Intorno a Yellowstone… fai da te e con bebè

Il nostro primo on the road americano con il nostro bimbo: da Las Vegas a Denver passando per Zion, Grand Teton, Yellowstone, la Devils Tower e il monte Rushmore
Scritto da: Only
intorno a yellowstone... fai da te e con bebè
Partenza il: 15/08/2011
Ritorno il: 31/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 
Il nostro giro è iniziato da Las Vegas ed è terminato a Denver lungo le seguenti tappe: Las Vegas, Zion National Park, Salt Lake City, Jackson Hole e il Gran Teton, Yellowstone, Cody, Devil’s Tower Np, Mt Rushmore, Badlands Np. Come? Col solito fai da te: il volo è stato preso sul sito della British Airways all’inizio di dicembre. L’auto l’abbiamo presa con enoleggioauto.it e gli hotel sono stati fermati da qua per 13 notti su 15, quasi tutti prenotando direttamente con le strutture. L’assicurazione medica, indispensabile per un viaggio negli Stati Uniti, è stata fatta sul sito della Columbus direct.

Gli Stati Uniti e i bambini

Nel diario lascerò, dove potrò, dei consigli per chi dovesse fare un viaggio nel genere con un bimbo piccolo come il nostro (nostro figlio ha otto anni). Per non tediare la lettura a chi non interessa nulla dei consigli propargoli, li evidenzierò in corsivo… così da poter essere saltati a piè pari senza remore. Iniziando con qualche consiglio per i bagagli… cosa può servire e cosa no.

Io per il baby io ho portato (e mi è servito):

– 1 copertina di lana: almeno sui voli Ba, l’enfant che viaggia gratis non ne ha diritto quindi… dipende se avanza da un altro viaggiatore! Inoltre, nei motel che forniscono i lettini da campeggio (si devono richiedere le cribs, e non tutti le hanno), quasi nessuno fornisce le coperte; strano, ma è così.

-1/2 lenzuolini per lettino: tranne rare eccezioni, danno proprio le cribs nude e crude, senza neanche le lenzuola. Se sei fortunato, lenzuola senza coperta (vedi sopra).

-Seggiolino auto: un baby ha diritto, oltre al bagaglio, all’imbarco gratis di un seggiolino auto e al passeggino. Le società di autonoleggio vogliono circa 7$ al giorno per il seggiolino auto, quindi su 15 giorni è una bella cifra. Scoccia però imbarcare il proprio, si teme che lo rovinino (non difficile per come lo trasportano). Io ho fatto così: poco prima della vacanza, ne ho comprato uno usato su ebay: un seggiolino usato, ma neanche tanto, in ottime condizioni: 25 euro comprese spese di spedizione! E’ pure tornato integro, non osavo sperare tanto, quindi servirà per futuri viaggi aerei… potrebbe essere la soluzione! Almeno, è stata la mia!

-Seggiolone portatile: praticamente tutti i ristoranti li hanno, però se vi ci sta in valigia io lo porterei perché nei parchi di questo giro ci sono favolose aree da picnic: vicino ai fiumi, ai laghi… noi scegliavamo il nostro tavolo e montavamo il seggiolone per poter essere tutti più comodi nel nostro pranzo, sempre consumato in mezzo alla natura.

– Sughi pronti per bambini e pastina piccola: sono le uniche cose che ho portato, e infatti non le ho trovate visto che il formato più piccolo di pasta che si trova sono i Piccolini Barilla… un po’ grossi per il mio bimbo di 8 mesi! Invece ho trovato ottimi gli omogenizzati della gerber, anche se io uso solo quelli di frutta e di verdura soprattutto. Secondo me, sono meglio dei nostri… olio di oliva e grana si trovano senza difficoltà: costano un po’ di più ma pazienza, non sono poi grandi cifre.

– Zaino porta bimbo/marsupio: qui va a considerazioni personali. Alcune zone sono impraticabili con il passeggino: se vi va di saltarle senza remore, lasciate pure a casa zaini e marsupi vari. Ma a potere, io li porterei. Darò delle indicazioni ad hoc parco per parco su cosa si può fare con il passeggino e cosa no.

Considerazioni generali:

Occhio agli orari nei piccoli paesi: spesso per la cena chiudono alle 9, praticamente sempre, alcuni addirittura alle 8!

15 agosto LAS VEGAS

Pernottamento: summer Bay resort 64 USD

Quasi venti ore. E’ quello che è passato da quando abbiamo messo fuori il piede dalla nostra casetta italiana a quando il piede lo mettiamo dentro la porta del summer bay resort, dove ho prenotato le nostre prime due notti americane. E’ il classico appartamento americano, addirittura bilocale per quattro posti letto… con tanto di caminetto (finto! del resto siamo a Las Vegas, chi caspiterina accende un fuoco vero?) e vasca che potrebbe ospitare tutti e quattro gli ospiti insieme. E poi lavastoviglie, frigo a doppia anta, forno per cuocere il tacchino da ringraziamento da 37 kg netti… e chi più ne ha più ne metta. Il giro del localino ci ha soddisfatto, mettiamo nel frigo qualche bevanda appena comprata per contrastare l’arsura della notte a Las Vegas (fuori fa caldissimo, ma un caldo rovente) e poi via a a nanna. Crolliamo tutti e tre addormentati come sassi!

E Alex dove ha dormito? Al Summer Bay resort niente crib, e il divano letto ci sembrava quanto meno rischioso visto che ormai gattona fino al precipizio del burrone incurante di ogni pericolo… quindi abbiamo letteralmente disfatto il divano buttando il materasso a terra e attorniandolo di tutti i cuscini possibili! E Buona notte anche a lui.

16 agosto LAS VEGAS

Colazione: Denny’s 30 USD

Cena: Bellagio buffet 64,75 USD

Pernottamento: summer Bay resort 64 USD

Ovviamente il fuso ci porta a essere svegli come gazzelle già a partire dall’alba e ne approfittiamo, giusto per far arrivare un orario decente per la colazione, a provare la mega vasca con un lungo bagno con tanto di paperelle gialle! Il che rende l’orario della pappa meno scandaloso e ovviamente, essendo la prima colazione americana, ci rechiamo dal nostro Denny’s, il non plus ultra almeno per quanto ci riguarda!

Alla colazione segue Walmart, siano benedetti i supermercati americani aperti 24 ore su 24 visto che sono a malapena le 8 del mattino! Dobbiamo fare una spesa seria per la nostra vacanza di generi di prima necessità: acqua e bibite, posate e tovaglioli di plastica per i pic nic nei parchi nonché tutti i prodotti da bagno, dallo shampoo al dentifricio, che non ho portato per risparmiare peso.

Prendiamo anche in un 7 eleven, il famoso frigo di polistirolo già sperimentato in precedenti on the road, che ci verrà comodo per tutto il viaggio per tenere la roba al fresco. Stavolta però perfezioniamo la tecnica di refrigerazione rispetto ai viaggi precedenti: invece di comprare i cubetti di ghiaccio congeliamo nei freezer delle bottigliette d’acqua che fungono da perfetti ghiaccioli refrigeranti… essendo molto più grosse, durano di più e inoltre non mollano acqua durante il giorno bagnando tutto quello che viene lasciato nel frigorifero. La tecnica ci piace e la ripeteremo in tutta la vacanza!

