Irish summer, dove la pioggia cede il posto al sole
3 Agosto
Rieccoci qui, dopo la splendida ma bagnata parentesi belga, pronti per una nuova avventura. I protagonisti questa volta saremo solo io e la mia compagna Diana. Un viaggio voluto da parecchio tempo, agognando le ferie di un agosto che proprio non voleva arrivare. Come mio solito non mancherò di dare più consigli pratici possibile durante il mio diario.
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Volo diretto Aer Lingus da Malpensa a Dublino dove, causa ritardo volo e fuso orario (un’ora indietro rispetto a noi), arriviamo che è l’una del mattino passata. Sapendo di arrivare tardi la scelta dell’hotel ė caduta sulla vicinanza all’aeroporto. Il Metro Hotel ha fatto giusto il caso nostro. Un onesto 3 stelle vicinissimo alla fermata della linea 4 degli autobus urbani ed a 5 minuti di navetta dall’aerostazione. Tarda doccia e diretti a nanna.
4 Agosto
AUGURI DIANA!!! Che regalo per i 29 anni migliore se non una gita a Dublino col sole! In verità il sole ci ha baciati per tutta la settimana riservando alla pioggia il contentino di alcuni rapidi scrosci di non più di 10-20 minuti, solitamente durante i nostri trasferimenti in auto.
Oggi, per l’appunto, dedichiamo la giornata a Dublino. Necessarissimo ė il tagliavento, in quanto qui di vento c’è n’ė sempre, bello forte e spesso bello fresco. Il clima ė attorno ai 20 gradi con picchi di 23-24 oppure cali fino a 15-16.
Prendiamo la linea 4, facciamo il biglietto a bordo (€2,60 a tratta). OCCHIO si paga SOLO in monete e gli autisti non danno resto per cui contare bene le monetine prima di salire a bordo. In circa 20 minuti siamo nella centralissima O’Connell Street. Balza subito all’occhio un gigantesco (meglio altissimo) obelisco. Ne parlerò dopo quando racconterò il tour fatto con una guida locale.
Iniziamo allegramente a passeggiare in riva al fiume Liffey, fiume che taglia letteralmente a metà la città come fosse un panetto di burro pronto a venir spalmato sul pane. Proseguiamo in direzione del mare se non possiamo mancare l’imponente Custom house, e poche decine di metri oltre, il modernissimo quanto interessante (a livello di architettura moderna) Centro congressi.
La camminata sul lungo fiume qui viene invertita e ci dirigiamo di nuovo verso il centro, dove mangiamo un rapido panino, e ci dirigiamo verso il City hall, subito di fianco al Castello di Dublino. Perché questa meta? Beh la risposta ė semplice. Abbiamo appuntamento alle 14 con una guida, ma una guida del tutto particolare: la Sandeman’s New Europe. Sul web cercate semplicemente Sandeman’s ed il primo link ė quello giusto. Si sceglie la città interessata, si prenota il biglietto che arriva subito via mail. In pratica questa ė un’associazione free lance di ragazzi/guide, sempre laureati o in storia o materie similari che fanno visite guidate alle città, il tutto ad offerta libera. Nel nostro caso si era un gruppo di una quarantina di persone e gli abbiam dato quasi tutti 5€ a testa, ma c’ė stato chi ha particolarmente apprezzato ed ha dato di più.
Nel caso di Dublino le guide eran o in spagnolo o in inglese. Noi abbiam scelto l’inglese e non c’è ne siam pentiti. La nostra guida, il simpaticissimo e bravissimo Mark, per ben 3 ore ci ha portato a zonzo per la città, mostrandoci monumenti (il castello di Dublino, le mura medievali, il giardino dietro il castello, diverse chiese tra cui la Christ Church cathedral, il trinità college) diversi quartieri, nonché notizie storiche ed aneddoti di cui manco si poteva immaginare. Sul sito si trova l’elenco completo del giro fatto. Se potete fatelo, non ve ne pentirete e le 3 ore volano via alla grande. Ricordate che precedentemente vi menzionai l’obelisco? Beh l’aneddoto che Mark ci ha raccontato ė molto simpatico: innanzitutto ė del completamente inutile, venne commissionato per festeggiare il nuovo millennio. Peccato che l’hanno finito nel 2003 e non entro il 2000 ed ė costato bel 4 milioni di euro. Chiaro che tutto il mondo ė paese e i soldi vengon sprecati ovunque…
Su consiglio di Mark, per rinfrescarci e approfittare per cenare, ci dirigiamo all’O’Neill pub nella vicina Suffolk Street, nell’angolo dove diventa Church Lane (difatti il pub ha 2 ingressi, uno per via). Che dire, il pub ė molto bello e caratteristico e devo dire che la cena non è stata niente male, anzi. Ma specialmente abbondante!!
