Io e gli animali del Sudafrica

Viaggio auto-organizzato alla ricerca degli animali del Sudafrica, dal Kruger a Hermanus a Boulders beach, ma non solo...
Scritto da: elisareds82
io e gli animali del sudafrica
Partenza il: 02/09/2013
Ritorno il: 16/09/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Anche stavolta voglio condividere con chi è interessato ad andare in Sudafrica la nostra personale esperienza.

Premessa:

1) ho organizzato tutto io, prenotando volo, alloggi nel Kruger, volo interno e altri alberghi tramite booking.com e noleggi auto.

2) Sono partita con un po’ di ansia per il rischio criminalità, ma non mi sono mai sentita in pericolo, basta solo un po’ di buon senso.

3) malaria, a inizio settembre non abbiamo visto neanche una zanzara!

4) purtroppo si percepisce ancora una netta divisione tra bianchi e neri, certi cambiamenti culturali richiedono molto tempo.

5) non sottovalutate la guida a sinistra, all’inizio è un po’ strano e non è così facile prendere le misure (almeno per noi) poi ci si abitua.

6) noi ci siamo concentrati sugli animali, tralasciando le città, il Sudafrica è grandissimo e in due settimane non è possibile vedere tutto!

Itinerario:

Johannesburg-Sabie-Kruger Mopani rest camp – Kruger Olifant rest camp – Kruger Satara rest camp – Johannesburg – Port Elizabeth – Plattenberg Bay – Mossel Bay – knysna – Hermanus – Simon’s Town – Cape Town.

2/3 settembre 2013

Il nostro viaggio inizia da Bologna, volo Turkish Airlines Bologna/Istanbul/Johannesburg e ritorno Cape Town/Istanbul/Bologna, prenotato con 9 mesi di anticipo direttamente dal loro sito a € 685 a persona, non male direi. Arriviamo in tarda mattinata, prendiamo la nostra macchina a noleggio (Avis 6 giorni con navigatore € 163) e partiamo per i nostri primi 400 km, dobbiamo avvicinarci il più possibile al Blyde river Canyon. Le strade sono buone e tranne le zone abitate il limite è 120 km/h,a buio arriviamo a Sabie, paese tranquillo, circondato da foreste di pini.

4 settembre 2013: Blyde River Canyon/Kruger National Park

Abbiamo visitato la zona facendo fermate veloci, il paesaggio spazia tra cascate e bizzarre conformazioni rocciose, purtroppo c’è un po’ di foschia e non riusciamo ad apprezzare a pieno il paesaggio che dovrebbe essere fantastico, sarà per questo, ma io rimango un po’ delusa… comunque vediamo le Mac Mac Falls, The Pinnacle, the god’s window e le Berlin’s falls.

4/5/6/7/8 settembre 2013: Kruger National Park

Come da programma riusciamo ad arrivare per l’ora di pranzo al gate di Phalaborwa, facciamo un po’ di spesa e finalmente entriamo. Gli avvistamenti iniziano 8 km dopo l’ingresso, impala ed elefanti sono i primi ad accoglierci. In questa zona del parco prevale l’albero del Mopani, ottimo per gli elefanti meno per altri erbivori e quindi leoni… gli animali che riusciamo a vedere sono veramente tanti, non me lo sarei mai immaginato! Noi abbiamo scelto di soggiornare in 3 dei campi principali, tutti attrezzati con distributori di benzina, piccolo shop e ristorante, Il Mopani, l’Olifant e il Satara. Abbiamo partecipato a 3 game drive (visite accompagnate da una guida fuori dagli orari di apertura del parco) uno all’alba e due al tramonto. Il Morning drive al Mopani è stato un po’ deludente, nessun animale che non avessimo già visto da soli e un freddo e un umido veramente pungente. Scendendo verso sud la vegetazione cambia e quindi gli animali, aumentano gli erbivori, ma i carnivori se ne stanno ben nascosti, nel 2° game drive (al tramonto stavolta) riusciamo ad incontrare le iene, durante il terzo (al Satara) finalmente abbiamo l’onore di vedere i leoni! Comodamente sdraiati in mezzo alla strada, non sono per niente intimiditi dalla nostra presenza… nei nostri 5 giorni di permanenza siamo riusciti a vedere: elefanti, impala, coccodrilli, ippopotami, kudu, iene, bufali, facoceri, nyala, babbuini, giraffe, zebre, gnu, struzzi, cercopitechi verdi, sciacalli, genette, istrici, lepri, leoni, rinoceronti, licaoni, antilopi d’acqua e centinaia di uccelli! Non c’è stato mai un momento di noia. Abbiamo cercato di vivere a pieno ogni attimo possibile, vedendo praticamente tutte le albe e tutti i tramonti! Avrei voluto potermi fermare di più!

