Iran, la mia avventura
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TEHERAN
Arrivo all’ aereoporto di Teheran, cambio i miei soldi, ritiro i bagagli e sono finalmente fuori; primo impatto: caldo! Chiamo il mio primo contatto a Tehran che mi ospiterà, si mette d’accordo con il taxista che gentilmente prende lo zaino e lo carica in macchina: chiedo quanto mi verrà a costare in inglese( devo far notare che il mio è un inglese pessimo quasi scolastico, anzi più basso, quindi capirete poi perchè i miei primi giorni sono stati un trauma!) e lui mi fa segno 3,e poi mi indica il cartello posto nel vetro: 300000 rial (prezzo fisso, che ovviamente non sapevo trattare, quindi accetto per forza). Al momento del mio arrivo il cambio era di 1€=14200 rial. Il tragitto, circa un’ora e 20 di macchina, mi inizia a far realizzare dove sono! Avevo letto tanto prima di partire, però seppur sognato, non potevo immaginare cosa fosse. Musica iraniana in macchina, ai bordi delle strade le persone che mangiano, monumenti militari, qualche base militare (come ovunque nel mondo). Arrivo alla casa che sono le 22 circa, mi aspettano tre persone: chi mi ospita e due suoi amici. Sono frastornato dal viaggio, miliardi di idee si affollano per la testa, in più ovviamente la lingua “ufficiale” è l’inglese tendente all’americano (perchè tutti guardano film americani, quasi di contrabbando per migliorare l’inglese che studiano a scuola)che quindi non mi aiuta. Solo dopo due giorni ho capito che se non tiravo fuori il meglio di me, non mi sarei goduto per niente l’esperienza e non avrei potuto comunicare con nessuno. Si cena con hamburger e patate fritte, coca e birra analcolica (ovviamente). Doccia e subito a letto. Di sicuro non sono stato tanto di compagnia. La mattina dopo trovo la colazione pronta ed il mio host che mi da il buongiorno. Capisco finalmente e realizzo dove sono. Si parla, e spiego chi sono, come mai sono in Iran ed il perchè del mio viaggio. Con ogni host sarà sempre la stessa cosa, la loro curiosità è incredibile, la loro gentilezza mi lascia sempre stupito, ogni giorno di più. Si esce insieme, per qualche ora, giusto perchè devo capire come muovermi, dove andare e cosa fare. La mia fortuna è che so leggere un pochino di Arabo e il Farsi ha giusto qualche lettere in più, quindi per quanto riguarda cartelli(anche se tutti saranno scritti pure in inglese) scritte varie, non avrò nessun tipo di problema. Dopo qualche ora però il mio host dovrà andare all’università, quindi sarò da solo per tutto il giorno. Dico solo per quanto riguarda tehran che avevo deciso di stare solo 3 / 4 giorni massimo, alla fine la mia permanenza si protrarrà per 8 giorni, sia per l’incredibile gentilezza della famiglia che per l’immensità di Teheran, ma anche per gli amici e per tutte le persone che conoscerò. La prima cosa da fare all’arrivo in Iran è quella di trovare un modo per acquistare una scheda telefonica per il cellulare. Io la riuscirò a trovare solo dopo 3 giorni, grazie ad un ragazzo che trovo in mezzo alla strada, che mi aiuterà per due ore, sia per trovare un negozio sia per parlare con le commesse, che all’inizio erano un pochino scettiche.
Teheran è una città strana, dovete stare attenti ad attraversare le strade, perchè nessuno si fermerà mai, macchine che sfrecciano a tutta velocità, però la metro vi aiuterà in ogni spostamento. I taxi li prenderete al volo, e se non sapete quanto pagare date i soldi e loro vi daranno il resto, oppure guardate le altre persone quanto pagano (ovviamente i taxi non sono ufficiali, ma chiunque si fermerà appena vi vedranno in mezzo alla strada, voi dite la direzione e se loro vanno nella stessa vi prenderanno). Il bazar è incredibile, mangiare in ogni angolo delle strade, (consiglio un posto che si trova sopra il bazar in un viottolo stretto, proprio all’inizio della via, sarà un caos trovare posto, ma sedetevi appena trovate una sedia). Monumenti, ogni cosa vi stupirà nella capitale. Le persone poi vi aiuteranno in tutto e per tutto, chiedete in inglese e chiunque sappia parlare vi aiuterà portandovi fino quasi a destinazione, sennò fermeranno per voi un taxi. In tutto l’iran troverete questa gentilezza con voi/noi stranieri.