Finita la nostra valida cena, giretto nel quartiere temple bar, poi torniamo in O’Connell Street, dove di fronte all’immenso obelisco prendiamo il bus per tornare all’hotel. Doccia e nanna, l’indomani prenderemo l’auto in direzione nord.
5 Agosto
Di buon’ora prendiamo la navetta dall’albergo, (5€ un furto!!!) e ci facciamo portare in aeroporto, dove abbiam prenotato l’auto. Sbrigate le pratiche, facciamo la franchigia completa ( utilissima in quanto la guida a sinistra non da mai sicurezza a chi non è abituato, e poi specialmente, le strade irlandese sono mooooolto strette, per cui per farci passar 2 auto o bus bisogna stringerei molto sui bordi, dove ci son sempre rami e fratte che sporgono. Infatti parecchie son le righe che immancabilmente si fanno alle auto. Per esser sicuri e tranquilli conviene comprirsi del tutto con l’assicurazione.
Partiamo un po’ titubanti vista la guida diversa (c’ho messo un paio d’ore ad abituarmi alla guida, facendo comunque sempre iper attenzione agli incroci dove i pericoli sono ovunque) in direzione nord. La prima tappa sarà un sito neolitico ad una cinquantina di chilometri da Dublino: Brú na Bóinne.
Inutile descriverlo, in quanto a parole non è facile riprodurre la magnificenza dei siti (sono 3 in totale di cui solo 2 accessibili ai visitatori). Neanche le foto possono facilmente descrivere questi enormi tumuli circolari, con massi decorati e ricchi di iscrizioni che ne formano la circonferenza. Mi limito a dirvi che le visite sono solo guidate; tramite il Visitor Centre si acquistano i biglietti per le 2 visite, viene consegnato un adesivo con l’orario della visita, e a quell’ora ci si presenta alla partenza del bus che ti porta ai siti. Molto ben organizzato. Nel Visitor Centre inoltre è presente un’area ristoro (dove abbiam pranzato tra una visita e l’altra), nonché una piccola area espositiva stile museo, molto interessante. Insomma Brú na Bóinne è una tappa imperdibile per gli appassionati di storia antica.
Completata questa stupenda immersione nel passato, ci avviamo verso nord, in direzione Belfast. Osservando la mappa e seguendo le indicazioni della Lonely planet, notiamo che appena entrati in Irlanda del Nord, c’è un parco naturale molto consigliato, a ridosso dello Slieve Gullion, la cima più alta dell’Irlanda del Nord. Il percorso nel parco si chiama Slieve Gullion Forest Drive che, come dice il nome, trattasi di una strada che attraversa la foresta ed il monte stesso, che offre degli scorci panoramici mozzafiato. Noi ovviamente non possiamo perderci questa opportunità, e ci facciamo tutti i circa 50km di strada, attraverso la foresta, valli rocciose e meravigliose che sembrano uscite da un paesaggio lunare e vulcanico e al tempo stesso dimenticate dal tempo e dall’umanità, scorci paesaggistici da film. Consigliato caldamente!
Finito questo giro, si è fatto tardo pomeriggio e dobbiamo avviarci verso l’hotel, ancora distante parecchie miglia. Questa notte alloggeremo al Balmoral Hotel, pochi chilometri fuori Belfast. Struttura estremamente accogliente, con la signora della reception gentilissima e prodiga di consigli e piacevoli chiacchiere. L’hotel ha un fascino volutamente un po’ vintage, con interni in legno, una sala da ballo degna dei migliori matrimoni, ed un ristorante al piano inferiore degno dei migliori pub inglesi. Tra l’altro visto l’orario ė li che ci fermiamo a cenare, uscendo moooolto soddisfatti dalla qualità del cibo servitoci. Camere spaziose e molto accoglienti.
