Iran, una piacevole sorpresa

Abbandonate i pregiudizi e partite alla scoperta di questo paese magico, non ve ne pentirete!
Scritto da: robi85
iran, una piacevole sorpresa
Partenza il: 12/11/2017
Ritorno il: 22/11/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ci siamo innamorati dell’Iran grazie ad alcune foto pubblicate online e non abbiamo resistito alla tentazione di organizzare un viaggio in questa terra ricca di fascino. Inizialmente potrebbe sembrare complicato organizzare un viaggio in autonomia, ma con un po’ di pazienza siamo riusciti a reperire tutte le informazioni necessarie e abbiamo potuto testare di persona la proverbiale disponibilità del popolo persiano.

Di seguito un po’ di informazioni pratiche per l’organizzazione:

-per l’organizzazione generale del viaggio (tappe, luoghi da visitare e spostamenti) ci siamo affidati, oltre che alla immancabile guida lonely planet (ahimè un po’ datata) ai gruppi Facebook “see you in iran” e “see you in kashan”, gruppi gestiti da persone del posto sempre pronte a dare delle dritte utili per i viaggiatori.

-per gli alloggi, abbiamo cercato sul sito hotelsiniran.com oltre ai suddetti gruppi facebook

-per prenotare il volo interno e gli spostamenti in bus ci siamo rivolti alle agenzie locali tappersia e persiaport, entrambe molto disponibili e veloci nel risponderci via email.

-contanti: in Iran non è possibile utilizzare bancomat e carte di credito, è necessario portarsi tutto il contante che si ha in previsione di spendere e cambiarlo poco per volta nelle varie città (attenzione al venerdi, quando tutti gli uffici di cambio ufficiali sono chiusi)

Ecco il resoconto del nostro viaggio.

12 ottobre 2017

Si parte! dopo 6 ore di volo da Bologna a Tehran, con scalo a Istanbul, arriviamo in aeroporto nel cuore della notte e troviamo ad aspettarci Reza, un giovane autista contattato tramite l’agenzia Tappersia che ci aiuta nelle prime formalità per il cambio del denaro e l’acquisto di una simcard. Arriviamo all’ostello intorno alle 5 del mattino, e dopo un primo assaggio del traffico infernale della capitale Tehran, ci riposiamo per qualche ora.

13 ottobre

Iniziamo la giornata con una bella colazione sulla terrazza dell’ostello a base di marmellata, the e una specie di pita e partiamo subito per la visita della città. In realtà è venerdì, il giorno sacro per i musulmani, quindi la maggior parte dei monumenti è chiusa al pubblico. Riusciamo comunque a visitare il meraviglioso palazzo Golestan, riccamente decorato con maioliche e specchi. Nel pomeriggio raggiungiamo in metropolitana l’area del covo dello spionaggio americano con i famosi murales anti-USA, poi ci spostiamo verso uno dei simboli della città, Azadi tower… molto bella, anche se per raggiungerla abbiamo rischiato la vita per attraversare la strada! Dopo la prima giornata in Iran possiamo senz’altro concludere che l’unico vero pericolo è il traffico folle! In serata ceniamo a casa di un ricercatore iraniano con cui mio marito è in contatto per un progetto universitario. Lui e sua moglie sono stati gentilissimi: ci sono venuti a prendere in ostello e riportati indietro per un totale di 4 ore di macchina e ci hanno preparato la cena a casa loro come se fossimo vecchi amici. Abbiamo passato una piacevole serata e avuto modo di conoscere meglio la cultura iraniana.

14 ottobre

Il nostro tempo a Tehran è già giunto al termine. Di primo mattino prendiamo il bus diretti a Kashan e dopo 3 ore di viaggio in un autobus super confortevole troviamo ad aspettarci Alireza e Mohamed, padre e figlio che abbiamo contattato tramite facebook e che si sono offerti di ospitarci a casa loro per la notte. Appena arrivati ci hanno subito preparato il pranzo e si sono fermati con noi a parlare… ci siamo veramente sentiti a casa! Nel pomeriggio Alireza ci ha accompagnato in giro per la città di Kashan. Abbiamo visitato delle bellissime case tradizionali con giardini acquatici (stile alhambra di Granada per intenderci), poi abbiamo raggiunto la moschea e qui abbiamo incontrato il Mullah che è stato molto gentile nel farci da guida, ed infine siamo stati al bazar… qui siamo saliti sui tetti dei negozi per ammirare la frenesia del mercato dall’alto e ci siamo improvvisati artigiani in una bottega di lavorazione della ceramica. Verso le 20:30 siamo tornati a casa, dove abbiamo cenato con tutta la famiglia con piatti tipici a base di melanzane e riso.

