Iran, fascino d’Oriente

Profumi speziati, colori intensi, da Mille e una notte!
Scritto da: profumo
iran, fascino d'oriente
Partenza il: 08/10/2010
Ritorno il: 18/10/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ciao, siamo Maurizia e Pierangelo di Frugarolo (AL) e, sfogliando un catalogo del Medio Oriente ci siamo sentiti attratti dall’Iran, abbiamo iniziato a cercare tour operator locali e ci siamo messi a caccia di un volo conveniente verso questa meta. Alla fine abbiamo trovato un volo ad ottobre con Azerbaijan Airlines con scalo a Baku. Abbiamo inviato le ns. Proposte ad alcuni tour operator iraniani e, alla fine, ci siamo accordati con Iran Sheedee Travel. Il ns. Contatto era mis. Ayeh con la quale abbiamo pianificato il tutto via e.mail. Durata del viaggio 10 giorni. Siamo partiti da Malpensa l’8/10 con ritorno il 18/10/2010. Partiamo da Malpensa alle 22.45 dopo un lungo e laborioso chek-in , infatti questa compagnia con le formalità a terra è molto lenta e pignola ma, fortunatamente, altrettanto efficiente e valida in volo.Alle 11,45 del 9 ottobre all’aeroporto Khomeini di Teheran ci attende Mr. Merdhabad con l’autista (prima piacevole sorpresa la guida parla italiano, gentile dono di benvenuto dell’agenzia) noi avevamo chiesto guide parlanti francese (non abbiamo dimestichezza con l’inglese e le guide in italiano sono molto più care) . Ci accompagnano all’Hotel Golestan (confortevole e pulito) dove ci rinfreschiamo e alle 14 siamo pronti per le visite. Si va subito a visitare il museo dei gioielli: un tripudio di pietre preziose incastonate in splendide e sfarzose montature, molte di queste appartenute e Farah Dibah, il famoso diamante rosa, il mappamondo, i diademi, un tesoro di inestimabile valore ed il cui luccichio faceva quasi male agli occhi! Peccato non poter fare foto o riprese. Proseguiamo con la visita del Palazzo Golestan, con splendide sale riccamente addobbate di stucchi, specchi, cristalli ed intarsi. In seguito andiamo al bazar la cui struttura è in mattoncini abilmente posati con volte ad archi e cupole a cerchio molto belle, i colori sono sempre molto vivaci ed anche i profumi delle spezie sono intensi, i prodotti sono comuni, poco artigianato, è frequentato dai locali e non si incontrano turisti, visitiamo due belle moschee e alle 18,30 rientriamo in hotel. Rigenerante doccia, cena durante la quale ci scambiamo le nostre prime impressioni: questa capitale si è presentata ai nostri occhi curatissima, pulitissima, piena di verde, giardini, viali e fontane, con persone sorridenti e questa è una considerazione che verrà confermata in ogni successiva città piccola o grande, famosa o spersa nel deserto.Alle 20,30 stanchi e soddisfatti crolliamo in un profondo sonno.

