Irish emotion
8 Agosto Ci avviamo presto in aereoporto decisamente presto, e qui iniziamo a fare conoscenza con il popolo irlandese che già promette di piacermi: in fila per il ceck in due gentili signore dai meravigliosi occhi verdi ci parlano in inglese , io e mio marito annuiamo sorridendo e intuiamo vagamente che parla della sua valigia piena dello shopping italiano. Volo perfetto, il mio vicino irlandese è simpatico e parla un italiano corretto , in pochi minuti familiarizza e mi dà consigli per l’itinerario stabilito. All’arrivo a dublino , il primo impatto con l’inglese è forte, ma come al solito andando ad intuizione comprendiamo che il pullman non ci porterà al campus scelto per la prima notte . Optiamo per il taxi , che ci costerà 28 euro . Il Campus è una struttura moderna, la stanza spartanissima e dal caldo italiano precipitiamo nel letto con i piumoni . 09 agosto L’inizio è nel silenzio del campus e dopo una lotta estrema per il letto davvero troppo piccolo ,la colazione (a pagamento per 5,85 per due the, pane ,burro e marmellata ) e l’ammirazione per il lindo , silenzioso e organizzatissimo campus , partiamo per il centro di Dublino (siamo a qualche chilometro di distanza ) . Ancora una volta l’ospitalità irlandese ci regala sorrisi : un anziano alla fermata ci rassicura che tutti i bus vanno al centro, una anziana sul bus ci indica dove mettere i bagagli e ci fa accomodare . Gli irlandesi hanno occhi grandi e gentili color del cielo e color dei prati , capelli di sole , e siamo subito innamorati di loro e della loro terra. Ci rechiamo presso l’ente soggiorno e Turismo per prendere qualche cartina e notizie varie :è una ottima organizzazione con molti servizi ubicata in una chiesta sconsacrata .Suggestivo . Dublino è la classica capitale , ma più gentile e meno caotica delle altre visitate , va meno di fretta , e iniziamo a girare rigorosamente a piedi , passando il ponte sul fiume Liffey , arrivando al Trinity college , che visitiamo mentre scende una pioggerellina tipicamente irlandese . Il book of kelly ( vangeli miniati più antichi del continente ) è davvero straordinario , ma la biblioteca soprastante lunga 65 metri che accoglie circa 200.000 volumi antichi regala brividi di emozione . L’odore della carta, del cuoio, del legno si mischia in un ambiente rarefatto e suggestivo che si imprime nell’anima. Ammiriamo anche l’antica Arpa , simbolo dell’Irlanda. All’uscita incrociamo una manifestazione di LGBT a favore dei matrimoni omosessuali , un corteo colorato, allegro, composto di circa 2.000 persone scortate solo da due poliziotti in motocicletta … abbiamo pensato all’Italia , e ci siamo sentiti ancora una volta lontani mille anni di civiltà. Nel pomeriggio visita alla Guinness Storehouse (visita prenotata tramite internet con relativo sconto del 10%) , un edificio di sette piani , in cui viene raccontata la storia della birra più famosa e bevuta d’Irlanda, per poi berne una pinta al Gravity bar . Pensavo che fosse una visita da poter saltare , ma la struttura architettonica degli interni è davvero bellissima, e merita la visita pienamente . 10 agosto – La giornata inizia con la vera prima colazione irlandese . Bacon , uova, salsiccia, pomodoro,toast, pudding , the, succo d’arancia , burro e marmellata fanno a gara per essere digeriti in fretta . optiamo per il bus :si paga a bordo e secondo le distanze che si copriranno . Arriviamo al castello di Dublino , una costruzione rifatta sotto la dominazione inglese , che quindi risente moltissimo di quella influenza. Pur essendo di pregio , è difficile fare a meno di pensare alle ricchezze immense di casa nostra . Nel cortile del Castello ci sono quattro sculture di sabbia molto particolari e davvero belle . Ci rechiamo poi a vedere la Christ Church , l’esterno è gotico , grigio e pesante , ma tutto viene armonizzato dal verde dei prati . Decidiamo di non entrare , avendo letto anche un opuscolo che non mi aveva incuriosito (costo 6 euro a testa ) . Ci dirigiamo a piedi verso il Phoenix Park , il parco urbano più grande d’ Europa con i suoi 700 ettari , molto bello ,ben tenuto , ricco di fiori (ai margini del parco c’è la residenza del presidente della Repubblica