6 Agosto
Mattinata che dedicheremo interamente a Belfast, soffermandoci in particolar modo sul Titanic Quarter, la zona della città interamente dedicata al Titanic, con relativo museo e cantiere di costruzione. Che dire, il museo ė impressionante, costa un sacco ma ne vale la pena. Ti racconta com’era Belfast a inizio novecento, le condizioni che han portato a costruire questi immensi transatlantici. É presente anche un giro interno su delle specie di seggiovie, dove vengono mostrate le varie fasi della costruzione dello scafo. Inoltre nella visita son inclusi documentari e varie attività didattiche.
La vecchia sede del cantiere ė ancora più impressionante: é immenso e totalmente spoglio. Bisogna molto immaginare le urla degli operai, l’incessante battere di martelli e mazze, rumori metallici di ogni sorta e odori di ogni sorta. Impressionante davvero!
Riusciamo anche a fare un giretto per la città. Da notare il City hall, una struttura che sembra più un castello che un municipio. Globalmente si vede che la città è molto viva e vivace e vuole uscire dal recente periodo buio e pericolosissimo vissuti nei recenti anni passati.
Proseguiamo verso nord, in questo pomeriggio ci attende la costa all’estremo nord dell’isola, offrente paesaggi ed esperienze mozzafiato. Andiamo per gradi. Usciti da Belfast decidiamo per la strada marina, ossia costeggiamo tutta la costa est del paese sempre diretti a nord.
La giornata é tersa ed un po’ uggiosa (l’unica di questo viaggio in cui il clima é stato bruttino tutto il giorno) e mentre percorriamo la litoranea vediamo fissi in lontananza dei meravigliosi nuvoloni neri. La strada è scorrevole e molto bella, attraversa paesini di pescatori arroccati negli unici spiazzi che vengono talvolta offerti dalla costa, tendenzialmente a picco sul mare. Sugli scogli in mare si possono ancora notare dei monumenti ai ciclisti, reduci dal recente giro d’Italia iniziato proprio in Irlanda quest’anno.
Verso le 5 siamo arrivati alla punta nord dell’isola, dove ci aspetta un territorio aspro, con colline verdi, intervallate da rocce, pendii un poco più dolci rispetto a quelli della Costa est, attraversata poco prima. Qui ci sono 2 delle più importanti attrazioni dell’Irlanda del nord: Carrick-a-rede ed la Giant’s Causeway (il sentiero dei giganti) patrimonio UNESCO dal 1986.
Il Carrick-a-rede altro non è che un ponte di corda sospesa tra la terra ed un isolotto distante una ventina di metri. La camminata panoramica di circa un km dal parcheggio al ponte stesso é bellissima, direttamente sulla costa ma immersa nel verde dei campi che attraversa, giustificando ancora una volta il perché questa venga chiamata l’isola di smeraldo. Dal ponte si raggiunge questo isolotto sede di una molto numerosa colina di gabbiani, allegramente chiassosi come solo loro san fare.
Dopo circa un’ora e mezza ripartiamo per arrivare, dopo pochi km alla regina madre delle attrazioni nord irlandesi: la Giant’s Causeway. Questo “sentiero” formato da rocce basaltiche di diverse forme (da esagonali ad ottagonali) sembra davvero esser stato forgiato da una mano gigantesca, tanto è preciso ed armonico il suo andamento, dalla costa fino al mare. Il sito é davvero impressionante, bisogna vederlo per capirne la magnificenza. Con sommo dispiacere si fanno le 8, dobbiamo scappare perché dobbiam raggiungere il b&b entro le 9 e mancan circa 40km alla meta.
Di solito non mi sbilancio mai troppo sugli alloggi, ne in positivo ne in negativo, ma il Lillikoi b&b merita un’eccezione. Sto parlando del MIGLIOR B&B dove sia mai stato in assoluto, e garantisco di averne visti parecchi. E’ stato il raro caso in cui mi ha fatto piacere pagare le 60 sterline per la camera doppia. La vista è eccezionale su tutta la baia davanti ed inoltre la posizione è leggermente sopraelevata essendo su una lieve collina. Le stanze sembravano da hotel a 5 stelle, con tanto di idromassaggio in doccia. La cucina dei proprietari è stata uno spettacolo (in assoluto la miglior irish breakfast del viaggio) così come la loro gentilezza e disponibilità. Pensate che appena arrivati, ci han indicato un posticino ancora aperto dove prender del fish&chips per cena, e, al nostro ritorno, ci han fatto trovare la tavola nella sala da pranzo pronta ed apparecchiata con tanto di acqua e toast. Infine la zona è tranquillissima ed a 10 minuti da Londonderry (Derry una volta rientrati in Irlanda). Non consigliato, di più!