Visto che questo primo giorno era dedicato al riprendersi dalle fatiche del volo (a Las Vegas ci siamo già stati quattro volte e la conosciamo molto bene) dopo la spesa torniamo nel nostro appartamento e dedichiamo alcune orette al riposo.

Mentre i miei maschietti dormono io passo il tempo leggendo a abbronzandomi nella piscina del resort, davvero molto carina. Però accidenti che caldo anche qui! Se non si sta costantemente bagnati non si resiste!

Dopo tre ore di pisolino vesto i panni dell’orco cattivo e sveglio i dormienti: la scusa ufficiale è che al fuso bisogna abituarsi, il motivo vero è che voglio fare shopping! Ovviamente in un pomeriggio non si possono fare miracoli, quindi il giro di shopping sarà mirato a una serie di negozi già decisi da casa, in cui entreremo quasi a passo di marcia senza (quasi) degnare di un’occhiata il negozio non in lista.

Il fuso ci sballa ovviamente gli orari e se non lo fa lui ci pensa la differenza tra il caldo atroce nelle strade di Las Vegas e l’aria condizionata folle dei negozi: alle 6 siamo affamati come bisonti e assonnati come ghiri, il che è un bene: la coda al Bellagio è a quell’ora abbastanza corta (in mezz’oretta di attesa siamo dentro!) mentre quando usciremo farà un triplo giro su sè stessa, praticamente!

Il buffet è davvero di alto livello, si mangia benissimo: avevo troppo sonno per ricordarmi cosa si è mangiato Luciano, ma io mi sono buttata a mani basse sul pesce; alla decima chela di granchio ho perso il conto…

La spesa per i bambini secondo Walmart:

Nella fornitissima catena di supermercati americani si trova davvero di tutto per i nostri piccoli.

Dai pannolini (dove il peso è indicato anche in kg, andate tranquilli) all’abbigliamento, a tutte le marche che volete di alimenti per bambini. Consigliatissimo, se volete un ampia scelta di questi ultimi.

La cena per i bambini secondo il Bellagio:

Evitate pure di dare da mangiare prima, se siete oltre le pappe base: i babies non pagano e anche nel buffet si trova qualcosa di adatto a loro, c’è davvero di tutto. Alex si è mangiato del pollo con contorno di purè di verdure miste, il tutto era davvero buonissimo come tutto il resto.

17 agosto ZION NATIONAL PARK

Colazione: Denny’s 34 USD

Cena: Barista’s Hurricane 36 USD

Pernottamento: super 8 Hurricane 50,16 USD

Il fuso stamattina ci sveglia tutti e tre intorno alle 6, il che va già benissimo visto che volevamo partire per tempo verso Zion. Velocemente rifaccio i bagagli in modo più furbo per i 14 giorni on the road: la valigia più grande e pesante viene svuotata di tutto quello che serve e stipata dello shopping e finisce in fondo al baule… non la tireremo più giù fino all’ultima sera! Si torna a viaggiare leggeri come siamo abituati, visto che alla fine conteneva solo le cose ingombranti appartenenti al nuovo membro della famiglia e che ora fanno comodo libere in auto!

Il viaggio verso Zion procede abbastanza veloce e tranquillo e poco prima del parco ci fermiamo a uno store a comprare il necessario per il pic nic, cosa che diventerà un’abitudine giornaliera laddove si potrà. Purtroppo però proprio la prima mattina sbagliamo e finiamo per fare la spesa troppo vicini all’ingresso del parco dove c’è poco, giusto un paio di store annessi alla pompa di benzina. Finiremo per fare un pranzo a base di carne secca e poco altro, niente frutta e manco pane, solo crackers… e vabbeh domani ci faremo più furbi e non diremo all’ultimo supermarket visto a pochi km dalla destinazione: “ci fermiamo più avanti!”.

A Zion, eccezione tra i parchi dell’ovest, non si può accedere con l’auto, ma si può usare solo lo shuttle che parte o dai parcheggi appena fuori dall’ingresso o da Springdale, la cittadina alle sue porte. La nostra idea era di scegliere i primi ma appena arriviamo in zona un bel cartello avverte che i parcheggi sono tutti full e che bisogna tornare a parcheggiare a Springdale! Giornata di pienone oggi… siamo abbastanza fortunati da trovare posto nel primo parcheggio che incontriamo tornando indietro ma la fortuna conta fino a un certo punto, perché lo shuttle molto comodo si ferma praticamente di fronte ai vari parcheggi, come già avevamo notato avvicinandoci.

Il progetto iniziale prevedeva di fare a Zion la giornata di oggi e la mattina seguente, ma i davvero tanti km che ci separano dal Wyoming ci hanno fatto desistere e decidere di dedicare al parco la giornata (scarsa) davanti a noi. Inoltre, a essere sinceri, il piede a cui mi sono fatta male a casa è ancora bello gonfietto e dubito che avrei potuto fare chissà che passeggiate… visto che devo riposarmi un po’, allora tanto vale guidare.

A parte il giro con lo shuttle che ferma nei vari view point del parco, decidiamo di fare i due trails che più di una persona ci ha consigliato: le emerald pools e il riverside walk.

Il primo, a parte qualche scorcio di paesaggio molto bello all’inizio, alla fine si rivela almeno per i nostri gusti abbastanza noioso: le pools, per altro molto scarsine d’acqua, non ci entusiasmano più di tanto.

Il Riverside walk non è un vero e proprio trail, quanto piuttosto una camminata facile facile sul corso del fiume: c’è purtroppo una grande la quantità di gente attirata proprio dalla facilità del percorso, però si rivela molto bella proprio perchè segue il fiume che si scava la sua strada nel canyon di Zion.

Alla fine lo Zion ci piace: quelle rocce così rosse, che contrastano con la vegetazione, sono proprio pittoresche.

Usciamo dal parco che è già il tramonto e raggiungiamo il nostro super 8 di Hurricane prenotato dall’Italia: la location non è vicinissima al parco (una mezz’oretta) ma anche con il senno di poi mi sento di consigliarla visto che ha il vantaggio di costare meno della metà di Springdale. Non è proprio poco.

Il super8 è davvero comodo e carino per l’ottimo prezzo chiesto, inoltre ha vicino alcune locations per il cibo raggiungibili comodamente a piedi. Peccato solo che commettiamo l’imperdonabile errore di uscire a cena alle 9.05: è già tardissimo per l’ovest e alcuni dei locali sono chiusi, a meno di non voler prendere l’auto e andare al McDonald visto all’inizio del paese! Devo dire che in questa vacanza saremo anche recidivi, perchè cadremo ancora nello stesso errore, anche se faremo di peggio (o faranno di peggio i locali, a voi la scelta quando vi racconterò).

Alla fine dopo due giri a vuoto troviamo un locale aperto… il primo che avevo scartato perché mi sembrava un po’ pretenzioso. In effetti i prezzi non sono bassissimi, ma i piatti sono davvero molto curati e il cibo ottimo. La grande pecca è che il servizio è talmente lento che, se non fossimo stati molto affamati, avremmo sul serio rischiato di cadere addormentati con la faccia sul tavolo.