15 ottobre

Verso le 9 siamo partiti con Medi, un amico di Mohamed che per problemi di lavoro non ci ha potuti accompagnare (e si è scusato via whatsapp per tutta la giornata. ) in direzione Isfahan. Lungo il tragitto ci siamo fermati a visitare i Finn Garden, dei bei giardini acquatici, e la pittoresca cittadina di Abyaneh: un antico villaggio tra le montagne dell’Iran centrale, dove abbiamo passeggiato per un paio d’ore. Medi ci ha dato un’ulteriore prova della cordialità degli iraniani: non parlava una parola di inglese, ma ci ha offerto frutta secca e the durante tutto il viaggio (tutti viaggiano con il termos dell’acqua calda pronto per fare il the in macchina!). Verso le 16 del pomeriggio arriviamo a Isfahan e dopo aver lasciato le nostre cose in ostello, usciamo subito per un giro nella piazza Naqsh e jahan e al bazar. Appena arrivati rimaniamo impressionati dalla maestosità degli edifici che si affacciano sulla seconda piazza più grande del mondo e allo stesso tempo dalla calma irreale di questo luogo. Appena ci riprendiamo dalla meraviglia ci inoltriamo nel dedalo di viuzze del bazar e facciamo un po’ di acquisti, tra cui un bellissimo tappeto che decidiamo sarà il nostro personale souvenir di questo viaggio. Una volta usciti dal bazar è ora di cena e ci concediamo il “lusso” di un ristorante tradizionale molto bello, dove gustiamo un’ottima cena seduti sui tappeti e spendiamo in due addirittura 12 euro (per inciso la cena più costosa del viaggio).

16 ottobre

Giornata interamente dedicata ad Isfahan. Dopo colazione raggiungiamo in taxi, non senza qualche difficoltà di comunicazione col taxista, la moschea Jameh, un bellissimo edificio interamente decorato con maioliche favolose. Addentrandoci nuovamente nel bazar ci imbattiamo in una strana processione religiosa e raggiungiamo non so bene come la piazza principale. Pranziamo anche oggi in un ristorante tradizionale e siamo sempre più deliziati dalla cucina iraniana. Nel pomeriggio visitiamo la moshea sheikh lotfollah: la bellissima cupola completamente rivestita di ceramica finemente decorata è un vero capolavoro. Concludiamo il giro con la moschea dello shah. Torniamo in albergo a riposarci un paio d’ore prima dell’appuntamento con Hadi, il titolare dell’agenzia tappersia, che ci ha acquistato i biglietti dei bus e che ci ha chiesto varie volte di incontrarci di persona. La serata è stata davvero molto piacevole, Hadi ci ha portati in una tea house nel quartiere armeno della città dove abbiamo cenato con un piatto tipico a base di melanzane, cipolle caramellate, noci e yogurt… una vera delizia! Dopo cena ci ha portati a fare un giro in macchina per la città e ci siamo fermati a parlare sotto uno dei ponti che caratterizzano la città… abbiamo scoperto di avere molte più cose in comune di quanto pensassimo