7 Agosto
Oggi ci aspetta una giornata tutta natura selvaggia, nonché il più lungo trasferimento stradale del viaggio. Saran infatti oltre 300 i km da fare per giungere alla meta successiva, la pittoresca e graziosa Westport.
Causa il lungo tragitto e la voglia di natura e paesaggi selvaggi, dedichiamo poco tempo a Londonderry. La città la giriamo un pó in auto, osservandone la cinta muraria, finché non inizia a piovere.
Imbocchiamo la N13 verso ovest, poi all’altezza di Letterkenny, proseguiamo sulla N56 in direzione nord-ovest. La nostra prossima tappa infatti è il Glenveigh national Park situato lungo il Lough Veagh (lago Veagh). Siamo quasi alla punta più a nord-ovest dell’isola, che si presenta molto più selvaggia del resto dell’isola stessa, e dove si riesce a viaggiare incontrando pochissime auto, nonché abitazioni. Arrivati al parco, lasciamo l’auto e ci dirigiamo verso l’omonimo castello, situato sulle sponde del lago, a circa 4km dal parcheggio e visito Centre. Nel mentre che ci incamminiamo, le nuvole vengon squarciate da raggi di sole, e la coltre grigio scuro viene quasi improvvisamente sostituita da un meraviglioso cielo azzurro. Non a caso un paio di ciclisti locali, vedendoci far foto, si offrono di fotografare noi 2, ricordandoci ,con un gran sorriso, di approfittare di questi momenti, perché il clima così bello non si vede spesso.
La camminata panoramica ci porta dritti dritti al castello, che visitiam da fuori in quanto la visita guidata è già partita. Giriamo le sue mura ed il suo bellissimo orto botanico, ricco di svariate e coloratissime piante, nonché amabili verdure. Mangiamo anche in loco, nel self service.
Rientrati in auto proseguiamo verso sud, la strada è ancora molto lunga per arrivare a Westport, sede scelta per la notte. Superiamo Donegal e Sligo. Poco fuori da quest’ultima cittadina ecco che scopriamo un sito preistorico di notevolissimo interesse: il Carrowmore Megalithic Cemetery che, come dice il nome, è un cimitero preistorico megalitico. Consigliato vivamente.
La sera arriviamo a Westport dove alloggiamo al Woodbine Cottage molto grazioso (75€ la doppia con bagno privato). Per la sera facciamo un bel giro nel piccolo centro cittadino, rappresentato da una via, e riusciamo a cenare al Mango’s che non è un ristorante indiano specializzato in frutta, bensì un ottimo ristorante di pesce. Difatti la cena, con tanto di dolce e candele per il recente compleanno di Diana, ci soddisfa molto anche se non economicissimo (ma sempre meno di un ristorante di pari livello qui da noi). Altro giretto e a nanna, domani altro giorno bello intenso.
8 Agosto
Sveglia di buon’ora, ottima Irish Breakfast cucinata dalla padrona di casa, e via sulla costa. L’itinerario odierno ci porterà a Galway, passando dal meraviglioso Connemara National Park.
Da Westport percorriamo la R335 verso sud incrociando poi la N59. Le pause che facciamo lungo la strada sono numerosi, causa una serie di paesaggi meravigliosi, con laghi e relative colline verdi che si riflettono negli stessi. Seguendo la strada, all’altezza del Kylemore Lough incappiamo in un paesaggio fuori dal tempo e meraviglioso: si tratta della magnifica Kylemore Abbey costruita nel XIX secolo in stile neogotico. Sulle rive del lago e direttamente a ridosso del monte sovrastante, l’abbazia sembra esser in posa per delle foto da cartolina. Decisamente vale una visita. Per chi volesse entrarvi, il prezzo del biglietto è assurdamente alto (13€).
Dopo circa un’altra ora arriviamo al Connemara national Park, parco naturale che offre dei paesaggi a dir poco splendidi. Ci sono 3 diversi percorsi nel parco. Noi scegliamo l’intermedio di circa 4,7km (quello difficile è circa il doppio e sale in cima alla collina che domina il parco). Il clima è anche oggi soleggiato ma un poco ventoso. La camminata dura circa un paio d’ore con sali e scendi diversi e varie pause foto.
Inutile descrivere la bellezza del paesaggio in questa zona d’Irlanda, lascia a bocca aperta. Unico neo, il forte vento che ci costringe all’uso quasi costante del k-way.
Finita quest’immersione nella natura, riprendiamo la strada, seguendo la costa atlantica. In prima serata arriviamo a Galway, splendida cittadina insinuatasi in una delle tante baie naturali formate dall’aspra costa irlandese.
Tralascio il cinema legato all’hotel visto che quello precedentemente prenotato era in overbooking, indi ci ha bloccato una stanza in un altro hotel di pari livello, accollandosi le spese extra. A parte questo inconveniente tutto fila liscio. L’hotel si chiama The Connacht, un 4* valido, trovato con un’ottima offerta su Booking (anche perché a Galway gli hotel sono cari rabbiosi).
Ceniamo in un interessantissimo ristorante equo solidale,il Ardbia at Nimmos, dove gustiamo dei piatti eccellenti tutti con prodotti locali (in prevalenza pesce e carni) bevendo anche delle birre eccezionali prodotti in un birrificio di Westport che purtroppo a malapena riesce a gestire il mercato interno, quindi non esporta. Peccato perché la birra che ho bevuto era eccezionale, con un profumo fruttato unico. Prezzo altino ma esperienza da non mancare.
La serata la passiamo in giro per Galway, scegliendo uno dei tanti locali con musica dal vivo. Ci aspettavamo una città molto più folkloristica in termini di tradizioni irlandesi e locali con musica irlandese. Invece il centro è come un centro città nostro, con molti locali e pub, tanti giovani e turisti in giro, ma zero richiami all’Irlanda tradizionale. A monte di questo dettaglio, la cittadina è splendida!
9 Agosto
Oggi ci aspetta una giornata molto emozionante e particolare. Infatti ci dedicheremo prima alle Aillwee caves (grotte di Aillwee) e successivamente alle meravigliose Cliffs of Moher (le scogliere di Moher) che vedremo sia dal mare che dalla loro sommità. Esperienza irripetibile, anche perché condita da un tempo spettacolare come raramente si vede in questa zona del paese.
Colazione con buffet grande stile, poi si parte verso la costa. In circa un’oretta raggiungiamo la nostra prima metà: le Aillwee caves. Il sito è pressoché sconosciuto, ma lo consiglio vivamente in quanto estremamente affascinante. La visita guidata si inoltra direttamente dentro questa grotta dove la luce arriva solo grazie alle torce sistemate sul sentiero e accese dalla guida man mano che si avanzava. Lungo le varie tappe spettacoli maestosi di cascate sotterranee, piccoli torrenti e immancabili stalattiti e stalagmiti catturan l’attenzione di tutti, conditi dalle ottime informazioni geo storiche fornite dalla guida. Non vi sono ancora segni di occupazione umana, ma son state trovate delle ossa di orso.
Appartenente allo stesso complesso troviamo una Falconeria casa e nursery di numerosi rapaci, con annessa esibizione all’aperto degli stessi. Molto apprezzata.
Dopo un rapido boccone ci fiondiamo verso la nostra prossima destinazione: Doolin. In se il paesino è del tutto insignificante, se non fosse che dal suo porto partono le mini crociere per le Cliffs of Moher (le scogliere di Moher) stupenda scogliera a picco diretto sull’atlantico. Appena in tempo saltiamo sulla barca delle 12:30 che, pur con mare un po’ mosso, ci porta diretti sotto le scogliere. Incredibile è dir poco. Sono imponenti viste dal mare e reputo questa esperienza più suggestiva è spettacolare che vederle dall’alto (cosa che abbiam fatto appena finita la gita navale). Assolutamente da non perdere.
Come detto, finita la gita in barca ci dirigiamo al Visitor center, costruito direttamente nella collina. Da lì andiam diretti sul ciglio delle scogliere, da dove si riesce a capire l’altezza da brivido delle stesse. Difatti le barche da qui sembran piccole scialuppe in balia del mare. I colori azzurro del cielo, blu scuro dell’oceano, grigio della roccia e smeraldo dei prati circostanti ne fan da padroni, catapultandoti in un altra epoca, dove solo la natura comanda a piacimento, incurante dei capricci di chiunque. Il misto di profumo di salsedine e di erba coronano questo paesaggio selvaggio.