10 ottobre Sveglia alle 7, colazione in camera e alle 9 partiamo con guida ed autista, si va al Museo Preislamico (il Museo Islamico è ancora chiuso) dove oltre ai suoi antichi reperti è esposto, per breve tempo, il codice di Ciro (proveniente dal British Museum) ; proseguiamo per il Museo Sa’DAbad residenza estiva dello Scia Reza Phalevi e di Farah Dibah, si trova in un bel parco alberato ai piedi dei Monti Alborz. Stupende le sale del Palazzo Bianco riccamente arredate, in un’altra ala ci sono dipinti di uno dei più famosi pittori iraniani, molto particolari ed affascinanti. Ci dirigiamo poi sulla collina dal cui ampio parcheggio si ha una vista panoramica di Teheran. Tornando in centro passiamo davanti all’ex ambasciata americana: sui muri di cinta ci sono dei murales dei tempi della rivoluzione contro lo Scia e l’America. Verso le 13 pranziamo con la ns.guida e l’autista: maxi panino e birra iraniana rigorosamente analcolica ma buona. Alle 15 salutiamo i ns. Amici ringraziandoli per la professionalità e la simpatia e ci imbarchiamo con volo interno Iran Air per Shiraz dove arriviamo alle 18,10. Avendo bagaglio a mano siamo velocissimi ma, all’uscita non troviamo nessuno ad attenderci. Proviamo a chiamare il n° dell’agenzia iraniana ma i ns. Cellulari non sono abilitati, fortunatamente c’è un signore gentilissimo che, capito il ns. Problema, chiama lui l’agenzia e dopo 10 minuti arriva la ns. Guida con l’autista. Ringraziamo il gentilissimo signore con un pacchetto di amaretti italiani e saliamo sul nostro pulmino wolkswagen che ci accompagnerà per tutto il resto del tour. Hamid, la ns. Guida parlante francese chiede scusa per il ritardo ma, dall’aeroporto, avevano indicato orario di arrivo alle 18,30, nessun problema perché così abbiamo da subito sperimentato la gentilezza e la cortesia delle persone iraniane! Andiamo subito all’agenzia dove conosciamo personalmente Ayee (con le e.mail non sapevamo se fosse uomo o donna) è una bellissima ragazza dai grandi occhi, molto cordiale, che parla perfettamente l’italiano, ci presenta il suo capo nonché proprietario dell’Agenzia Mr. Mehdi, anche lui gentilissimo che, si è appena infortunato ad una mano ed al quale facciamo i ns. Migliori auguri di pronta guarigione, chiacchieriamo piacevolmente, paghiamo e ci rechiamo all’hotel Rudaki che è vicinissimo, confortevole e pulito. Sono le 20, doccia, cena e finalmente nanna.

11/10/2010 Ore 7 sveglia, 7.40colazione a buffet e alle 8.30 ci incontriamo con Hamid e Ciro (il ns. Autista) per partire alla scoperta di Shiraz che fu capitale dell’Iran sotto la dinastia Zand. Ci rechiamo al giardino di Eram con orto botanico, molto bello con ricche fontane, sicuramente in primavera deve essere meraviglioso, proseguiamo con la visita della moschea del Jameh, la madreseh di Khan, la Moschea di Nassir Almolk, la casa di Zinat Olmolk, il giardino degli aranci (splendido) e concludiamo con il suo bel bazar coperto. La mattinata è stata intensa, ricca di bellissime ed interessanti visite, Hamid ci ha spiegato in maniera molto efficiente le vicende di questa bella città facendoci rivivere il suo passato. Alle 12 pranziamo in un ristorante frequentato da iraniani con piatti a base di riso e brochettes (specie di spiedini di manzo) e yogurt. Passeggiamo sino alle 14,30 osservando la vita quotidiana, facendo foto e chiacchierando con un gruppo di studentesse in architettura che si offrono di fare foto con noi. Notiamo che negli autobus le donne sono tutte nella parte posteriore e gli uomini in quella anteriore, che prima scendono gli uomini e poi le donne e che tutto avviene con naturalezza. Torniamo all’hotel e ci riposiamo un po’ sino alle 16, con Hamid andiamo a visitare la bella moschea Vakil, l’Hammam ora adibito a museo (gli hammam sono stati tutti chiusi ed adibiti a locali come sale da thè o altro dopo la rivoluzione del 1979, visto che questi luoghi erano anche punti di incontro per affari, scambi di opinioni religiose e politiche e probabilmente si è temuto che potessero diventare luoghi di incontri per sobillatori ed è rimasto in funzione solo quello di Kerman ). Visitiamo il Bazar Vakil, un piccolo e grazioso caravanserraglio e quello grande di Moshir. Quasi all’uscita del bazar ci gustiamo un buon thè in un tipico locale. Siamo stati invitati a cena a casa delle sorelle di Hamid, passiamo in hotel a prendere amaretti e caramelle italiane e, con la sua auto, andiamo fuori Shiraz. Ci accolgono le sorelle Azam e Marzieh con i loro mariti Iman e Mojtabar ed il piccolo Armin, ci fanno sentire subito a nostro agio offrendoci thè e deliziosi dolci locali facendoci vedere le riprese del matrimonio di un cugino nel loro villaggio di origine e con le loro tradizioni. Ceniamo seduti su di un bel tappeto persiano sul quale è stata stesa una tovaglia, possiamo apprezzare il loro buon pane sottile e croccante, sul quale spalmiamo una crema di patate, pollo, uova sode ed un tipico aroma delizioso, aggiungiamo fette di pomodori, insalata tipo romana, prezzemolo, finocchietto, basilico, si chiude il tutto in un grande involtino e si addenta: è squisito! Shiraz era ed è ancora famosa per il suo vino e loro ci offrono una ciotola in cui ci sono degli acini di uva rosata nel suo mosto, è leggermente acidula ma buona. Proseguiamo con un vassoio di frutta in cui spiccano dei bellissimi melograni e dei piccoli caki e loro ridono quando io cerco di sbucciarne uno perché loro lo mangiano tutto. Alle 23 (dopo aver rifiutato la gentile proposta di pernottamento presso di loro) saliamo sul taxi che Hamid ha chiamato e torniamo all’hotel, abbiamo passato una bellissima serata e ci è sembrato di fare parte di questa bella famiglia! Siamo appena entrati nella stanza e suona il telefono: sorpresi rispondiamo ed è Hamid che vuole sapere se tutto ok, ringraziamo ed auguriamo la buona notte a lui ed ai suoi famigliari, questo ci ha fatto piacere e ci ha fatto apprezzare anche la sua serietà.

12/10/2010 Sveglia alle 7, colazione e alle 8 partenza per Persepoli (120 Km) dove arriviamo verso le 9. Questa antica città si presenta con una bella luce dorata dal sole, sotto un cielo azzurro e con una piacevole brezza, il sito, nonostante le distruzioni compiute da Alessandro Magno, è imponente, Hamid è molto bravo a descriverci gli eventi ed a spiegarci i bassorilievi. Saliamo alle due tombe rupestri dalle quali si ha una splendida vista sull’antica città. Verso le 11 riprendiamo il cammino e ci dirigiamo alle tombe rupestri di Naqsh-e-Rostam, anch’esse molto interessanti. Riprendiamo il viaggio e alle 12 siamo all’hotel, facciamo un giro a piedi e ci fermiamo a mangiare un kebab, gironzoliamo nel bazar Vakil in cerca di qualche souvenir, ma ci rendiamo conto che gli oggetti in ceramica originali sono belli ma costosi, i tappeti stupendi ma non adatti al ns. Tipo di arredamento e i piccoli souvenir sono rari e non manufatti originali, cose che si trovano anche da noi e spesso di origine cinese, un po’delusi verso le 15 torniamo a rinfrescarci al ns. Hotel perché il sole è piuttosto caldo. Alle 16 andiamo a visitare la tomba del poeta Sa’adì, semplice si trova in un piccolo giardino, con le sue colonne ed i versi incisi sulle pareti. Proseguiamo con la visita della tomba di Hafez, il più amato poeta iraniano, questa settimana la visita alla sua tomba è gratuita e non finiamo di stupirci dalla marea di persone che, quasi in pellegrinaggio, si è riversata in questo luogo. Ci sono fiori freschi sulla tomba, persone commosse, altre che leggono o recitano suoi versi, sembra quasi che questo poeta sia ancora presente. Veniamo avvicinati da giovani che ci chiedono da dove veniamo, da un ragazzo afgano che ci invita a visitare il suo paese, è un luogo ideale per osservare e conoscere questa gente così sorridente, discreta e colta. Proseguiamo con la visita del mausoleo di Ali Ibne Hamzeh, tomba del 7° martire, che ha una splendida cupola a bulbo e nel cui cortile ci sono tombe di personaggi ricchi dell’epoca. Per entrare ho dovuto indossare il chador e passare dall’ingresso delle donne che mi hanno accolta sorridendo e forse, anche un po’ divertite dalla mia goffaggine, l’interno è rivestito di piccoli specchi sfaccettati che trasmettono una luce abbagliante color smeraldo! Mi avvicina una bella ragazza che mi chiede da dove vengo e cosa penso dell’Iran e che spera che io ricordi il suo paese come un luogo di grandi emozioni, le sorrido e dico che fino ad ora è stato così. Lei mi sorride e ringrazia. All’uscita foto, salutiamo la ns. Guida, gironzoliamo, comperiamo cena, scambiamo frasi con persone che ci salutano e ci invitano a bere un thè da loro, che ci chiedono cosa ci piace dell’Iran, che loro conoscono l‘Italia perché leggono molto e conoscono la nostra storia ed i nostri geni: Leonardo, Michelangelo, ecc. Sanno che l’Italia è bella e sono desiderosi che a noi piaccia l’Iran. Pensiamo che a loro faccia piacere vedere che giriamo tranquillamente da soli e che parliamo volentieri con loro.

13/10/2010 sveglia alle 7, colazione, alle 8 partenza per Yadz. Verso le 9,30 arriviamo a Pasagarde, dove purtroppo è rimasto molto poco grazie ad Alessandro Magno, solo la tomba di Ciro il Grande nonostante le varie profanazioni è rimasta quasi intatta. Riprendiamo il cammino e ci fermiamo ad Abarku dove c’è un cipresso di ben 4000 anni veramente imponente: peccato che non possa parlare! Verso le 14,30 sosta pranzo con i nostri amici e verso le 16 arriviamo a Yadz, dopo aver attraversato paesaggi montuosi, desertici o intensamente coltivati a riso, barbabietole, mais, pomodori e frutteti di albicocchi. Yadz ci conquista subito con le sue case in terra, fortunatamente il ns. Hotel “Kohan Kashan”, è nella città vecchia: è un’antica casa ristrutturata molto accogliente, con un bel porticato, uno splendido giardino con fontana, arredamenti tipici e ci viene assegnata una enorme camera da letto a 4 letti con un bel bagno e vista sul giardino. Posati i bagagli, dopo un thè di benvenuto, con Hamid ,andiamo a cercare un telefono per chiamare in Italia perché, dopo Teheran non siamo più riusciti ad inviare (anche se i cellulari ci dicevano SMS inviato) nessun messaggio; fatichiamo a trovare un telefono abilitato e finalmente riusciamo a chiamare: per fortuna tutto OK. Iniziamo la visita della città dalla sua splendida piazza Amir Ciakhmaq che, nella luce del tramonto si presenta affascinante attraverso gli zampilli delle sue belle fontane. Andiamo al Club Zurkaneh dove assistiamo ad uno spettacolo di arti antiche a sfondo religioso, molto particolare, poi scendiamo alcune scale per vedere un’ampia cisterna per la raccolta dell’acqua. All’uscita salutimo Hamid e ci fermiamo nella piazza per fare foto. Ci saluta una bella ragazza con il figlioletto in braccio e le facciamo una foto, più avanti mentre guardiamo della frutta ci avicina uno studente in sociologia che ci chiede di dove siamo, vuole invitarci a casa sua per il thè, ci aiuta a comperare frutta e vorrebbe pagare lui, rifiutiamo gentilmente, chiacchieriamo ancora con scambi di e.mail e ci salutiamo.Tornando all’hotel ci gustiamo il silenzio degli stretti vicoli della città vecchia, il suo colore dorato alla luce dei lampioni, le belle cupole colorate di splendide maioliche sotto un cielo blu e la falce di luna che ci guarda ci fa pensare ad un luogo da “mille e una notte”. Ceniamo, Pierangelo esce un po’ a chiacchierare con Hamid nel bel giardino, io ne approfitto per prendere un po’ di appunti e togliermi il velo!