Zion e i bambini

L’ho trovato un parco inadatto a girare con passeggino al seguito. In primis perché salire e scendere dallo shuttle non è comodissimo, e poi perché dai vari view point si vede poco, se non ci si addentra un po’ a piedi. Ma di accessibile c’è ben poco, a parte il (peraltro bello) Riverside Walk, percorribile con il passeggino fino alla fine.

18 agosto IN VIAGGIO VERSO IL WYOMING

Colazione Denny’s Cedar City 25,38 USD

Pranzo Subway Salt Lake city 7 USD (senza mancia)

Cena Family Drive Inn Tremonton 7,49 USD (senza mancia)

Pernottamento: Sandman Motel Tremonton 66,12 USD

Oggi inizia il lungo viaggio che ci porterà verso Nord, alle porte del Grand Teton: prevediamo, o per meglio dire speriamo, di arrivare domani a pranzo.

La mattina va tutta in un lungo (e abbastanza noioso) spostamento verso il Nord, con un unico stop per colazione a Cedar City, dove ci limitiamo a uscire dalla highway appena vediamo un cartello con la scritta “Denny’s..per di qua!”.

Arriviamo a Salt Lake City più o meno all’ora di pranzo e perdiamo un po’ di tempo per parcheggiare l’auto, visto che non abbiamo spiccioli per i parcheggi a pagamento e vicino al centro non pullulano quelli gratuiti! Finalmente ce la facciamo e dopo un veloce panino da subway possiamo finalmente sgranchirci un po’ le gambe: non ne potevamo più di auto.

Dedichiamo al centro pedonale della cittadina, costruito intorno al fulcro Mormone, alcune piacevoli orette: la città di rivela una metropoli americana dall’aria pulita, non caotica, con una bella vista sulla natura che la circonda che le dà l’aria di essere un bel posto dove vivere. Una delle cose che ci è piaciuta di più è il Joseph Smith memorial Building: i suoi interni lussuosi dall’aria retrò sono molto carini e inoltre dall’ultimo piano si gode una splendida vista su tutta la città.

L’idea era di dormire qua, ma per avere più tempo per il Teton, decidiamo, per il giorno successivo, di buttarci alle spalle un paio di orette ancora di strada e finiremo così per dormire a Tremonton, minuscola cittadina a ridosso della Highway a un centinaio di miglia da Salt Lake City.

Ci fermiamo nel primo motel che avvistiamo, dove ci facciamo dare alcune indicazioni dal proprietario per la cena e lui ci consiglia una steak house nel paesino accanto al nostro.

Ma stavolta non ci facciamo mica fregare dall’ora eh, proprio no. Usciamo alle otto e mezza, è stata dura ma ce la facciamo, la steak house è ad appena 2 km secondo il navigatore, ma quando arriviamo scopriamo che chiude i battenti alle 8! Ma come alle 8? Ma non è possibile! qui per la bistecca bisogna proprio aspettare il Gun Barrel!

Nel paesino accanto a Tremonton non c’è altro che desolazione (e la steak house vuota..) quindi torniamo a Tremonton e siamo quasi rassegnati a mangiare biscotti in camera per cena quando vediamo un minuscolo locale, peraltro vuoto, ma sembra aperto… E’ un piccolo drive in dove possiamo mangiare degli hamburger… diciamo senza infamia e senza lode ma sicuramente economicissimi.

Questa storia mi ha sicuramente insegnato qualcosa: non rimarrò mai senza biscotti e succhi di frutta di emergenza per la cena!

19 agosto GRAND TETON NATIONAL PARK

Colazione: compresa al Sandman Motel

Pranzo:Rocky’s place Alpine meno di 15 USD

Cena: Gun Barrel Jackson Hole 100 USD

Pernottamento: Ranch Inn Jackson Hole 140,40 USD

Finalmente il Grand Teton! La mattinata alla guida mi è sembrata lenta, ma lenta… anche perché non vedevo l’ora di arrivare.

Entriamo a Jackson Hole che è passata da poco l’ora di pranzo, che abbiamo già anticipato con una pizza nella città di Alpine un’oretta prima. Decidiamo per prima cosa di fare il check in al Ranch Inn, visto che stranamente mi hanno mandato una mail due giorni prima per chiederci conferma del nostro arrivo: non vorrei non trovare la camera se dovessimo fare tardi… In effetti quando arriviamo troviamo illuminata la scritta “No vacancy”, anche se, sinceramente, sembra un’eccezione: in tutta Jackson Hole ci sono non pochi motel con camere libere.

Veloce check in e via subito verso il Grand Teton, dove rimandiamo la visita dei view points al giorno successivo per andare subito a fare il trail che ci eravamo prefissati, nel caso domani, il tempo non fosse splendido come oggi (anche se in realtà il meteo dà bello per diversi giorni… in previsione di Yellowstone speriamo sia vero!).

Arrivati all’imbarco del traghetto per il Jenny Lake prendiamo subito il biglietto round trip, perché un cartello avverte che, senza deroghe, se si fa il biglietto on way e poi se ne compra un altro per tornare si paga due volte la tariffa piena (mentre il biglietto round trip è un po’ scontato). Mentre attraversiamo, ci avvertono che l’ultimo traghetto torna alle 18.30 e se si tarda tocca farla a piedi…

Ecco, queste cose un pochino di apprensione le mettono: finiremo per impostare due sveglie sui telefoni e nonostante quello prenderemo il traghetto del ritorno delle 18 e qualcosa… si stava tanto bene lassù in cima!

Il trail dell’Inspiration Point inizia a pochi passi dall’attracco del traghetto: parte con una facile passeggiata accanto a un bel fiume e delle suggestive cascate per poi diventare una classica salita di montagna con degli stupendi panorami su un lato del percorso. L’Inspiration Point è una panoramica su Jenny Lake con i Tetons sullo sfondo… semplicemente fantastica!

Ci attardiamo parecchio lassù in cima, tra foto, merenda, strategia di visita per il giorno successivo. Alla fine torniamo giù un po’ di fretta e trafelati, anche se via avevamo ancora (quasi) mezz’ora.

Anche se avevamo programmato di filare dritti a Jackson Hole finiremo lo stesso per fare qualche stop per delle foto… e per fortuna abbiamo prenotato la cena per il Gun Barrel alle 20.30. Finalmente un posto dove possiamo mangiare a un orario civile, o meglio, mi correggo, dove possiamo mangiare!

Mi sa che comunque sulla preparazioni serali ci stiamo prendendo la mano, perché alla fine siamo pronti di uscire quasi 3 quarti d’ora prima dell’orario quindi, che si fa? Si va a piedi, che sono quaranta minuti di passeggiatina che fa bene allo spirito e al corpo, così sbirciamo un po’ anche la cittadina. Sinceramente con tutto quello che mangeremo sarà tonificante soprattutto al ritorno, forte vento freddo (e contrario!) a parte.

Ranch Inn e i bambini

In questa vacanza mi sono capitate alcune incomprensioni di partenza con gli albergatori. Questa è una. Siccome il Ranch Inn alla mia richiesta mi aveva risposto di non avere la crib, avevo prenotato la loro family suite (che per inciso costa non poco) solo perché era l’unica ad avere i due letti matrimoniali (di dormire in tre in un queen bed proprio non se ne parlava!).