17 ottobre

In mattinata torniamo nel quartiere armeno che abbiamo attraversato ieri sera in macchina e visitiamo la cattredrale di Vank, un bellissimo esempio di chiesa armena con il suo museo annesso. Una volta usciti dalla chiesa abbiamo avuto il nostro bel da fare per convincere il tassista che ci aveva accompagnato fin lì che volevamo ritornare a piedi… voleva a tutti i costi accompagnarci in giro per la città per tutto il giorno. Ci siamo invece incamminati lungo quello che dovrebbe essere un fiume, ma che è in realtà secco per la gran parte del tempo, fino a raggiungere i due bellissimi ponti ad arcate che lo attraversano. Dopo pranzo ci siamo concessi un po’ di riposo in ostello prima di lasciare Isfahan e prendere l’autobus per Yazd. Anche questa volta sul bus ci hanno dato una merenda e il viaggio è stato davvero confortevole. Siamo arrivati a Yazd verso le 18:30 e stranamente l’autista ha fatto scendere solo noi alla presunta stazione del bus… guarda caso c’era un taxista già pronto ad aspettarci che ci ha chiesto il doppio della tariffa che ci aveva suggerito il ragazzo dell’ostello per portarci in città.. insomma, ci hanno fregato! Comunque in un modo o nell’altro siamo arrivati al nostro ostello, proprio sulla piazza principale di Yazd, a due passi dal complesso di Amir chakmagh. Giusto il tempo di lasciare le cose in stanza e siamo usciti a cena: anche stasera cena tradizionale sui tappeti, servita sul terrazzo del ristorante con visuale sulla bellissima piazza. Yazd è famosa per i dolcetti, quindi dopo cena siamo stati attirati da un negozio che ne vendeva di ogni genere… anche qua supponiamo che ci abbiamo fregato perché abbiamo pagato una scatola di dolcetti quanto la cena per due persone…

Dopo l’ennesima fregatura della giornata torniamo in ostello, la stanchezza inizia a farsi sentire.

18 ottobre

Tramite l’ostello dove alloggiamo abbiamo prenotato l’escursione di oggi al complesso zoroastriano di chak chak. Partiamo verso le 8 insieme ad una coppia di ragazzi francesi; meno male perché anche l’autista di oggi non parla per niente inglese. Durante l’escursione facciamo una sosta al suggestivo paesino abbandonato di karanakh e a meyboood, dove in realtà non c’è granchè da vedere. Arriviamo infine al tempio di chak chak, anche qui non c’è più di tanto, ma il luogo è suggestivo per la leggenda che lo riguarda e per la bellissima visuale sulla valle circostante. Nel primo pomeriggio rientriamo a Yazd, e dopo un veloce pranzo in un bar molto carino, ci addentriamo per i vicoli della città vecchia, dichiarata non a caso patrimonio dell’Unesco. Si tratta di una delle città antiche meglio conservate e salendo sui tetti dei suoi storici caffè si può godere una bellissima vista sulle cupole delle moschee e le numerose torri del vento. Dopo un po’ di riposo in ostello usciamo per cena e troviamo un bellissimo ristorante tradizionale con una bella corte interna e gustiamo ancora una volta degli ottimi piatti a base di melanzane, pollo e riso.

19 ottobre

Passiamo la mattina in giro per il bazar di yazd, molto più piccolo di quelli già visitati e sinceramente niente di speciale, e soprattutto ad osservare il via vai di gente in piazza. Nel primo pomeriggio lasciamo Yazd e ci dirigiamo con un autista prenotato sempre tramite l’ostello verso Shiraz: lungo il percorso abbiamo in programma una sosta per la notte presso una famiglia nomade e sinceramente non vedo l’ora! Troviamo ad accompagnarci lo stesso autista di ieri… per più di 4 ore di viaggio non ha mai parlato, in compenso ha bevuto the e mangiato semi di zucca in gran quantità e in gran quantità ce ne ha offerti, è stato comunque carinissimo e durante una sosta per il rifornimento ci ha anche comprato il gelato! Nel tardo pomeriggio ci ha “consegnato” a Saeed, il capo della famiglia nomade che ci ha portato al suo accampamento e ci ha presentato la sua famiglia composta dalla moglie, due figli, la sorella con marito e figli e i nonni. Tutti vivono di pastorizia e si spostano in base alle esigenze del bestiame. Abbiamo passato la serata e la notte con loro, mangiato insieme e dormito nelle loro tende ed è stata davvero una bella esperienza. Anche in questa occasione abbiamo avuto modo di constatare come non ci sia poi tutta questa differenza tra noi e loro: i giovani della famiglia ci hanno detto essere tutti laureati, ma non trovando lavoro continuano a vivere come nomadi e arrotondano accogliendo i turisti; in questo modo riescono anche ad esercitare il loro inglese e sperano un giorno di poter andar in cerca di miglior fortuna all’estero.