Si son fatte le 17 e abbiam un sacco di strada da fare fino a Tralee, sede del nostro B&B, il Sheridan Lodge. Il tragitto procede liscio liscio, ci fermiamo in un paesino a mangiar al volo un panino d’asporto, poi, sempre al volo, riusciamo a prender il traghetto delle 19:30 che da Killimer ti porta a Talbert, risparmiandoci quasi altri 130km di costa per girare attorno alla baia. Verso le 22 arriviamo stremati al B&B, dove ci concediamo un meritato riposo.
10 Agosto
Dormita rigenerante, oggi faremo l’ultimo giro della costa, per poi inoltrarci nel centro dell’Irlanda per finire il nostro giro a Kilkenny.
Decidiamo di escludere il famoso Ring of Kerry, per prediligere la penisola precedente, quella di Dingle. Scelta azzeccata devo dire. Arriviamo nell’omonimo paesino all’ora di pranzo, ci guardiamo intorno e optiamo per un piccolo fish&chips, totalmente anonimo ma che abbiam notate servire dei pesci maxi. È così è! Il nostro pesce era un piatto formato gigante, delizioso e a buon prezzo. Abituati ai fish&chips di Londra, questa è stata una sorpresa molto positiva sia per qualità che per delicatezza del pesce, oltre ovviamente alla quantità.
Dopo un giro per negozi, proseguiamo nel nostro giro della penisola, giro fatto in senso orario. Non mi soffermo sulle bellezze paesaggistiche in quanto le lascio all’immaginazione vostra, ma vorrei porre un accento sulle ceramiche della zona. Difatti ci siam fermati a comprare un po’ di articoli in ceramica stupendi prodotti in loco. Evito di pubblicizzare dove siam stati, visto che di posti di ceramiche validissime c’è n’eran parecchi. Dico solo che ho potuto acquistarle e farle spedire dirette in Italia, nella fattispecie dai miei genitori, in occasione del compleanno di mio padre. La consegna è avvenuta entro i dieci giorni specificati, con gli articoli perfetti e senza un graffio. Non sono a buonissimo mercato ma acquistandole li in loco non ve ne pentirete.
Conclusa la penisola di Dingle ci dirigiamo nell’entroterra con l’obbiettivo di arrivare a vedere e visitare la Rocca di cashel. Purtroppo calcoliamo male i tempi e arriviamo che era appena chiusa. Pazienza, da fuori questa fortezza è stupefacente ed imponente, considerato anche il fatto che è costruita su una collina in mezzo alla pianura fatta di pascoli, indi visibile anche da parecchi chilometri di distanza.
Ci soffermiamo invece su alcune rovine che si trovano alle pendici di questa collina, rovine di un’antica abbazia presumiamo vista la mancanza di cartelli. Fatto sta che queste rovine si rivelano esser molto ben conservate e meritevoli di una buona mezz’ora di esplorazione. Non fosse per la pioggia che proprio in quel momento ha iniziato a cadere, avremmo potuto dedicarci un po’ più di tempo.
Ci dirigiamo verso Kilkenny per l’ultima serata in Irlanda. Cena, ahimè, in hotel.
11 Agosto
La giornata parte molto male: sia io che Diana non stiamo bene dopo la cena per cui salta la visita della città mentre cerchiamo di riprenderci dalla mattinata movimentata. San Plasil ora pro nobis et salvaci pure direi.
Nonostante questo imprevisto, riusciamo ad andare a vedere un po la città, seppur restando in auto (anche perché a tratti piove). Riusciamo però a parcheggiare accanto alla cattedrale, per cui riesco ad andare a fare diverse foto esterne della stessa. Una meraviglia!
Dopo questo pseudo giro turistico della città, imbocchiamo l’autostrada per Dublino.
Attenzione: molte autostrade che entrano in Dublino sono a pagamento, ma non esistono i caselli. Le telecamere riprendono, poi si hanno 24h per andare a pagarle. Noi abbiam pagato in aeroporto, su consiglio dell’impiegata Europcar. Basta specificar la targa del veicolo, poi il pagamento è tipo il SISAL in tabaccheria da noi. Lo abbiam fatto direttamente nel terminal.
Alle 18 siam in volo verso Malpensa, dove poco dopo le 21 arriviamo.
Concludendo, forse una settimana è un pò poca per vedere l’Irlanda, ma nonostante i tanti chilometri macinati e i tempi alle volte stretti, questo viaggio ci è piaciuto davvero tantissimo e lo consigliamo vivamente a tutti!