e l’ambasciata americana ), ne visitiamo solo una piccola parte , scegliendo un enorme albero con vista su laghetto con cigni per consumare i nostri panini ( per cibarsi in economia non ci sono problemi : ci sono i negozi Spar che offrono servizio caldo e panini da asporto a prezzi contenuti) Al ritorno prendiamo il tram che in pochissimi minuti ci lascia in centro e decidiamo di indirizzarci verso il quartiere Temple Bar , che è una vera sorpresa per l’esplosione di colori, di vita e di musica. Dinanzi all’entrata del Temple Bar non resistiamo alla tentazione di una Guinness e così assistiamo al doppio spettacolo di un ottimo artista che canta e suona la chitarra e di una signora irlandese che accompagnava con entusiasmo ogni canzone , fino al coinvolgimento totale con battiti di lattine sui tavoli da parte di alcuni bambini di un gruppo presente. Il locale – famoso in tutto il mondo e simbolo stesso di Dublino – può contenere fino a 600 persone , e vi troviamo anche un nutrito gruppo di scozzesi in Kilth. Divertimento e meraviglia allo stato puro . Serata passeggiando lungo il fiume Liffey , foto al ponte Penny illuminato , ed infine il regalo di una luna calante , che all’orizzonte appare enorme. 11 agosto La giornata inizia con una passeggiata per Grafton street , per approdare nel Stephen’s Green shopping center : negozi, confusione , varia umanità , ma nessuna novità. ci indirizziamo verso la cattedrale di San Patrizio ,una bella struttura severa , ma elegante e mitigata dal verde dei prati , dal colore dei fiori e da un cielo inaspettatamente azzurro. Non la visitiamo all’interno, e ci incamminiamo per la visita al carcere Kilmainham Gaol , perché la conoscenza di una nazione nasce certamente dalla conoscenza della sua storia . Decidiamo per il pullman perché è davvero fuori mano , alla fermata un signore ci “adotta” indicandoci nel 123 il pullman giusto, dicendo all’autista la nostra direzione (ho già detto che si paga con spiccioli – nessun resto è possibile – secondo le tratte percorse ?) , parlando con un altro viaggiatore nel pullman , spiegandoci più volte il percorso e facendoci scendere alla fermata giusta – capiamo quasi zero , se non fosse per la gesticolazione – e salutandoci come se fossimo vecchi amici fino alla fermata . A proposito l’autista non ci ha fatto pagare : più coccolati di così … Sulla strada vediamo un negozio di fish & chips e decidiamo di provarlo ;buonissimo ma talmente abbondante da non poterlo terminare tutto . La visita guidata ( 6 euro ) inizia con il museo che conserva testimonianze della vita del carcere , poi all’orario convenuto la ns guida ci introduce lungo i corridoi freddi e bui della struttura dove tanti irlandesi hanno patito la severità delle leggi inglesi , senza risparmio alcuno per donne, bambini ed innocenti , messi in carcere anche solo per il furto di patate in tempi di fame e carestie . Lì sono stati imprigionati e giustiziati patrioti che videro soffocare nel sangue – nel 1916 – le istanze di indipendenza dall’inghilterra , una storia che non è lontana dalla mente degli irlandesi e che viene celebrata in tutta la città con monumenti e strade intestate a quegli eroi . Colpiti ed affascinati dal luogo , ma anche dalla passione della guida ( pur non comprendendo che pochissime parole ) lasciamo la zona, e utilizzando il bus ci rechiamo al Temple Bar per provare il nostro primo Irish Coffee : squisito. La giornata termina con piccoli acquisti di souvenir: domani inizia l’avventura della guida a destra e molta strada da fare. 12 agosto l’avventura della giornata inizia dall’andare a prendere l’auto a noleggio . Quindi preso l’autobus 747 che ci porta all’aeroporto per 6 euro (era a due piani , beccheggiava come una nave , perchè piaceva di poter dare un ultimo sguardo alla città ) .Inizia la guida a destra , un vero tormento tra rotonde ( qui i semafori in pratica non esistono ) e occhio da allenare . Prima meta : il castello di Kilkenny , una graziosissima cittadina che abbiamo conosciuto innanzitutto attraverso il sorriso di una gentile ed anziana signora che ci ha servito una ottima home made soap ( 2,5 euro x una zuppa di porro e patate ) , un panino classico e una squisita torta di mele.