14/10/2010 Alle 8 piacevole colazione nel porticato del giardino e alle 8,30 andiamo a visitare le Torri del silenzio, sono due alte costruzioni su due colline (a sinistra per le donne, a destra per gli uomini) dove gli Zoroastriani celebravano i riti funebri dei loro morti che venivano trasportai lassù avvolti in teli bianchi, deposti sulla cima perché gli avvoltoi ne spolpassero le carni, dopodichè le ossa venivano deposte in fosse rivestite di cemento e cosparse di acido e richiuse perché non venisse contaminata né l’aria né la terra. Questo fino al 1979 anno in cui è stato costruito un cimitero ai piedi delle colline diviso per uomini e donne e sempre con fosse rivestite in cemento. Al ritorno visitiamo il tempio del fuoco di Yazdan, i mulini con le macine di pietra dove si macina ancora l’hennè, ritorniamo alla piazza con il mausoleo a 3 piani dedicato all’Imam Hossein , saliamo sino al 2° piano da cui si ha una splendida vista sui monti, il deserto, la città e la piazza. Visitiamo il Museo dell’acqua, dove possiamo capire quanto preziosa ed importante fosse la rete di “qanat” , molto difficili da costruire, che portava l’acqua in ogni parte della città. Alle 12 salutiamo Hamid, andiamo a telefonare (costa pochissimo) e ci rifocilliamo con un imbottitissimo panino innaffiato da birra iraniana alla pesca e all’ananas. Alle 14 rientro in hotel dove sorseggiamo un buon thè con Hamid ed oziamo fino alle 16 nel bel giardino cullati dallo zampillare dell’acqua della fontana. Tour nella città vecchia con suoi stretti vicoli, i suoi badgir o torri del vento, i portoncini antichi con il doppio batacchio (per gli uomini e per le donne!) perché dal suono sapevano se doveva aprire un uomo o una donna.Visitiamo la moschea del venerdì, il cui portale d’ingresso è rivestito di magnifiche piastrelle, con 2 splendidi minareti alti 48 mt.. I mosaici della cupola e del mihrab sono veramente spendidi! Terminiamo con la visita al Mausoleo di Sayyed Rokmaddin la cui bellissima cupola rivestita di piastrelle azzurre si staglia nel cielo. E’ stata costruita 700 anni fa ed è molto bella, gli stucchi e le piastrelle sono un po’ rovinati ma non ha perso il suo fascino. Passiamo dall’antica pasticceria di haj khalifeh ma, non riusciamo a comperare nulla perchè dovremmo fare una lunga coda tanto è affollata da compratori del posto! Lasciamo Hamid e passeggiamo ancora un po’, chiacchieriamo con un commerciante di tappeti, con un autista che forse è stato in Italia e parla un po’ l’italiano, comperiamo la cena e tornati in hotel ce la gustiamo in camera. Dopo usciamo in giardino a prendere un thè con Hamid e rimaniamo sino alle 23 insegnandogli l’italiano (lui lo sta studiando su un libro e se la cava già molto bene).

15/10/2010 Alle 7.30 colazione e alle 8 partenza per Isfahan, dopo circa 2 ore ci fermiamo a Na’in dove visitiamo la minuscola bottega, sotto terra, di un tessitore di lana di cammello che produce indumenti per i mullah. E’ molto gentile e ci fa vedere tutti passaggi del suo lavoro. Visitiamo i resti della città vecchia e del castello, l’antica moschea del venerdì che non ha iwan, ha un pregevole mihrab e dele decorazioni a stucco molto particolari e ben conservate. Vi è anche una parte sotterranea le cui colonne corrispondono a quelle superiori e che serve per pregare quando sopra fa troppo caldo. Ripartiamo e verso le 14 ci fermiamo a pranzare, alle 14,30 arriviamo ad Isfahan, visitiamo il più vecchio ponte e poi ci rechiamo all’hotel Malek. Piccolo riposo e alle 16 Hamid ci accompagna all’immensa Imam Square, la 2^ piazza al Mondo dopo Tienammen a Pechino (500×160 mt)! E’ splendida e, oggi, che è venerdì, è piena di iraniani che fanno pic-nic, (perché per loro oggi è come per noi la domenica), che passeggiano, sorseggiano thè e fanno acquisti nei bei negozi del bazar che circonda la piazza. Anche noi gustiamo uno squisito gelato e ci rilassiamo osservando e fotografando questa fiorita e verde piazza con stupende fontane e giochi di zampilli che al tramonto fanno da scenario alle due enormi cupole delle sue moschee (capiamo perché questa città è stata battezzata “la metà del mondo”. Girovaghiamo per i lussuosi e costosi negozi di tappeti, argenti, cristalli, porcellane e souvenir del bazar. Torniamo verso l’hotel e ci fermiamo a cenare con Hamid e Ciro con pizza iraniana e panini.Alle 22 riposo.