Settembre è ancora stagione secca, (secondo la nostra esperienza) in questo periodo il rischio malaria è bassissimo, le strade sono tutte percorribili con macchine normali, non è necessario quindi il 4X4 e la scarsa vegetazione garantisce inoltre una visibilità migliore.

8 settembre 2013: Kruger Satara rest camp / Johannesburg

Dopo l’ultima mattinata passata nel Kruger dobbiamo, a malincuore, lasciarlo, la giornata si prospetta dura, usciamo dal gate di Orpen, e in circa 6 ore e mezzo arriviamo nella periferia di Johannesburg, 3 km dall’aeroporto, dove ho prenotato tramite booking.com presso l’Aero guest lodge, 55 € circa, carino, lo consiglio.

9 settembre 2013: Johannesburg/Port Elizabeth/Plettenberg bay

La prossima meta è Port Elizabeth, ma solo di passaggio, il volo interno con la SouthAfricans Airlines ci costa 90 € per uno e in un ora e 40 ci porta da Johannesburg e Port Elizabeth, prendiamo la nostra seconda auto, Avis, € 224 per 6 giorni navigatore compreso. La differenza con il nord è subito evidente: la temperatura è calata drasticamente, ora serve pile e giacchetto. Ci sono molti più bianchi e di conseguenza case in stile nord europeo, le città finiscono in “Dam”come in Olanda e tutto è verde e sembra un giardino… non sembra neanche africa, finchè girando l’angolo trovi una town ship, allora la situazione cambia, baracche di lamiera, cani randagi, bimbi che giocano in mezzo alla strada e ritrovi l’Africa… ma un po’ nascosta… come qualcosa di cui non si va fieri…

Stufi di stare a sedere tra aereo e macchina, visitiamo Robbeng Nature Riserve, ci arriviamo quasi per caso e senza sapere bene a cosa andavamo incontro siamo entrati. Noi abbiamo percorso il sentiero corto circa 4 km, abbiamo attraversato zone rocciose, con scogliere a strapiombo sull’oceano popolate da foche e una spiaggia con il mare da entrambi i lati che collega ad un’altra piccola penisola, siamo soli il posto è bellissimo e surreale… merita veramente una visita!

Dormiamo nella vicina Plettenberg Bay, località di mare affollatissima in alta stagione, ma non ora! La maggior parte dei negozi e locali sono chiusi e abbiamo l’impressione di essere gli unici turisti… troviamo il Bay View Hotel 650 rand circa 45 € a camera.

10 settembre 2013: Plettenberg bay / Mossel Bay

Dopo una passeggiata mattutina sulla ventosissima spiaggia di Plettenberg bay, andiamo al centro di recupero per felini Tenikwa wild awareness centre. Sono stata molto incerta sul visitare o no questo posto, temendo che dietro la dicitura “centro di recupero” ci fosse in realtà uno zoo o peggio un allevamento di cuccioli per la caccia grossa, ma non è questa l’impressione che ho avuto e nonostante che gli animali presenti siano “usati” a scopo di lucro, cercano in tutti i modi sensibilizzare gli ospiti ai problemi degli avvelenamenti e della caccia spietata ai predatori visti come un pericolo per gli allevamenti. Gli animali ospitati nel centro sono: 6 ghepardi 1 caracal, 2 serval, 2 wild cats, e 1 leopardo, oltre pinguini, babbuini e altri piccoli animali che però verranno reintrodotti in natura, a differenza dei felini, che essendo stati allevati dal uomo non potranno tornare liberi. La guida è stata molto paziente e carina nello spiegarci tutto. Siamo entrati nel recinto dei ghepardi, fanno le fusa come i gatti di casa e reagiscono alla voce della nostra guida con piccoli miagolii.

Lasciato il centro, via verso Knysna, il centro cittadino affacciato sulla laguna nella quale allevano ostriche, sembra il nord europa… case di legno dipinte di bianco e azzurro, giardini perfetti e un clima non proprio estivo danno l’impressione di essere in Danimarca o Finlandia. Mangiamo dei gamberi accanto a una stufa a legna accesa e poi andiamo verso Mossel bay, altra località di mare deserta. Dormiamo in un B&B, il Blue Whale e in effetti dal terrazzo della casa vediamo le nostre prime balene franco australi! Prezzo 380 rand circa 25 € a camera.