Non sto a descrivere i posti visitati perchè io ho tenuto sempre con me la lonely planet, che mi ha dato una grande mano per i luoghi da visitare, per come spostarsi e qualche volta anche per mangiare – non scordatevi di salire sui monti intorno a Teheran, per godere uno spettacolo incredibile – sperando che l’autobus che porta dalle pendici fino alla punta non vi abbandoni dopo un quarto di viaggio, e vi aspetti quindi una bella camminata di 3 / 4 km in salita ansimante….cosi come successo a me!). Dopo 8 giorni di vita intensa a Tehran, è arrivata ora di andar via. Per fortuna il mio host con la madre (che trà l’altro scopro non essere mai stati in questa zona di Tehran, perchè troppo lontana da casa loro e forse un po malfamata) mi accompagnano alla stazione degli autobus e per fortuna fanno anche il mio biglietto perchè altrimenti sarei andato via almeno 2 ore dopo prima di capire come funzionava. Praticamente tutti gli autobus sono in cerchio su una piazza. Gli autisti e gli aiutanti gridano la destinazione, e voi dovete salire su per le scale ed andare a fare i biglietti.
KASHAN
Fatto questo la mia seconda metà è stata Kashan. Arrivo alle 21 circa dopo 5 ore di viaggio in autobus. In autobus sarà un’altra esperienza incredibile. Appena si accorgeranno che sei straniero, tutte le persone che parlano in inglese si avvicineranno, e se vorreste stare tranquilli per il viaggio, beh potete pure scordarvelo. Il caldo è quasi impossibile (37 gradi). Qui il mio nuovo host Reza ha gia deciso per la mia serata: incontrare altri couchsurfer di kashan in un bar, per bere un the. Facciamo 8 km di strada in bici(non andavo in bici da 10 anni circa) infatti facciamo almeno 3 pause anche per il caldo assurdo pur essendo sera. La vita però ancora carica di energia, tantissime persone al bordo della strada che fanno pic nic, tanti altri in macchina (che ci suonano perchè noi in bici), tanti che camminano. Noi arriviamo ai giardini Fin (perchè sarà li nei pressi il nostro incontro) e giriamo li intorno in bici. Troviamo dei bambini afghani e ci fermiamo a giocare un po con loro. Prestiamo le nostre bici (mountan bike) e loro ci prestano le loro, vecchissime graziella senza freni… beviamo una buonissima birra alla fragola e poi con un’ora di ritardo siamo all’appuntamento. Un locale bellissimo, con dei ruscelli che ci circondano… ovviamente zanzare in quantità assurde. Si beve il the e tutti che mi circondano per parlare farmi domande, il mio inglese ovviamente è sempre di forte ostacolo, perchè mi faccio capire ma non riesco a fare discorsi lunghi. Ovviamente di Kashan dovrete visitare ogni casa storica, tutto il bazar e salire sopra i tetti dello stesso. Se siete in compagnia (di qualche persona iraniana) cercate di fermarvi con i proprietari dei negozietti, vi inviteranno il the e vi faranno mangiare cetrioli con sale. Non perdete nemmeno un secondo di questa esperienza. Alle 12 poi cercate di essere sopra i tetti del bazar per sentire tutte le moschee contemporaneamente. Rimarrete a bocca aperta. Ovviamente non potrete perdervi l’avventura ad Abyaneh. Bene io l’ho fatta con un ragazzo italiano conosciuto il giorno della partenza (couchsurfer pure lui) ed un omone austriaco, Peter, entrambi poi li ritroverò nel corso del mio viaggio. Villaggio stupendo, dove potrete fare foto a persone e panorami mozzafiato! Per arrivare noi ci siamo “affidati” alla guida ultraspericolata di una pilotessa di taxi. Il viaggio di ritorno i freni erano al limite del collasso e per fortuna nostra ho sentito un odore particolare arrivare dal motore…credo senno che sarei ancora nella vallata. Anche per kashan se vi affiderete alla guida vi porterà in giro per posti molto particolari Natanz e Niasar. Lasciare Reza è stato quasi come abbandonare un fratello. Dopo 5 giorni sono andato via con il cuore in gola da Kashan, con la promessa che poi ci saremmo incontrati nuovamente lungo il mio viaggio…cosa che accadrà!