16/10/2010 Alle 8 iniziamo le visite con la Kelisa-Ye-Vank o cattedrale di Vank che rappresenta il nucleo storico della chiesa Armena in quanto a Jolfa erano oppressi dagli ottomani ed avevano chiesto aiuto ad Abbas I che li invitò ad Isfhan dove fondarono un villaggio chiamato nuova jolfa. L’interno della chiesa è ricca di affreschi. Di fronte vi è un museo dove, tra gli altri libri, ce n’è uno piccolo come la punta di un mignolo e delle incisioni su di un capello visibili attraverso un microscopio. Proseguiamo la visita verso una collina ove c’è il tempio del fuoco zoroastriano, una costruzione di fango quasi distrutta ma, dalla quale si ha una splendida vista sulla città in cui spiccano viali, giardini e tantissime zone verdi. Ci rechiamo poi al Manar Jomban (questa è una sorpresa fuori programma di Hhamid) si tratta della tomba di un venerato derviscio. L’originalità sta nei due minareti gemelli alla cui base ci sono delle piccole campane, un custode sale all’interno di uno dei due, si siede, e, con entrambe le braccia, spinge contro le pareti .. Come per miracolo, il minareto inizia ad oscillare e, dopo pochi minuti le campanelle dell’altro iniziano a suonare!| Torniamo in città e ci fermiamo al ponte Khayu costruito da Abbas II verso il 1650, lungo 110 mt. Con 33 archi ed è di 2 piani, veramente spettacolare, circondato da bellissimi giardini fioriti. Proseguiamo fino al ponte Si-O-Seh, lungo 298 mt. Costruito da uno dei generali di Abbass I fra il 1598 e il 1602, anche questo fungeva da passaggio per i carovanieri che venivano da fuori città e fungeva anche da diga. Anche questo è veramente bello ed imponente. Pranzo pic-nic nei giardini che circondano il fiume zayandeh offerto da Ciro ed Hamid. Alle 15 ritorno in città e visita della moschea del Jameh che si può definire un vero museo di architettura islamica. Ci sono circa 800 anni di stili diversi dai selgiuchidi, ai mongoli e ai safavidi. Soffitti illuminati da fori in alabastro, austeri ed enormi pilastri lavorati in modi diversi. La grande cupola di Nezam-al-Molk, sorprendente il suo grande cortile, le sale ipostile, la cupola di Taj-al-molk la più bella cupola di mattoni mai costruita. Proseguiamo con la visita all’Hmmam E-Ali Gholi Agha in cui è allestito un museo con le figure di coloro che lo frequentavano all’epoca, è molto ben conservato ed in quello femminile ci sono bei rivestimenti in piastrelle colorate, andiamo poi al caravanserraglio Abbassi ora trasformato in uno splendido Hotel 5 stelle, con scale e saloni risplendenti di lampadari di cristallo e splendidi tappeti, all’interno del cortile ci sono splendidi giardini e fontane con tavolini elegantemente apparecchiati. Tornando all’hotel ci attardiamo sulla splendida piazza. Ceniamo al solito posto con i nostri amici e alle 22 rientriamo.

17/10/2010 Alle 8.15 iniziamo le visite dirigendoci verso il palazzo Ali Qapu (6 piani e 48 mt. Di altezza) costruito da Abbas I , al piano terreno Hamid si avvicina ad un angolo e dice di metterci nell’angolo di fronte , lui dice alcune parole appoggiando il viso al muro e noi dall’altro lato le sentiamo perfettamente Saliamo sino alla terrazza da cui si domina tutta la piazza nello splendore del mattino. Passiamo nella sala della musica ricca di stucchi a nido d’ape, molto bella. Scendiamo e visitiamo la moschea di Shah Abbas (o moschea dell’Imam – patrimonio dell’umanità) che è una delle più belle del mondo fatta costruire da Abbas I dal 1611 al 1629, è grandissima con i suoi 4 iwan riccamente decorati di mosaici e piastrelle. Dall’iwan meridionale si accede al santuario principale con al centro l’immensa cupola con decorazioni a cerchi concentrici su sfondo blu scuro che catturano l’occhio e la fanno sembrare ancora più grande. Il soffitto interno della cupola è alto 36.3 mt.mentre quello esterno è di 51mt. Lo spazio fra i due fa da cassa armonica, Hamid prende una cartamoneta e la sbatte più volte fra le dita: l’eco la propaga ingigantendone le vibrazioni! Ad est ed ovest di aprono i cortili di 2 madrasce da cui si può ammirare la bellezza della cupola riccamente decorata di ceramiche celesti e dei suoi minareti. Visitiamo la moschea di Sheikh Lotfollah (o moschea delle donne) che è definita