(9 euro totali ) . Saliamo al Castello (6 euro ) , ricostruzione molto fedele dell’originale , con arredi dell’epoca , in particolare la cucina . Usciti , abbiamo visitato il centro designer della cittadina , molto quotato in Irlanda , e abbiamo verificato la vivacità della fantasia e della creatività attraverso begli oggetti d’arte in mostra permanente . Nel cortile ci sono gazebo dove animatrici lavorano con i bambini : creta, pittura , un coinvolgimento che regala sorrisi anche a noi che osserviamo. Lasciata Kilkenny, ci indirizziamo alla rocca di Cashel , resti di un antico insediamento monastico , che conobbe la presenza di San Patrizio e molti regnanti . Dell’abbazia non restano che le pareti nude e senza tetto , e il gracchiare degli onnipresenti corvi( in Irlanda ce ne sono una quantità infinita ) è una colonna sonora tra il brivido e il meravigliato. Intorno solo silenzio , la giornata è coperta , il vento freddo , il panorama a valle è un tappeto verde smeraldo , dove beate mandrie di mucche pasteggiano in ogni momento . Passeggiamo tra le croci antiche e più moderne , leggendo le lapidi di generazioni di famiglie che sono sepolte lì. Si è fatto tardi , ed inizia l’interminabile strada che ci porterà a Killarney dove dormiremo in un ostello ( per la prima volta in vita mia ) . ci perderemo , ovviamente : le strade d’irlanda sono poco più che statali e noi becchiamo il viottolo ,per fortuna troviamo una signora che ci aiuta a comprendere quale strada fare ( se vi interrogate come ci siamo capiti , beh, resterà un mistero!) arriviamo stremati , l’ostello non è male ( siamo tra un mare di ragazzi di ogni nazionalità ) , ci adattiamo a mangiare il pollo che avevamo comprato e che risulterà crudo ed immangiabile : forse siamo solo stanchi e anche la stanza ci appare troppo spartana ( in compenso ha la connessione wireless ) e dopo un breve giro nella cittadina decidiamo di chiudere la giornata . 13 agosto Lasciato l’ostello , visitiamo la cattedrale della cittadina , ma abbiamo premura , oggi si percorre il Ring of Kerry e il parco nazionale , che so estremamente bello . E il ring non ci delude : si susseguono boschi, prati con mucche, pecore o cavalli al pascolo , squarci di mare tra gole improvvise, baie , isolotti , panorami mozzafiato tra il cielo e il mare, tra il verde e il fiore fucsia onnipresente in questa zona , l’erica lilla, e mille altri colori che solo la natura generosa nella sua asperità sa regalare . Piove di continuo, ma è una nebulizzazione , come se qualcuno si prendesse cura di continuo del suo giardino. A largo di Waterville avvistiamo i delfini :scoprirò poi essere una zona in cui compaiono spesso (c’erano appostate diverse persone con macchine fotografiche e teleobiettivi ), a noi la fortuna di una intuizione ci ha fatto trovare nel luogo giusto al momento giusto per provare un’emozione che non conoscevamo. Si continua verso la chiusura del giro, il ritorno a Killarney , non prima di aver ammirato la Ladie’s View ( la veduta delle Dame ) un punto estremamente panoramico sull’immenso lago di Killearney, che si svela all’improvviso tra le gole delle montagne. Ci dirigiamo speditamente (traffico permettendo – anche qui ne abbiamo trovato ) verso il B&B prenotato ad Ennis ( altri 135 km ) , e lo sforzo di arrivare è premiato dalla meraviglia di questo luogo che ha nel nome l’evocazione della sua bellezza : Lakeside country lodge ( casetta di campagna accanto al lago ). La nostra camera dà sul lago appunto , dinanzi solo prati verde brillante e cavalli e pecore al pascolo, poco distante le rovine di una chiesa che riflette la sua ombra malinconica nelle acque placide del lago . Ne restiamo incantati . Domani la visiteremo , dopo la colazione irish che con la nostra ospite abbiamo concordato alle 8,30. 