ISFAHAN
Circa tre ore di Autobus separano le due città. Io sento il mio primo contatto già da qualche giorno, arrivato alla stazione dell’autobus, devo solo aspettarlo per qualche minuto ed è subito li. Un po difficile rompere il ghiaccio, però alla fine sarà un’esperienza incredibile. Sono marito e moglie, che poi scoprirò essere sposati dopo 3 sole volte che si videro; sono giovanissimi e ultracredenti. Sveglia alle 5 per pregare, e poi via via nel rispetto dell’islam. Sarà l’unica famiglia che incontrerò cosi. Però sono una coppia stupenda. La prima mattina vengo lasciato in Imam Square. Non posso descrivere cos’è la vista della piazza. Nessuna immagine può realmente farvi percepire l’immensità e la bellezza. Isfahan è l’unica città in cui trovo dei turisti in giro, viaggi organizzati, gruppi di americani, che però non hanno il tempo di fermarsi a parlare con le persone; per me che invece il tempo ce l’ho basta una macchina fotografica per essere bloccati ed iniziare a parlare con le persone. Ragazzi, uomini e donne vorranno fare la vostra conoscenza, anche solo per sapere da dove venite e perchè siete in iran, poi se vorrete parlare vi terranno delle ore, li sul prato, ed il vostro tempo trascorrerà in un ambiente stupendo. Isfahan come al solito per visitarla affidatevi alla guida, se il tempo è poco, se invece avrete tempo, beh la cosa migliore è camminare. Per quanto mi riguarda dopo 2 giorni a casa dei miei host, decisi di cambiare e passare a casa di un’altra persona. Mohammed, con una casa incredibilmente grande, ospita couchsurfer di tutto il mondo. Io trovo per la seconda volta Peter, un ragazzo svizzero che si è stanziato in casa sua da ormai 3 settimane 🙂 , un uomo di 67 anni proveniente dal belgio(che dovrà arrivare in cina in moto) e Benoit, il francese, che viaggia da ormai 30 anni con due buste per la spesa come bagaglio! Mohammed ovviamente è un’incredibile guida turistica ci porta in giro per la città e fuori, pic nic di rito con fumata finale sul “monte” che circonda Isfahan. Come se fossi con i mie parenti. È tutto stupendo.
Yazd
E’ arrivato il momento di cambiare posto e dirigermi a Yazd. Ovviamente mi muoverò quasi sempre su Autobus di linea, che dopo aver capito il funzionamento sono molto semplici da utilizzare. Un po più complicato farsi capire. A Yazd trovo ad attendermi il mio host, che subito mi porta a casa sua, purtroppo non sarà un’esperienza molto bella (riesco ad adattarmi molto facilmente a tutto, ma qui era troppo, veramente troppo). Dopo una notte trascorsa insonne per via delle blatte che mi giravano intorno decido di spostarmi, sicuramente il mio host capisce la situazione e mi trova una sistemazione al Silk road Hotel, nello stanzone da 14 persone. Tutti turisti finalmente. E qui trovo anche il ragazzo italiano già incontrato. Con lui facciamo i “turisti” per Yazd, e dividendo ogni spesa, e condividendo la nostra esperienza. A Yazd il clima è assurdo, io arrivo in alto alle torri del silenzio, sento un soffio di vento ed essendo solo non resisto a non togliermi la maglietta (chiedo scusa ai Zoroastriani per la mancanza di rispetto) ma i 44 gradi si fanno sentire! Yazd è una città stupenda, facciamo conoscenza con i bambini del posto, e regaliamo loro qualche penna e qualche matita, e ci scortano per tutto il centro storico. Anche qui dovrete solo camminare e camminare! Una guida che ci ha trovato in mezzo alla strada ci ha portato a Meybon, chak chak (dove abbiamo assistito ad una giornata rituale per i zoroastriani) Kharanaq. Il tutto spendendo 50000 rial a testa. La mia sosta a Yazd durerà 5 giorni, da qui si parte con il solito autobus e dopo 7 ore, senza aria condizionata (perchè l’autobus che prendo non è quello Superiore ma di qualità un po più bassa) in direzione Shiraz.