Poi arrivata sul posto scopro che la crib me l’hanno procurata… fantastico, però a saperlo anche solo qualche giorno prima dell’arrivo avrei disdetto la camera così cara, visto che a quel punto dei due letti matrimoniali non me ne facevo niente!

Quindi il mio consiglio è: se vi capita di trovarvi nelle stesse mie condizioni (di famiglia), magari risollecitate qualche settimana o qualche giorno prima di arrivare per la crib, così potete ancora cambiare la stanza, se volete.

L’inspiration Point e i bambini

Se non usate uno zaino porta bimbo/marsupio, assolutamente consigliabile solo con un bambino già grandicello che sa perfettamente camminare facilmente da solo. Poi per carità, io nel salire ho visto una donna in infradito con un bimbo di pochi mesi in braccio ma a me sembra follia pura…

20 agosto GRAND TETON NATIONAL PARK E YELLOWSTONE NATIONAL PARK

Colazione: compresa al ranch inn

Pranzo: pic nic

Cena:Three bears Restaurant West Yellowstone 81,31 USD

Pernottamento: Pony Express motel 115,40 USD

Oggi finalmente arriveremo a Yellowstone! Il programma della giornata prevede comunque di passare il resto della mattina al Grand Teton, che visitiamo dai view point senza intraprendere altri Trail. Ci sono comunque delle belle strade che permettono stupendi panorami, come la Signal Mountain Road, che con una giornata limpida come quella che abbiamo la fortuna di beccare permette viste molto pregevoli.

Verso l’ora di pranzo cerchiamo un posto carino dove consumare il pic nic che abbiamo comprato in un supermercato di Jackson Hole e alla fine optiamo per una delle aree sul Jackson Lake, piena soprattutto di bagnanti e pescatori. Incuriositi dal vedere così tanta gente che fa il bagno saggiamo anche l’acqua con i piedi e scopriamo che non ha affatto la temperatura che uno si aspetterebbe da un lago di montagna!

Dopo il nostro break, salutiamo il Grand Teton e entriamo a Yellowstone, anche se la congiunzione tra i due parci è talmente armoniosa che se non fosse per la solita guardiola dei rangers all’ingresso uno all’inizio potrebbe non accorgersi di aver cambiato parco.

Dedichiamo il resto del pomeriggio alla visita del sito di West Thumb, visto che non prevediamo nei prossimi giorni di spingerci di nuovo così a sud.

La visita ci piace molto: si intuisce già perfettamente cosa ha da offrireil parco!

Da West Thumb attraversiamo il parco verso West Yellowstone, dove alloggeremo le prossime notti e, come impareremo subito, sarà sempre più lento del previsto: è tutto un fermarsi a guardare e fotografare! Le miglia alla fine non saranno tante, ma ci metteremo tanto a percorrerle, anche perché starò ben al di sotto dei 45 miglia orari raccomandati come velocità massima: a me sembrano comunque tanti se si dovesse parare davanti all’improvviso un animale… come tra l’altro ci succederà con un bisonte!

Dopo aver preso possesso del nostro monolocale con cucina al Pony Express motel andiamo a fare una bella spesa, visto che rimarremo qua per cinque giorni e disponiamo di un frigo con freezer molto capiente!

Scopriremo anche che, visto che West Yellowstone è un posto molto turistico, c’è la possibilità di cenare fino alle 22 praticamente ovunque: certo, per l’Italia rimane un orario ridicolo ma visto quello che abbiamo visto fino ad ora ci sembra già una grande conquista!

West Thumb con i bambini

Tutto il trail è facilmente percorribile anche con un passeggino: intorno al sito corrono lunghe passerelle di legno che rendono agevole la visita praticamente su ogni punto di vista.

21 AGOSTO YELLOWSTONE NATIONAL PARK

Colazione: running bear pancake 23,47 USD

Pranzo: pic-nic

Cena: in appartamento

Pernottamento: Pony Express motel 115,40 USD

Mentre ci dedichiamo solerti alle nostre uova con bacon al running bear, cerchiamo di decidere come spendere la giornata di oggi: la tentazione di dedicarla subito ai famosi geyser è tanta, abbiamo sempre il timore che il tempaccio compaia all’orizzonte guastando i nostri piani.

Alla fine decidiamo di fidarci delle previsioni che danno bel tempo stabile anche per i prossimi giorni e di attenerci al piano originale: i geyser (ci) aspetteranno!

Così per prima cosa la mattina andiamo al Canyon di Yellowstone dove passiamo alcune piacevoli ore ad esplorare la zona: il Canyon è davvero ricco di passeggiate, spesso indispensabili per lasciarsi alle spalle la piccola folla che si raduna dai view point… alla fine ce ne sono per tutti i gusti e per tutti gli sforzi, si può passare qui dalle poche ore a interi giorni!

Il nostro consiglio spassionato è di spendere quindi un po’ di tempo per addentrarsi in alcuni dei trail, danno modo di vedere il Canyon da alcune angolazioni piuttosto… “interessanti”.

Alla fine riusciamo a “staccarci” a forza da questa zona solo nel primo pomeriggio (ma torneremo!) e dedichiamo il resto della giornata al Yellowstone Lake, inspiegabilmente molto tranquillo… qua di turisti ne abbiamo trovati veramente pochi ma i panorami che offre questo vasto lago di montagna sono davvero ameni ed è un peccato che sia tralasciato da molte visite, perchè qualche oretta la merita senz’altro.

Lo ammiriamo soprattutto dall’alto e da alcuni view point in quota, ben segnalati sul percorso: quello che stringe davvero il cuore è vedere intere distese di alberi bruciati dalle fiamme.

Torniamo “a casa” un po’ tardi stasera, anche a causa dei consueti stop per fotografare sulla via di West Yellowstone, quindi decidiamo di non uscire a cena ma di cucinarci la pasta che la mattina abbiamo preso al supermercato.

Già che ci siamo ci prepariamo anche un po’ di pasta fredda per il pic-nic di domani, giusto per rompere la monotonia dei soliti panini!

Dopo la cena facciamo due passi per West Yellowstone, ma alle 10 in punto tutto i negozi chiudono quindi alla fine finiremo per farli in una cittadina abbastanza sprangata, prima di andare a nanna anche noi.

Il Canyon di Yellowstone e i bambini:

Qua ci vuole un marsupio o uno zaino, oppure armarsi di santa pazienza. I view point non sono accessibili con i passeggini, perché o ci sono molti scalini oppure il terreno è parecchio sconnesso… oppure tutte e due le cose insieme!

Lo stesso dicasi per i trail, dove spesso il terreno è sconnesso e in discesa (molto in pendenza) quindi bisogna prestare molta attenzione con i bambini davvero piccoli! Io ho visto gli americani con bimbi di 4-5 anni che li tenevano legati “al gunzaglio”… per paura che scivolassero fino al fondo del canyon desumo (non mi è sembrata affatto un’idea stupida!).

22 AGOSTO YELLOWSTONE NATIONAL PARK

Colazione: running bear pancake 28,05 USD

Pranzo: pic-nic

Cena: in appartamento

Pernottamento: Pony Express motel 115,40 USD

Oggi ci aspetta una delle zone più belle di Yellowstone (o almeno così speriamo): le terrazze di Mammoth Springs. Nonostante stiamo diventando sempre più rapidi nel mattere in pista la famigliola e farle trovare la strada d’uscita di casa bisogna sempre mettere in conto un po’ di tempo per entrare nel parco e aggirare l’attrativa di turno che blocca gli automobilisti… siano essi bisonti o altri animali!