20 ottobre

Dopo la notte in tenda ci siamo goduti una bella colazione a base di formaggio e marmellata e abbiamo salutato i nostri nuovi amici. Saeed ci ha accompagnati in macchina a visitare il sito archeologico di Persepolis. Il sito è molto bello ed esteso, ma era un caldo insopportabile! Dopo una breve sosta alle tombe di nasq e rostam siamo ripartiti in direzione di Shiraz dove siamo arrivati verso le 12:30. Qui ci siamo subito fermati a pranzo al ristorante annesso al nostro ostello, una bella corte interna molto tranquilla e dove abbiamo mangiato benissimo. Dopo pranzo volevamo visitare la moschea di Vakil, ma non avevamo considerato il fatto che fosse venerdì e infatti l’abbiamo trovata chiusa, così come la maggior parte delle attrazioni e dei negozi della città. Abbiamo invece trovato aperti i giardini che ospitano la tomba di hafez, uno dei punti di ritrovo anche per la gente del posto, e ci siamo fermati lì per un paio d’ore. In serata, prima di cena, ci siamo ritrovati quasi per caso a visitare il mausoleo del re della luce: un edificio bellissimo, riccamente decorato e la notte tutto illuminato, dove si può accedere gratuitamente, ma solo accompagnati da una guida. Usciti dal mausoleo siamo andati per un po’ di cerca di un posto dove mangiare, ma non abbiamo trovato granchè e alla fine siamo tornati al ristorante dell’albergo. Dopo cena subito a letto: domani ci aspetta la levataccia per arrivare alla moschea rosa di buon mattino.

21 OTTOBRE

Oggi sveglia alle 6:30, colazione veloce in ostello e poi ci dirigiamo subito alla famosa nasir al molk, nota come moschea rosa. Deve questo nome alle bellissime vetrate della sala di preghiera che, nelle prime ore del mattino, tingono l’intera sala dei toni del rosa. Fortunatamente siamo tra i primi ad entrare e non c’è ancora tantissima gente, quindi riusciamo a goderci lo spettacolo senza troppa ressa… ed è uno spettacolo davvero unico! Come dicevano i latini, dulcis in fundo: ed infatti questa è una delle ultime meraviglie del viaggio, è già ora di tornare a casa. Dopo la visita alla moschea torniamo infatti in albergo a preparare i bagagli e poi usciamo nuovamente per la visita alla moschea vakil, anche questa molto bella anche se completamente diversa dalla precedente, molto più austera e semplice nelle decorazioni. Facciamo un giro per il bazar vakil, che ieri era chiuso, e completiamo il giro dei suovenir. Poi ci concediamo un po’ di relax nel giardino dell’ostello e verso le 14 prendiamo un taxi diretti all’aeroporto di shiraz. Ci aspetta un lungo viaggio fino a casa, ma siamo veramente soddisfatti del nostro viaggio. Non facciamo in tempo a rilassarci un attimo che ci rendiamo conto che il nostro volo per Tehran non compare sul monitor; panico! Fortunatamente due gentilissimi signori dell’ufficio informazioni ci risolvono il problema cambiandoci il biglietto per un volo successivo e possiamo tirare un sospiro di sollievo. A Tehran troviamo ad accoglierci Reza, l’autista che ci aveva accolto al nostro arrivo. Visto che il volo successivo è dopo più di 4 ore passiamo un po’ di tempo con lui e facciamo una sosta alla tomba dell’imam komeini… scopriamo cosi che Reza in realtà è laureato in ingegneria nucleare, ce l’ha con il governo ed è molto simpatico.

Finisce così il nostro racconto: con un ennesimo amico in più, la stanchezza per il lungo viaggio e la felicità di aver scoperto un paese e un popolo bellissimo. Siamo partiti nonostante tutti ci sconsigliassero di farlo e ne siamo stati molto felici… l’Iran è un paese stupendo, ricco di storia e tradizione e gli iraniani sono davvero persone magnifiche: vi apriranno le loro case e vi accoglieranno come vecchi amici.



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