SHIRAZ
I miei contatti con l’host del posto erano stati un po vaghi, non sapevo chi fosse, perchè ero il suo primo ospite, nessuna foto… quindi il riconoscimento è stato impossibile. Sceso dall’autobus mi si avvicina un uomo. Non capisco cosa possa volere, e dico subito Na Taxi. Lui continua a parlarmi, e si avvicina… alla fine mette una mano dentro il giubbotto (nonostante i 30 gradi) e capisco che forse mi vuole rapinare. Ho indosso uno zaino dal peso di 15 kg e sul davanti il mio zainetto con il pc. Nel mentre che si avvicina riesco a fare un movimento, quasi un pugno che arriva al suo volto e lo spintono, quasi di corsa mi allontano vicino alla guardi della stazione degli autobus, e faccio qualche domanda. Ancora adesso non ho capito cosa volesse, se ho fatto un gesto giusto o meno. Però ho evitato qualche rischio inutile. Dopo qualche minuto comunque tutto è passato ed il mio telefono squilla. È il mio host. Mi porta a casa sua, mi mostra la mia camera, la casa, mi obbliga a mangiare e mi rifocilla! Sarà un’esperienza indimenticabile. 7 giorni senza mai essere lasciato solo (se non per qualche ora per via dell’università, dove tra l’altro mi voleva portare perchè il prof di inglese voleva che facessimo comunicazione… non ce l’ho fatta… troppo timido e troppa tantissima vergogna per il mio inglese osceno), i suoi amici sono diventati i miei, la sua vita è diventata la mia. Ci siamo spinti ovunque, pic nic in montagna (a 100 km da Shiraz) in mezzo ad un’isolotto circondato da un fiume(per raggiungerlo ci siamo immersi fino alle spalle). Persepoli e le tombe, ogni angolo di Shiraz, anche le zone peggiori(dove ahime ho assistito a scene che credevo non potessero vedersi all’aria aperta in Iran, ossia persone che si bucavano). Purtroppo vado via dopo 9 giorni da Shiraz, lascio qui un pezzo del mio cuore che spero prima o poi di tornare a prendere. Questa volta per lo spostamento decido di prendere un Aereo. La mia destinazione altrimenti sarebbe oltre le 30 ore di vaggio. Non ho voglia di affrontarlo. Quindi partenza da Shiraz direzione Mashhad la capitale religiosa dell’Iran! In aereoporto vengo accompagnato dal mio host che piange, incredibile quello che provo in quel momento.
MASHHAD
A mashhad arrivo che ormai sono le 23, ed il mio host è a letto. Mi avvisa solo che il giorno dopo dovrà partire per Teheran e che quindi lascerà la casa a me ed un’altra mia conoscenza, l’uomo del belgio per due giorni! Abbiamo a nostra disposizione una casa bellissima quasi al centro della città. Incredibile come tutto si svolga nella più completa normalità per queste persone. Si fidano di un perfetto sconosciuto. Inaspettata, il giorno dopo del mio arrivo, arriva la chiamata di Reza che mi dice trovarsi a Mashhad a casa della madre! Incontro la stessa mattina, e stabiliamo che dopo due giorni sarei andato a casa sua. La mia prima visita alla moschea non va a buon fine, anzi… non saprei. Si accorgono che non siamo iraniani, e tantomeno musulmani, questo perchè ero con il belga, altrimenti io sarei passato liscio dopo ormai 20 e passa giorni di sole, e la barba lunghissima!(capiterà spessissimo che io venga scambiato per iraniano, anche se i capelli tradiranno spesso, visto che sono a zero). Comunque ci affidano una guida religiosa, che ci fa vedere solo le zone aperte anche ai non credenti (io seppur ateo, mi sono dovuto spesso spacciare per cristiano, perchè non capiscono il fatto di non credere). I giorni dopo riuscirò ad entrare con Reza e vedere lo spettacolo dell’Harem durante la preghiera delle 20, inoltre anche in onore del grande Rivoluzionario! Credo fossero presenti più di 30000 persone, che si muovevano allo stesso momento. Avrei voluto fare gli stessi movimenti, però non l’ho ritenuto giusto e rispettoso, cosi mi sono tenuto lontano ed ho guardato lo spettacolo. Qui conosciamo una coppia di ragazzi brasiliani, e con loro trascorriamo un pomeriggio all’insegna del dialogo. Anche da Mashhad è arrivata ora di andar via, direzione casa del padre di Reza, Bojnord. Piccoli dettagli sulla famiglia di Reza, incredibile tutto quanto, mangio cose buonissime, il fratello e la sorella stanno con me sempre. Solo questo.
BOJNORD
Finalmente non si sente tanto caldo, addirittura la notte dormendo fuori, con coperte in lana non ho resistito al freddo. Bojnord non offre niente di bello se non la vita da cittadina Iraniana. Qui tutti si accorgono che sono straniero e mi guardano in maniera strana. Reza mi porta a mangiare dai suoi zii. Avvisandomi che non potrò nemmeno toccare la mano alle donne della sua famiglia. Nessun problema ovviamente. La zia comunque mi guarda con aria scettica per due ore, non capisce perchè non intervengo nei discorsi. Alla fine Reza tra immense risate dice che sono italiano, anzi precisa Sardo, e lì è la mia fine. Mangio per 10 persone perchè non si fermano mai! Nota dolente è che sono partito vegetariano. Purtroppo in Iran non è tanto semplice seguire questo stile di vita, ma soprattutto mi sono sempre detto che durante i viaggi non posso perdere una parte fondamentale della cultura di un popolo, che ovviamente passa anche attraverso il cibo. Kebab di pollo, montone, agnello e riso sono stati i mie pasti quasi giornalieri. Le colazioni a base di formaggio e insaccati la routine. Dopo Bojnord il mio viaggio ha quasi fine. Torno a Tehran dove per la seconda volta nel mio viaggio vado a stare in un hotel, e per la prima volta pago per dormire su un letto!
Altre annotazioni del viaggio:
-Poche famiglie hanno i letti! O almeno le famiglie che hanno ospitato me.
-Tutti i bagni sono alla turca, ed i pochi che troverete normali, non saranno normali. Occhio a non buttare mai la carta dentro (se lo fate capirete il perchè….ahahaah)
-In poche case troverete carta igenica (nei locali pubblici mai) quindi portate fazzoletti e via discorrendo da casa 🙂
-La pompa al lato del vaso, si avete capito a cosa serve, ovviamente senza asciugarsi!
-Tutto questo se intraprendente una viaggio simile al mio, non se andate a stare in hotel.
Non ho mai parlato di prezzi, perchè… perchè sono quasi inspiegabili! L’inflazione farà cambiare il vostro “cambio” ogni giorno. I generi di prima necessità sono tutti calmierati dallo stato. Quindi il pane costerà sempre poco(e sarà squisito posso garantire) e potrete mangiarne in quantità se vi fermate nei vari panifici che troverete seguendo l’odore. Mangiare in ristorante varia da città in città. A Teheran in una pizzeria “italiana” da “ricchi” ho mangiato una pizza decente, più una patata lessa con al centro miliardi di cose, poi il dolce bere, ecc. 140000Rial. Un’altro giorno (quasi alla fine del viaggio) un panino con delle patate fritte portate a casa, la modica cifra di 250000 rial (quasi 25 euro) da infarto! A Kashan si può mangiare in due in un fast food per 25000rial. Quindi non è dato sapere!
La benzina costa un occhio della testa, però i trasporti pubblici di Isfahan per esempio per una corsa chiedono 500 rial(ossia nulla).
Le grandi traversate in autobus costano dai 50000 rial fino al massimo che ho speso sono stati 120000 rial(per il viaggio più lungo, pero con “colazione” e “pranzo”).
Una torta per i miei host, con pastasfoglia e mou nella zona più costosa di Teheran (zona nord) è costata 140000rial (però li ha resi le persone più felici del mondo), fare un regalo alla mia ragazza è costato 600000 Rial, trattabili…
Sono tornato a casa dopo circa 50 giorni di viaggio. Ho tralasciato la descrizione di tante zone e posti, solo perchè ogni viaggio ha i suoi tempi e le sue dinamiche.
Io sono tornato quando ho sentito che il mio tempo era finito, anche se avevo da visitare ancora ¾ di Iran, ed il visto ancora per altri 40 giorni.
Però mi hanno aiutato tantissimo, avevo bisogno di una ricarica ed è arrivata, avevo bisogno di staccare ed ho staccato con questa avventura.
Un consiglio che posso darvi è: partite senza nessuna paura. L’Iran è bellissimo e le persone sono incredibili. Muoiono dalla voglia di conoscere e confrontarsi. Certo non è facile, però se avete voglia di confrontarvi con voi stessi, non resta che partire con il vostro fedele zaino, in perfetta solitudine, aspettando di trovare la compagnia nel luogo di vostra destinazione.
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