Quando arriviamo a Mammoth Springs fa davvero caldo e a tratti la temperatura è davvero soffocante: è l’unica giornata nel nostro viaggio in cui soffriremo l’afa e il sole martellante sulla testa.

Ma questo non toglie nulla alla bellezza mozzafiato di quanto visitiamo: è riduttivo dire che la zona ripaga ampiamente le aspettative, perché in realtà le supera ampiamente.

Sicuramente il cielo perfettamente terso di una giornata serena aiuta a cogliere i colori che le lower terraces offrono, rendendoli talmente belli da sembrare quasi finti.

Dopo il giro di tutte le Lower facciamo l’upper terrace drive, che si può percorrere in auto. Che dire… dopo la meraviglia delle lower non è secondo noi niente di eccezionale, tanto che mi sento di dire a cuor leggero di saltarlo se si deve risparmiare un po’ di tempo. Oppure se proprio volete farlo fate il contrario di quello che abbiamo fatto noi: prima le upper e poi le lower.

Lasciata la zona di Mammoth springs torniamo verso sud e ci fermiamo per il nostro pic nic in una delle tante aree apposite: purtroppo oggi niente vista su un fiume o su un lago, ma un’anonima area in mezzo al bosco… non che sia spregevole anzi, ma decisamente ci stavamo viziando!

Nel pomeriggio ci fermiamo a visitare il Norris Geyser, una specie di antipasto per la giornata di domani che dedicheremo tutto ai geyser. Il sito è davvero molto bello ma si vede che non è molto gettonato tra chi ha poco tempo per vedere il parco: a differenza della mattina, dove quasi si faceva a spintoni con le persone, la gente é pochissima e in alcuni tratti saremo da soli.

Complice questo fatto, finiremo per fare nuovamente tardi per la cena così, per non farci prendere dall’ansia di “oddio chiudono tutto!”, ci fermeremo al supermarket prima di rientrare per organizzarci di nuovo una cenetta a base di pastasciutta.

Mammoth springs e i bambini:

Il giro delle terrazze non è possibile farlo con un passeggino, perchè ci sono davvero tantissimi scalini lungo tutto il percorso… soprattutto in alcuni tratti le scalinate sono lunghe e faticose.

Norris Geyser:

Le comode passerelle di legno che girano intorno al sito rendono la gita agevole con un passeggino.

23 AGOSTO YELLOWSTONE NATIONAL PARK

Colazione: in appartamento

Pranzo: pic-nic

Cena: Bullwinkles West Inc. West Yellowst 44,43 USD

Pernottamento: Pony Express motel 115,40 USD

Oggi decidiamo di fare una bella colazione in appartamento prima di uscire: abbiamo preso l’occorrente al supermercato la sera prima approfittando del fatto che, come tutte le cucinine americane, anche questa è fornita di macchinà del caffè, microonde e tostapane! Anche se casalinga la nostra colazione raggiunge abbondantemente gli standard calorici di quelle americane che facciamo di solito in giro: caffè con latte, yogurt, succo di frutta, english muffin abbondantemente imburrati e donuts!

Belli carichi di zuccheri siamo pronti a un’altra abbuffata, quella di geyser (si spera) eruttanti: dopo aver parcheggiato la macchina al visitor center dell’Old Faithful ci segnamo gli orari dei geyser e, proprio mentre ci stiamo avviando verso le passerelle per iniziare il giro, “il Vecchio Fedele” decide di darci il benvenuto! C’era davvero una folla immensa ad aspettare l’eruzione, folla che non vedremo mai davanti a nessun altro geyser, nonostante lOld Faithful non sia da anni quello più spettacolare… mi sa che vince su tutti per la comodità della location!

Il giro di oggi, cartina alla mano (presa per 50 centesimi al visitor center), si articolerà sulle passerelle in legno intorno alla zona dell’Old Faithful. Per pranzo torneremo nella zona del visitor center, dove ci sono delle poco amene ma molto funzionali aree pic nic nella zona attorno al parcheggio: il ritorno è anche indispensabile per prendere gli orari delle eruzioni del pomeriggio, in quanto la mattina vengono esposti gli orari solo fino alle 14 e poco più.

Il giro del pomeriggio viene articolato per sperare di vedere il Grand Geyser, che dovrebbe essere uno dei più spettacolari ma è prevista una sola eruzione in tutto il pomeriggio… è con un orario molto elastico: tra le quattro e le sei! Va bene, tanto da vedere ce n’è… alla fine di geyser eruttanti, anche poco famosi e innominati, finiremo per vederne tanti. Il Grand Geyser sarà il gran finale della giornata, al tramonto: lo dovremo aspettare parecchio ma che spettacolo incredibile… eccolo il nostro geyser preferito!

Nel ritorno facciamo di nuovo tardi, ma proviamo lo stesso ad andare a cena in uno dei ristoranti consigliati dalla nostra guida routard. Siccome molti degli ospiti sono ancora all’inizio della cena, ci fanno entrare anche se siamo molto al ridosso delle nove… poi ho capito come mai: il servizio è lentissimo, mangeremo quasi le dieci! Però il cibo è buono, buonissimo… ci viene proprio voglia di tornare.

La zona dell’old faithful e i bambini:

Tutta la zona è coperta da comode passerelle di legno che rendono agevole la visita anche con un passeggino.

24 AGOSTO YELLOWSTONE NATIONAL PARK

Colazione: in appartamento

Pranzo: pic-nic

Cena: Bullwinkles West Inc. West Yellowstone 61,48 USD

Pernottamento: Pony Express motel 115,40 USD

Anche oggi sfruttiamo il cucinino del nostro appartamento per fare una bella colazione in casa e per preparare un po’ di pasta fredda per il nostro pranzo al sacco. Visto che la giornata è ancora soleggiata si confermano i piani della sera prima, ossia di dedicare la giornata di oggi alla visita dei geyser “minori”: biscuit basin, black sand basin, midway geyser, lower geyser, basin firehall.

La prima tappa della giornata è il Grand Prismatic, che avevamo volutamente tralasciato il giorno prima… che dire: è come iniziare un ottimo pasto con un eccellente antipasto!

Visto che abbiamo tutta la giornata davanti a noi, decidiamo di fare anche alcuni trail nella zona dei geyser e gli spettacoli a cui assistiamo ripagano ampiamente della scelta: spesso queste passeggiate avvengono nella solitudine totale e gli spettacoli delle piscine multicolori e dei geyser diventano quasi degli spettacoli privati!

Alla fine, fra percorsi principali e percorsi secondari, mentre maciniamo km, la giornata fugge via a gran velocità: assistiamo di nuovo a spettacoli incredibili e a paesaggi che sembrano proprio da cartolina. Siamo stati anche assistiti dalla buona sorte, visto di geyser eruttanti ce ne sono capitati parecchi: anche il river geyser, perso il giorno prima, in cui capitiamo per caso alla fine di un trail mentre sta proprio dando spettacolo!

