomi italiani. Centro allegro con negozi colorati. Foto ad una abazia, solo dall’esterno perchè chiusa per l’orario. Buona cena al The Belfry Pub, con zuppa del giorno e hamburgher di carne con le immancabili patatine e birra. Sligo è famosa per essere la città dello scrittore W.B. Yeats, con statua commemorativa. Si è fatto tardi e torniamo al B&B per una bella dormita.
18 Luglio 2015
Nuova ottima colazione Irish, ripartiamo puntando sempre a Nord. Uscendo da Sligo, fiancheggiamo per diversi km il BenBulben, famosa montagna irlandese dalla forma particolare, immortalata in diverse foto caratterisciche, alla base del quale nel paese di Drumcliff, si trova il cimitero con la tomba di W.B.Yeats. Durante la mattinata, ci fermiamo nella rinomata località balneare di Bundoran, un bel paese sulla costa con case colorate, una bella spiaggia e una bellissima passeggiata sul lungomare che ci porta su una piccola scogliera a picco sul mare. Al ritorno, sulla spiaggia troviamo un gruppo estivo di ragazzi (tipo Grest), divisi in squadre a contendersi il titolo di tiro alla fune. Entriamo quindi nella contea del Donegal (Dun na nGall= Forte degli stranieri) regione in cui resiste ancora una forte cultura Gaelica e spesso le indicazioni stradali si trovano solo nella loro lingua. Prossima tappa, Donegal Town, dove ci fermeremo anche per il pranzo al sacco acquistato in un negozietto sulla piazza centrale triangolare denominata The Diamond. Parcheggiamo sul porto vicino all’Info-point per turisti e dopo aver visitato e pranzato nel piccolo centro, visitiamo il Donegal Castle, bel castello residenza delle varie famiglie di regnanti della città, restaurato e ben conservato e con una piacevole visita guidata con indicazioni in Italiano consegnate all’entrata. Riprendiamo il nostro viaggio, con obbiettivo le Slieve League, le scogliere più alte d’europa con 598 m di altezza. Dopo aver percorso una stradina di montagna, lasciamo la macchina nel parcheggio atrezzato, superiamo un cancello e saliamo ancora verso le scogliere. Sono circa 2-3 km, di cui i primi in decisa salita, mentre gli altri in leggera salita. Ma mano a mano che si sale osservati solamente da pecore al bascolo, si aprono panorami sull’oceano sottostante, fino ad arrivare ad un ultimo piazzale (dove si poteva anche arrivare in macchina, lo sapevo ma non l’ho detto a Giorgia e Daniela…), da cui si possono ammirare le scogliere. Daniela e Giorgia, si fermano su una panchina a mangiare un gelato acquistato da un rosso giovane irlandese in una roulotte/gelateria, mentre io proseguo la salita per un sentiero panoramico che fiancheggia le scogliere fino ad arrivare ad ammirarle dal punto più alto. Scogliere molto belle, anche se le Cliffs of Moher, sono tutta un’altra cosa. Dall’alto, fotografo (oltre alle scogliere), anche un laghetto che visto da quassù sembra sospeso sull’oceano. Ridiscendo il sentiero e dopo altre foto, scendiamo tutti insieme al parcheggio, riprendiamo la macchina per terminare la giornata a GlenColumbChille, dove l’altro patrono d’Irlanda San Colombo, ha vissuto. Il nostro prossimo B&B Aras Ghleann Cholm Chille, è molto spartano, economico, ma essenziale, con proprietari disponibili e gentili. Cena in un ristorante del paese, senza grosse pretese. Veloce giro nel piccolo paese di poche case, una chiesa, un Pub e qualche negozietto, tutto deserto visto il cattivo tempo.