la moschea più fiabesca dell’Iran, sempre costruita sotto Abbas I, molto affascinante con la sua cupola dorata al centro della quale è raffigurato un pavone a cui, i raggi del sole, che a mezzogiorno penetrano nella moschea, regalano una dorata coda luminosa mentre la cupola all’esterno è rivestita di piastrelle color crema che cambiano tonalità secondo la luce del giorno e verso la sommità sono turchesi e bianche. Questa moschea non ha minareti e cortili ed il suo ingresso riccamente decorato di maioliche celesti è consentito da una scalinata che dà sulla piazza, il santuario ed il mirabh sono stupendi. A malincuore lasciamo questa moschea e ci dirigiamo al palazzo Chehel Sotun (detto delle 40 colonne) anche se in realtà le colonne in legno sono 20 (ma riflettendosi nelle acque del giardino sembrano il doppio) è in un bel parco curatissimo e ha belle sale affrescate che riproducono i banchetti ed i ricevimenti di corte. Alle 12 partenza per Kashan, e lungo il tragitto ci fermiamo a Mourcheh Khord dove visitiamo una cittadella abbandonata che sarebbe un ideale set cinematografico. Tra paesaggi montuosi e piccole cittadine ben curate alle 16 arriviamo a Kashan, dopo breve pausa pranzo: La prima visita è al giardino di Fin ricco di fontane e con un bel palazzo alla fine di un viale; proseguiamo con il Mausoleo di Shazdeh Ibrahim la cui cupola è a cono, rivestita di belle maioliche colorate. Saliamo alle colline preistoriche di Sialk antiche di circa 5-7000 anni a.c., dove sono stati ritrovati scheletri umani e resti di vasellame (alcuni custoditi al Louvre di Parigi). Fuori programma visitiamo una delle più belle e antiche abitazioni di Kashan, era di un ricco mercante di tappeti. E’ molto bella e lussuosa e ben restaurata. Facciamo un veloce giro nel bazar e partiamo per Qom dove arriviamo alle 20.30. Qom è una delle principali mete di pellegrinaggio sciita ed è famosa per la tomba di Fatemé sorella dell’Imam Reza. I suoi minareti addobbati da mille luci si ergono alti nel cielo blu della sera, ci dirigiamo in quella direzione e arriviamo all’ingresso, attendiamo che Hamid ottenga i permessi per entrare nel cortile che ci appare in uno sfavillante luccichio di specchi ed argenti, ci accompagna un sorvegliante che ci dà il permesso per fare foto e riprese, è un appassionato di archeologia ed arte italiana, noi non possiamo entrare nel santuario perché l’accesso è consentito solo ai fedeli, ho dovuto indossare il chador, attendendo Hamid e Ciro chiacchieriamo con lui. Usciamo e possiamo ammirare la cupola tempestata di splendide maioliche. Ci fermiamo presso alcuni negozietti e comperiamo dei dolci tipici. Partiamo subito alla volta di Teheran per visitare il mausoleo dell´imam Khomeini che si erge in mezzo ad un´enorme pianura. In questo complesso architettonico risaltano le dimensioni impressionanti della cupola dorata ed il colore grigio, come quello del cemento, dell’edificio. I minareti si innalzano e sembrano toccare il cielo sebbene non siano ancora finiti. Tutto questo fa parte dell´edificio moderno che attualmente viene considerato come uno tra i più grandi del mondo. L´interno del mausoleo è composto da una grande navata in mezzo alla quale c´è l´urna dell´imam Khomeini, circondata da cancelli sui quali molti reclinano la testa e si mettono a pregare. Insieme all´imam si trovano i resti del figlio, Sayed Ahmad-e Khomeini. La fine di questo complesso è prevista per la seconda decade del XXI secolo poichè il progetto comprende anche la costruzione di un´università islamica. Dopo la visita ceniamo e partiamo alla volta dell’ aeroporto dove arriviamo alle 24. Salutiamo i nostri “angeli custodi” ringraziandoli per la professionalità, disponibilità e soprattutto per l’amicizia e la gentilezza dimostrata. Questo viaggio ci ha regalato immagini meravigliose, un contatto umano spontaneo e caloroso che ci ha fatto sentire sempre a nostro agio e partecipi della vita quotidiana e non come turisti. Grazie ad Ayee, a Mehdi, a Merdabad, ad Hamid e Cirus e a tutti coloroche ci hanno regalato queste emozioni. Per coloro che volessero ulteriori informazioni su questo tour potete inviarci e.mail: pier_mau@libero.it



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