Oggi è anche la nostra ultima serata a West Yellowstone, e siamo un po’ tristi di questo: ci siamo proprio innamorati di questo parco. Decidiamo di consolarci bissando il ristorante della sera prima dove, se possibile, mangiamo ancora meglio: Luciano mangia la sua ennesima prime rib di bisonte e io prendo le beef ribs… tutto squisito! Vorremmo anche assaggiare la loro cheese cake, per vedere se è all’altezza di quella del Gun Barrell, ma proprio non c’è spazio in pancia!

I geyser e i bambini:

Quasi tutti i punti principali dei siti hanno comode passerelle in legno accessibili con i passeggini. Questo non vale per i trail secondari: anche la salita sulla collinetta per ammirare dall’alto il Grand Prismatic è abbastanza difficoltosa per un bimbo per non cammina perfettamente da solo.

25 AGOSTO YELLOWSTONE NATIONAL PARK E CODY

Colazione: in appartamento

Pranzo: pic-nic

Cena: Arbys 7,68 USD (mancia non inclusa)

Pernottamento: Big Bear motel 79,92 USD

Rodeo: 36 USD due biglietti (baby gratis).

Oggi di nuovo colazione in appartamento: dobbiamo finire i viveri acquistati nei giorni scorsi, anche perché le confezioni da supermercato degli americani sono sempre very big! Inoltre ci permette di guadagnare tempo, visto che dobbiamo radunare tutta la nostra roba e liberare la stanza.

Oggi lasceremo Yellowstone e siamo parecchio tristi per questo: quasi a condividere il nostro stato d’animo, il tempo è burrascoso e finirà che la famosa foto davanti al cartello del parco, tenuta per l’ultimo giorno, la faremo durante un temporale imminente con nubi molto minacciose ad addensarsi alle nostre spalle.

Il programma di oggi prevedeva un paio di passeggiate nel canyon di Yellowstone per la mattina e l’esplorazione della zona Nord del Parco nel pomeriggio, sulla strada verso l’uscita.

Il temporale non più imminente ma bello deciso rovina però i nostri piani: abbiamo praticamente appena parcheggiato l’auto nella zona del Canyon che comincia a piovere a catinelle. Aspettiamo un pochino in auto ma la situazione non sembra migliorare anzi, piove sempre più forte, quindi decidiamo di cambiare i programmi e dirigerci subito verso la zona di Tower Roosevelt. Qui il tempo è decisamente più clemente: è nuvoloso ma non piove e a tratti, come quando faremo il nostro ultimo pic nic a Yellowstone, sui bordi di un ruscello, uscirà anche un bel sole.

La zona a nord ovest di Yellowstone è forse la più povera di attrattive, almeno di quelle che lasciano a bocca aperta il visitatore del parco. E’ un bell’angolo di montagna selvaggia, dove gran parte dei boschi sono integri dal devastante incendio che colpì il parco nel 1988.

Forse la parte che ci piace di più è la strada che collega il parco alla cittadina di Cooke City, da dove lasceremo il parco: è una strada molto bucolica, affiancata da un fiume e mandrie e mandrie di bisonti che pascolano tranquilli lungo di esso. Insieme a Yellowstone salutiamo gli ameni bestioni, chiedendoci se li incroceremo ancora nei giorni a venire! Usciti dal parco facciamo benzina, anche se l’auto non è a secco non ci fidiamo molto: abbiamo dato un’occhiata alla cartina e non sembra che nelle tre ore che ci separano da Cody incroceremo chissà quali amene cittadine… e avremo ragione: nessuna cittadina, nessuna pompa di benzina, neanche il bar per una merenda… il nulla più assoluto!

L’unica cosa che incroceremo sarà un cantiere stradale, a neanche mezz’ora da Cody, che ci sarà fare un ritardo incredibile. Le tre ore diventano quattro abbondanti e finiremo per dover arrivare in camera e praticamente volare allo stadio del Rodeo, visto che abbiamo paura di non beccare dei bei posti.

Mi attardo solo per preparare uno zaino con dentro delle felpe (nel caso che rinfreschi, e rinfrescherà), i ky-way perchè danno pioggia (ma non pioverà) e i cuscini gonfiabili che mi sono portata dall’Italia proprio per questa serata: renderanno decisamente comode le panche di metallo.

Il nostro motel, per chi si ferma a Cody solo per il rodeo, è in una location perfetta: é praticamente a 5 minuti di auto e vende anche i biglietti, solo che richiede il pagamento in contanti mentre, ci dice il gentile proprietario, se vogliamo pagare con carta di credito (e vogliamo!) possiamo comprarli direttamente presso le casse dello stadio.

Lo spettacolo, pur nei suoi eccessi, ci piace parecchio: difficile capire quanto sia autentico o quanto sia a beneficio del turista, la cosa certa è che gli americani che invadono lo stadio (di turisti siamo pochini, sarà che è fine agosto) sono veramente entusiasti e non fanno che applaudire e gridare!

A me divertono molto le esibizioni dei bambini a cavallo: ce ne sono alcuni piccolissimi ma che sembrano davvero nati sulla sella da come volano attaccati ai loro cavalli (cavalli… non puledri o pony eh!) sono davvero impressionanti!

Quando lo spettacolo finisce siamo troppo stanchi per cercare un ristorante aperto così tardi, quindi ci accontentiamo di due panini con il roast beef nella catena Arbys che mangiamo nella nostra camera.

26 AGOSTO DEVIL’S TOWER

Colazione: Hi Way Bar & Cafe Manderson 21 USD

Cena: Charlie T’s LCC Hulett 25,19 USD

Pernottamento: Best western di Hulett 101,08 USD

Oggi ci aspettano un bel po’ di miglia: per la precisione 378, quelle che separano Cody dalla Devil’s Tower, nostra tappa della giornata di oggi. Per tagliare un po’ il viaggio decidiamo di non far colazione a Cody ma a un’oretta di strada, in modo da fare almeno un break in quello che si preannuncia un viaggio noioso. A occhio queste zone non ci sembravano così sperdute come il south west…ma abbiamo sbagliato di brutto i calcoli: per le prime due ore e mezza di viaggio non incontriamo nulla, se non paesini talmente piccoli da non avere neanche un cafè… almeno aperto. Ne incontreremo uno alle 11 passate, a un crocevia della highway principale, tra l’altro non avremmo incontrato neanche quello se non avessimo sbagliato incrocio nonostante il navigatore… si vede che qualcuno in quel momento ha guardato giù!

Il Caffè sono quattro lamiere abbastanza anonime in un piazzale, da fuori sembra tutto spento pure quello… però vediamo tre auto ferme davanti e quello ci spinge a provare: ed è aperto! Tra l’altro la colazione, che a causa dell’ora diventerà un vero e proprio brunch a base di omelette (“ultimate”, il nome la dice tutta), si rivelerà ottima: la cosa più piacevole di un viaggio in auto che per altro non ha davvero niente da dire.

Lasciato il caffè imbocchiamo la highway che dovrebbe portarci diritta (o quasi) alla Devil’s tower e non c’è davvero nulla da vedere o da fare se non guidare: quando arriviamo all’ingresso del parco praticamente voliamo già dalla macchina, stufi marci!

Prima di entrare nel parco facciamo un giro nei divertenti e “kitschissimi” negozi di souvernir all’ingresso: inutile dire che quasi tutto è ispirato al film di Spielberg “incontri ravvicinati del terzo tipo”… questi americani sanno essere davvero divertenti!

