Innsbruck, la capitale del Tirolo
Indice dei contenuti
INFO PRATICHE
- Pedaggio autostradale circa 20 euro + 8 euro di pedaggio per l’attraversamento dell’Europabrucke, per lo meno uscendo a Innsbruck sud non si è reso necessario l’acquisto della vignette per l’autostrada austriaca.
- Per questi tre giorni a Innsbruck abbiamo deciso di fare la Innsbruck card con validità 48ore, costo 36 euro, con ingresso alla maggior parte dei musei e libero utilizzo dei mezzi pubblici, compreso un viaggio di a/r sugli impianti di risalita sulla Nordkette (senza attrezzatura sportiva). Per maggiori info vi rimando a www.innsbruck.info/it/scopri-la-citta.html.
- Un piccolo appunto: vicino ad alcune attrazioni vi capiterà sicuramente di vedere “disegnate” per terra delle impronte e troverete un cartello con l’indicazione “fotopoint”. Si tratta di una bella idea collegata sempre alla Innsbruck card, che permette di mettersi in posa di fronte a delle fotocamere piazzate vicino a monumenti/punti panoramici che scattano appunto una foto dopo che si passa la card su un pannello elettronico. Noi ne abbiamo trovati solo due di questi fotopoint, quasi per caso: uno vicino alla Fontana Leopoldo e l’altro sulla terrazza panoramica dell’Alpen Zoo. Trovate comunque l’elenco completo dei fotopoint (a saperlo prima!) sul sito della Innsbruck card. Una volta fatta la foto potete scaricarla dal sito semplicemente inserendo il codice della vostra Innsbruck card. Alla Gasthof Stefansbrucke ci siamo trovati bene: la camera era pulita, la colazione nella media con caffè, latte, tè, cioccolata a scelta e pane fresco, affettati, marmellata, cereali e succo di frutta. Un po’ fuori dal centro, ma per chi non avesse la macchina c’è una fermata del bus (più o meno uno ogni ora) proprio di fronte.
2 gennaio
Partenza ore 8 dalla provincia lecchese, circa 400 km, arrivo a Innsbruck verso le 13. La prima cosa che si nota arrivando dal Brennero e percorrendo la discesa verso la città è che Innsbruck si trova in una specie di conca, un gioiello incastonato tra le Alpi che sono davvero vicinissime e impressionanti nel loro candore! La seconda cosa che cattura la nostra attenzione è il Bergisel Ski Jump, il trampolino olimpionico che domina la città, progettato dall’iraniana Zaha Hadid: impossibile non guardarlo, una calamita per gli occhi! Pranzo veloce da McDonald’s (lo so, non guardatemi così, ma ci stavamo incasinando in centro Innsbruck e rischiavamo di infilarci di nuovo sull’autostrada del Brennero) e poi alla ricerca dell’albergo o meglio della gasthof, un pò fuori dal centro ma ben collegata con i mezzi. Naturalmente il navigatore ci abbandona e quindi decidiamo di recarci al tourist office che abbiamo avvistato percorrendo la Brennerstrasse… peccato che è chiuso, sprangato, vuoto: sia aperto solo nei mesi estivi? Per fortuna vediamo davanti a noi la fermata di un treno, con due donne ferme alla pensilina: alla domanda “speak english?”, la prima signora ci ignora platealmente, mentre la nostra salvatrice ci rivolge un sorriso amichevole e un “yes”. Purtroppo nemmeno lei ha idea dove si trovi la Gasthof Stefansbrucke ma, prenotazione booking.com alla mano, eccola tirare fuori il cellulare e chiamare per farsi spiegare come raggiungere la gasthof. Siate sinceri: voi avreste fatto lo stesso con un turista in difficoltà qui in Italia? Beh, io mi sa di no, probabilmente gli avrei detto di provare a chiedere a qualcun altro! Dopo esserci profusi in mille ringraziamenti ci dirigiamo in ricognizione verso la gasthof, ma il check-in è a partire dalle 15 per cui dopo averla finalmente trovata torniamo indietro verso il Bergisel, dove si trovano sia il Das Tirol Panorama che lo Ski Jump.