14 agosto Il giardiniere ci dà di brutto ad innaffiare il suo giardino : piove in un modo che non ammette repliche . Iniziamo la nostra irish breakfast con le uova, il bacon , il pomodoro , le salsiccie : veramente ottimo . Lo straordinario è che facciamo colazione nella verandina tutta vetrata che dà sul lago , la visione di tanta bellezza , in tanta pace nutre e sazia l’anima più di qualsiasi cibo. Facciamo un giro nel giardino, poi un po’ a malincuore ce ne andiamo . Visitiamo la chiesa di Ennis , molto carina, tipico stile inglese , ( mi ha colpito la “scritta “in cui dichiaravano di pregare in Gospel e se necessario con le parole ) e facciamo un giro per il settimanale farmy market con prodotti della campagna , fiori , piante , prodotti artigianali delle fattorie : molto particolare . Si parte per le Cliffs of Moher, ma che ci volete fare , sbagliamo strada, non c’è da meravigliarsi, tra incroci , indicazioni in gaelico, e strade mal segnalate è più facile di quel che si pensa. La deviazione ci permette di vedere un complesso monastico del 13 secolo , con una alta torre che serviva a proteggere in caso di assedio , cimitero annesso , pecore e mucche al pascolo . Attraversiamo paesini piccolissimi, tutti lindi , colorati , con casette da favola, per non parlare dei cottage con tetto in paglia, veri gioielli dell’ architettura urbana di queste regioni. Arriviamo alle Cliff , anticipato dalla grande quantità di auto parcheggiate ( 8 euro ) . Il luogo che accoglie migliaia di visitatori all’anno ha necessità di una organizzazione , ma il percorso lastricato , i muri alti di lastre di pietra non ci piacciono particolarmente , così al cartello “vietato oltrepassarare- proprietà privata “ senza neppure pensarci scavalchiamo e percorriamo un lunghissimo tratto a mezzo metro dal bordo della scogliera. Il vento fortissimo ci fa tremare di tanto in tanto , il terreno fangoso e viscido non offre nessuna sicurezza , ma lo spettacolo degli oltre 200 metri di altezza di questi giganti di granito è imponente e straordinario oltre ogni dire . C’è un gran senso di libertà in questa apparente sfida al pericolo , al rischio , alla violazione del divieto , ma nulla è al confronto della bellezza della natura tanto sovrana e potente nella forza incontrollabile dell’oceano , del vento che porta le nuvole intorno a noi , nella solidità di quelle rocce millenarie. Ebbri di vento , ci incamminiamo verso Galway . Attraversiamo altri paesi , tra cui Kinvarra , dove visitiamo solo dall’esterno la casa-torre del settimo secolo (Dunguarire Castle ) : all’interno si organizzano cene i medioevali al prezzo di 40 euro , e per l’appunto erano giunti i convitati. Arriviamo infine all’albergo prenotato , e dopo aver preso la stanza ci indirizziamo verso il centro città. Piove molto intensamente , ma se agli irlandesi non importa perchè dovremmo crucciarcene noi che siamo viaggiatori ? Dopo una bella passeggiata per la strada più particolare e colorata della città e a Quay street decidiamo di mangiare al Mc Donagh’s , che ci ha attratto perchè pieno di gente del posto . All’interno tavoli comuni accolgono i commensali , e così’ scegliamo un piatto di pesce ( cozze, salmone affumicato, salmone a tranci , creme , e vegetali ) e un pollo con patate , pagando un onesto prezzo . Passeggiata sotto la pioggia ininterrotta fino al fiume Corrib e via di filato per chiudere la giornata con una doccia , prima che ci prenda una bronchite. 15 agosto il programma della giornata prevedeva di percorrere la distanza tra Galway e Clifden tramite costa . Ma ormai abbiamo imparato che le strade secondarie ( quelle denominate con la M iniziale ) ci possono volere ore e non ci va di rischiare :il Connemara ci aspetta. Così rinunciamo alla visita alla spiaggia corallina di Carraroe che era preventivata e puntiamo dritti sulla n 59 per kylemore Abbey . Attraversiamo la zona più selvaggiamente bella di tutta l’Irlanda (per noi ) : montagne, laghi , torbiere ad estensioni intere , boschi e rada vegetazione si sussegguono , e si accavallano ad ogni chilometro percorso. Il panorama cambia ad ogni curva, e non si finisce di godere della bellezza precedente che una più grande sembra sovrastare . Arriviamo a Kylemore Abbey , la bellezza di questo luogo è perfetta e difficile da descrivere . Si tratta in realtà di un castello costruito nel tardo 800 . Intorno al castello , che conserva arredi e suppellettili originali del tempo , un parco meraviglioso , alle spalle le montagne , dinanzi un lago magnifico .Inoltrandosi per una breve passeggiata c’è una bella chiesetta in stile gotico , elegantissima e raffinata , con marmi policromi . Lasciamo con difficoltà questo luogo assolutamente magico , ci indirizziamo verso il Connemara Park ed imbocchiamo la Sky road , 14 chilometri di strada panoramicissima , che ad ogni curva riserva una sorpresa. Lì di fronte a noi il mare con una quantità indefinita di piccole isole , talune raggiungibili anche tramite ponti pedonali, durante la bassa marea ( salvo poi rischiare rimanerci se la marea risale ), terre coltivate, ma anche aspre rocce , colorate però da un mare di fiori di ogni tinta si possa immaginare . Arriviamo a Clifden , una piccola cittadina con una chiesa protestante ed una cattolica, molto simili nella struttura , i cui campanili si vedono arrivando in città da qualsiasi direzione. Le visitiamo entrambi , sobrie ed in pietra grigia . Decidiamo per un panino con salmone affumicato del Connemara e lo consumiamo sul piccolo molo , dove la bassa marea lascia a vista distese di erbe marroni , e dove possiamo osservare diversi uccelli di cui però non siamo in grado di riconoscere la razza. Decidiamo di fare quattro passi , e dopo un paio di chilometri arriviamo alla spiaggia , dove gli effetti della bassa marea sono evidenti . Vorrei vedere il tramonto, ma il tempo è di nuovo nuvoloso , senza contare che qui è giorno ancora alle 22… Rinunciamo per riposarci, domani è l’ultimo giorno e dobbiamo definire il programma .
16 e 17 agosto la giornata del 16 è stata impegnata tutta nel viaggio di rientro verso Dublino. dopo una bella irish brekfast servita dal simpatico e rubicondo padrone di casa , proprietario appassionato di cavalli nel Connemara , servita con eleganza di servizio che un pò riscatta la cattiva impressione della camera non proprio bellissima , partiamo per percorrere i 300 km che ci separarano dall’aereoporto dublinese. Le strade , come già accennato , sono poco più che statali , la velocità consentita 100 km orari , ma le corsie sono tali da non permettere una guida disinvolta . In compenso I panorami non sono mai banali , e riservano sempre sorprese e piacevolezze. Ci fermiamo a vedere il complesso di Clomnacnoise , Monastero su fiume Shannon , sin dal 6 secolo centro di cultura e di potere sia monastico che temporale. La visita inizia con il museo dove sono conservate le croci celtiche più grandi dell’Irlanda tutta , che sono uno spettacolo di grande suggestione. Un audiovisivo in italiano all’ora stabilita ci permette di conoscere la centenaria storia del sito monastico ,le sue peripezie, le decine di volte in cui è stato saccheggiato e bruciato . Di tutta l’immensa area restano alcune chiese , due alte torri , e una miriade di croci celtiche antiche e lapidi . Sulla strada del ritorno già inventariamo questo viaggio , ma abbiamo ancora da restituire l’auto , e dopo aver preso possesso della stanza in un bell’hotel poco distante dall’aeroporto che ci offre anche il servizio navetta (fondamentale visto che dobbiamo stare lì per le 5 ) , andiamo all’appuntamento per restituire l’auto . preparati i bagagli , abbiamo riposato poche ore . In totale abbiamo percorso circa 1.600 km on the road. Ora sotto di noi è passato da poco il Monte Bianco , siamo in Italia , il cielo sopra le nuvole è azzurro e incoraggiante . Non posso fare a meno di sospirare pensando alla immensa fortuna di aver vissuto una esperienza così intensamente bella , arricchente dal punto di vista umano , così appagante anche dal lato di incontro con un’altra cultura , seppur non del tutto estranea alla nostra comune europea. Ripenso ai colori , all’aria pulita , ai cieli mai scontati , anche nell’imbronciatura del nuvoloso . Credo di non aver mai visto tanti cavalli , mucche, pecore al pascolo , e di aver potuto notare tanti uccelli diversi (anche se mi è mancato il pulcinella di mare ) . L’Irlanda sa coniugare la vita umana ed urbanizzata con il rispetto della natura (qui non si vendono piatti o bicchieri di plastica , limitatamente solo di carta. Gli shoppers di plastica non esistono da nessuna parte , ma per 1 euro si vendono belle e capaci borse riutilizzabili ). L’Italia dall’alto è meravigliosa , ma saremo capaci di non distruggere ancora di più la nostra terra ?