19 Luglio 2015
Colazione sempre Irish, ma questa volta a buffet, molto buona e abbondante. Ci fermiamo in paese con l’intento di visitare il Folk Village Museum in tre belle capanne d’epoca con tetto di paglia, ma è Domenica e il museo apre solo dopo le 11, facciamo quindi un giro solo esternamente e riprendiamo il nostro viaggio. La strada ci porta in salita fino al Glengesh Pass, stupendo passo di montagna con vista sul fondovalle, da cui risalgono numerosi ciclisti (invidia… e nostalgia della mia Cannondale Evo SuperSix). Lungo la strada in mezzo a nere torbiere e azzurri laghetti, passiamo davanti alla montagna The Rosses, con la cima riflessa nelle acque azzurre di un laghetto. Prossima tappa, è la penisola di Horn Head. Abbandonata la strada N59 a Dunfanaghy, risaliamo la montagna per un bel percorso panoramico e ci ritroviamo sulle pareti di roccia di 200 m delle scogliere, sperduti nel nulla e senza anima viva nei paraggi. Pranziamo in un prato seduti su delle rocce, con il solo rumore del vento e degli uccelli e con bel panorama sulle scogliere, sull’oceano e le isole circostanti. Completiamo il giro della penisola, ridiscendento verso Dunfanaghy per un giro in paese e una passeggiata sulla spiaggia di 4 km con i piedi scalzi bagnati dall’oceano.Proseguendo, ci fermiamo a visitare il Doe Castle, bello, restaurato e affacciato sul mare. Arriviamo ormai a pomeriggio inoltrato a Letterkenny, dove ci aspetta il B&B Burndale House., con una bella stanza arredata e rivestita completamente in legno. Unica nota negativa, il B&B si trova su una strada di accesso alla città molto trafficata, ma le stanze sono insonorizzate a dovere. Questa sera, cena al KFC con pollo fritto, mais arrostito e patate fritte. Visita al centro città di Letterkenny con bella cattedrale e con pochissima gente in giro, poi abbiamo scoperto che c’era la partita della squadra locale del Donegal, per una fase finale del campionato. Tutte le case erano addobbate con le bandiere e i colori della squadra e tutte le persone in giro indossavano la maglia giallo/verde del club. Infine a letto per prepararci ad una nuova giornata.
20 Luglio 2015
Oggi il programma, prevedeva di percorrere la strada costiera della penisola di Inishowen (160 km), ma decidiamo di riposare un po’ e puntare direttamente a Derry-Londonderry (40 km) e visitare la città. Ci inoltriamo solamente fino alla cittadina di Buncrana, all’inizio della penisola, dove un gentile (forse anche troppo…) addetto dell’ufficio del turismo ci fornisce indicazioni e suggerimenti per visitare al meglio la zona. A Buncrana, seguiamo un percorso che partendo dal centro andando verso il mare e un antico ponte in pietra, raggiunge due piccoli castelli, uno Normanno e uno un po’ più recente, visitabili solo dall’esterno. Come precedentemente deciso, evitiamo la strada costiera della penisola e ci dirigiamo a Derry-Londonderry (è già Irlanda del Nord,quindi GanBretagna e si sente…). Prima di passare il confine, ci fermiamo a visitare il fortino in pietra The Grianan of Aileach, una fortezza preistorica circolare in pietra, costruita su una collina con stupende vedute a 360°, costruzione circolare, luogo di colto e tempio pagano del V secolo a.C. passato poi al cristianesimo e poi come residenza dei re dell’Ulster. Entriamo in Gran Bretagna, nella città di Derry-Londonderry e andiamo a cercare subito il nostro B&B, Iona Inn. Il B&B si trova sulla sponda opposta del fiume Foyle, ma un ponte pedonale e uno stradale, collegano comodamente con il centro città fortificato. Più che un classico B&B a cui ci siamo abituati in questi giorni, sembra un alberghetto di bassa categoria, camere maleodoranti, poco accoglienti e spartane, diffioltà di parcheggio anche per disabili, in compenso l’addetta alla reception molto gentile e disponibile. Abbiamo tutto il pomeriggio libero e ne approfittiamo per visitare con tranquillità la città. Il centro si trova su una collina ed è circondato completamente da alte mura medievali fortificate con batterie di cannoni. La città ha un doppio nome, Derry per gli Irlandesi e LondonDerry per gli Inglesi, è tristemente famosa per gli scontri fra cattolici e protestanti culminati nel 1972 con l’uccisione di 13 civili catolici da parte della polizia protestante. Entriamo da uno dei 4 ingressi nelle mura della città, visitiamo la piazza centrale The Diamond con al centro il monumento Memorial War, la terrazza con i cannoni puntati sul quartiere cattolico Bogside, la cattedrale, una torre con museo e un centro commerciale appena fuori dalle mura. Infine visitiamo il quartiere cattolico di Bogside, con bandiere e colori Irlandesi per rivendicare la propria carica indipendentista come segno di sfida e i famosi Murales del Bloody Sunday, raffiguranti immagini delle sanguinose battaglie fra Cattolici e Protestanti. Rientriamo al nostro B&B percorrendo una bella passeggiata lungo il fiume Foyle e il ponte pedonale e ceniamo in camera con thè e biscotti acquistati in un negozietto aperto 24/24 ore.