Per musei e… trampolini
Il Das Tirol Panorama è un museo che ripercorre il passato della regione del Tirolo seguendo il filo conduttore di alcuni temi, quali natura, gente, religione e politica (da non confondere con il Museo Regionale Tirolese chiamato anche “Ferdinandeum” in pieno centro). Si trova in una struttura modernissima con un enorme vetrata che offre una vista a 360°sulla vallata sottostante. In teoria in questo museo (e sottolineo in teoria) ci dovrebbe essere il gigantesco dipinto circolare raffigurante la battaglia del Bergisel di circa 1000 m2: sarà, ma noi non l’abbiamo mica visto! Possibile mi chiedo? Abbiamo solo trovato un pannello che effettivamente lo riproduceva, ma era di dimensioni del tipo 1mx3m! Comunque… Collegato all’edificio principale da un tunnel c’è anche il Museo dei Cacciatori dell’Imperatore incentrato sulla storia militare tirolese, dalla lotta per l’indipendenza condotta dall’eroe nazionale Andreas Hofer alla seconda guerra mondiale. Finito il giro del museo ci dirigiamo verso la reception chiedendo come si fa a raggiungere lo Ski Jump (è infatti possibile salire fino alla terrazza panoramica), ma ci viene risposto che in questi giorni è offlimits per una competizione sciistica…! Peccato, ma non demordiamo: vogliamo comunque avvicinarci un pochino per vederlo meglio e così usciti dal museo esploriamo il parco intorno e arriviamo fino all’ingresso dello Ski Jump su cui dominano i cinque cerchi olimpionici. E’ davvero impressionante visto anche dal basso, figuriamoci come dev’essere per quelli che si lanciano con gli sci: sono dei pazzi! Si sono ormai fatte le 16 e purtroppo gli orari invernali dei musei sono proibitivi, alle 17 chiude tutto. Ci rimane soltanto lo Swarovski Kristallwelten, che rimane aperto fino alle 18:30. Ok, deciso. Proviamo a far resuscitare il navigatore e si, si accende: vediamo fin dove ci porta. Il Museo dei Cristalli Swarovski si trova in un paesino vicino, Wattens, a circa 15 di km da Innsbruck. Il navigatore per fortuna regge fino a quando si intravedono i primi cartelli che indicano il museo, per il ritorno ci penseremo dopo. In realtà definirlo museo non è corretto, si tratta infatti di una vera e propria esperienza sensoriale, a partire dall’ingresso con delle stalattiti brillantissime che si stagliano verso l’alto e un Gigante sputa-acqua ad accoglierci! All’interno i giochi di luci, le illusioni ottiche e l’atmosfera fiabesca che si respirano lo rendono qualcosa di incredibile. Certo alla fine di tutto c’è il luccicantissimo store che vende le innumerevoli creazioni Swarovski, ma è divertente curiosare anche senza comprare nulla! Usciamo che è ormai buio pesto e dopo aver sbagliato strada più volte riusciamo a tornare a Innsbruck: siamo un po’ stanchi per il viaggio, abbiamo anche fame e così ci fermiamo…ancora al McDonald’s, con buona pace del nostro fegato. Ci dirigiamo così verso la Gasthof Stefansbrucke dove veniamo accolti dal proprietario, molto gentile (parla inglese e anche un po’ di italiano), che ci accompagna nella nostra camera dislocata nella dependance, pulita e spaziosa.
3 gennaio
Sveglia alle 7:30 per fare colazione con calma e prendere il bus per andare in centro vista la disastrosa situazione dei parcheggi – tutti a pagamento – ma lo perdiamo per qualche minuto! Così prendiamo la macchina e dopo aver girato un pò optiamo per il parcheggio del Casinò, quantomeno centralissimo (costo per una giornata circa 20euro, ma da quel che abbiamo visto le tariffe sono più o meno tutte uguali). Ci dirigiamo verso l’Arco di trionfo che segna l’entrata in MariaTheresienStrasse: con i suoi meravigliosi palazzi e la Colonna di S. Anna è la via principale di Innsbruck. Inoltre proprio qui troviamo l’unico mercatino di Natale superstite che si protrarrà fino all’Epifania. Proseguendo arriviamo a quello che è il vero e proprio simbolo di Innsbruck: il Golden Dachl, il Tettuccio d’Oro. Visto che è compreso nella Innsbruck card entriamo a visitarne il museo, incentrato appunto sulla storia della sua costruzione e su quella dell’imperatore che lo fece realizzare, Massimiliano I d’Asburgo. Altri due edifici catturano la nostra attenzione: Casa Helbling, edificio color rosa riccamente decorato in stile barocco, e la Stadtturm, la Torre civica (ingresso compreso nella card). Saliamo così i circa 150 gradini per ammirare Innsbruck dall’alto e ne vale davvero la pena: il panorama è splendido, anche se sulla terrazza tira un’aria gelida. Ridiscesi ci concediamo uno spuntino tipicamente austriaco, un piatto di salsiccia-patate-crauti: buono! Come dolce invece optiamo per lo strudel caldo e gli strudelini al cioccolato: al solo pensiero mi viene ancora l’acquolina in bocca! Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso l’Hofburg, il palazzo imperiale (sempre incluso nella card), con una facciata davvero imponente. Prima di entrare però diamo un’occhiata nei dintorni e scattiamo qualche foto alla Fontana Leopoldo e al Landestheater. La visita al palazzo richiede almeno due ore: le sale sono maestose, i due pezzi forte sono la meravigliosa Sala dei giganti e il ritratto della principessa Sissi. Noi siamo rimasti scandalizzati da un oggetto presente praticamente in tutte le stanze: la sputacchiera! E’ una sorta di bacinella usata in alternativa al fazzoletto per soffiarsi il naso in quanto quest’ultimo era considerato un gesto sconveniente… mah! Usciti dal palazzo imperiale decidiamo di prendere la Nordkettenbahnen, dalla vicina stazione del Palazzo del Congresso. Tutte le stazioni dell’impianto di risalita sulla Nordkette sono molto suggestive, opera sempre di Zaha Hadid (un genio questa donna!). La funicolare ci porta così in pochi minuti alla stazione dell’Alpen Zoo, a 750m, che noi però non visitiamo visto il poco tempo a nostra disposizione (è comunque incluso nella card per chi volesse visitarlo). Dopo qualche foto dalla terrazza panoramica ci spostiamo verso la stazione di Hungerburg, 100m più in alto, e da li prendiamo la prima funivia che ci porta alla stazione Seegrube a 1900 m e poi la seconda funivia fin sulla cima della Hafelekar, a 2300m circa. Devo dire che abbiamo anche scelto un buon orario: con il sole che inizia a calare dietro le Alpi lo spettacolo è ancor più grandioso! Ridiscesi decidiamo di riscaldarci con una bella cioccolata calda e una fetta di torta sacher originale al Cafè Sacher, subito di fianco al Palazzo Imperiale: è vero, è un po’ caro perché si paga anche il nome, ma l’ambiente retro, con gli arredi classici, le foto dei personaggi famosi che vi sono passati e il personale in divisa ne fanno una tappa quasi obbligata. Sono ormai le 18, facciamo un giretto nelle viuzze del centro e sbirciamo tra i negozi di souvenir, quando ci imbattiamo nel Duomo di San Giacomo. E’ aperto e decidiamo di entrare: l’altare maggiore in stile barocco e il pulpito sono un tripudio di oro. Questa sera siamo decisi a mangiare tirolese, così entriamo in uno dei tanti ristoranti tipici con i camerieri vestiti con gli abiti tradizionali. Prendiamo come antipasto da dividere l’Antipasto Mozart: il nome suona bene, ma si rivela alquanto deludente, un mix di salse e salsine più qualche assaggio di gamberi (?) e carne. Ritentiamo sperando di essere più fortunati con due primi: canederli in brodo (non fatevi ingannare dal plurale, in realtà ce ne portano 1 solo!) e duo di ravioli alla tirolese (galleggiavano nel burro fuso…). Un pò delusi per la cena facciamo un altro giretto per il centro e poi ritorno alla gasthof.
4 gennaio
Ultimo giorno: il programma prevede la mattinata a Innsbruck e il pomeriggio visita allo Schloss Ambras (sempre incluso nella Innsbruck card), distante 3km dal centro. Salutiamo la Gasthof Stefansbrucke, carichiamo i bagagli e ci dirigiamo verso il centro: prima tappa per scattare qualche foto dall’esterno è la Basilica di Wilten, molto bella. Facciamo qualche foto dall’esterno anche alla fonderia di campane Grassmayr (ingresso incluso nella card) attiva dal 1599. Parcheggiamo di nuovo al Casinò e da lì torniamo al Duomo di San Giacomo per fare qualche foto alla splendida facciata e per cercare la concha, la conchiglia, simbolo dei pellegrini che intraprendono il Cammino di Santiago (che prima o poi farò!): la troviamo infatti sulla bacheca di fronte al Duomo. Il resto della mattina lo trascorriamo nella Hofkirche, la chiesa imperiale, celebre per il cenotafio dell’imperatore Massimiliano (sempre lui, quello del Tettuccio d’Oro): nella navata centrale il sarcofago di Massimiliano è maestosamente circondato da 28 statue in bronzo di grandezza superiore al naturale, rappresentanti parenti e antenati dell’imperatore. Usciti dalla chiesa un ultimo giretto per il centro cittadino, pranzo con un bel panino imbottito con salsiccia, poi bretzel e come dolce di nuovo lo strudel. Salutiamo Innsbruck e partiamo alla volta dello Schloss Ambras, il castello fatto costruire dall’ arciduca Ferdinando II. Non è propriamente un castello in senso stretto, è più simile a una residenza e si divide in una parte bassa e in una parte alta. Nella parte bassa interessante è la Sala delle armature (ce ne sono di tutti i tipi, anche per i bambini!) e la Camera dell’arte e delle curiosità. Nella parte alta la Sala spagnola, con i ritratti della casata asburgica, permette invece di farsi un’idea dello sfarzo imperiale dell’epoca. Singolare è il bagno della moglie di Ferdinando II, Philippine, e la sua collezione di erbe mediche. Visitiamo poi i giardini esterni completamente innevati e la Grotta di Bacco, una specie di caverna dove gli uomini dimostravano la propria mascolinità ingurgitando litri e litri di vino, e ci addentriamo un pochino nell’immenso parco che circonda il castello. Calcolate più o meno tre orette per vedere bene il castello, un po’ di più se volete esplorare anche il parco.
La nostra visita di Innsbruck termina qui, abbiamo girato come trottole, ma siamo soddisfatti: la capitale del Tirolo è una cittadina vivace, colorata e ospitale. Quello che colpisce in particolare è la coesistenza tra edifici antichi e nuove opere architettoniche, in perfetto equilibrio con il paesaggio alpino circostante. Consiglio a tutti di andare a visitarla, magari proprio durante la stagione invernale, con la magia della neve a rendere tutto ancora più bello!