11 settembre 2013: Mossel Bay / Hermanus

Mossel Bay sarà bella in estate ma fuori stagione ha poco da offrire e la prima tappa della giornata è Cape Agulhas, il punto più a sud dell’Africa. Il posto è molto carino, non tanto ventoso come mi aspettavo, ma cartelli spiegano che le correnti marine sono veramente pericolose, questo è il punto in cui si incontrano l’oceano indiano e quello atlantico, dopo un bel panino con il salame mangiato con vista oceano andiamo a Hermanus, capitale mondiale del Whale watching. Qui abbiamo prenotato tramite booking.com l’Ancor rest, 40 € a camera,un posto molto carino e accogliente.

12 settembre 2013: Hermanus

Hermanus è un piccolo centro dove tutto gira intorno alle balene, il centro si affaccia sulla scogliera a picco sulla Walker Bay, un ragazzo suona una grossa alga cava quando avvista un cetaceo e dalle bancarelle e locali vicini tutti i turisti si riversano sulla terrazza… anche troppo. Abbiamo fatto un’escursione in barca per avvistare le balene 650 rand circa 45 € per uno, per un ora e mezzo… bello, ma non ne vale la pena, le balene veramente arrivano vicinissime alla costa e dalla terra ferma siamo riusciti a vederle meglio che in barca… va be’ è stata un’altra esperienza. Il resto della giornata passa tra un giro tra le bancarelle e appostamenti accovacciati sugli scogli.

13 settembre 2013: Hermanus/ Simon’s Town

Oggi ultimo spostamento importante, verso Simon’s Town. Ci fermiamo a Muizenberg Bay, paesino di surfisti sulla False bay, con le caratteristiche cabine tutte colorate. Poi visitiamo Boulders beach, un piccolo parco con una nutrita colonia di pinguini, molto carini, ma continuo a chiedermi come hanno fatto a non estinguersi, goffi come sono… poi visitiamo la riserva naturale di Cape of good Hope, altro posto simbolico e geograficamente importante! La riserva merita sicuramente una visita, con una funicolare raggiungiamo la cime di cape point, scogliere a strapiombo e uccelli che volano al di sotto dei nostri piedi ( a me fa sempre un certo effetto…), poi il vero capo di buona speranza, ventosissimo, foto di rito al cartello con le coordinate e anche per oggi la giornata è finita!

14 settembre 2013: Simon’s Town e dintorni

Ultimo giorno dedicato alla Table Mountain, appena arrivati la funivia è chiusa, in effetti la giornata è piuttosto ventosa e nuvolosa, ma poco dopo apre, vista la nebbia che avvolge l’arrivo della funivia decidiamo di risparmiare i quasi 20 € per uno per la salita, sarà sempre colpa del tempo ma anche qui mi aspettavo di più. Cape Town è una città non molto grande almeno per quello che si vede, ma la posizione è sicuramente suggestiva, la città si estende su un piccolo territorio che passa da 0 a 1000 metri di altitudine in pochissimo. Il pomeriggio andiamo a Paarl, paese nelle winelands, zona vinicola poco fuori Cape Town, mi aspettavo qualcosa come nel chianti, ma di toscana ce n’è una sola.

Con questo la nostra esperienza in Sudafrica si conclude. Chi dice che qui c’è tutto il mondo, ha ragione. I contrasti nel bene e nel male sono fortissimi e ancora tanta è la strada da fare per vedere un’uguaglianza vera e non solo di fatto. I bianchi ricchi vivono barricati dietro cancelloni di filo spinato facendosi portare in giro i loro cani dai neri in città in stile europeo. I lavori umili sono ancora tutti per i neri, quelli di dirigenza in teoria anche per i neri, ma l’impossibilità di accedere alle fasce alte dell’istruzione e forse una certa cultura del “lasciar passare” lascia la maggioranza della popolazione nella situazione nella quale si trova. Abbiamo visto tante zampe, righe, colli, musi, colori, zone per neri e zone per bianchi, macchine ferme e gente indaffarata per farle ripartire, lavoratori svogliati, bianchi dai quali traspare una certa nostalgia per i tempi passati e tanta tanta strada, 3355 km per l’esattezza, eppure mi sembra di aver solo dato un’occhiata veloce a un Paese tanto complicato e con una storia così difficile!



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