21 Luglio 2015
Colazione inglese, con salsiccette, uova, pancetta, pudding e fagiolini. Paghiamo l’albergo, e ripartiamo per la nostra avventura questa volta nella terra di sua maestà la regina Elisabetta. Usciamo dalla città e prendiamo la strada costiera. Ci fermiamo alla spiaggia di Benone Strand, 10 km di spiaggia, rinchiusa da una scogliera di qualche decina di metri, che termina con un piccolo tempietto circolare sul promontorio più lontano. Lunga passeggiata accompagnati dal vento in compagnia di persone che corrono lungo la spiaggia, cani a passeggio e qualche temerario che sfida le acque fredde dell’oceano. Riprendiamo per la strada costiera, la Causeway Costal Road e arriviamo alle rovine di Dunluce Castle aggrappato su una scogliera e pericolosamente in bilico sull’oceano. Castello Scozzese del 13° secolo, della famiglia dei MacDonnell, capi della contea di Antrim, arroccato sulla roccia erosa dal vento e dall’oceano, infatti una parte del castello è nel tempo precipitata in mare. Al castello si accede da un ponte pedonale che ci porta indietro nel tempo. Le guide consegnate all’entrata, descrivono dettagliatamente la storia del luogo e nonostante siano rimasti solamente muri senza tetto, si può immaginare la vita all’interno del castello. Tramite una ripida scala, si può scendere ad una piccola spiaggia a cui approdavano un tempo le navi dirette o in partenza dal castello e una grotta che riporta storie di pirati. La nostra prossima meta, sono le Giant’s Causeway sito Unesco. Arrivati nella città di Bushmills, troviamo le indicazioni per il centro visitatori, da cui parte un pulman che per la “modica” cifra di 27 sterline, porta al sito. Saltiamo questa opzione e ci spostiamo in macchina all’ingresso delle Giant’s dove al parcheggio ufficiale vengono chieste 22 £, mentre decidiamo di fermarci al parcheggio della piccola stazione dei treni dismessa, e paghiamo 6 £. Dal Centro visitatori, parte una strada asfaltata che scende verso l’oceano, dove 40000 antiche colonne di basalto esagonali, escono dal mare e creano composizioni stranissime. Si tratta del risultato di una eruzione vulcanica sottomarina di circa 60 milioni di anni fà, che dalla costa di Causaway raggiunse l’isola di Mull, lava che una volta solidificata in superfice ha formato queste colonne esagonali. La leggenda parla invece di un guerriero gigante dell’Ulster, Fionn Mac Cumhail, che innamorato di una gigantessa scozzese, costruì con le proprie mani una strada di pietra per raggiungere la sua amata. Tantissima gente e posto veramente particolare. Si arriva ad una formazione rocciosa molto simile ad un alveare, con le colonne esagonali che scendono verso il mare. Camminiamo sopra queste rocce e sembra quasi impossibile che la natura abbia creatto queste forme così perfette. Al ritorno, mentre Daniela e Giorgia ripercorrono la strada asfaltata, io proseguo per un sentiero sterrato che porta ad una specie di organo con delle colonne alte 12 metri. Da quì si risale con una ripida scalinata di 162 scalini, sul sentiero che segue il profilo della scogliera con vista dall’alto delle formazioni sul mare e ritorna al centro visitatori. Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo al Carrick-a-Rede Bridge. E’ un’attrazione per turisti, un sentiero di circa 1km su scogliera che porta ad un ponte di corda di 18m di lunghezza sospeso a 25 m di altezza, che collega la terraferma ad un’isola rocciosa. Una riserva di pesca che si trova sulla rotta dei Salmoni che ritornano al fiume per deporre le uova. Ponte inizialmente usato dai pescatori,si trova ancora una baracca tutt’ora utilizzata, ma poi trasformato in attrazione turistica simpatica e spettacolare. Raggiungiamo infine Ballycastle, dove in un quartiere periferico tranquillo e con casette tutte uguali, si trova il nostro prossimo B&B Gleenhaven per la notte, dopo però aver cenato in un bel Pub carattrsistico con interni in legno, nel centro della tranquilla cittadina.
22 Luglio 2015
Dopo una piccola incomprensione con la proprietaria del B&B, che chiedeva erroneamente 10£ in più rispetto alla prenotazione della camera (ma le carte ci hanno dato ragione…), riprendiamo la strada panoramica Casseway Road Cost, considerata una delle più lunghe e belle strade costiere al mondo. E’ tutto un susseguirsi di curve, scogliere, baie incorniciate da pittoreschi villaggi, foreste e torbiere, ruderi di castelli e abazie, panorami veramente belli fino alla capitale Belfast. La strada attraversa le Glens of Antrim, nove piccole valli che scendono verso il mare, valli in cui si sono trasferiti clan di scozzesi, portando con sè usanze e tradizioni e dove sono nate leggende e miti che parlano di fate e folletti. Seguendo le indicazioni di irlandando, arriviamo fino al villaggio di Cushendun, con case tutte bianche con tetti in ardesia, stile Cornovaglia affacciate sulla baia, costruite per resistere alle tempeste dell’Oceano Atlantico. Ci fermiamo per una piccola passeggiata sulla spiaggia e breve visita del villaggio. Altra sosta anche alla cittadina di Cushendall, sempre sull’Oceano, con casette colorate vista mare. Lungo il percorso, si intravedono spesso ruderi di castelli e abazie e durante una sosta facciamo conoscenza di un anziano con due cani intento a rilassarsi sugli scogli, che in poco tempo ci racconta la sua storia e poi ammette di avere il difetto di parlare sempre troppo. Arriviamo quindi al villaggio di Whitehead, dove ci fermiamo in un giardino vista mare per consumare il nostro pranzo. La baia, è circondata da una scogliera, sul promontorio più a Nord, si trova una costruzione con un faro bianco, mentre più a sud si trova il paese di case colorate. Una bella passeggiata unisce il paese al faro e la percorriamo quasi per intero subito dopo pranzo. A pochi km da Belfast, ci fermiamo a Carrikfergus dove si trova uno dei più antichi e grandi castelli irlandesi. Castello Normanno costruito nel 1180 sul promontorio roccioso affacciato sul mare a protezione del Belfast Lough con una lunga serie di cannoni ancora puntati verso il mare. Passato in diverse mani, Scozzesi, Inglesi e ultimamente restaurato per una bella visita guidata. Breve visita anche alle vie della cittadina. Arriviamo a Belfast prima di sera e ci sistemiamo all’Etap Hotel. Qualche problema iniziale di parcheggio (tutti a pagamento e decisamente cari), poi decidiamo di sistemare la nostra macchina in un parcheggio coperto a poche decine di metri dall’Hotel, dove pagheremo 12,50£ per quasi 2 giorni di sosta. Dopo esserci sistemati nella camera molto essenziale dell’Hotel, ci rechiamo in centro città, con circa 10 miniti di strada a piedi, veloce visita e cena in un BurgherKing. La visita vera alla città è rimandata per domani, quindi a letto a ricericare le battterie.
23 Luglio 2015
Colazione a buffet all’Etap Hotel e usciamo per il nostro tour a piedi in Città. Prima tappa alla City Hall, la sede Municipale della città. Imponente costruzione in marmo bianco, voluto e fatto costruire dalla regina Vittoria a dimostrazione di ricchezza e benessere del periodo d’oro della rivoluzione industriale. Esternamente si trovano statue della stessa Regina Vittoria e di personaggi dell’industria tessile e navale che hanno trainato la città, fra cui Harland e Wolff fondatori dei cantieri navali da cui è uscito il Titanic della compagnia White Stars Line. Ci siamo soffermati davanti al monumento in memoria delle 1518 vittime del Titanic nella notte fra il 14 e il 15 Aprile 1912. All’interno della City Hall, abbiamo seguito una bella visita guidata gratuita (con guida in inglese) nelle stanze del potere della città, compresa la camera del consiglio con foto sulla poltrona del sindaco. All’uscita, abbiamo visitato le vie del centro, la biblioteca Linen Hall Library, la Cattedrale di Sant’Anna, la torre dell’orologio Albert Memorial alta 35m, e le vie The Entries in cui si trovano diversi murales del periodo dei Troubles negli anni 70 durante le battaglie di separazione fra i cattolici Irlandesi e i protestanti Inglesi. Nel pomeriggio, attraversiamo un moderno ponte pedonale sul River Lagan ed entriamo nel Quartiere del Titanic. Si tratta della vecchia zona purtuale riqualificata recentemente, su cui si trovavano le banchine e i cantieri navali della Harland&Wolff dei primi del ‘900, dove vennero costruite e varate le due più lussuose e grandi navi del periodo, il Titanic e la gemella Olympic. Raggiungiamo quindi il museo Titanic Belfast, in una costruzione quadrata formata da 4 enormi prue della grandezza naturale del Titanic e che può ospitare contemporaneamente 3547 visitatori, come la capienza del Titanic. Il museo ripercorre nelle prime sale, il periodo d’oro della città ad inizio 900 con fabbriche di lino, cordame e vele navali e i cantieri navali della H&W. Le sale successive, ripercorrono la storia del Titanic, dai disegni originali, interni della nave, una attrazione con l’intento di far rivivere l’atmosfera, gli odorri e i rumori del cantiere durante la costruzione della nave, il varo dalla banchina ancora visibile, la partenza e il tragitto della nave fino all’affondamento, testimonianze dei passeggeri e immagini della nave in fondo all’oceano. Una visita di circa 4 ore, tutto molto bello e coinvolgente. Acquisto finale di souvenir per poi ritornare stancamente verso il centro per la cena e verso il nostro hotel per la notte.
24 Luglio 2015
Nuova colazione a buffet al ristorante dell’hotel, ritiriamo l’auto dal parcheggio e ripartiamo per rientrare in Repubblica d’Irlanda. Appena varcato il confine ci fermiamo per fare il pieno alla maccchina, la benzina costa decisamente meno. Per oggi, è previsto un notevole salto all’indietro nella storia. Lungo le rive del fiume Boyne, valle culla della civiltà irlandese e famosa anche per una storica battaglia decisiva per la conquista dell’Irlanda fra Guglielmo III d’Inghilterra e il Cattolico Giacomo II (lo sconfitto) appoggiato dai francesi. Tralasciamo i luoghi della battaglia e ci portiamo alla visita dei siti neolitici di Newgrange, Dowth e Knowth, scoperti per caso durante lavori sulla collina che le ricopriva. Andiamo indietro al 3200 a.c. all’età della pietra, quando la valle del Boyne fu colonizzata e diventò il centro popolato più importante dell’isola. Dal centro visitatori di Newgrange, partono le visite alle tombe preistoriche riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Decidiamo di visitare il tumulo di Newgrange, a cui arriviamo con un bus navetta attraverso le campagne. All’esterno, la tomba appare come una struttura circolare del diametro di 75 m in pietre bianche, con un’unica entrata, circondata da grossi massi di pietra incisi da spirali e figure geometriche. Prima di entrare, la guida ci spiega come le pietre venivano trasportate attraverso il fiume Boyne fino al luogo della costruzione. All’interno, uno strettissimo corridoio, porta ad una camera sepolcrale a croce con altre incisioni. Dopo la spiegazione del luogo e delle incisioni da parte della nostra guida, viene simulato artificialmente, quello che accade solamente ogni 21 Dicembre durante le prime ore del solstizio d’inverno. Dal buio assoluto, la luce del sole penetra da un’apertura sopra alla porta d’ingresso, lungo il corridoio fino ad illuminare completamente la camera sepolcrale. Il tutto dura circa 17 minuti, fino a ritornare nel buio più assoluto per i rimanenti giorni dell’anno. Tornando al centro visitatori, percorriamo la mostra espositiva in cui vengono spiegate le dinamiche della società neolitica, abitazioni, modalità di costruzione, abbigliamento, cibo, materiali utilizzati dalla popolazione all’età della pietra. Tutta la visita è di circa un paio d’ore (una per la tomba e una per il centro visitatori). Compiliamo infine i moduli per la Loteria del Solstizio, un sorteggio di una vacanza per rivivere l’illuminazione della tomba in occasione del prossimo solstizio d’inverno. Ripartiamo per raggiungere Slane, dove ci aspetta il nostro prossimo B&B, The Failte. Ci riposiamo circa un’oretta nella nostra camera, poi usciamo sotto una leggera pioggia per la visita al piccolo paese, con chiesa, centro con Pub e negozzi e un bel parco con castello utilizzato prevalentemente come sede per concerti, eventi e matrimoni. Terminiamo infine la giornata in un elegante e raffinato ristorante del paese.
25 Luglio 2015
Le nostre vacanze sono ormai agli sgoccioli. Ci gustiamo la nostra ultima e ottima colazione Irish e ripartiamo in direzione Dublino. Abbiamo ancora tutta la mattinata prima di riconsegnare l’auto e cerchiamo di occuparla al meglio. Ci fermiamo a Trimm dove visitiamo le rovine del Trimm Castle, castello Normanno, e le vie colorate del paese. Prima di mezzogiorno, siamo di ritorno all’aeroporto di Dublino, dove restituiamo a malicuore, la nostra Clio che ci ha scarrozzato per le strade di questa meravigliosa isola (in totale 1680 km). Raggiugiamo a piedi il nostro Hotel per l’ultima notte, che si trova comodamente nell’area aeroportuale a 10 minuti a piedi dalla compagnia di noleggio Sixt e dal Terminal 1 di Dublino (servito da un comodo bus navetta con partenza ad ogni ora). Lasciamo i nostri bagagli in alberco e all’uscita del Terminal1 prendiamo in Bus per il centro città. Al pomeriggio, ripercorriamo le strade e i luoghi già visitati due anni fà, O’Connell Street, Temple Bar, Grifton Street, St. Stephan Park, Hard Rock caffè per gli ultimi regali ad Alessio e Bea. Cena in un bel Pub vicino a Grifton Street, infine riprendiamo l’autobus per rientrare al Maldron Hotel per la breve notte.
26 Luglio 2015
Sveglia prestissino, alle ore 3:45. Raccogliamo le nostre cose cercando di far stare tutto nei nostri trolley e prendiamo il bus navetta delle 4:30 per il Terminal 1, Controlli di sicurezza, Gate 110 e imbarco con partenza per Bergamo alle ore 6:15, dove arriviamo alle 9:40 (ora italiana). Per il ritorno verso casa, quest’anno decidiamo di prendere il Bus che da BG ci porta in 45 minuti alla stazione centrale di Milano. Il treno per MN parte alle 12:20, pranzo sulle panchine della stazione e arrivo a MN alle 14:15 dove ci aspetta il neopatentato Alessio che ci riporta a casa a salutare i nostri mici Betty-Paciu-Piciu.
Fine del Viaggio.