Finito il giretto e bevuto un caffé nel baretto interno al negozio di souvenir (se potete, evitatelo) entriamo nel parco: pur essendo un national monument e non un national park, a differenza di tanti altri viene accettato il pass dei parchi.

La Devil’s Tower si visita con una bella e piacevole passeggiata che le corre tutta intorno: è davvero molto bella e imponente… impressionanti e quasi inquietanti gli uccelli che svolazzano sulla sua sommità!

Anche prendendosela con la dovuta calma in un’oretta si vede e si fanno tutte le foto che si vogliono, sia alla torre che ai numerosi Prairie dogs che affollano la strada di uscita del monumento! Che divi, molti si precipitano verso di noi appena tiriamo fuori la fotocamera, sicuramente sperando sia del cibo.

Dopo la visita alla Devil’s Tower ci aspetta quello che si rivelerà l’hotel probabilmente più bello di tutta la vacanza: il best western ha una bella indoor pool con vasca idromassaggio dove ci divertiremo a sguazzare per le orette prima di cena!

Anche stasera, stavolta causa piscina, facciamo un po’ tardi ma stavolta ci siamo fatti furbi: nell’entrare in Hullett avevamo addocchiato un posticino da cui usciva un buon profumo di pizza e avevamo chiesto a che ora chiudeva prima di arrivare in hotel!

Abbiamo quindi tutto il tempo di uscire a piedi e goderci la nostra cena: pizza per i grandi e un hamburger per il piccolo….la giornata sarebbe stata perfetta se non fosse scoppiato un violento acquazzone mentre stavamo cenando! Cercheremo di correre verso l’hotel il più velocemente possibile, ma lo stesso ci bagneremo come pulcini.

La Devil’s tower e i bambini:

Il loop che corre intorno alla torre è completamente asfaltato, quindi perfettamente percorribile anche con un passeggino. Non è neanche lungo, quindi anche un bimbo piccolo può percorrerlo con facilità da solo.

27 AGOSTO MT RUSHMORE

Colazione: compresa nell’hotel

Cena: Powder House lodge Keystone 67,96 USD

Pernottamento: Powder House Lodge Keystone 77,34USD+18,99 USD

La giornata di oggi è abbastanza tranquilla e non prevede neanche un trasferimento molto lungo, quindi approfittiamo del fatto che il check out al Best western è alle 12 per fare un ultimo tuffo in piscina prima di partire alla volta di Keystone, tappa finale della giornata di oggi.

Sulla strada facciamo una sosta alla cittadina di Deadwood: peccato però che capitiamo nel bel mezzo di un raduno di auto d’epoca è la città è intasata. Che beffa: attraversiamo l’oceano per finire in mezzo alle mille miglia come a casa!

In realtà le auto in mostra sono davvero belle, però il centro cittadino è barricato ed è difficilissimo farsi strada attraverso di esso.

Alla fine dopo molte peripezie riusciamo lo stesso a trovare un parcheggio neanche troppo costoso, e facciamo un giro per la cittadina, anche se le mille transenne non lo rendono molto agevole. Troviamo anche un negozio di antichità dove riusciamo a recuperare le targhe mancanti per la nostra collezione… c’è da dire che di negozi così ne abbiamo visitati negli States ma il Deadwood Dick’s, che nella cittadina è un’istituzione, è uno dei più strani per l’accozzovaglia di roba che ha al tuo interno. Oltretutto è enorme: è insieme saloon, hotel, ristorante, negozio di antichità. Tutta questa stranezza merita però di essere vista, se capitate da queste parti.

Visitata Deadwood partiamo alla volta di Keystone, ma prima ci fermiamo al nostro motel a fare check in, visto che è praticamente sulla strada. Anche qua incappiamo nella solita follia americana riguardo ai pasti: il ristorante interno del lodge (che a noi farebbe molto comodo) chiude alle 9, quando la cerimonia notturna al mt rushmore dura dalle 8 alle 9. Ma dico io… già solo per quella non varrebbe la pena chiudere alle 10? Noi facciamo osservare che alla cerimonia vorremmo andarci e vorremmo cenare lì, ma loro laconici ci rispondono che se andremmo alla cerimonia probabilmente lì non riusciremo a cenare..che devo dirvi..probabilmente fanno soldi a palate lo stesso!

Mentre depositiamo le valigie facciamo anche conoscenza con i nostri “vicini” di stanza, che stanno bevendo una birra sotto il portichetto comune: sono degli harleyisti non più di primo pelo diciamo… ci scambiamo qualche informazione sul giro fatto, scopriamo che loro vengono direttamente da Yellowstone da cui sono partiti la sera prima! Che cuore, complimenti!

Salutati i vicini molliamo armi e bagagli in camera e andiamo a visitare il famoso Monte Rushmore. Lo devo dire che è stata la cosa più deludente vista in questa vacanza? Vabbeh, ormai l’ho detto… carino è carino, ma a noi non ha detto poi questo granché. Si salva un po’ con l’illuminazione notturna con annessa cerimonia commemorativa, molto americana, ma è stato lasciato incompiuto nel 1941 e si vede parecchio, se visiterete il laboratorio dell’artista con il calco del progetto originale vi renderete conto che ci sarebbe stato ancora parecchio da lavorare..un vero peccato non sia stato finito come si deve!

Una volta visti i musi, c’è poco da fare a parte il presidential Trail che corre tutto intorno e che porta via un’oretta andando larghi. Quella che a momenti ci frega è la cerimonia notturna… anche perché la cittadina di Keystone non ci piace neanche lei quindi siamo sempre più convinti di voler cenare nel nostro lodge!

In maniera un po’ fantozziana ce la faremo: arriveremo nel parcheggio con le gomme stridenti alle 20.59, l’insegna “Open” del ristorante si spegne e Luciano si precipita di corsa dentro… magari vorrebbero cacciarci ma io entro decisa spingendo il mio passeggino con Alex addormentato dentro e semplicemente non hanno cuore per farlo!

La cena si rivelerà, peraltro, molto buona! E alla fine, anche se siamo entrati per ultimi, non saremo gli ultimi a lasciare il ristorante, cosa che ci fa sentire un po’ meno in colpa.

Monte Rushmore e i bambini

Il presidential trail è poco adatto ai passeggini: troppe scale. Però non è molto lungo, quindi un bambino abbastanza grandicello può percorrerlo anche da solo.

Il Powder Lodge e i bambini

Ecco, qua abbiamo avuto l’altra incomprensione durante la vacanza per la prenotazione delle camere. Ho prenotato (e pagato all’atto della prenotazione) una camera doppia chiedendo se avevano una crib… loro la avevano, però, arrivata al check in mi hanno detto che nella camera da me prenotata non ci stava e dovevo fare un upgrade a una camera più grande dove potercela mettere (gli altri 19 USD pagati!).

Sinceramente non mi ricordo benissimo lo scambio di mail, quindi, non giurerei che è colpa loro e non mia. Però, se non avessero avuto altre camere libere mi sarebbe toccato dormire in tre in un matrimoniale! Quindi, se prenotate qui, occhio a chiedere bene se nella stanza ci sta la culla!

28 AGOSTO 2011 BADLANDS NATIONAL PARK

Colazione: Powder Lodge House18,98 USD

Pranzo: Wall Drug wall 26,54 USD (mancia non inclusa)

Cena: Cactus cafè Wall circa 48,41 USD

Pernottamento: Sunshine Inn Motel 64 USD

E se partissimo senza fare colazione, in modo da farla per strada? No, no, l’esperienza post Cody ha dimostrato che non è una scelta felice, quindi dopo aver provato la cena del nostro lodge proviamo anche la colazione..anche quella promossa a pieni voti!

Poi ci mettiamo per strada, e dopo un’oretta ci accorgiamo che stiamo arrivando verso le Badlands: le temperature si stanno alzando e non di poco… quello e i paesaggi che diventano un po’ “lunari” ricordano senza ombra di dubbio i parchi del south west!

Arriviamo a Wall che è quasi l’ora di pranzo e per non entrare troppo presto nel parco, per prendere la luce del tramonto, facciamo prima check in al nostro hotel e poi andiamo a fare un giro allo strano Wall Drug, un insieme di negozi di souvenir e di altro che lo fanno sembrare un parco giochi un po’ kitch piuttosto che un centro commerciale. E’ un po’ “un’americanata”, anche se merita sicuramente un’occhiata se transitate da queste parti: proviamo anche la cucina per pranzo, ma è senza infamia e senza lode.

Quando entriamo alle Badlands è solo metà pomeriggio ma in giro c’è davvero poca gente, forse perché è già fine agosto: un coyote ci attraversa rapido la strada e non riusciamo a fargli una foto decente prima che si inoltri nella boscaglia. Siccome vogliamo fare i vari view points del parco al tramonto, per vedere le rocce nella luce migliore, tiriamo dritti verso i due trails che vogliamo fare, il door e il Notch. Il primo non è niente di complicato, se non per il fatto di essere completamente al sole quindi il caldo si sente… eccome se si sente. Il secondo è un pelo più impegnativo, più che altro con il marmocchio in spalla… anche se le temute scalette, alla fine, sono più brutte a vedersi che a farsi!

Quando le ombre iniziano ad allungarsi, iniziamo a fare i vari view point e ci accorgiamo che la gente è praticamente sparita, siamo quattro gatti: gli unici suoni che si sentono sono i versi dei prairie dogs, che qua sono più timidi che alla Devil’s tower e non si lasciano fotograre.

Le Badlands sono davvero belle, specie nella luce del crepuscolo e sicuramente meritano la deviazione non indifferente per arrivarci.

Quando torniamo a Wall, il tempo di farci una doccia e fare la cena ad Alex (nella cucina che gentilmente mi presta il proprietario del motel, visto che in camera non abbiamo né frigo né microonde!) e abbiamo una specie di shock quando usciamo per andare a cena: insomma, parcheggiamo la macchina che il paese è strapieno di gente e quando usciamo neanche un’ora dopo, con il buio, sono spariti tutti! Tutti! Sembra una cittadina fantasma!

Cominciamo a temere di dover cenare con i famosi biscotti, presi e mai usati per fortuna, quando troviamo aperto il Cactus Cafè, consigliato dalla nostra guida: mangiamo abbastanza bene anche se in modo strano…visto che a un piatto praticamente “immaginabile” (i nachos!) ne è seguito uno delizioso (il maxican taco)! Mah!

Le Badlands e i bambini

Alcuni trail sono accessibili con i passeggini, grazie alle lunghe passerelle in legno. Occhio però che il sole è a picco dappertutto. Non c’è ombra e le temperature sono torride. Quindi valutate bene il momento della giornata migliore per farli.

Il notch trail non è accessibile con un passeggino, inoltre la scaletta lungo il percorso non è molto adatta a un bambino piccolo che pure cammina da solo… è abbastanza pericolosa.

29 AGOSTO 2011 VERSO DENVER

Colazione: compresa nel pernottamento

Pranzo: Denny’s Rapid City 28,14 USD

Cena: Lindo Mazatlan Torrington 27,58 USD

Pernottamento: Days Inn Torrington 76,25 USD

I chilometri che separano Wall da Denver non sono pochi e siamo decisi a farne il quanto più possibile oggi, per tenerci un po’ di tempo per dello shopping domani prima di andare in aeroporto.

La colazione compresa al sunshine è molto leggerina: un paio di piccole donuts confezionate, succo di frutta e caffè… ma ne approfittiamo visto che Alex dorme ancora: praticamente si sveglia mentre stiamo caricando l’auto.

Mentre ci stiamo allontanando da Wall, il meteo sembra deciso ad aiutarci a rimanere in auto tutto il giorno: i nuvoloni iniziano ad addensarsi sulla nostra testa e presto inizierà a piovere a dirotto.

Sarà così tutto il giorno: mai vista tanta pioggia in vita mia, per fortuna capita nell’unico giorno di vacanza in cui non ci disturba più di tanto!

Nonostante le avverse condizioni meteo, sulla strada decidiamo lo stesso di entrare al Custer NP: non sarà il massimo da vedere con questo tempo, ma è l’unico modo per rompere la monotonia del lungo spostamento in auto.

Il parco, cause condizioni meteo, assomiglia molto alle Highlands scozzesi! Però vediamo davvero tanti animali, tantissimi cerbiatti e bisonti…per forza, non c’è quasi nessuno a causa del tempo. I cerbiatti ci guardano pure un po’ straniti, chiedendosi forse chi sono i matti in ki way che scendono a fargli foto. Dopo il pieno di animali lo abbandoniamo nonostante tutto soddisfatti, e dato che il tempo non permette altro guidiamo, guidiamo e guidiamo ancora.

Ci fermiamo nella cittadina di Torrington per la notte, scegliendo l’unico hotel e l’unico ristorante (aperto!) nei paraggi: sul ristorante (un messicano) siamo abbastanza fortunati, è annesso al ristorante e ceniamo abbastanza bene. Mentre il Days Inn è vecchiotto e poco mantenuto… poi girano di quelle facce… lo devo dire? Mi è sembrato un hotel a ore!

Ma tanto ce ne dobbiamo stare nella nostra stanza, con amena vista sulla ferrovia, per rifare bene i bagagli in vista del viaggio aereo di domani!

30 AGOSTO 2011 VERSO DENVER E RITORNO A CASA

Colazione: compresa nel prezzo della stanza

Pranzo: in aereoporto (circa 10 USD)

Cena e pernottamento: in volo

Oggi si torna a casa! Siccome ieri è piovuto tutto il giorno, abbiamo percorso davvero tanti km, così arriviamo a Denver di prima mattina. La nostra meta non è quindi l’aeroporto, dove ci recheremo solo nel tardo pomeriggio, ma l’outlet di Loveland, a pochi km da Denver, di cui ho trovato l’indirizzo sul sito www.outletsofcolorado.com. Facciamo gli ultimi acquisti visto che la lista, specie quella di Alex, non era stata del tutto spuntata! E poi andiamo in aeroporto dove, verso le 20, decollerà il nostro volo per l’Italia.

Lo shopping e i bambini

Oltre ai negozi classici, volevo segnalare gli stores Carter’s, che si trovano anche negli Outlets: hanno pigiamini e completini molto divertenti in tema… per Halloween, per Natale ecc…



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche